L’Anfiteatro romano di Cagliari ai privati? Vomitevole.
L’Amministrazione Zedda ha appena approvato il progetto per sbaraccare la “legnaia“ che da troppi anni ammorba l’Anfiteatro romano di Cagliari, il più importante monumento romano della Sardegna, uno dei soli tre anfiteatri romani scavati nella roccia ancora esistenti. La “legnaia” è abusiva e dannosa per il bene culturale.
Solo 320 mila euro saranno utilizzati per avviare l’intervento (già approvato dalle Soiprintendenze competenti), al posto degli 800.000 – 1.200.000 euro sbandierati a più riprese dalla vecchia amministrazione comunale di centro-destra per sostenere la materiale impossibilità di provvedere.
E ora, squallidamente, gli epigoni di quella stagione amministrativa chiedono a gran voce l’affidamento dell’Anfiteatro romano a privati. Sì, magari proprio quelli a cui l’affidavano gratuitamente negli anni passati, oggetto finalmente di procedimenti penali in corso.
Solo un’infinita pena per questi amministratori pubblici incapaci di riconoscere l’interesse pubblico se non nelle tasche del privato.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
da La Nuova Sardegna, 11 febbraio 2012
No della minoranza consiliare allo smantellamento della legnaia. Farris (Pdl): sito congelato. Anfiteatro, attacco dell’opposizione: «Un bando per la gestione ai privati». Stefano Ambu
CAGLIARI. L’Anfiteatro Romano in gestione ai privati come Taormina e Agrigento. E’ una delle proposte lanciate ieri mattina dall’opposizione di centrodestra in Consiglio comunale in una conferenza stampa convocata proprio davanti al monumento di viale Fra’ Ignazio.«Lì funziona benissimo- ha detto Maurizio Porcelli, consigliere comunale Pdl ed ex presidente della commissione Cultura – e i monumenti restano aperti in tutte le stagioni». E’ la risposta della minoranza alla delibera della Giunta che martedì scorso ha stanziato circa 320mila euro per una prima tranche dello smantellamento della “legnaia”.. «Ci vorrebbe un bando europeo – ha continuato Porcelli – mentre a Cagliari non c’è un vero progetto: non si sa ancora quale sarà il futuro culturale e turistico del sito. Quasti lavori di smantellamento non risolvono certo il problema. Anzi, questi interventi significano la morte degli spettacoli all’Anfiteatro». Con danni che, dopo la chiusura della scorsa stagione, secondo il capogruppo Pdl Giuseppe Farris, sono già quantificabili. «Tra botteghino – ha detto – e indotto si è registrata una perdita di circa 5 milioni di euro. E le società che operano nel settore stanno avviando i licenziamenti». Farris contrario alle scelte della Giunta: «Congela un bene – ha spiegato – senza renderlo fruibile e senza offrire destinazioni alternative per lo svolgimento degli spettacoli». Polemico con le decisioni dell’esecutivo anche Paolo Carta, Udc: «La Giunta dei no – ha attaccato riferendosi alla posizione della giunta Zedda su parcheggio interrato di via Roma e chioschetti del Poetto – dovrebbe finalmente iniziare a dire anche qualche sì. La speranza è che l’Anfiteatro non ritorni allo stato di abbandono di una volta». Anselmo Piras, Pdl, ha parlato di una scelta “calata dall’alto”. «Non c’è stata discussione – ha detto – con gli operatori culturali e turistici».
da L’Unione Sarda on line, 11 febbraio 2012
Cagliari, gestione privata per l’Anfiteatro. La proposta è dei consiglieri del Pdl: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/253403
(immagine fine ‘800, foto S.D., archivio GrIG)


da Casteddu on line, 11 febbraio 2012
Gli ecologisti al centrodestra: “Anfiteatro, accuse vomitevoli”: http://www.castedduonline.it/cronaca/gli-ecologisti-al-centrodestra-anfiteatro-accuse-vomitevoli/7468
da La Nuova Sardegna, 12 febbraio 2012
Anfiteatro, adesso si smonta: un’operazione delicatissima sotto gli occhi della Procura. C’è un’inchiesta per danneggiamento e il rischio maggiore è che l’estrazione dei plinti alla base dell’arena sia letale. Forse un consulente del pubblico ministero vigilerà sui lavori. (Mauro Lissia)
CAGLIARI. Sarà un percorso a rischio quello che l’amministrazione comunale si prepara a compiere con l’intervento di smontaggio delle tribune, all’anfiteatro romano. La Procura della Repubblica, che indaga per danneggiamento, affiancherà probabilmente un consulente ai tecnici della Sovrintendenza per sorvegliare ogni fase di un’operazione che si annuncia delicatissima. Il rischio riguarda le basi del monumento, trafitte da plinti di cemento che ne minacciano l’integrità.
