Progetto “eco-resort” nella valle di Ortola (Irgoli): è in contrasto con le normative di tutela ambientale.
Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico hanno inoltrato (6 marzo 2012) una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni interventi riguardo il progetto turistico-edilizio denominato “Eco Resort Ortola” (Gruppo Ivo Ratti, Graniti e Marmi Sardegna s.r.l., progettazione Tourisme & Leisure – Europraxis – Indra, arch. Anna Noguera Nieto) da realizzarsi nella località Ortola. In Comune di Irgoli (NU), presso il cui Consiglio comunale è stato presentato lo scorso 14 febbraio.
Interessati i Ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali, la Presidenza della Regione autonoma della Sardegna, la Direzione generale regionale della pianificazione urbanistica e territoriale, la Direzione per i beni culturali e paesaggistici per la Sardegna, le Soprintendenza per i beni ambientali e per i beni archeologici di Sassari, il Servizio regionale valutazione impatti, il Servizio regionale tutela paesaggistica di Nuoro, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Irgoli e, per opportuna conoscenza, la Commissione europea.
Il progetto prevede, secondo informazioni stampa: un hotel 5 stelle (reception, direzione, servizi comuni, 38 camere, 6 suites), 75 residenze, 20 ville, ristoranti, centri commerciali, un centro benessere, un teatro all’aperto, servizi e urbanizzazioni primarie (reti idriche, elettriche, stradali, depurazione, ecc.), per complessivi mc. 16.500 circa di nuove volumetrie in un’area di proprietà di 35 ettari, per un investimento dichiarato di 40 milioni di euro, 25 posti di lavoro diretti (dichiarati), 250 posti di lavoro temporanei (dichiarati).
La Valle di Ortola, costellata di particolari formazioni granitiche modellate dagli eventi atmosferici, con presenza di testimonianze archeologiche di epoca pre-nuragica e nuragica (Nuraghe de Tutturu), è ricoperta in buona parte di macchia mediterranea evoluta, tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), mentre i beni culturali (testimonianze archeologiche) sono tutelati con vincolo storico-culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Nel piano paesaggistico regionale – P.P.R. l’area appare ricompresa nell’ambito di paesaggio costiero n. 21 “Baronia” (art. 14 delle norme tecniche di attuazione) ed è classificata (P.P.R., tavola relativa a Irgoli e Ortola) “aree naturali e sub-naturali – macchia, dune, zone umide, boschi”, “aree a utilizzazione agro-forestale – colture erbacee specializzate, aree agroforestali, aree incolte (componenti di paesaggio con valenza ambientale), con presenza di “aree caratterizzate da edifici e manufatti di valenza storico-culturale – nuraghe, aree caratterizzate da preesistenze con valenza storico-culturale“ (beni paesaggistici ex art. 143 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) con divieto di modifica territoriale con finalità turistico-edilizie.
Il piano urbanistico comunale – P.U.C. (2009) classifica le aree in argomento (Ortola) in zona archeologica (H1), zona di pregio paesaggistico (H2) e anche zona di salvaguardia ambientale (H3). Inoltre la realizzazione di “villaggi turistici” di certe dimensioni dev’essere preceduta da specifica e vincolante procedura di “verifica di assoggettabilità” (direttiva n. 2011/92/UE; decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
Allo stato attuale il progetto contrasta palesemente con le normative di tutela ambientale, paesaggistica e urbanistica, per cui le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico hanno chiesto alle amministrazioni pubbliche competenti il diniego delle necessarie autorizzazioni amministrative.
Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico
(immagini da presentazione progetto “Ortola Masterplan”, foto S.D., archivio GrIG)




ma è mai possibile che ogni volta che si debba fere qualche cosa si siate voi amettere i bastoni frà le ruotte?????
perchè mai non lasciate che si crei qualche opportunità di lavoro in un momento di crisi come questo????
e sarebbe questa l’opportunità di lavoro? Proprio lì? Non esistono altri posti dove realizzarlo?
ma sai almeno di che luogo si tratta???….ci sei mai stato?…….sai dov’è Irgoli???
l’unico metodo impreditoriale che conoscete per dare sviluppo è cementificare dove c’e’ da vendere la natura comune ??? Cosi siamo buoni tutti a fare gli imprenditori .. dai invece di lamentarvi state alle leggi e ponetevi l’obbiettivo di fare gli imprenditori nel vero senso della parola .. questi sono muratori e speculatori …..
Fabio
Sempre alle solite. Anziché puntare al recupero dell’esistente e all’offerta turistica dell’albergo diffuso (che gioverebbe davvero e stabilmente all’economia locale), la solita speculazione venuta da fuori e basata sul consumo del territorio in un contesto di elevato valore paesaggistico-ambientale.
dal blog della Valle del Cedrino, 6 marzo 2012
Progetto “eco-resort” nella valle di Ortola (Irgoli): è in contrasto con le normative di tutela ambientale: http://blog.libero.it/ValledelCedrino/11126575.html
eco-resort.. peccato che non è niente eco per il resort! In un paese dove gli abitanti rispettano e amano sinceramente la propria terra, le opportunità di lavoro dovrebbero essere indirizzate essenzialmente sulla manutenzione di questi tesori, sulle loro valorizzazioni, e non portati a ‘neutralizzare’ per sempre una ricchezza, magari per avere pochi denari nell’immediato.
La terra è cibo, e quindi anche lavoro; purtroppo ancora non ci hanno attrezzato per nutrirci di banconote o di monete!
