Il gasdotto appenninico và in Parlamento.
Il progetto di gasdotto appenninico “Rete Adriatica” della Snam Rete Gas s.p.a. arriva all’VIII^ Commissione permanente della Camera dei Deputati.
In proposito stiamo predisponendo due ricorsi straordinari al Capo dello Stato per conto di Mountain Wilderness, Lega per l’Abolizione della Caccia e Federazione nazionale Pro Natura avverso i decreti ministeriali che hanno concluso positivamente, con prescrizioni, i rispettivi procedimenti di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. per i tronchi Sulmona – Foligno e Foligno – Sestino.
Gruppo d’Intervento Giuridico
Qui gli atti:
* gasdotto appenninico, tronco Sulmona-Foligno: http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/allegati/Decreti_VIA/2011/decreto_07_03_11_70.pdf
* gasdotto appenninico, tronco Foligno-Sestino: http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/allegati/Decreti_VIA/2011/decreto_16_05_11_256.pd e Allegati.
AUDIZIONE IN PARLAMENTO :
UN PASSO AVANTI NELLA LOTTA CONTRO L’ECOMOSTRO DELLA SNAM
Si è svolta presso la Camera dei Deputati, presso l’VIII Commissione (Ambiente), la prima audizione sul problema del megagasdotto della Snam.
All’incontro hanno preso parte i rappresentanti dei comitati cittadini e di alcune Istituzioni locali : Aldo Cucchiarini (No Tubo Marche), Stefano Luchetti (No Tubo Umbria), Mario Pizzola (comitato Sulmona), LeonelloLa Rosa(comitato L’Aquila), il presidente della Comunità Montana Peligna Antonio Carrara, il presidente della Comunità Montana Catria e Nerone (Pesaro) Massimo Ciabocchi, il rappresentante della Regione Umbria Francesco Cicchella. Assente, invece, la Regione Abruzzoela Snam.
All’audizione – che è nata in seguito alla risoluzione (7-00518) che sul tema è stata presentata dai deputati del PD – hanno partecipato i parlamentari Tortoli (in qualità di Presidente), Stradella, Mariani, Verini, Lolli, Vannucci e Realacci.
Seguiranno altre audizioni, dopo di che la proposta di risoluzione verrà sottoposta al voto in Commissione Ambiente.
I portavoce dei comitati e i presidenti delle due Comunità Montane, dopo aver spiegato ai parlamentari della Commissione le ragioni della lotta che da anni i cittadini stanno conducendo contro il devastante progetto della Snam, hanno chiesto la sospensione del procedimento autorizzativo e hanno dichiarato il loro accordo con quanto richiesto attraverso la risoluzione : l’istituzione di un tavolo a livello nazionale con tutti i soggetti interessati per valutare l’opportunità dell’opera e per pervenire ad un diverso tracciato che escluda la dorsale appenninica.
E’ stata evidenziato come sia assurda la scelta di dirottare la cosiddetta “Rete Adriatica” in aree – quali quelle della dorsale appenninica – che presentano criticità elevatissime sotto il profilo ambientale, dell’assetto idrogeologico e del rischio sismico.
Il tracciato del metanodotto, infatti, sconvolgerebbe territori che costituiscono il polmone verde della penisola e che sono considerati strategici per la tutela della biodiversità nonché per la promozione di politiche di sviluppo ecosostenibile (progetto APE).
Contro ogni logica è, inoltre, la decisione di collocare una infrastruttura così impattante e pericolosa (metanodotto e centrale di compressione) proprio lungo le aree più altamente sismiche della penisola, in parallelo o intersecando tutte le principali faglie attive dell’Appennino centrale e mettendo così ancora più a rischio la pubblica incolumità.
Molto pesanti, infine, sarebbero le ricadute negative sul turismo e sulle attività economiche locali, già fortemente penalizzate. E’ evidente, perciò, che per il tracciato dell’opera non poteva esserci scelta più sbagliata e che l’insistere su tale scelta è frutto
non certamente di ragioni tecniche ma di pregiudiziali logiche di carattere politico ed economico.
Il livello di attenzione registrato e alcuni interventi dei parlamentari presenti testimoniano della fondatezza delle motivazioni addotte da cittadini ed istituzioni nel corso dell’audizione.
I comitati, pertanto, esprimono un giudizio positivo sull’iniziativa promossa dall’VIII° Commissione e si augurano che la risoluzione venga approvata alla unanimità dalla stessa Commissione Parlamentare.
Comitato No Tubo
(foto A.C., S.L., archivio GrIG)



Commenti recenti