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Il macello della scuola Diaz e la dignità di un popolo “civile”.


 

Quello che è accaduto alla scuola Diaz di Genova, in occasione del G8 del 2001 è stato definito da uno dei protagonisti, ossia il vice-questore aggiunto Michelangelo Fournier (udienza del 13 giugno 2007) in modo abbastanza semplice e chiaro: sembrava una “macelleria messicana“. Chiunque può farsi un’idea di quello che gli uomini della polizia hanno fatto ai ragazzi ospitati nella Diaz ma nel caso sia a corto di immaginazione, ci si può riferire alle cronache dell’epoca: per esempio, la tedesca Melanie Jonasch ha subito un trauma cranico cerebrale, con fattura della rocca petrosa sinistra, ematomi cranici vari, policontusioni al dorso, spalla e arto superiore destro, frattura della mastoide sinistra, ematomi alla schiena e alle natiche; il tedesco Karl Wolfgang Baro, un trauma cranico con emorragia venosa, e l’inglese Mark Covell la perforazione del polmone, trauma emitorace, spalla e omero e trauma cranico (dal sito www.veritagiustizia.it ). A subire la violenza degli agenti della Polizia italiana sono state anche alcune persone che sostavano fuori dalla scuola: il giornalista inglese Mark Covell ha subito la frattura di otto costole e della mano, oltre l’avulsione di diversi denti, ed altre quattro persone sono state brutalmente picchiate.  La realtà, come spesso accade, supera la fantasia mentre le sentenze superano, in parte, la giustizia. Infatti, lo scorso mese di luglio, la Cassazione con la sentenza  n. 38085 ha confermato le condanne per falso aggravato, nei confronti di alcuni alti funzionari della Polizia di Stato coinvolti nella vicenda (reclusione e pena accessoria dell’ interdizione dai pubblici uffici) e, in questi giorni, sono state rese pubbliche le motivazioni che hanno portato alla conferma, in parte, della sentenza di condanna della Corte d’Appello di Genova. Una delle pagine più buie della nostra democrazia: 93 persone ingiustamente arrestate, e tra queste 87 hanno subito lesioni e due hanno corso pericolo di vita, a causa della furia degli agenti di Polizia.  La sentenza, infatti, ricostruisce i fatti e descrive il comportamento degli uomini della polizia di Stato nei confronti delle persone che si trovavano all’interno della scuola Diaz, come un “puro esercizio di violenza“, caratterizzato da un “massacro ingiustificabile da parte degli operatori di polizia”  e afferma che “l’assoluta gravità sta nel fatto che le violenze, generalizzate in tutti gli ambienti della scuola, si sono scatenate contro persone all’evidenza inermi, alcune dormienti, altre già in atteggiamento di sottomissione con le mani alzate e, spesso, con la loro posizione seduta, in manifesta attesa di disposizioni, così da potersi dire che si era trattato di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e diretta all’umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime“.  Sembrerebbe la descrizione di una scena tratta da “Arancia meccanica”, se non fosse, invece, la descrizione del lavoro svolto dalla polizia italiana a tutela della sicurezza della città e dell’incolumità delle persone (dei “potenti della Terra” riuniti a Genova?!) che lì si trovavano per il G8. Per questo, voglio ricordare le parole di De Gennaro (all’epoca dei fatti capo della Polizia (assolto) e oggi Sottosegretario del Governo Monti) il quale, lo scorso luglio, aveva  espresso “un sentimento di affetto e di umana solidarietà per quei funzionari di cui personalmente conosco il valore professionale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico nella lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata“, solidarietà ai suoi uomini e neanche una parola per le vittime dei soprusi, le quali, di sicuro, non erano né terroristi né appartenenti alla criminalità organizzata.

