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OGM: quello che il Ministro dell’ambiente Clini dovrebbe sapere.


Oxalis pes-caprae

Il Ministro dell’ambiente Corrado Clini nei giorni scorsi ha fatto una decisa apertura nei confronti degli O.G.M.   Il mondo scientifico è diviso, ma le posizioni contrarie appaiono fortemente fondate su argomenti di spessore. Pubblichiamo quella del Comitato scientifico Equivita.

Gruppo d’Intervento Giuridico

 

 

Le sorprendenti affermazioni sugli Ogm del Ministro dell’Ambiente Clini e una parte dei commenti e delle affermazioni che ad esse hanno fatto seguito (talvolta ugualmente stupefacenti) richiedono un urgente commento.                                              

Il Comitato scientifico EQUIVITA (già CSA), che sin dagli albori ha seguito il lancio sul mercato di questi alimenti e le vicende politiche che lo hanno accompagnato (a livello sia europeo che globale) ritiene sia suo dovere rendere note alcune precisazioni e smentire informazioni errate che sono state pubblicate.

E’ errato affermare che senza l’ingegneria genetica non avremmo alcuni dei prodotti italiani più tipici: incroci e mutagenesi non hanno nulla a che vedere con le modifiche genetiche che danno origine agli Ogm.

E’ errato far intendere che chi si oppone agli Ogm è contrario all’uso delle biotecnologie e alla ricerca. Al contrario, chi come noi si oppone ad un uso improprio delle biotecnologie chiede cha la ricerca venga incentivata, ma avvenga in ambiente confinato per evitare il rischio di una contaminazione dagli effetti imprevedibili quanto incontrollabili (via libera dunque alla ricerca in laboratorio e in particolare alla ricerca farmacologica, purchè vengano rispettati i necessari paletti etici).

Cisto

E’ errato affermare, come hanno fatto per anni le multinazionali e come molti sostengono tuttora, che gli Ogm consentono di “combattere la fame nel mondo” in quanto producono di più. Numerosi studi scientifici, incluso il rapporto IAASTD di 400 scienziati indipendenti, commissionato dalla Nazioni Unite, hanno dimostrato che gli Ogm producono in media un 10% in meno delle colture convenzionali.

E’ errato sostenere che gli Ogm consentono di ridurre l’uso dei pesticidi: gli stessi studi hanno tutti dimostrato che con gli Ogm l’uso dei pesticidi aumenta di ben 4 volte!

E’ errato non far sapere che il FDA, ente di controllo statunitense, che autorizza al commercio ogni prodotto nuovo, dovette ricorrere alla definizione di “sostanze sostanzialmente equivalenti a quelle naturali” per aggirare l’ostilità dei suoi stessi scienziati a rilasciare i permessi.

E’ errato sostenere che gli Ogm non recano danno alla salute. Esiste il danno diretto (allergie, qualche intossicazione), ma poiché tutti i pesticidi sono causa provata di tumori, danni neurologici e molti altri, il danno in assoluto più grave è quello indiretto, causato dall’uso dei pesticidi: questo, come abbiamo visto, viene quadruplicato nelle colture di Ogm vegetali che, al 70%, sono modificati per resistere proprio ai pesticidi (diserbanti). Il danno deriva anche dal residuo 30% di piante Ogm, modificate per divenire esse stesse pesticida e combattere in tal modo gli insetti predatori. Gli effetti devastanti di tanta tossicità che dalle colture Ogm si trasmette nell’ambiente circostante, sono ben noti nei paesi dove gli Ogm vengono coltivati. Due sole testimonianze: il ripetuto allarme degli agricoltori USA causato dalle “superweeds” (supererbacce), ovvero piante infestanti divenute talmente “resistenti” da rendere necessario il ricorso a veleni sempre più potenti (www.equivita.it/index.php/it/newslettermanipolazioni), e l’appello lanciato in tutto il mondo dei medici argentini per salvare la popolazione argentina dagli effetti gravissimi dell’inquinamento chimico dovuto alla soia Ogm (www.equivita.it/index.php/it/comunicati/12-comunicati/401-comunicato-310711).

