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Uccidi anche me (ma prima parliamo).


uccidi anche meUccidi anche me” è la mostra fotografica e giornalistica curata dalla fotografa Fiorella Sanna e dalla giornalista Francesca Madrigali e inaugurata ieri al teatro civico di Cagliari. Si tratta di un progetto iniziato circa un anno fa, con grande entusiasmo e passione da parte delle curatrici, con «lo scopo di sensibilizzare le persone sul tema del femminicidio, coinvolgendo donne e uomini che “donano” il proprio volto e le proprie opinioni e pensieri sul gravissimo fenomeno che sta assumendo il carattere di emergenza in Italia» come spiegano Fiorella Sanna e Francesca Madrigali, «il nostro approccio non vuole essere “luttuoso” o peggio quello di accentuare gli aspetti della cronaca nera, ma al contrario vogliamo dare risalto alla forza di reazione delle donne e alla loro consapevolezza dei meccanismi che possono generare la violenza.  Prestiamo particolare attenzione alla comunicazione visiva e contenutistica: è una precisa scelta stilistica quella di non rappresentare la violenza con immagini violente che, per quanto impattanti, danno delle donne una immagine sempre perdente e vittimistica. Abbiamo preferito puntare sul sentimento di solidarietà e superamento dell’individualità di ognuno. Anche gli uomini sono parte attiva del progetto, in quanto la violenza sulle donne è un problema sociale oltre che di genere. Soltanto portando l’argomento ad un livello più esteso, “pubblico”, di cittadinanza possiamo sperare di combatterlo efficacemente». “Uccidi anche me” non è semplicemente una mostra fotografica, è un’occasione per incontrarsi, per parlare e condividere esperienze, riflessioni, magari paure, e per ascoltare, un’abitudine che spesso si perde per strada. Visitate la mostra, vi accorgerete che in quei volti ci sono anche i vostri occhi.
Fino al 20 ottobre, dalla 18.00 alle 20.00, al teatro civico di Cagliari.
in via De Candia.

Claudia Basciu

  1. Avatar di Andrea
    Andrea
    ottobre 12, 2013 alle 4:36 PM

    dato che bisogna riferirsi alle statistiche, posto 2 articoli, con un poco di provocazione pure, ma con parecchio contenuto.

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-femminicidio-invenzione-di-regime-7047.htm

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-femminicidio-ma-gli-uomini-uccisi-sono-di-piu-7062.htm

    i dati sono la base delle argomentazioni, spesso per un tema così delicato e di cui si parla spesso citando dati senza fonti. saluti.

    • Avatar di Claudia Basciu
      Claudia Basciu
      ottobre 12, 2013 alle 6:14 PM

      Andrea, a mio modestissimo parere, in un tema così delicato, non ci si dovrebbe rifare ai dati statistici, come se stessimo parlando di aumento del consumo di pane o di cipolle nelle case italiane. Non si tratta di stabilire se siano morti più uomini o più donne, mica facciamo la gara a chi viene assassinato di più! Si tratta di affrontare il problema della violenza nei confronti di una parte della società, ossia le donne, in quanto donne. Possiamo discutere della qualità dei rapporti tra uomini e donne, della responsabilità nell’educazione dei figli da parte anche delle donne ma se non si ammette che esiste un problema, sminuendolo con le statistiche, si potranno fare pochi passi avanti. Il rapporto che hai linkato, tra l’altro, descrive in modo molto chiaro le diverse forme di violenza nei confornti delle donne, che non sempre, per fortuna, sfociano nell’omicidio ma rendono la vita di una persona un vero incubo. Si parla, nel documento, di oltre 6 milioni di donne che nella vita hanno subito violenza fisica o sessuale, ti chiedo: questo ti sembra normale in un Paese evoluto o è un problema? Ti sembra normale che 2 milioni 938.000 (dati del documento citato) donne che hanno avuto un partner, abbiano subito violenza sessuale dal marito, dal convivente, dal fidanzato? I dati, Andrea, sono le persone in carne ed ossa, e anche “solo” 1 milione di donne che subiscono violenza sono un problema, non un argomento da salotto.

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