La Cassazione, pur riconoscendo la responsabilità degli agenti-macellai che materialmente hanno fracassato le teste di quei ragazzi, non ha potuto far altro che dichiarare la prescrizione dei reati, senza alcuna pena accessoria, perciò, staranno ai loro posti, non si sa se migliorati o incattiviti ancor di più. Santa prescrizione può fare miracoli ma non rende giustizia e la sensazione è sempre quella di vivere in un Paese in cui lo Stato è un padre padrone da temere e non ha alcuna pietà per i propri figli e dovremmo chiederci come sia stato possibile per un Paese civile, perché l’Italia è ancora un Paese civile, perdere la dignità in quel modo, tornando allo stato primordiale, senza che nessuno ordinasse in tempo di chiudere la macelleria messicana.

Per chi fosse interessato,  la sentenza della Cassazione: DIAZ .

Claudia BasciuGruppo d’Intervento Giuridico

  1. Avatar di Stefano
    Stefano
    ottobre 5, 2012 alle 12:43 PM

    Pur essendo le azioni delle Forze dell’ordine esecrabili (a dir poco), ci si dimentica che gli animi erano esacerbati da violenze gratuite, ad opera degli Antiglobal, a cittadini genovesi inermi che perfino passeggiavano lungomare. Sono stati causati danni incalcolabili a beni privati e pubblici, le immagini trasmesse hanno richiamato nella mia mente scene da attentati terroristici mediorientali. Inoltre non si capisce che cosa ci facessero quei giovani all’interno di una scuola. Sicuramente in gruppo hanno pensato bene/male di violare una struttura pubblica, non avendone alcun titolo, per dormirci dentro. E’ questo completamente tollerabile dai cittadini e dagli studenti della zona che avrebbero dovuto riprendere posto in una scuola ridotta a porcilaia e in parte saccheggiata?
    Azioni violente, da parte delle Forze dell’ordine, ne ho viste anche in Inghilterra e Germania. La civiltà viene persa e si torna agli istinti primordiali quando si creano situazioni esasperate come quella di Genova, in ogni parte del mondo.
    Protestare si, ma diventare selvaggi attentando l’incolumità e i beni di cittadini inermi, no.

  2. Avatar di icittadiniprimaditutto
    icittadiniprimaditutto
    ottobre 5, 2012 alle 12:49 PM

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  3. ottobre 5, 2012 alle 1:43 PM

    Ma a Stefano non è venuto in mente, per caso, quale fosse la teoria del terzultimo presidente della Repubblica italiana che pubblicamente, con dichiarazioni, ed in una lettera inviata all’attuale segretario nazionale della Lega nord, allora ministro dell’interno, in cui confessava, il suddetto “picconatore, che quando era lui ministro dell’interno era solito infiltrare nelle manifestazioni suoi uomini col mandato di spaccare tutto e con l’ordine ai poliziotti in divisa di non fermarli, di non arrestare nessuno, perchè i cittadini rivolgessero il loro odio nei confronti dei violenti, che anche nel caso del G8 di Genova quelli delle “violenze gratuite, potessero collaboratori dell’allora ministro dell’interno, “sciaboletta” il quale ha pubblicamente ammesso di aver dato ordine preventivo di uso delle armi da fuoco contro chi si fosse avvicinato alla cosiddetta “zona rossa”?

    Si è mai chiesto perchè, in caso di manifestazion,i i poliziotti non siano TUTTI IN DIVISA E RICONOSCIBILI e ,invece, come succede, molti sono in borghese? Non sarebbe bene che i cittadini pacifici sappiano in modo chiaro e sicurose hanno davanti un tutore dell’ordine che lo tutela e non invece un violento o un provocatore?

    Non mi risulta che Carabinieri e Guardia di Finanza, in servizio di ordine pubblico, non siano in divisa. Solo la polizia lo fa.

    Ci sarà una ragione in qualche modo funzionale perchè ciò accada.! La divisa è fornita a tutti, allora la indossino e si facciano riconoscere.

