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Il fotovoltaico cresce in Sardegna, seppure con difficoltà.


pannello fotovoltaico

 

La Sardegna è una delle regioni ideali per lo sviluppo corretto e virtuoso dell’energia alternativa da fonte solare (energia solare termica, energia solare termodinamica, energia solare fotovoltaica).      Altro che energia nucleare, altro che eolico selvaggio.

Al 31 dicembre 2011 sono ben 13.393 gli impianti fotovoltaici attivati in Sardegna, per una potenza di 319,1 MW.  Nel marzo 2011 un’inchiesta de La Nuova Sardegna ne aveva proposto aspetti, approfondimenti, contraddizioni.  

Una contraddizione – enorme – sta anche nella bocciatura senza appello (deliberazione n. 52/41 del 23 dicembre 2011) da parte della Giunta regionale sarda, al termine del procedimento di valutazione di impatto ambientale, del progetto per la centrale solare termidinamica (55 MW) proposto dalla Sorgenia s.p.a. a Macchiareddu (Assemini). Il settore dell’energia solare termodinamica è in forte crescita e la presenza della Sardegna sarebbe solo positiva.  Piuttosto singolare che non siano state trovate modalità compatibili con i valori ambientali non certo eccezionali dell’area interessata. Le proteste da parte di esperti del settore sono state durissime.

Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra

 

 

da La Nuova Sardegna on line, 21 gennaio 2012

Rinnovabili, gli impianti fotovoltaici in Sardegna sono 13mila.

CAGLIARI. Complessivamente sono 13.393 gli impianti fotovoltaici attivi in Sardegna al 31 dicembre 2011, per una potenza di 319,1 MW prodotta da fonte solare. Lo ha reso noto l’Enel che ha sottolineato, inoltre, come l’isola abbia fatto registrare un altro record nel 2011: 6.777 nuovi impianti in media e bassa tensione, di privati, Enti o Pubbliche Amministrazioni che Enel ha allacciato alla rete elettrica sul territorio regionale.

In totale – è detto in una nota – grazie all’energia solare e al lavoro svolto da Enel in fase di connessione all’inizio del 2012 la Sardegna è potenzialmente in grado di coprire il fabbisogno di circa 120.000 famiglie (con un funzionamento medio di 1.370 ore all’anno). A segnare il record percentuale sia di nuovi allacci fotovoltaici che di nuova potenza è stata la provincia di Oristano con 725 impianti attivati nel 2011 (+140%) per una potenza di 47,7 MW (+795%) mentre come valore assoluto è la provincia di Cagliari con 2.011 nuovi impianti, seguita da Sassari con 1.248 (con +417% di nuova potenza installata). Per far fronte al gran numero di richieste di allaccio Enel Distribuzione dal 2010 ha istituito in ogni sede di Zona un apposito sportello per la gestione delle pratiche di connessione di impianti fotovoltaici, ed ha sviluppato un servizio internet che raccoglie l’esperienza acquisita con i nuovi produttori. Il “Portale Produttori”, accessibile dal sito eneldistribuzione.it, è dotato di un tutorial che consente la compilazione assistita della domanda di connessione e l’invio online.

“Nel solo 2011 abbiamo connesso alla nostra rete più di quanto è stato allacciato in tutti gli anni precedenti. Abbiamo anche garantito il pieno rispetto degli standard qualitativi previsti dall’Autorità per l’Energia – ha detto Carlo Spigarolo, responsabile Sardegna di Enel Distribuzione -. Stiamo lavorando per realizzare una rete intelligente (Smart Grid) in grado di far dialogare produttori e consumatori, di interpretare in anticipo le esigenze di consumo e adattare con flessibilità la produzione”.

