Perché la Chiesa cattolica e i concessionari della TV digitale non fanno sacrifici?
Ormai lo sappiamo tutti, l’Italia e gli italiani dovranno sputare lacrime e sangue, finanziariamente, per cavarsela. Ma non tutti.
A parte i rischi che corriamo grazie ai favori regionali verso le parti più retrive del mondo venatorio, la Chiesa cattolica non paga – se non raramente – le imposte sui propri (a vario titolo) beni immobili, anche quelli che svolgono sostanzialmente attività commerciali. A puro titolo d’esempio la Scuola materna ed elementare “Laetitia” di Cagliari, certamente non un edificio di culto. Per non parlare di fondi e beni graziosamente elargiti da amministrazioni pubbliche per fini ben poco spirituali.
La Corte di Cassazione civile (sentenza Sez. Trib., 8 marzo 2004, n. 4645) aveva statuito che l’I.C.I. (istituita con il decreto legislativo n. 504/1992), fra le esenzioni (art. 7), non vedeva certo gli immobili delle Istituzioni ecclesiastiche dove si svolgevano attività “oggettivamente commerciali”. Con il decreto fiscale collegato alla legge n. 266/2005 (legge finanziaria 2006) veniva ristabilità l’esenzione totale, mentre il successivo decreto-legge n. 223/2006 statuiva che l’esenzione “si intende applicabile alle attività che non abbiano esclusivamente natura commerciale”. La Commissione europea ha aperto un’indagine per accertamenti ipotizzando “aiuti di Stato” illegittimi in violazione delle norme comunitarie sulla concorrenza.
E l’assegnazione gratuita delle frequenze per la TV digitale effettuata dal precedente Governo Berlusconi? Quanti miliardi di euro sono stati sottratti di fatto con queste operazioni ben poco virtuose? Non è il caso di cambiare registro? Personalmente ho ritenuto di scrivere all’indirizzo del Governo il seguente messaggio e di aderire all’appello di Avaaz. Rifletteteci…
Stefano Deliperi
Gent.mo Presidente Monti, segreteriausg@governo.it
CHIEDA ANCHE ALLO STATO DELLA CHIESA DI ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITÀ E DI CONTRIBUIRE FATTIVAMENTE ALLA SOLUZIONE DELLA CRISI.
Se così non sarà, dovremo trovare altri mezzi per sopravvivere ad una pressione fiscale, già oggi eccessivamente pesante. Ad esempio, potremmo aggiungere un’immagine sacra in casa e modificare i nostri campanelli in modo che riproducano il suono delle campane: in questo modo potremmo richiedere di equiparare le nostre case a luoghi di culto esenti da I.C.I.
Può interpretare questo messaggio come una provocazione. Ve bene, può essere.
Soprattutto è una “sana” richiesta da parte di chi ha pagato sempre imposte e tasse per contribuire alla buona gestione della res publica. A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio. Perdoni la citazione, ma sono convinto che sia giusta, sia laicamente che sotto la volontà di Dio.
Con stima e con i più fervidi auguri di buon lavoro.
da La Repubblica, 8 dicembre 2011
Il dossier. Palazzi, scuole, alberghi e ospedali, tutti gli immobili di “Vaticano spa”. Solo a Roma ci sono 23mila tra terreni e fabbricati. Cresce la protesta per l’esclusione delle proprietà ecclesiastiche dall’Ici. Che potrebbe fruttare fino a tre miliardi l’anno. Ieri una ventina di deputati del Pd ha presentato una proposta di legge per estendere la tassazione ai beni di oltre Tevere. Ma riscuotere è quasi impossibile. Ettore Livini : http://www.repubblica.it/economia/2011/12/08/news/vaticano_ici_miliardo-26266053/
da www.avaaz.org, 7 dicembre 2011
E’ vergognoso: mentre noi dovremo salvare l’Italia con una manovra lacrime e sangue, Berlusconi e altri operatori si arricchiranno appropriandosi delle frequenze della tv digitale gratis! Sta a noi fermare questo scandalo e costringere il Ministro Passera ad agire ora. Prima di lasciare il potere Berlusconi ha regalato le frequenze della tv digitale a Mediaset e alla Rai rubando miliardi di euro dalle casse dello Stato! La protesta sta montando e in molti chiedono al Ministro Passera di cancellare questa misura oltraggiosa e di avviare subito un’asta pubblica. Il nuovo Ministro è sensibile all’opinione pubblica – in molti dicono che ha mire da futuro Premier – e noi possiamo fare la differenza: convinciamolo a intervenire ora per difendere il pluralismo dei media e restituire così miliardi di euro alle casse dello stato. Clicca sotto per mandare il tuo messaggio e fai il passaparola:
http://www.avaaz.org/it/no_tv_gratis/?vl
Silvio Berlusconi ci ha lasciato con una delle misure più pericolose: ha garantito a Mediaset, la tv di sua proprietà, il quasi monopolio della tv commerciale, con conseguenze nefaste per il pluralismo dell’informazione per molti anni a venire. Invece di organizzare un’asta competitiva come ci ha chiesto l’Europa, il governo di Berlusconi ha regalato le frequenze della tv digitale attraverso un sistema a punti, chiamato beauty contest, che premia le aziende con più risorse… E Mediaset ha vinto!