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
da La Nuova Sardegna, 7 marzo 2012
Irgoli. Gli Amici della terra e il Gruppo d’intervento giuridico sul piede di guerra. Gli ambientalisti bocciano sonoramente il progetto per il mega ecoresort Ortola. (Antonio Fontanesi)
IRGOLI. Agli «Amici della Terra» e al «Gruppo d’intervento giuridico» il progetto dell’eco resort Ortola, presentato dal Gruppo Ratti e illustrato alcune settimane fa durante uno specifico consiglio comunale, non piace proprio. A tal proposito le due associazioni ecologiste hanno inoltrato una specifica richiesta di informazioni sul caso, chiedendo l’adozione degli opportuni interventi, ai Ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali, alla Regione, alla direzione per i beni culturali e paesaggistici per la Sardegna, alla Soprintendenza di Sassari, al servizio regionale valutazione impatti a quello tutela paesaggistica di Nuoro, al Corpo forestale, al Comune di Irgoli e per conoscenza anche alla Commissione europea.
Nella nota si fa presente come nel Ppr la valle di Ortola sia classificata area di valenza storico-culturale con divieto di modifica territoriale con finalità turistico-edilizie e come nel Puc di Irgoli l’area sia identificata come zona archeologica, di pregio paesaggistico e di salvaguardia ambientale.
«Allo stato attuale – conclude la nota stampa a firma del presidente Stefano Deliperi – il progetto contrasta palesemente con le normative di tutela ambientale, paesaggistica e urbanistica, per cui chiediamo il diniego delle necessarie autorizzazioni amministrative».
si gli abitanti rispettano e amano la loro terra, al punto che in ogni angolo di quel paradiso incantato non si trova altro che spazzatura,vecchie lamiere e quant’altro……..cosi si diffende il proprio territorio…….le solite italianate……ci piacciono le cose “ma in casa d’altri”…
ci piacce avere le comodità “ma non qui”….ci piacciono i teleffonini “ma senza ripetitori”……..
vogliamo l’energia a basso costo “ma senza impianti” ………allora cari eccologgisti cosa dobbiamo fare…..tornare all’era della pietra????
forse se in Italia ci fosse qualche (molte) poltrona inutile in meno si riuscirebbe a creare più sviluppo…..e forse si butterebbe anche qualche soldino in meno…..perchè in Italia di stipendi inutili ce ne sono fin troppi……e con tutti questi ministeri,direzioni,soprintendenze ecc. ecc. ecc. l’unica cosa che si riesce ad avere per certo è che lo stipendio che si portano a casa inutilmente………..
certamente, aboliamo tutti gli Enti di tutela e lasciamo un bel far west, dove soldi e prepotenza sono il cemento buono per ogni cosa…
si di tutela…….tutelano solo le loro tasche………se dal progetto ne entra qualcosa pure a loro …….bene puo passare altrimenti rimandano tutto al mittente…
hai le prove? Bene, allora fai come noi: spedisci un esposto in Procura assumendoti le responsabilità di quello che affermi. Altrimenti sono solo parole e veleni al vento.
Mah, io costruirei un bel resort dentro un nuraghe, non è che tutte quelle pietre possono bloccare lo sviluppo di questa terra, e basta!
bene allora bloccate quello che volete in casa vostra e in casa altrui lasciate che ci pensino i propriettari
in uno Stato di diritto le leggi le osservano anche i proprietari dei terreni, ti piaccia o no.
o sosardu, ma itta sesi nendi? ma l’hai capito cosa è un’area archeologica? E cos’è una zona tutelata? Non sono roba tua e non ci puoi costruire quello che ti pare, se vuoi far girare l’economia, fare soldi, creare posti di lavoro, lo puoi fare ma costruendo nelle zone dove è possibile farlo, e cerca di amarla un po’ la terra dove abiti.
Sembra tutto un pò eccessivo,compresi i posti di lavoro. A vederlo così somiglia molto
alla solita lottizzazione.
molte assunzioni non vengono fatte grazie agli ambientalisti ma vi rendete conto che in sardegna la disoccupazione e alle stelle. Irgoli non ha nulla in primis il mare e lontano un bel pò di km. ci sono un cumulo di pietre risalenti a non so quale data [nuraghe] boh. qualcuno và a visitare queste pietre. e a qualcuno danno da mangiare.’ svegliatevi. che il lavoro e una manna dal cielo. in questi tempi…
certo, continuate così, il futuro è nelle vostre mani, sardi dalla schiena dritta 😉
in sardegna le imprese non del comparto turistico inquinano ( sarroc, alcoa ecc) ed inoltre stanno tutte chiudendo. quindi tutti a casa. il settore turistico che sarebbe quello che inquina e deturpa meno, piu’ in armonia con l’ambiente naturale e con il carattere dei sardi viene invece osteggiato in tutti i modi. e’ evidente anche al re dei palazzinari che nessuno permetterebbe ( giustamente) di trasformare la sardegna in una grande acapulco con grattacieli sulla spiaggia…ci sara’ un motivo per cui in gallura girano piu’ soldi che nel sulcis.nessuno vuole trasformare le coste sarde in una riviera romagnola. esistono fior di architetti ed urbanisti che sanno edificare gioielli nascosti nel verde, nel rispetto dei piani paesaggistici ( hotels e resorts e qualche residenziale) in grado di attirare investimenti, capitali e turisti. tutto il resto sono chiacchiere da ambientalisti integralisti incoscienti.