 

Garzetta (Egretta garzetta)

(immagine da La Nuova Sardegna, foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

 

  1. Avatar di fabio
    fabio
    gennaio 21, 2012 alle 7:00 PM

    l’eolico selvaggio siamo tutti contrari ma a mio avviso il microeolico è la migliore delle energie alternative sviluppabili in sardegna … le altre non hanno continuità ma al max quando va bene 8 ore …. Più controlli più microeolico !

    Fabio

  2. Avatar di zia pina
    zia pina
    gennaio 21, 2012 alle 7:26 PM

    eh sì che tra leggi leggine e moduli a b e c si fa di tutto per scoraggiarci

  3. Avatar di Nicola P.
    Nicola P.
    gennaio 21, 2012 alle 9:46 PM

    Il solare termodinamico di Macchiareddu è stato bocciato per evidenti carenze dello studio di impatto ambientale. Impatti sul solo, sul reticolo idrografico in zone soggette a esondazione e sulla fauna quasi trascurati. Servirà da lezione per i prossimi progettisti.

  4. Avatar di Benito Azzoni
    Benito Azzoni
    gennaio 22, 2012 alle 10:27 PM

    Sono convinto che il Vento in Sardegna abbia rappresentato da sempre un danno alla produzione agricola. Ora l’Energia prodotta da questo propizio fenomeno naturale, se utilizzato in modo intelligente, può costituire assieme al “Fotovoltaico” la Nuova Ricchezza dell’Isola e della Nazione.

  5. Avatar di quinnipack
    quinnipack
    gennaio 23, 2012 alle 1:27 PM

    Questo è uno dei tanti scandali su cui le associazioni ambientaliste incomprensibilmente tacciono.
    Il fotovoltaico (almeno in Italia) viene spesso descritto come la soluzione ecologica ai problemi dell’ambiente, in realtà è solo l’ennesimo esempio dello spreco delle risorse pubbliche e della deturpazione dell’ambiente.
    Perché nessuno dice che il sistema fotovoltaico italiano si regge esclusivamente sul sistema dei contributi statali. Si è solo voluto creare un nuovo business che grava totalmente sulle spalle dei contribuenti Italiani, che ignari contribuisco al proliferare di questi mostri ambientali (quali sono gli impianti fotovoltaici) tramite una maggiorazione costante ed occulta della bolletta energetica.
    Per chi ancora non lo sapesse, il sistema grazie al c.d. “conto energia” funziona in questo modo:
    i grandi speculatori acquistato per pochi euro alcuni ettari di terreno agricolo (che scelleratamente sembra non avere più alcun valore), installano i pannelli fotovoltaici e gli impianti di conversione (sui quali si paga un IVA agevolata al 10%), l’impianto entra in produzione e distribuisce l’energia prodotta al Gestore Nazionale Servizi Energetici GSE il quale per ogni Kw. di energia, prima paga (comprandola) il prezzo stabilito dalla borsa energetica, poi assegna ad ogni Kw. prodotto in contributo di incentivazione statale.
    Praticamente l’energia prodotta viene pagata due volte! E, come se ciò non bastasse, il valore del contributo statale equivale a circa 4 volte il valore medio dell’energia. Si noti bene, il costo di 1 Kw. di energia elettrica sul mercato è pari a circa Euro 0,10 mentre il valore dell’incentivo è pari a circa Euro 0,40.
    Quante cose potrebbero farsi con questo incredibile regalo ai produttori di energia (ripeto, che grave sulle spalle di tutti i cittadini che pagano le bollette) … Rinnovare le reti idriche, le reti ferroviarie locali, i trasporti pubblici, curare il dissesto idrogeologico, … ma tutto ciò sembra non interessare a nessuno.
    Se la stessa energia la comprassimo dalla Francia ci costerebbe molto, ma molto, meno, senza rovinare l’ambiente e senza far arricchire i nuovi speculatori nel nome dell’ambiente e dell’energia verde. Ed i soldi risparmiati … beh lascio immaginare quanti altri buoni utilizzi potrebbero avere.
    Come se ciò non bastasse al danno economico si unisce il danno ambientale. Le campagne sono devastate da questi antieconomici mostri fotovoltaici, sottraendo risorse alla nostra agricoltura, creando disaggio a tutte le forme di vita animale che gravitano su quel territorio.
    Perché nessuno si è mai preoccupato di far saper che la vita media di un pannello fotovoltaico e di circa 20 anni? Perché nessuno a mai detto che sono composti di cellule di silicio che richiederanno particolari cure nello smaltimento?
    Tra 20 anni una gigantesca quantità di pannelli sarà obsoleta e tutti quanti andranno smaltiti allo stesso tempo, in Italia nessuno è in grado di farlo. Inizialmente ci si potrà rivolgere alla criminalità organizzata come succede sempre in Italia in tema di rifiuti … Poi, sulle ali dell’emergenza, nascerà un nuovo business: lo smaltimento del fotovoltaico … e via nuovi contributi per smaltire i vecchi impianti.
    E per concludere, qualcuno forse penserà che è il prezzo da pagare per lo sviluppo? Ma non è così. Sapete quante persone lavorano in un impianto fotovoltaico di grandi dimensioni entrato in produzione? Nessuna! Non richiede alcuna forza lavoro, è tutto automatizzato. Anzi no, forse servirà qualcuno per aiutare il lungimirante imprenditore a contare tutti i soldi che ha guadagnato alle nostre spalle.