Sky ha denunciato questo sistema e se ne è chiamata fuori, chiedendo al nuovo governo d’intervenire. Le tv locali stanno procedendo per vie legali e molti giornali e partiti politici stanno chiedendo al Ministro Passera, responsabile per le comunicazioni, di cancellare questa misura vergognosa e di organizzare un’asta pubblica che garantisca il pluralismo e la competizione includendo così tutte le tv. Le casse dello stato ci guadagnerebbero tantissimo: per la Gran Bretagna si stima un incasso di 24 miliardi di sterline l’anno, e noi potremmo arrivare fino a 16 miliardi di euro! Il governo sta chiedendo agli italiani enormi sacrifici per superare questa crisi, e un’asta pubblica delle frequenze tv potrebbe risparmiare quelli più in difficoltà: dimostriamo al Ministro Passera che l’opinione pubblica esige equità e pluralismo. Manda ora il tuo messaggio e dillo a tutti! La nostra comunità ha combattuto con tutte le sue forze contro le leggi e i bavagli liberticidi di Berlusconi. Ora che non è più al potere potremmo soffrire la sua eredità per molti anni a venire, con conseguenze pericolose per il mercato della tv e per il pluralismo e il nostro diritto a essere informati. Vinciamo anche questa battaglia e facciamo sì che la nostra democrazia abbia un sistema televisivo giusto ed equilibrato.
Con speranza e determinazione, Giulia, Luis, Emma, Pascal, Ricken, Alice, Gianluca e tutto il resto del team di Avaaz
Più informazioni:
La Repubblica: “Lo scandalo delle frequenze”
Il Fatto quotidiano: “Frequenze tv: il governo fermi il beauty contest”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/07/frequenze-governo-fermi-beauty-contest/175792/
La Repubblica: “Tv, quel regalo da 16 miliardi”
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=17P3I8
Corriere della Sera: “Frequenze tv, lo strappo di Sky: tempi incerti, niente gara”
La Repubblica: “Frequenze tv, monta la protesta trasversale”
Corriere dell’Informazione: “Possibili risvolti politici: Monti al Quirinale e Passera premier”
(foto ma mailing list sociale, S.D., archivio GrIG)





La Chiesa cattolica non fa sacrifici perché ha i privilegi concessi dallo Stato, ovvero dai partiti politici. Questi hanno fortissimi interessi nel proteggere la Chiesa perché in gioco ci sono i voti dei cattolici. L’elettorato cattolico è equamente diviso fra tutti i partiti, anche fra quelli di sinistra dove nel tempo si è andata perdendo la laicità, purtroppo. Dunque lo Stato garantisce alla Chiesa un guadagno economico enorme esentandolo dal pagamento dell’Ici, ma anche da manovre tipo l’8 per mille o garantendo l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole per indottrinare le masse. In cambio riceve favori di ogni genere, favori personali, ad esempio, ma anche coinvolgimenti negli investimenti nello Ior e molto altro. Media, economia, tecnologia, scuola, organizzazioni sindacali, famiglia, partiti politici, associazioni di categoria, sono strutture che subiscono il potere dello Stato e della Chiesa e che, in qualche misura, di questo potere si alimentano. Stato e Chiesa, infatti, pur con esigenze diverse, mirano allo stesso obiettivo: il controllo incondizionato delle masse. Per lo Stato si tratta di avere il consenso politico grazie al quale si ottengono voti, si decidono ruoli e finanziamenti, si spartiscono posti di lavoro eccellenti. Per la Chiesa si tratta di mantenere inalterato un potere enorme e un immenso patrimonio. La massa da controllare è la stessa, quindi, Stato e Chiesa traggono forza dalla reciproca collaborazione mostrando, in questo, enorme abilità tattica e grande spregiudicatezza.
A.N.S.A., 9 dicembre 2011
Asta frequenze tv: Passera, stiamo approfondendo.
Audizione in Commissione trasporti alla Camera: ‘La nostra parola chiave e’ liberalizzazioni’: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/12/09/visualizza_new.html_11762970.html
benissimo!
A.N.S.A., 17 aprile 2012
Imu prima casa, scelta tra 2 o 3 rate.Slitta pagamento pensioni cash.
Frequenze tv: stop a Beauty Contest, nuova asta entro 4 mesi: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/04/16/visualizza_new.html_185504300.html
e Mediaset protesta, ottima notizia 😛
A.N.S.A., 18 aprile 2012
Frequenze tv: stop al ‘beauty contest’, Mediaset avvia ricorso.
Confalonieri: ‘Vedremo se partecipare ad asta’: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2012/04/18/Confalonieri-ricorso-contro-stop-beauty-contest-_6735698.html
“Libera Chiesa in libero Stato” sulla libertà della chiesa non ho mai avuto dubbi…su quella dello stato moltissimi.E perchè non si dovrebbero tassare i vari pensionati dove le persone anziane vengono accettate solamente dietro lauti compensi e,in nome della carità cristiana, solo se autosufficienti? Se una camera la trasformerò in chiesettina baipasserò l’ICI?
Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. E non lo ha detto l’unto dal Signore …
un po’ di decenza, please.
A.N.S.A., 13 dicembre 2011
Manovra: stipendi deputati,no decreto li taglia camera.
Il ministro Fornero: prelievo del 25% come contributo di solidarietà per le pensioni sopra i 200mila euro: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/12/07/visualizza_new.html_8503552.html
date a Cesare quel che è di Cesare e non vi saranno polemiche 😉
A.N.S.A., 17 dicembre 2011
‘Ici a chiesa polemica senza fondamento’. Presidente Cei: ‘Non esiste cresta vescovi su 8 per mille’: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/12/17/visualizza_new.html_14798807.html
era ora.
A.N.S.A., 23 gennaio 2012
Ici: Bagnasco, ‘La Chiesa non chiede privilegi, evadere e’ peccato’. ‘Per un soggetto religioso è addirittura motivo di scandalo’: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2012/01/23/visualizza_new.html_48852795.html
bravissimo Monti 😉
A.N.S.A., 15 febbraio 2012
Monti, anche la Chiesa paghera’ l’Ici sugli immobili in parte commerciali.
Monti: il governo presentera’ un emendamento. Cei: bene chiarimenti, ma tutelare il no profit: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2012/02/15/visualizza_new.html_99522516.html
A.G.I., 15 febbraio 2012
Ici-Chiesa, la svolta di Monti. “Esenti attivita’ non commerciali”: http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201202152035-ipp-rt10312-ici_chiesa_la_svolta_di_monti_esenti_attivita_non_commerciali
A.G.I., 15 febbraio 2012
Ici-Chiesa, la svolta di Monti. “Esenti attivita’ non commerciali”:
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201202152035-ipp-rt10312-ici_chiesa_la_svolta_di_monti_esenti_attivita_non_commerciali
A.N.S.A., 24 febbraio 2012
Si’ Cdm a pacchetto fisco. La Chiesa paghera’ l’Imu, esenzione solo per le attività non commerciali. Da entrate meno tasse: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/02/22/visualizza_new.html_104139125.html
SCHEDA: Balletto cifre su Chiesa, stime arrivano pure a 2 mld: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/02/24/visualizza_new.html_104141208.html
bravo, bravissimo, Ministro Grilli. Era ora che un Ministro della Repubblica dicesse queste parole.
A.N.S.A., 8 ottobre 2012
Imu sulla Chiesa: il Consiglio di Stato boccia il decreto. Il ministro Grilli replica: ‘Obiettivo del governo è assoggettare tutti alla tassa’: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/10/08/IMU-CHIESA-CONSIGLIO-STATO-BOCCIA-DECRETO-TESORO-_7594013.html
a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio.
A.N.S.A., 24 luglio 2015
Cassazione, Ici scuole religiose dovuta Cei all’attacco: “Pericoloso e ideologico”.
Prima sentenza in Italia riconosce legittimità richiesta Comune: http://www.ansa.it/toscana/notizie/2015/07/24/cassazione-ici-scuole-religiose-dovuta_80306bd3-b831-4fe9-ba97-7bc81e5103a6.html
____________________________
da Il Corriere della Sera, 24 luglio 2015
Ici per le scuole religiose di Livorno, la Cei insorge: «Sentenza pericolosa».
La denuncia di mons. Galantino all’indomani della Cassazione: «Basta con l’ideologizzazione esasperata»: http://www.corriere.it/scuola/medie/15_luglio_25/ici-le-scuole-religiose-livorno-cei-insorge-sentenza-pericolosa-93631ba8-32b3-11e5-9218-89280186e97d.shtml
straordinario 😀
da Il Corriere della Sera, 14 settembre 2015
Il Papa sugli immobili religiosi: se lavorano come alberghi è giusto che paghino le tasse.
Svolta di Francesco su una delle questioni che in passato ha creato tensioni fra il Tesoro e gli ordini religiosi: http://roma.corriere.it/notizie/politica/15_settembre_14/papa-detta-linea-sull-imu-se-conventi-sono-alberghi-giusto-che-paghino-tasse-d7650912-5afc-11e5-8668-49f4f9e155ef.shtml
A.N.S.A., 6 novembre 2018
Corte Ue,Italia recuperi Ici da Chiesa.
Ribaltato verdetto Tribunale Ue 2016, legittima invece l’Imu. (http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/11/06/corte-ueitalia-recuperi-ici-da-chiesa_fd21c824-b0a7-4b38-9f8b-4a8956f413a5.html)
MILANO, 6 NOV – Lo Stato italiano deve recuperare l’Ici non pagata dalla Chiesa: è quanto hanno stabilito i giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea, annullando la decisione della Commissione del 2012 e la sentenza del Tribunale Ue del 2016 che avevano sancito “l’impossibilità di recupero dell’aiuto a causa di difficoltà organizzative” nei confronti degli enti non commerciali, come scuole, cliniche e alberghi. I giudici hanno ritenuto che tali circostanze costituiscano mere “difficoltà interne” all’Italia”. Respinto invece ricorso sull’Imu.