  4. Avatar di Claudia Basciu
    Claudia Basciu
    ottobre 5, 2012 alle 4:06 PM

    Stefano, tutto quello che è accaduto a Genova è esecrabile, in termini di “sospensione della democrazia”, poichè gli animi, compresi quelli degli uomini appartenenti alle forze dell’ordine, sono stati surriscaldati ben prima dei saccheggi. In quei giorni, sembrava che l’Italia si stesse preparando ad una guerra e, alla fine, l’abbiamo persa sotto tutti i fronti: Genova non è stata protetta e persone innocenti hanno subito violenze assurde senza alcun motivo. Ti consiglio di leggere la sentenza della Cassazione, è molto equilibrata, prende in considerazione non solo le testimonianze (e, ovviamente, i referti medici) ma anche prove documentali; ammette che un intervento di controllo all’interno della scuola fosse, senza dubbio, plausibile, giustificato dalla necessità di verificare la presenza di black bloc e armi (non semplicemente pacifici no global, ma black bloc) ma quello che, in concreto, ha fatto la polizia è molto di più: hanno compiuto una vera e propria azione militare, brutale, non giustificata, dal momento che le persone all’interno non erano armate e non hanno reagito. Gli uomini hanno la capacità di ragionare e di comprendere che un uomo o una donna disarmati, con le mani in alto o addormentati non sono in grado di fare del male e allora, in quel caso, non si può sfogare la rabbia e la frustrazione su degli inermi. E, poi, ricordo molto bene anch’io ciò che dichiarò Cossiga, le sue parole facevano pensare ad una concezione primitiva dello Stato, dove chi governa ha il potere assoluto di farsi rispettare, con qualsiasi mezzo.

  5. ottobre 5, 2012 alle 9:57 PM

    Grazie Claudia! Almeno tu ricordi ciò che disse e scrisse Cossiga a Maroni! Io l’ho letta tutta la sentenza e ne copia del testo. E sulla base di quella sentenza ho scritto il mio post precedente a quello odierno. Mi resta sempre difficile comprendere chi commenta sputando sentenze senza essersi prima documentato su argomenti così seri.. Stefano non si era, evidentemente documentato.! O è un poliziotti di quelli che erano nella Diaz?

  6. Avatar di Claudia Basciu
    Claudia Basciu
    ottobre 5, 2012 alle 11:15 PM

    Ricordo che le parole di Cossiga, pur conoscendo i suoi trascorsi, mi stupirono per la sfrontatezza e mi lasciarono una grande rabbia e tanta amarezza, perchè ci saranno sempre “uomini di Stato” con quella mentalità, dai quali i cittadini disarmati dovranno difendersi. Ed è molto difficile difendersi da abili manipolatori.

