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I reati ambientali sono di serie B, parola di giudice.


Pubblichiamo, riprendendolo dalla Rivista telematica di diritto ambientale Lexambiente, l’amara considerazione di un giudice, Luigi Marini, Consigliere della Corte di Cassazione (III Sezione).

Come non essere d’accordo?

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

rustico edilizio

Reati di serie B.    Luigi Marini

Pubblichiamo, con il suo consenso, una riflessione del Cons. Luigi Marini della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione recentemente inviata ad una mailing list di magistrati. Sono considerazioni che descrivono efficacemente l’esperienza professionale dell’Autore e meritano attenta valutazione.

La lettura intensiva di ricorsi e sentenze che vado facendo in questi giorni ha assunto un sapore diverso dopo il terremoto emiliano e il crollo di capannoni e fabbrichette costruiti pochi anni fa.

Sto leggendo (e faccio solo un esempio) una sentenza della Corte d’Appello L’Aquila che conferma una sentenza di  condanna del Tribunale di Sulmona; reati di abuso edilizio e collegati. Fatti accertati nel novembre 2005, quindi  verosimilmente applicabile la vecchia prescrizione (4 anni e mezzo). Sentenza di primo grado nel 2008, sentenza di appello 7 giorni dopo la scadenza dei quattro anni e mezzo; prescrizione non dichiarata, con scelta assolutamente non motivata.

Primo motivo di ricorso: mancata estinzione dei reati per prescrizione.

Osservo:

1.  in cinque anni di lavoro in Terza Penale è la prima volta (se non erro) che vedo una sentenza per reati edilizi pronunciata dal Tribunale di Sulmona. Lo stesso potrei dire per molte altre sedi di tribunale;

2. fissare l’udienza di appello sette giorni dopo la scadenza dei quattro anni e mezzo può essere casualità (con quel che ne consegue), se no sarebbe una beffa;

3. non dichiarare i reati prescritti senza alcuna motivazione è da solo elemento che può giustificare un ricorso (e dunque la prescrizione anche quinquennale);

4. l’eventuale dichiarazione di prescrizione in cassazione travolge l’ordine di demolizione.

Potrei fare altri esempi che mi sono passati sotto gli occhi negli ultimi tre giorni.

Questi reati  a volte hanno offensività davvero ridotta, ma molte altre volte sono esattamente quelli che stanno alle spalle dei crolli a seguito di inondazione oppure a seguito di terremoto. Le persone muoiono, le imprese tracollano o falliscono, gli aiuti costano centinaia di milioni e magari non bastano, etc etc.

Sono le stesse persone e le stesse imprese che spesso hanno consapevolmente costruito senza rispettare le regole, magari per risparmiare sul progetto, sui tempi o sui costi vivi. Per ragioni a tutti note gli enti territoriali spessissimo non fanno nulla per prevenire o per bloccare, così come non fanno nulla per demolire.

Lo stesso si può dire, con le inevitabili specificità, per il settore della prevenzione infortuni e malattie professionali.

Se anche la magistratura colloca questi reati fra le offese di serie B, l’intero ordinamento fallisce.

 

 

 

Muflone (Ovis musimon)

su urbanistica, controlli e terremoto vds. anche “Eventi sismici e sicurezza – Basta con l’ipocrisia istituzionale! (Riflessioni a caldo a seguito della nuova violenta scossa di terremoto del 29/5/2012 che ha colpito l’Emilia)”, di Massimo Grisanti.

 

 

 

(foto J.I., archivio GrIG)

  1. Avatar di icittadiniprimaditutto
    icittadiniprimaditutto
    Maggio 31, 2012 alle 4:19 PM

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  2. Avatar di capitonegatto
    capitonegatto
    Maggio 31, 2012 alle 8:01 PM

    Condivido in pieno questa denuncia. D’altra parte , quando si costruisce qualche % in meno , si grida al disastro , mentre e’ evidente che tutti quelli che ruotano intorno alle costruzioni sono lobby potenti , che evidentemente riescono a condizionare la sensibilita’ di legislatori e magistrati, che tengono in considerazione piu il lavoro e gli affari che l’integrita’ dell’ambiente.

  3. Avatar di Occhio nudo
    Occhio nudo
    Maggio 31, 2012 alle 10:54 PM

    Ho trovato abbastanza inquietante anche l’intervento di Grisanti, sull’esclusione dei controlli da parte del Genio civile, tutti d’accordo, tutti impegnati a salvare l’Italia dallo spread a colpi di mattoni, che poi cadono sulle teste dei poveracci, mai su quelle di chi decide cose assurde.

  4. giugno 1, 2012 alle 2:59 PM

    da Il Corriere della Sera,
    LA CARTA C’È, MA GLI ENTI LOCALI DEVONO COMPLETARLA CON LE MISURE DEL LORO TERRITORIO. La mappa sismica? È facoltativa.
    Ritardi e intoppi, le Regioni non sono obbligate a valutare i rischi. (Giovanni Caprara): http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_01/mappa-sismica_9945bd78-aba7-11e1-b908-fbecd0c99c6b.shtml

    IL SISMOLOGO: LO STRANO DESTINO DI MARTELLI. Il tweet (equivocato) preso sul serio e gli allarmi (reali) non ascoltati. Ieri un messaggino su Internet ha invece diffuso un panico ingiustificato per una scossa imminente nel Bolognese. (Gian Antonio Stella): http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_01/tweet-equivocato-preso-sul-serio-allarmi-reali-non-ascoltati-gian-antonio-stella_34461c22-aba9-11e1-b908-fbecd0c99c6b.shtml

  5. giugno 1, 2012 alle 10:57 PM

    A.N.S.A., 1 giugno 2012
    La terra trema ancora Procura: ‘Molti indagati’. Italia ha 10 settimane per richiedere fondi Ue: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2012/05/29/TERREMOTI-FORTE-SCOSSA-VENETO-EMILIA-ROMAGNA_6947531.html

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