Il superdifensore della…sua poltrona.
Certi fatti sarebbero davvero buffi se non fossero patetici.
L’on. Felicetto Contu, democristiano di lunghissimo corso (infine nell’U.D.C.), è drogato di politica, questo si era capito. Si capisce meno, però, perché tanti, troppi, suoi colleghi lo assecondino in questa sua singolare tossicodipendenza.
Nato a Mogoro il 10 settembre 1927, presidente regionale della Coldiretti, notaio, consigliere comunale, sindaco, consigliere provinciale, assessore provinciale, consigliere regionale, deputato, assessore regionale, presidente del Consiglio regionale, sottosegretario, europarlamentare è in politica dal 1956.
In quell’anno l’Unione Sovietica invadeva l’Ungheria e i Tigrotti della Pro Patria disputavano l’ultimo campionato di calcio in serie A. L’Unione Sovietica è sparita dalla carta geografica, ma Felicetto Contu è pimpante come non mai.
Taluni lo chiamano Fenicetto per l’estrema longevità politica.
Nel gennaio 2014, a 87 anni, è stato eletto di gran carriera difensore civico della Regione autonoma della Sardegna con 63 voti a favore, ben 9 in più del quorum necessario, i 2/3 dei componenti del Consiglio regionale. Non si sa quali siano stati i successi in questi anni del difensore civico in favore dei cittadini sardi né è possibile oggi chiederlo, visto che l’Ufficio è chiuso per ferie dal 24 luglio al 9 settembre 2017.
Di lui, fra le tante cose e cosette, rimane memorabile la proposta e la rapida approvazione della legge regionale n. 18/1996, comportante la possibilità di “sclassificazione” dei terreni appartenenti ai demani civici venduti illegittimamente da vari Comuni a privati, spesso per successive speculazioni immobiliari: tanti suoi colleghi notai erano a quel tempo indagati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari per aver fatto con negligenza (per non dir altro) i relativi atti pubblici.
Così nessun notaio implicato finì alla sbarra per giustificare il proprio comportamento.
Il 25 luglio, data nefasta per altro leader politico che ambiva alla lunga durata del potere, la maggioranza dei suoi onorevoli colleghi non l’ha tradito e l’ha rieletto, a 90 anni, difensore civico regionale, la persona giusta al posto giusto.
Stavolta, però, sono state necessarie ben due votazioni: solo 39 voti a favore la prima volta (schede bianche 9, nulle 7), finalmente 42 alla seconda votazione (bianche 10, nulle 4).
In tale sprazzo di paludoso giovanilismo salta fuori, comunque, un pizzico d’ironia: un voto, in ambedue le votazioni, è finito al sottoscritto. Sì, a Stefano Deliperi. Alcuni potrebbero vederlo come una bestemmia in chiesa, invece è solo un po’ di sana ironia che, evidentemente, vive ancora nel Consiglio regionale sardo.
Grazie allo sconosciuto consigliere regionale, m’ha regalato un po’ di buonumore, dono sempre gradito.
Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto S.D., archivio GrIG)
Se la data di nascita e’ giusta , costui ha 90 anni ( NOVANTA ANNI ) !!! Ecco perche’ l’Italia non si rinnova.
Caro Stefano
chissà che un giorno un sogno non diventi realtà, magari grazie a quell’unico voto che comincia a far muovere qualche neurone in Regione …..
Buona Vita
Gavino
🙂
Cerchiamo di vedere un futuro positivo ……
Si capisce meno perchè troppi suoi colleghi lo assecondino?Ma dai o Grig,pitticca sa cricca……
Un’Italia viva, giovane, pimpante . Silvio al prossimo governo, Felicetto già scalpita per il quello Regionale.
Buongiorno,da cittadino comune gradirei conoscere tutti i provvedimenti emanati a favore di cittadini comuni….
Ci saranno luoghi di disintossicazione da tale dipendenza? Si troverebbe in buona compagnia di tanti sardi e italiani….
…senza parole…
Deliperi è solo invidioso.
Altro che il Contu non torna!
😛 😛 😛