Carloforte, campagna in fiore

E’ errato sostenere che gli Ogm risolveranno i problemi nutritivi e ambientali. In oltre 15 anni di produzione, le uniche caratteristiche introdotte negli Ogm che hanno trovato applicazione pratica sono state le due già citate: resistenza ai diserbanti e tossicità per gli insetti predatori. Due tratti “commerciali” e non certo “migliorativi”, che, come abbiamo visto, hanno causato non pochi problemi agli agricoltori, all’ambiente e ai cittadini.

E’ errato non rivelare che gli Ogm si diffondono in modo incontrollato (nell’aria, l’acqua e il suolo) anche a molti chilometri di distanza, rendendo in pratica impossibile la loro coesistenza con le colture tradizionali o biologiche. Non è un caso infatti che la UE, dopo avere stabilito le regole di tracciabilità e di etichettature degli Ogm al fine di consentire la nostra libera scelta alimentare, si sia arresa davanti all’ultimo capitolo, quello delle regole di coesistenza, e ne abbia delegato la stesura agli Stati membri.

E’ errato non far sapere che gli  Ogm sono stati, per le industrie che in essi hanno investito a partire dal 1980,“il peggiore investimento degli ultimi anni” e che degli attuali terreni coltivati in Europa essi coprono soltanto lo 0,06% di superficie. Ciò si deve al fortissimo movimento d’opposizione che ha contrastato l’influenza dei “poteri forti” sui governi. Oggi la Monsanto (una delle più importanti multinazionali biotech) ha rinunciato ad esportare il mais MON810 in Francia e la BASF, maggiore azienda chimica mondiale, ha rinunciato al suo piano di sviluppo di Ogm in tutta Europa … mentre un’analoga situazione di stallo riguarda pure l’Asia e le Americhe … Oggi infatti l’80% delle coltivazioni Ogm del mondo si trovano concentrate in sole 4 nazioni: Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina.

E’ oltremodo scorretto non far sapere che la caratteristica più importante che contraddistingue gli Ogm è che tali organismi (sia piante che animali), con il pretesto della modifica genetica, vengono brevettati, ovvero privatizzati. La multinazionale detentrice del brevetto potrà esigere da quel momento il “diritto di brevetto” ad ogni risemina della pianta, ad ogni ciclo riproduttivo dell’animale. Migliaia di azioni legali ne sono derivate, promosse dai “colossi” del biotech (la più famosa quella della Monsanto contro il canadese Percy Schmeiser, che con grande coraggio si oppose dimostrando che nelle sue colture di colza, minacciate di sequestro, gli Ogm non erano stati seminati ma erano giunti per inquinamento).

Toscana, oliveto

E’ oltremodo scorretto non ricordare – quando si parla di Ogm – che la materia vivente del pianeta è il “bene comune” più prezioso di noi tutti (più dell’acqua) e che la nuova legge brevettuale (definita dagli esperti “mostro giuridico”), adottata negli Stati Uniti nel 1980, poi in Europa nel 1998, ha dato inizio ad una nuova forma di colonizzazione dei paesi poveri da parte delle multinazionali dei paesi ricchi, il fine evidente di queste ultime essendo il controllo del mercato più vasto e più ambito:  il mercato del cibo (e la minaccia riguarda anche l’Europa).

E’ importante invece che si capisca che gli Ogm sono ben lontani dall’essere, come qualcuno tenta ancora di far credere, uno strumento per l’equa distribuzione del cibo. La fame nel mondo – tutti ormai lo sanno – non è dovuta a carenza di cibo (che al momento non scarseggia, come dichiara anche la FAO) ma ad una carenza di denaro dei paesi poveri, costretti ad esportare la loro produzione agricola di sussistenza, rinunciando a sovranità e sicurezza alimentari.

E’ importante che si sappia che a quest’ultima rinuncia si aggiungono ulteriori danni, che vanno dalla scomparsa di tradizioni e culture locali al pagamento dei diritti di brevetto, al rischio di vedere i raccolti vanificati (vedi gli esiti del cotone bt in india e i 200.000 suicidi di piccoli agricoltori di quel paese). Ma il danno più grave che si aggiunge è la perdita di biodiversità, vera ed unica ricchezza dei paesi poveri.