  7. ottobre 8, 2012 alle 12:15 PM

    Signori, intanto per presentarmi posso dire di non essere un appartenete alle Forze dell’ordine (mi occupo di informatica). Secondo, se dovesse servire a qualcosa, sono un convinto indipendentista da tutta la vita e credo di poter vedere queste cose con un “occhio esterno”, non viziato da idee politiche di sinistra o destra.
    Fatta questa premessa, Sign. Corialdo, non ritengo di aver sputato sentenze di alcun tipo, continuo a provare orrore di fronte ai fattacci della scuola Diaz e il mio intervento era mirato a proporre l’altro lato della storia, visto che si stava parlando di inciviltà solamente da parte dello Stato. Dico lo stesso a Claudia, nel mio intervento non metto in discussione la sentenza (me ne guardo bene!) ma cerco di mettere “sul piatto” che quello accaduto alla Diaz non è successo per caso. Io non riesco neanche ad immaginarmi di pestare una persona inerme con un manganello, come non riesco ad immaginarmi di bruciare una macchina o di sfondare una vetrina. Però si sa che la violenza ha sempre portato violenza. La feccia umana chiamata black bloc ha tenuto in scacco Genova, facendo quello che voleva, soprattutto contro le Forze dell’ordine. I black bloc sono quelli nati appunto con le riunioni del G8, sempre avversi allo Stato, sono quelli che vanno a devastare col volto coperto, sono quelli che cantavano in coro “dieci, cento, mille Nassiriya”. Difendo la scelta dei poliziotti di non mostrare il loro nome, neanche io l’avrei fatto. Avete idea di quali rischi si corrano a fare una cosa del genere, con quelle belve?! Ciò non toglie che questo debba essere un modo per i malintenzionati, fossero anche poliziotti, per rimanere impuniti!
    Mi appassiono all’argomento perché voi sapete quanto me in che modo l’informazione viene manipolata dai giornalisti, soprattutto per via del fatto che quello che viene scritto e detto deve andare bene al maggior numero di persone che leggono o ascoltano. Apro una parentesi: da una indagine di qualche hanno fa gli italiani intervistati ritennero che i maggiori bugiari fossero i giornalisti, seguiti a ruota dai politici. Gli abili manipolatori non sono solo gli Uomini di Stato.
    Detto questo, per via del fatto che la vita mi ha portato a spostarmi frequentemente, ho avuto la possibilità di interpellare in merito amici che hanno vissuto in prima persona alcune di queste situazioni. Per quanto riguarda ciò che disse Cossiga in una intervista: non so per quale motivo parlò in modo così pesante (anche se una idea ce l’ho), ma certi si è che non si può mai condannare una persona per le intenzioni o per una “sparata”. Che si sia dato seguito a quelle parole non ci credo. Di notizie false e/o tendenziose, propagandistiche ne vengono prodotte ogni giorno più di quanto possiamo immaginare.
    A questo proposito ho chiamato uno dei miei amici di Genova che mi dice che: “chiunque sia stato a Genova quei giorni di guerra (mi ha detto proprio così) e abbia visto come è stata ridotta la città, potrebbe capire che la storia di eventuali infiltrati delle Forze dell’ordine è fantapolitica”. Aggiungo che, nell’ambiente di lavoro del padre di Giuliani, era risaputo di questo figlio del direttore che era uno sbandato e che causava tanti problemi alla famiglia, che vagabondava con un cane per la città a chiedere monetine, era un cosiddetto “punk a bestia”. Poi, ecco che un fatidico giorno, viene sparato da un carabiniere che si stava per ritrovare un estintore in faccia. A quel punto, cambia tutto. Il delinquente Carlo Giuliani diventa un martire, il padre lo difende a spada tratta e lo dipingono come un eroe. A Carlo vengono dedicati libri e scritte per lui canzoni. E’ così che la storia cambia direzione!
    Visto che ci siamo, vi racconto un dietro le quinte dell’anno scorso a Roma: ho un amico poliziotto che ha partecipato agli scontri. La domanda che si posero tutti fu questa: come fa un gruppo di scalmanati black bloc a non essere arginato dalle Forze dell’ordine? Quando glielo chiesi mi rispose che ricevettero il comando di non reagire. Ma perché? Replicai. “Vedi, quando ci sono questi grandi eventi le telecamere spuntano dappertutto e i politici hanno dato questo “ordine” alla questura per evitare che poi venissero accusati di operare una repressione ‘fascista’ e quant’altro”. Ecco che si spiega come mai i pastori sardi vennero “manganellati” direttamente a Civitavecchia, perché a Roma non si sarebbe potuto fare!

    Ritengo la Vostra Associazione molto lodevole e questo blog di alto livello. Però, se parlate di diritti dei cittadini, ricordatevi anche dei cittadini genovesi che hanno subìto danni irreparabili, sia fisici che morali e materiali. I commenti delle ultime righe mi sono sembrati non opportuni, ecco.

