Home > Europa, grandi opere, Italia, sostenibilità ambientale > La consultazione pubblica preventiva, un metodo per il miglioramento e la condivisione delle grandi opere.

La consultazione pubblica preventiva, un metodo per il miglioramento e la condivisione delle grandi opere.


Italia, linea ferroviaria

 

anche su Il Manifesto Sardo (“La consultazione pubblica sulle grandi opere“), n. 122, 16 maggio 2012

 

Non c’è dubbio che il governo Monti presenti luci e ombre, dovute alla pesantissima crisi economico-sociale lasciata in eredità avvelenata dal precedente governo Berlusconi.

Una delle luci, però, potrebbe scaturire dal disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 marzo 2012 sulla consultazione pubblica preventiva in materia di grandi opere proposte.

Una forma di democrazia partecipativa, che punta al coinvolgimento delle popolazioni interessate, di comitati e associazioni ecologiste, per diminuire le conflittualità, migliorare le progettazioni, evitare opere inutili, dispendiose, devastanti.

Il modello è il francese debat public, la c.d. legge Barnier, approvata nel 1995 e parzialmente modificata nel 2001, che – secondo stime di esperti – ha ridotto dell’80% la conflittualità relativa ai progetti con sensibile impatto ambientale. 

In che cosa consiste la procedura del debat public?

Negli anni ’90 del secolo scorso, davanti alle dure contestazioni delle popolazioni locali contro il tracciato dell’alta velocità ferroviaria TGV Mediterranée Lione-Marsiglia, il governo francese ritenne opportuno che la progettazione delle “grandi opere” dovesse essere vagliata preventivamente in un “dibattito pubblico” tra tutti i soggetti interessati.

Così nacque la legge Barnier: venne istituita un’autorità indipendente (Commission Nationale du Débat Public), con il compito di organizzare la procedura su progetti di grandi infrastrutture. Per i progetti che superano una certa soglia (in termini finanziari) l’apertura del dibattito è automatica, per gli altri è decisa a discrezione della Commissione.

Sarroch-Villa S. Pietro, Monte Nieddu, il cantiere della diga

Mentre la procedura di valutazione di impatto ambientale si svolge sul progetto definitivo dell’opera, il débat public ha ad oggetto un’idea preliminare. La finalità è quella di analizzare il progetto per tempo, quando è possibile apportarvi rilevanti cambiamenti. La Commissione nazionale affida, poi, a una Commissione particolare la concreta gestione del dibattito, che si apre quando il soggetto proponente ha consegnato un dossier, scritto in linguaggio accessibile, che illustra le ragioni e le caratteristiche dell’opera proposta e le alternative progettuali.

Qualsiasi comitato o associazione può presentare le proprie osservazioni e le proprie proposte, in seguito pubblicate a cura della Commissione (Cahiers d’acteurs).    Si svolge quindi un’ampia campagna informativa tra la popolazione coinvolta dal progetto, poi il dibattito (4 mesi), mediante incontri aperti al pubblico, alcuni tematici (economici, ambientali, ecc.) sul progetto. La finalità è quella di confrontarsi sulla base di argomenti pertinenti.

Gli esiti del dibattito pubblico non hanno alcun valore giuridico. Al termine del dibattito, infatti, il presidente della Commissione redige un rapporto dettagliato in cui si limita a illustrare gli argomenti pro e contro emersi nel corso degli incontri. Entro i tre mesi successivi il proponente dell’opera deve comunicare se intende mandare avanti il suo progetto, modificarlo o ritirarlo.

simulazione posa gasdotto (Studio Newton, Fano)

A partire dal 2002 sono stati conclusi 121 dibattiti pubblici su diversi tipi di infrastrutture (linee ferroviarie a alta velocità, linee tramviarie, autostrade, porti, rigassificatori, elettrodotti, centrali nucleari, aeroporti, invasi idrici).   Nella grande maggioranza dei casi il soggetto proponente segue le risultanze del debàt public.

E in Italia?           La Tav, il Ponte sullo Stretto di Messina, il gasdotto “Rete Adriatica”, il gasdotto Galsi, l’alta velocità fiorentina, la diga di Monte Nieddu-Is Canargius, i lavori del G 8 a La Maddalena, mille altri progetti di “grandi opere” spesso soltanto spreco di soldi pubblici e distruzione ambientale avrebbero potuto avere una storia molto diversa.  Non è mai troppo tardi per cambiare.

Finora c’è solo la legge regionale Toscana n. 69/2007 con risultati non del tutto lusinghieri. La critica più ricorrente? Non considerare abbastanza i contributi dei cittadini, come ammette lo stesso rapporto di monitoraggio sui primi anni di applicazione (maggio 2011).

La legge sulla consultazione pubblica preventiva sulle grandi opere potrebbe rappresentare davvero un notevole passo in avanti per l’ambiente, per la partecipazione dei cittadini, per la stessa finanza pubblica. A patto, naturalmente, che si prendano in debita considerazione i contributi che in vario modo possano giungere da comitati, associazioni, popolazioni interessate.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Castell’Azzara (GR), colline

(simulazione Studio Newton di Fano, foto da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)

  1. icittadiniprimaditutto
    Maggio 18, 2012 alle 8:46 am

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  2. maria vitacca "Articolo 9"
    Maggio 21, 2012 alle 12:34 am

    A Salerno siamo lontani anni luce da qualsiasi forma di dibattito pubblico sulle grandi opere anche se cerchiamo di far capire attraverso l’incentivazione di qualche forma di dialogo con le Amministrazioni competenti che non è affatto normale che il Crescent sul mare si faccia comunque anche se non condiviso da molti cittadini.
    In Basilicata l’oleodotto Viggiano- Taranto si è fatto comunque cosi’ come le trivellazioni petrolifere si moltiplicano all’infinito e comunque a prescindere dall’aumento dei casi di tumori e dal parere negativo di cittadini e Sindaci.La pulizia dell’alveo dei fiumi ,qualora sollecitata da qualche ” troppo zelante”cittadino, non si fa comunque cosi’ come la “liberazione dei tratturi e dei passaggi demaniali occupati dai “furbetti”che non devono essere disturbati comunque!E sul comunque si vincono le elezioni!
    E la “democrazia”bellezza!

  1. Maggio 18, 2014 alle 9:20 PM

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: