Morti e feriti della stagione venatoria 2011-2012 in Sardegna.
Mentre la canèa venatoria pretende la caccia a febbraio a ogni costo, con l’alibi della caccia in deroga, si chiude la contabilità dei morti e feriti umani durante la stagione di caccia 2011-2012 in Sardegna. Altri due “incidenti di caccia” anche nell’ultimo giorno a disposizione. Ancora un altro nella penosa “proroga” di febbraio.
Siamo giunti a tre morti e diciassette feriti, tutti cacciatori con l’eccezione di un pescatore di origine romena.
In realtà, si tratta quattro morti e diciassette feriti, non potendo ignorare che un altro cacciatore (Domenico Molino, nelle campagne di Ovilò, Loiri Porto S. Paolo) è stato ucciso in circostanze inquietanti, quasi certamente per cause legate al mondo venatorio. Un ulteriore cacciatore, poi, è deceduto per infarto durante una battuta di caccia.
Il bilancio nazionale, ancora purtroppo largamente provvisorio, parla finora di 25 morti (24 cacciatori, 1 cercatore di funghi scambiato per un cinghiale) e di 69 feriti (58 cacciatori e 11 comunissime persone) in tutta Italia.
Nella stagione venatoria 2010-2011 in Sardegna ci sono stati 4 morti, tutti cacciatori, e 11 feriti, dei quali 10 cacciatori e 1 persona comune, una ragazza che cercava funghi. In tutta Italia ben 35 morti, dei quali 34 cacciatori e 1 persona comune, ben 74 feriti, dei quali 61 cacciatori e 13 persone comuni.
Il trend negli ultimi 3 anni è in deciso aumento.
I morti e i feriti fra gli altri animali in una stagione venatoria si stimano in centinaia di milioni.
Un po’ troppo sangue per un preteso sport, no?
Lega per l’Abolizione della Caccia, Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra
Morti: Maurizio Tasini (40 anni, di Cagliari, nelle campagne di Quartucciu), Dino Silesu (63 anni, di Marrubiu, nei boschi alle pendici del Monte Arci), Alessandro Cossu (50 anni, di Laconi, nelle campagne del paese).
Feriti: Mario Pirina (41 anni, di Arzachena, a Stazzu Lu Palazzu, Arzachena), Manlio Palmas (63 anni, di Ussana, nell’agro di Donori), Luigi Dasara (58 anni, di Luogosanto, nell’agro del paese), Marco Farina (36 anni, di Quartucciu, nelle campagne di Sinnai), Pietro Fancello (72 anni, di Talana, nei boschi fra Villagrande Strisaili e Talana), Antonello Benizzi (60 anni, di Iglesias, nei boschi fra San Benedetto e S. Angelo), cacciatore di cui non sono state riportate le generalità (64, di Serramanna, nelle campagne fra Villacidro e Vallermosa), Antonio Padedda (36 anni, di Bolotana, nei boschi dei Castula, Bolotana, ferito da un cinghiale), Ion Bocur (34 anni, pescatore di origine romena, sul Lago del Liscia, Luras), Vincenzo Piccioni (38 anni, di Baunei, nelle campagne di Triei), Antonio Scattino (54 anni, di Quartu S. Elena, nelle campagne di San Vito), Angelo Lussu (64 anni, di Burcei, nei boschi fra Burcei e Villasalto), Gavino Pidinchedda (48 anni, di S. Antonio di Gallura, a Monte Corognu, in agro di Arzachena), Michele Petza (35 anni, nelle campagne di Tertenia), Vittorio Demontis (67 anni, di Ossi, nella Valle dei Ciclamini, a Sassari), Elio Atzeni (38 anni, di Nurri, a Sa Costa, nelle campagne del paese), Ottaviano Porcheddu (47 anni, di Siniscola, nelle campagne del paese).
da La Nuova Sardegna, 31 gennaio 2012
Durante una battuta al cinghiale. Cacciatore ferito all’inguine: è grave. E’ stata sfiorata l’arteria femorale: operato in serata.
SASSARI. Incidente di caccia, ieri pomeriggio, nelle campagne della Valle dei Ciclamini, tra Serra Secca e Bunnari. Vittorio Demontis, 67 anni di Ossi, è stato ferito da una palla di rimbalzo che si è conficcata all’altezza dell’inguine dopo avere centrato una roccia. L’uomo è vivo per miracolo: la palla (che si sarebbe spaccata in due) è passata vicina all’arteria femorale ed è poi uscita dalla natica. Ieri sera il cacciatore è stato sottoposto a un intervento chirurgico, la prognosi è riservata ma non corre pericolo di vita. L’allarme lo hanno dato i compagni di battuta al cinghiale e sul posto – una zona piuttosto impervia e difficile da raggiungere – sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e il 118. Per soccorrere il cacciatore ferito, si è reso necessario anche l’impiego dell’elicottero con il medico del118 a bordo: Vittorio Demontis è stato “verricellato” e issato a bordo. Quindi trasferito in ospedale. I carabinieri stanno svolgendo le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente di caccia e accertare le responsabilità. (g.b.)
da L’Unione Sarda, 31 gennaio 2012
Nurri. Cacciatore ferito a una mano.
Raggiunto da alcuni pallettoni di rimbalzo a una mano e alla schiena durante una battuta di caccia, un operaio di Nurri è stato ricoverato a Isili. Elio Atzeni, di 38 anni, ha soltanto lievi ferite. L’incidente è accaduto ieri verso le14 aSa Costa, nelle campagne del paese. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Nurri, a far fuoco contro una preda in movimento sarebbe stato un barista di 39 anni con un fucile calibro 12 semiautomatico “Benelli”. Alcuni pallettoni hanno rimbalzato su un masso, che li ha deviati addosso ad Atzeni. L’operaio è stato subito soccorso dai compagni. I carabinieri della Compagnia di Isili, coordinati dal capitano Michele Cappa, hanno inviato un’informativa alla Procura: l’unica ipotesi investigativa che contiene è quella di un incidente involontario.
(foto La Lupus in Fabula, L.A.C.)



La caccia sarà uno sport quando anche i cinghiali imbracceranno i fucili….
CABS (Committee Against Bird Slaughter)
LAC (Lega Abolizione Caccia)
CALENDARIO DEI CACCIATORI BRACCONIERI
I cacciatori in Italia saccheggiano la biodiversità incuranti dei principi di conservazione.
Un calendario testimonia giorno per giorno i crimini che i cacciatori compiono verso la natura
Quasi un caso al giorno per 365 giorni l’anno. Un calendario stilato da CABS e Lega Abolizione Caccia, al termine della stagione di caccia 2011/12 avvenuta al tramonto del 30 gennaio, raccogliendo le notizie dal web e dalla rete delle guardie venatorie volontari dimostra che le illegalità in materia venatoria non sono un’eccezione, ma la regola.
Con un campione di 330 eclatanti reati venatori commessi nei confronti degli animali selvatici, una grande fetta del mondo venatorio dimostra di non avere interesse per la conservazione per la fauna, ma solo per ritornare a casa con un bel bottino di animali selvatici abbattuti.
“I cacciatori ci tengono a dire che chi non ama la caccia è perché non la conosce; noi del CABS e della LAC che grazie al nostro volontariato e alle nostre guardie volontarie siamo sui campi, nei boschi e fra i monti ogni giorno, possiamo dire di conoscere bene la realtà della caccia e che questa è ben lontana dall’immagine edulcorata che i cacciatori vogliono dare di sé” – riferisce Simone Bonanomi, volontario antibracconaggio della Lega Abolizione Caccia e fra i redattori del calendario.
“Per questa ragione abbiamo iniziato a raccogliere tutti quei crimini di maggiore rilevanza – la punta di un iceberg enorme – che coinvolgono cacciatori con tanto di licenza. Non sono quindi semplici bracconieri, ma veri cacciatori che bracconano, infischiandosene delle regole e dei principi di conservazione. Vogliamo dimostrare che i cacciatori sono un pericolo per la biodiversitá”.
Tra le zone più problematiche il Delta del Po, le zone umide toscane e pugliesi, l’intera provincia di Brescia, le piccole isole come Ponza, Ischia, Ustica, Lampedusa, Pantelleria.
Fra i crimini maggiormente diffusi infatti l’abbattimento di esemplari di specie protette come: rapaci, cicogne, gru, ibis, e poi fringuelli, frosoni e pispole, e piccoli migratori tutelati internazionalmente. Poi ancora l’uso di richiami elettro-acustici per attrarre a portata di fucile gli animali, la caccia in aree protette e la caccia in periodo di silenzio venatorio. Ma anche l’uso di trappole, reti e in molti casi il maltrattamento delle loro vittime, come per un cacciatore che teneva un tasso in cantina in attesa di scuoiarlo per poi imbalsamarlo.
“Non si può dare la colpa solo ai bracconieri, quando poi si scopre che più dell’85% dei casi di bracconaggio* sono compiuti da persone con la licenza di caccia” – continua Andrea Rutigliano, responsabile del CABS in Italia. “La caccia fuori controllo è un fenomeno tutto italiano ed è evidente che i cacciatori chiedano ai loro rappresentanti politici di premere per una legittimazione del bracconaggio. Altrimenti non si spiegherebbe perché ogni anno in Parlamento vengano presentate proposte di legge che mirano a depenalizzare i reati venatori, ad aumentare il numero di specie cacciabili, ad autorizzare la caccia nei parchi e nelle aree protette e ad allungare inverosimilmente la stagione venatoria. Di fatto questo interessa ai cacciatori. Altro che la tutela della natura”.