Per tutte queste ragioni gli Ogm, lungi dall’essere strumento di un’equa distribuzione del cibo,  sono al contrario un fattore importante della crisi di fame nel mondo e di una pericolosa deriva del pianeta verso un’ingiustizia sempre più diffusa. 

 

per saperne di più:

*  A. Velimirov, C. Binter, J. Zentek,  Biological effects of transgenic maize NK603xMON810 fed in long term reproduction studies in mice,
Bundesministerium für Gesundheit, Familie und Jugend, Sektion IV, Wien, Austria [Federal ministry for health, family and youth.] (November 2008, 105 pp.).  E’ consultabile su:  http://intraspec.ca/avoid-GMO-products.php 
* questo il riferimento per lo studio che coordina 19 ricerche su mammiferi alimentati con soya e mais OGM in commercio:
Genetically modified crops safety assessments: present limits and possible improvement, Gilles-Eric Séralini1*, Robin Mesnage1, Emilie Clair1, Steeve Gress1, Joël S de Vendômois2 and Dominique Cellier3
Pubblicato su: Environmental Sciences Europe 2011, 23:10 doi:10.1186/2190-4715-23-10
Il link per la rivista è: www.enveurope.com/content/23/1/10

 

(foto E.R., S.D., archivio GrIG)

  1. marzo 18, 2012 alle 5:59 PM

    Ma non è lo stesso che a pochi giorno dal referfendum che ha cancellato il nucleare, dando sfogo alla sua eccelsa intelligenza ha detto di essere favorevole alle centrali nucleari?

  2. Avatar di Bio IX
    Bio IX
    marzo 18, 2012 alle 9:26 PM

    Il mio, nel mio piccolo, l’ho acceso …

    http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2300-sessanta-milioni-di-ceri.html

    “Corrado Clini è burocrate di lungo corso, personaggio quanto mai preparato in campo ecologico, e questo a differenza di non pochi tra i suoi predecessori, ma dove passa lui non cresce più l’erba, come si diceva per Attila il quale, menzionando la cosa tra parentesi, fu fregato proprio da San Geminiano di cui sopra, anche se poi di devastazioni ne fece ugualmente a iosa. Fosse per lui, per il mai eletto ministro dell’ambiente, lo Stivale sarebbe una gioconda fungaia d’inceneritori in tutte le loro sottospecie, di centrali a carbone e nucleari e, nel poco spazio rimasto disponibile, ospiterebbe una specie di festival della mostruosità vegetale rigorosamente modificata nel suo ormai caricaturale DNA. Insomma, il buon Corrado allestirebbe un luna park che renderebbe il Bel Paese qualcosa di ben più unico – se essere più unici è qualcosa di possibile – di quanto già non lo sia ora.
    Da secoli calpesti e derisi come intona il nostro inno nazionale, da buoi come siamo noi non solleviamo obiezioni quando i nostri governanti, da ministri – cioè, etimologicamente, servi – si trasformano in sovrani assoluti per i quali la legge perde qualunque valore e significato e il volere del popolo è annichilito da una pernacchia morale.
    Così, l’ultima pernacchia in ordine di tempo del sultano dell’ambiente è echeggiata ad Albano Laziale, località che invito a visitare con i suoi dintorni perché si tratta di un vero e proprio gioiello e perché scommettere sulla sua sopravvivenza appare impresa a dir poco azzardata. Quindi, andate a vederla ora.
    In quelle colline vulcaniche di cui godevano i papi e i nobili romani, i soliti signori del “non si può dire no a tutto”, impasto d’ignoranza e di furberia suicida, proposero di costruire un inceneritore e poi d’ingrandirlo. Tecnicamente una centrale a syngas derivato da rifiuti, la più grande d’Europa, e, manco a dirlo, le belle braghe bianche del padrone di quell’impianto pantagruelico le avrebbe indossate l’ineffabile Manlio Cerroni, imperatore della lordura da reddito con un fatturato non troppo lontano dal miliardo annuo (entra monnezza, esce oro).
    Ad un certo punto il TAR bloccò il progetto per questioni sia di burocrazia sia di ovvia incompatibilità sanitaria con l’ambiente, ma chi dell’una e dell’altra cosa s’infischia bellamente fidando a giusta ragione sulla “giustizia” nostrana portò il tutto al Consiglio di Stato, Consiglio di Stato che, stando all’ufficialità, deve ancora decidere. Ma sarà vero? Forse no perché l’ANSA comunica che il nostro Clini ha rassicurato tutti: “Tranquilli: il termovalorizzatore si farà perché il Consiglio di Stato ha dato il suo placet.”
    Insomma, l’uomo di Monti ha detto sì.
    Ma come avrà fatto a conoscere una decisione ufficialmente non presa?
    Ha sparato a casaccio o ha violato il segreto istruttorio?
    E, se ha violato il segreto istruttorio, chi gli ha detto cose che non sono pubbliche quando, a tempo debito, dovrebbero esserlo senza differenze tra cittadini qualunque e ministri?
    E, se ha violato il segreto istruttorio, noi popolo bovino abbiamo il diritto di aspettarci sanzioni a suo carico come prescrive la legge o il dottor Clini, ex burocrate e ora ministro, è più uguale degli altri sessanta milioni d’italiani e ha licenza di prendersi gioco di tutti?
    Io ho mille e una ragione per andarmene da questo non proprio nobile simulacro di paese, e il ministro Corrado Clini, che ricordo anni fa protagonista di uno spot filmato sul mondo da Mulino Bianco che regalano i falò dell’immondizia, me ne regala un altro. Confesso che non ne avevo bisogno così come l’Italia non ha bisogno di lui. Anzi! E allora? Allora accendiamo sessanta milioni di ceri a San Geminiano perché freghi anche lui.”