    Saluti

  8. Avatar di Claudia Basciu
    Claudia Basciu
    ottobre 8, 2012 alle 4:37 PM

    Stefano, il tema appassiona anche me e mi piace il dialogo anche virtuale con chi la pensa in modo diverso, purchè le mia parole non vengano “manipolate”. Per questo, senza alcun intento polemico, ti ho suggerito di leggere la sentenza, perchè ricostruisce la vicenda in modo abbastanza obiettivo e si basa su fatti, e su testimonianze che provengono anche da chi appartiene a quelle forze dell’ordine, non su ideologie. E, di sicuro, nel mio intervento non c’è alcuna giustificazione delle violenze messe in atto dai black bloc. Qui, si parla di quello che è accaduto nella scuola Diaz, non di Carlo Giuliani che tenta di lanciare un estintore, si parla di persone disarmate e indifese, a prescindere dagli ideali. Il clima a Genova era teso e, quindi, la violenza su persone innocenti sarebbe stata giustificata? Allora, potremmo fare lo stesso discorso per la violenza negli stadi, nelle strade, nelle prigioni, nelle manifestazioni dei pastori, degli operai: siccome il clima è teso, allora, possiamo manganellare chiunque? Questo ragionamento porterebbe troppo lontano, fino alla giustificazione di qualunque sopruso. E non dimentichiamo che alla Diaz nessuna telecamera ha ripreso nulla, solo le barelle delle ambulanze hanno ripreso qualcuno.
    Su Cossiga non mi voglio dilungare, anche perchè la storia ci ha raccontato che l’uomo non si è limitato a parlare, straparlare e picconare, ha agito in modi non proprio appropriati per una democrazia.

  9. ottobre 8, 2012 alle 11:30 PM

    Ho letto parzialmente la sentenza, cercando di focalizzare la lettura, appunto, sul racconto dei fatti. Non sapevo che gli occupanti della Diaz avessero opposto resistenza chiudendo gli accessi con catene, accumulando banchi agli ingressi e lanciando oggetti contundenti dalle finestre. Dopo quei giorni di violenze mi immagino che gli agenti erano fuori di sè e vedevano black bloc dappertutto. Chissà se nella scuola ne hanno trovato qualcuno, anche se potrebbe essere difficile l’identificazione di chi era incappucciato.
    Ripeto che non giustifico quanto accaduto, ma voglio ricordare il contesto in cui sono nate le violenze dentro la scuola e il diritto che avrebbero i cittadini genovesi ad avere una giustizia che mai vedranno.
    I filmati alla Diaz sono stati fatti ma mai fatti circolare, forse perchè prove di reato, forse per motivi di opportunità. Chi li ha visti mi ha riferito che sono state pestate anche persone grandi d’età, non solo giovani. Insomma, pare che questi agenti abbiano colpito alla cieca.

    • Avatar di Stefano Deliperi
      Stefano Deliperi
      ottobre 8, 2012 alle 11:37 PM

      Stefano, leggiti la sentenza.
      Leggitela tutta, prima di parlare.
      Non c’era nemmeno un preteso “black bloc” nella Scuola Diaz.
      C’era gente in divisa che ha perso il lume della ragione, a voler essere buoni. E c’era gente che è stata massacrata di botte.
      Questa è la verità processuale, il resto sono chiacchiere, con tutto il rispetto.

      • ottobre 9, 2012 alle 9:41 am

        “Non c’era nemmeno un preteso “black bloc” nella Scuola Diaz.” Così dici. E tu leggiti cò che ho scritto io, per a terza volta ribadisco che non discuto la sentenza ma voglio dire che l’inciviltà non c’è stata solo dalle Forze dell’ordine!

  10. Avatar di Stefano Deliperi
    Stefano Deliperi
    ottobre 9, 2012 alle 3:03 PM

    l’argomento dell’articolo è il deposito delle motivazioni della sentenza sui fatti della Scuola Diaz, non l’universo mondo sul G 8 genovese.
    Stefano, fatte le debite proporzioni, per carità, è come se tu volessi parlare a tutti i costi della II guerra mondiale durante una discussione sulle camere a gas nei campi di concentramento tedeschi.
    Anche se le vuoi mischiare, pere e mele rimangono frutti diversi.
    Leggiti tutta la sentenza, che ti fà bene.

    Stefano Deliperi

  11. Avatar di Bio IX
    Bio IX
    ottobre 12, 2012 alle 12:10 PM

    Senza dimenticare che le forze dell’ordine, addestrate, equipaggiate e retribuite con i soldi dei cittadini (sì, anche di quelli malmenati), non possono comportarsi come i “delinquenti” che devono contrastare. Se vengono meno le differenze tra “guardie e ladri”, bello stato (minuscolo voluto) di diritto …

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