    • gennaio 23, 2012 alle 5:31 PM

      il tuo è un discorso valido – a grandi linee – per le grandi centrali, riguardo cui ci trova sostanzialmente d’accordo (in questo blog vi sono varie prese di posizione in proposito). Molto meno per gli impianti di piccole dimensioni, dove vantaggi economici e per l’ambiente sono evidenti.

  6. aprile 3, 2012 alle 2:51 PM

    da La Nuova Sardegna, 3 aprile 2012
    RINNOVABILI. Fotovoltaico record: nel 2011 impianti per 12,8 Gw.

    ROMA «Il settore del fotovoltaico italiano è in grande espansione. Al 2011 sono stati installati pannelli per una potenza complessiva pari a 12,8 Gw (Gigawatt), primato internazionale in questo campo». Questo quanto emerge da un dossier dei Verdi “Salvare le rinnovabili, per salvare l’occupazione”, diffuso ieri nel corso di una manifestazione a Piazza Montecitorio. «E’ stato stimato – si legge nel dossier – uno sviluppo nel medesimo settore del 73%, circa 9,3 Gw, rispetto al 2010». Ma,secondo i Verdi, si è «già registrata una notevole riduzione» nella realizzazione degli impianti. Per esempio, «con il decreto Liberalizzazioni sono stati bloccati di fatto progetti già avviati per una potenza complessiva di 700 Megawatt (Mw) ed un valore di investimenti stimato attorno a 1,5 miliardi di euro» per impianti a terra nelle aree agricole (con l’approvazione del decreto è stata concessa una proroga di due mesi). Inoltre, «l’attuale potenza fotovoltaica installata corrisponde ad una spesa annua, in incentivi, di 6 miliardi di euro che è anche la soglia prevista», oltre la quale si deve «ridiscutere» la materia.Il settore del fotovoltaico, affermano i Verdi, «nel 2011 ha impiegato oltre 63.000 addetti (130.000 tutte le rinnovabili) che potrebbero diventare 150.000 (265.000 tutte le rinnovabili) nel 2020 se si mettesse mano agli incentivi con gradualità» fino a raggiungere autonomia. «Oggi – si osserva – questi posti di lavoro sono in pericolo».

  7. Avatar di marco
    marco
    giugno 14, 2012 alle 9:46 PM

    macchiareddu è proprio un cesso di posto sopratutto con le orribili pale eolico è gia compromesso al 100%, ridicoli chissa chi hanno unto

  1. febbraio 21, 2014 alle 12:59 PM

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