  3. Avatar di Bio IX
    Bio IX
    marzo 23, 2012 alle 12:28 PM

    Che curiosa coincidenza!
    Il Consiglio di Stato ribalta la motivata sentenza del Tar Lazio e annulla i quattro pareri negativi dati dall’ASL RM H circa l’impianto. Il “gassificatore” più grande d’Europa sorgerà tra i Castelli Romani e Roma Sud, brucerà 300.000 tonnellate di CDR l’anno, utilizzerà 20.000 litri d’acqua al giorno ed i lavori partiranno come da sentenza: in modo indifferibile ed urgente.
    Proprio come aveva vaticinato il ministro.
    E i comitati hanno depositato alla Procura anche una querela penale contro il ministro dell’Ambiente “per le dichiarazioni sul presunto via libera del Consiglio di Stato sull’impianto di smaltimento rifiuti”
    http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/03/19/news/no_all_inceneritore_di_albano_residenti_denunciano_clini-31810223/

  4. Avatar di riccardo
    riccardo
    marzo 29, 2012 alle 11:35 am

    http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/09/29/radiazioni-nucleari-nell%E2%80%99orto/
    per chi vuole avere una visione un po’ più esaustiva delle tematiche su ogm consiglio di leggere quest’articolo, è veramente interessante.
    riccardo

  5. Maggio 27, 2014 alle 2:50 PM

    ora ha altro di cui occuparsi.

    da Il Corriere della Sera, 27 maggio 2014
    L’amico “Corrado”, ai tempi dell’Ilva, da che parte stava?
    L’arresto dell’ex Ministro Clini, determinante e discusso anche nella vicenda Ilva. Propose lo spostamento del quartiere più esposto all’inquinamento. (Sabrina Giannini): http://www.corriere.it/inchieste/reportime/ambiente/amico-corrado-tempi-ilva-che-parte-stava/1a0ad176-e56e-11e3-8e3e-8f5de4ddd12f.shtml

    ________________________

    da Il Fatto Quotidiano, 26 maggio 2014
    Corrado Clini arrestato per peculato. Ex ministro dell’Ambiente ai domiciliari.
    L’inchiesta è incentrata su un finanziamento per il risanamento del settore idrico in Iraq: secondo la Guardia di finanza, in concorso con un altro imprenditore, avrebbe sottratto fondi per oltre 3,4 milioni di euro. Le misure sono state disposte dal gip di Ferrara, su richiesta della Procura guidata da Bruno Cherchi. (Marco Zavagli): http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/26/corrado-clini-arrestato-per-peculato-ex-ministro-dellambiente-ai-domiciliari/1000849/

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