L’anno scorso, a undici anni dalla disgraziata decisione di installare le gradinate assunta dall’amministrazione Delogu, sono stati gli ispettori dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro a denunciare lo stato di gravissimo degrado in cui si trova l’anfiteatro. Ed è stata proprio la relazione tecnica consegnata al sovrintendente archeologico Marco Minoja a riportare l’attenzione del pm Daniele Caria sull’arena romana che oggi – con una proposta semplicemente fuori dal mondo – i consiglieri del centrodestra vorrebbero affidare a privati dopo averla massacrata con scelte letali, ereditate senza colpe dall’amministrazione Zedda.
La prima fase annunciata dall’assessore ai lavori pubblici Luisa Anna Marras sarà la pulizia «morbida» del sito. Poi, con una spesa preventivata di 320 mila euro, si dovranno smontare le gradinate. Ma l’impegno più delicato sarà l’estrazione delle impalcature fisse che reggono oggi le tribune: secondo gli ispettori hanno già provocato danni forse irreversibili. Profonde spaccature con infiltrazioni che avrebbero indebolito la base di roccia naturale che sta alla base dell’arena. La Procura indaga su un’ipotesi di reato «in atto», perchè la relazione degli ispettori – a suo tempo acquisita formalmente – descrive uno stato di degrado in progress e per questo raccomanda un intervento di ripristino urgente. Ma il punto è proprio questo: i danni maggiori potrebbero verificarsi nell’estrazione dei plinti, danni che sembrerebbero inevitabili. Ecco perchè la Procura sembra orientata a vigilare direttamente sui lavori, partendo da una certezza: se c’è una responsabilità da riferirsi a questa situazione è chiaro che va suddivisa tra l’amministrazione comunale che ha finanziato con sei miliardi di lire l’installazione delle tribune e le successive, che di anno in anno si sono guardate bene dal toglierla. L’anfiteatro è diventato un affare per alcuni dei personaggi che oggi ne invocano l’affidamento a privati e per i privati, quelli chiamati a rispondere in tribunale di una gestione concessa negli anni senza alcuna selezione pubblica e sulla base di negoziati privatissimi. C’è un processo in partenza e un’inchiesta giudiziaria in chiusura, imputati e indagati anche dirigenti comunali. Ma soprattutto resta un monumento di inestimabile valore da salvare. Ed è quello che l’amministrazione Zedda si appresta a fare, sperando di essere ancora in tempo.
Si, è vomitevole, ma se le amministrazioni pubbliche non hanno soldi per tenerlo come si deve, meglio che vada ai privati piuttosto che vederlo miseramente decadere!
da La Nuova Sardegna, 13 febbraio 2012
«L’anfiteatro è una risorsa di tutta l’isola». Bruno Murgia (Pdl).
CAGLIARI.Nuove polemiche intorno all’anfiteatro romano. Il deputato Pdl Bruno Murgia chiede l’intervento del ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi, nei prossimi giorni sarà presentata un’interrogazione in parlamento: «Chiederò di sapere – spiega – quale sia l’orientamento del suo dicastero in merito alla gestione del monumento, struttura attualmente abbandonata al suo destino anche a causa di una discussa relazione della soprintendenza per i beni archeologici. Un documento dai toni allarmistici che paventava enormi rischi per la struttura di viale Fra Ignazio». Nei giorni scorsi la giunta comunale ha deciso di spendere 320 mila euro per lo smantellamento di una parte della “legnaia”. Una decisione alla quale si oppone la minoranza di centrodestra in assemblea civica. Una delle controproposte presentate nei giorni scorsi è quella di affidare ai privati della gestione della struttura. Ipotesi che non piace agli ambientalisti: durissimo sabato il comunicato di risposta del Gruppo d’Intervento giuridico. Mentre Murgia chiede chiarezza: «Nonostante i pareri dei funzionari del ministero le tribune sono ancora lì al loro posto – continua il componente della commissione cultura – e il Comune sembra determinato a non smontare tutte le strutture in legno. Una decisione che non corrisponde agli allarmi della scorsa primavera. Il teatro romano rappresenta un’importante risorsa per tutta la Sardegna. Durante i lavori della commissione cultura ho avuto modo di verificare come in altre realtà del Mediterraneo, da Taormina alla Tunisia, l’anfiteatro sia utilizzato e sfruttato al massimo. Oggi a Cagliari non si è nemmeno in grado di renderlo visitabile durante i mesi estivi».
Di qui la richiesta di un’intesa tra Ministero, Regione e Giunta comunale: «Devono lavorare per trovare una soluzione – conclude Murgia – c’è il concreto pericolo che le antiche vestigia tornino ad essere un ricettacolo di rifiuti ed immondizie. La vigilanza è poi totalmente assente».
..ecco: ….. la vigilanza è totalmente assente. In compenso abbiamo sborsato milioni per il servizio di ronda a guardia dell’acqua puzzolente del Simbiritzi….
e palmas s’è anche offeso… faccia ‘e sola!