LAC e CABS hanno raccolto per i 12 mesi dell’anno (febbraio 2011 – gennaio 2012) tutti i casi di bracconaggio praticati da persone dotate di licenza di caccia, di cui è rimasta traccia sulla stampa o negli atti giudiziari. Con 313 casi eclatanti comprovati e almeno 750 cacciatori coinvolti, questo dato non è che una minima parte dei crimini effettivamente rilevati dalle insufficienti forze di controllo venatorio, a loro volta una minima parte dei reali crimini contro la biodiversitá commessi dai cacciatori in un anno.
SI veda l’apposita pagina web:
http://www.abolizionecaccia.it/notizie/crimini-dei-cacciatori-bracconieri-20112012.html
Lega Abolizione Caccia
Ufficio Stampa
dal sito web della L.A.C., 31 gennaio 2012
Morti e feriti della stagione venatoria 2011-2012 in Sardegna: http://www.abolizionecaccia.it/notizie/comunicati-stampa/comunicati-stampa/articolo/morti-e-feriti-della-stagione-venatoria-2011-2012-in-sardegna.html
da Casteddu on line, 1 febbraio 2012
I numeri della caccia sarda: 3 morti, 16 feriti, milioni di animali ammazzati: http://www.castedduonline.it/cronaca/i-numeri-della-caccia-sarda-3-morti-16-feriti-milioni-di-animali-ammazzati/5436
da Alguer.it, 1 febbraio 2012
Mentre ci si avvia al prolungamneto della stagione di caccia alla prima decade di febbraio, le associazioni ambientaliste chiedono l´abolizione e forniscono i dati degli incidenti degli ultimi anni.
Caccia in deroga? «Ecco la contabilità degli incidenti»: http://notizie.alguer.it/n?id=46532
Intervento della senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale del 02.02.2012
Nel corso della conferenza stampa tenutasi stamani in Senato con l’associazione vittime della caccia, sono emersi nuovi e allarmanti dati che, purtroppo, nonostante ogni anno vengono con forza denunciati, non suscitano alcun provvedimento atto a limitarne la tragica portata. In ambito venatorio, dai dati presentati nel dossier annuale dell’associazione vittime della caccia, che fanno riferimento al periodo che va dal 2 settembre 2011 al 31 gennaio 2012, si registrano 11 morti – di cui 10 cacciatori – e 75 feriti, tra cui due ragazzi di 14 anni portati a caccia dal padre.
Purtroppo, come ogni anno, si verificano incidenti che coinvolgono, oltre ai cacciatori, anche persone completamente estranee all’attività. Questo soprattutto perché tuttora l’articolo 842 del Codice Civile consente ai cacciatori di entrare liberamente nella proprietà privata altrui: una peculiarità giuridica pressoché unica in Europa, una sorta di abdicazione del diritto di proprietà privata costituzionalmente protetto.
Su questo argomento presenterò una nuova interrogazione al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, al ministro dell’Ambiente e al ministro dell’Interno, se non ritengano opportuno prendere in considerazione la revisione dell’art.842 del Codice Civile, se non intendano avviare, quanto prima, campagne di informazione e sensibilizzazione al problema delle vittime della caccia, soprattutto tra i soggetti non coinvolti in alcun tipo di attività venatoria, e se non ritengano per giunta opportuno prevedere che la caccia sia consentita solo in alcuni luoghi ben circoscritti, nelle more di un ripensamento più generale della materia che miri a una disincentivazione dell’attività e a una auspicabile sua progressiva abolizione.
da La Nuova Sardegna, 10 febbraio 2012
Siniscola, a caccia di colombacci gli parte un colpo e si ferisce.
SINISCOLA. Un cacciatore, Ottaviano Porcheddu, 47 anni, è rimasto lievemente ferito in un incidente. L’uomo si apprestava a rientrare a casa quando dal fucile è partito un colpo che lo ha ferito al piede destro. Porcheddu è riuscito a salire in macchina e ad arrivare sino alla postazione del 118, alla periferia di Siniscola. Dopo le prime cure prestategli sul posto, è stato trasportato all’ospedale di Nuoro, dove è stato ricoverato. L’incidente si è verificato poco prima delle 18. Approfittando dell’ultima giornata di caccia concessa in deroga per questa stagione venatoria, Porcheddu, dipendente del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale, si era recato nelle vicinanze del paese per effettuare la caccia ai colombacci.
Una attività consentita solo alla posta e che prevede il trasporto delle armi nel percorso di andata e ritorno dall’appostamento e gli eventuali ulteriori spostamenti esclusivamente senza cartucce all’interno della canna e dell’eventuale caricatore. Nel rispetto delle norme venatorie, l’uomo stava appunto scaricando il fucile, un’operazione ripetuta centinaia e centinaia di volte, ma evidentemente, una mossa sbagliata o un malfunzionamento del fucile ha fatto partire una scarica di pallini. (s.s.)
Quasi un “femminicidio” ma nessuno intende educare al rispetto degli animali!