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Salviamo la villa romana di Messalla dal cemento!


Ciampino, villa di Messalla, testimonianze archeologiche

Ciampino, villa di Messalla, testimonianze archeologiche

Quanto accade nel Bel Paese spesso supera anche i peggiori incubi.

E’ anche il caso di Ciampino, piccolo Comune nato in tempi recenti intorno all’aeroporto vicino Roma, ma in un territorio ricchissimo di storia e di testimonianze archeologiche e culturali.

I resti archeologici, recentemente scoperti, della villa di Marco Valerio Messalla Corvino e il loro contesto paesaggistico stanno per essere avvolti in una greve spira di cemento, al pari di importantissimi ambienti termali nel vicino Colle Olivo.

Gli interventi di edilizia residenziale (complessivamente 118.000 metri cubi di volumetrie) possono bene esser realizzati altrove e il Movimento Ciampino Bene Comune, composto da giovani di tutte le età, non ha intenzione di mollare e si batte per la loro piena salvaguardia.

In proposito ha promosso la seguente petizione indirizzata al Ministero per i beni e attività culturali, alle competenti Soprintendenze per i beni archeologici e paesaggistici e al Comune di Ciampino.

Sottoscriviamola e facciamola sottoscrivere, è una scelta di civiltà.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

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per sottoscrivere la petizione cliccare qui.

 

 

 

Roma, Colonna Traiana e Chiesa del SS. Nome di Maria al Foro Traiano

Roma, Colonna Traiana e Chiesa del SS. Nome di Maria al Foro Traiano

al Ministero per i beni e attività culturali,

alle competenti Soprintendenze per i beni archeologici e paesaggistici,

al Comune di Ciampino,

La villa di Marco Valerio Messalla Corvino, rinvenuta pochi mesi fa a Ciampino nei pressi di Roma, insieme alle sette straordinarie sculture di Niobe e dei suoi figli è in pericolo. 55.000 metri cubi di cemento potrebbero essere costruiti ad appena pochi metri di distanza dall’area degli scavi e dalla piscina, scenario originale delle sculture.

L’area dei rinvenimenti è denominata Muri dei Francesi, toponimo legato alla battaglia che lì si svolse e che determinò la fine della cattività avignonese del papato. Area descritta dalla stessa Soprintendenza Archeologica di notevole valore ambientale, paesaggistico, storico e monumentale già prima delle sensazionali scoperte. Conserva infatti i resti del Barco Colonna, con casali secenteschi e il portale attribuito a Girolamo Rainaldi, dichiarato fin dal 1935 patrimonio nazionale, rovinosamente crollato nel 2011 e finora non restaurato.

Quel luogo, ancora intatto, ha ispirato il circolo letterario di Messalla, frequentato dai più grandi autori classici latini, luogo che con Ovidio e le sue Metamorfosi, permise l’incredibile osmosi tra letteratura e arte plastica rappresentata dal gruppo di Niobidi.

A Ciampino, nell’altra area di scavo in località Colle Olivo, è già stata decisa l’edificazione di 67.000 metri cubi per l’edilizia convenzionata, ad appena 10 metri dalla piscina e dalle terme che sono state recentemente scoperte, stando agli esperti, copia fedele in scala ridotta delle Terme di Ostia Antica. Edificazione che, a ridosso della sommità del colle, compromette la particolare bellezza dell’orizzonte.

Ad essere in pericolo non sono solo i singoli reperti, ma “l’insieme” materiale ed immateriale costituito dai siti dei ritrovamenti tutti di straordinario valore, archeologico e paesaggistico. Tutti insistenti su di una stessa fascia, a ridosso dell’Appia Antica, tra la “Piana di Ciampino” e le prime pendici dei Castelli Romani, che interrompe il continuum edilizio tra Roma e l’area dei Colli Albani.

Per questo motivo chiediamo:

– Di mettere urgentemente in sicurezza quanto rimane del Portale secentesco e provvedere alla sua ricostruzione.

– Di fermare le costruzioni a ridosso dei beni rinvenuti.

– Che venga rispettato il dettato dell’articolo 9 della Costituzione: “La Repubblica […] Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

– Che venga rispettato il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, in particolare prescrivendo “le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l’integrità del bene culturale, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce”.

– Che anche a Muri dei Francesi e a Colle Olivo sia attuato il criterio di tutela espresso nella recente sentenza del Consiglio di Stato in cui si afferma che “cura dell’interesse pubblico paesaggistico concerne la forma circostante, non le strette cose infisse o rinvenibili nel terreno con futuri scavi”.

– Che l’intera area del Parco dei Casali sia destinata alla città come patrimonio intangibile da salvare senza cedere a derive speculative che compromettono per sempre la ricchezza del territorio.

(foto Mov. Ciampino Bene Comune, S.D., archivio GrIG)

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