Scalinata abusiva a S’Archittu?
Come se niente fosse, un ignoto scalpellino ha realizzato sotto gli occhi di tutti una scalinata per scendere più comodamente nella spiaggia di S’Archittu, sul litorale di Cuglieri (OR). Poco probabile che nessuno abbia visto nulla, tant’è che l’emulo di Michelangelo è stato fotografato al lavoro. Eppure nessuno ha avvertito le Forze dell’ordine, quantomeno per verificare chi l’avesse autorizzato. Infatti, secondo quanto dichiarato a La Nuova Sardegna dal Sindaco di Cuglieri Andrea Loche e dall’Assessore comunale alla cultura Guglielma Lombardi, non vi sarebbe alcuna autorizzazione. D’altronde, il litorale di Cuglieri appartiene al demanio marittimo (artt. 822 e ss. cod. civ.) ed è tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993): un’opera simile, tanto assurda quanto orrida, non avrebbe potuto esser autorizzata. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, quindi, provveduto (20 maggio 2015) a denunciare il fatto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e al Comune di Cuglieri. Oltre alle sanzioni penali, si spera che sia possibile una qualche forma di ripristino ambientale.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto da La Nuova Sardegna)
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da Sardinia Post, 20 maggio 2015
Scalinata abusiva nella spiaggia di S’Archittu, esposto di Grig in Procura: http://www.sardiniapost.it/cronaca/scalinata-abusiva-nella-spiaggia-di-sarchittu-esposto-di-grig-procura/
________________________________________
da Tiscali Notizie, 20 maggio 2015
S’Archittu, colpi di scalpello sul costone calcareo: spunta una scalinata abusiva: http://notizie.tiscali.it/regioni/sardegna/articoli/15/05/20/s-archittu-scalinata-abusiva.html
__________________________________________
da CagliariPad, 20 maggio 2015
S’Archittu, scalinata ai piedi della scogliera. Denuncia degli ecologisti.
E’ incredibile che l’ignoto scalpellino emulo di Michelangelo abbia potuto modellare in pieno giorno i gradini della scalinata sul calcare della scogliera senza che nessuno sentisse la necessità di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=18348
________________________________
da Link Oristano, 20 maggio 2015
Scalinata abusiva a S’Archittu: il GriG denuncia lo “scalpellino”: http://www.linkoristano.it/prima-categoria/2015/05/20/scalinata-abusiva-a-sarchittu-il-grig-denuncia-lo-scarpellino/#.VV2ZqLntmko
da L’Unione Sarda, 21 maggio 2015
CUGLIERI . Scempio di fronte all’Arco: indagini della Forestale e della Polizia municipale
Scala abusiva, denuncia alla Procura. (Patrizia Mocci) (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150521092223.pdf)
La segnalazione alla Procura oristanese è partita e ora si provvederà a mettere in sicurezza quegli scalini. Ma c’è anche il problema tutt’altro che semplice del ripristino ambientale nella costa a pochi passi dalla spiaggia dell’Arco. Undici gradini assolutamente abusivi scolpiti sul tufo, in successione alla scalinata che consente l’accesso al mare. Sono comparsi nei giorni scorsi a opera di uno scalpellino, per ora senza nome. Saranno gli accertamenti del Corpo forestale e della Polizia municipale di Cuglieri a tentare di identificare l’autore del lavoro che ha deturpato un ambiente sottoposto a vincoli di due tipi: paesaggistici e quelli più specifici dettati dalla presenza del monumento naturale come l’Arco di S’Archittu. «Sono sconcertato ma anche molto amareggiato» afferma il sindaco di Cuglieri Andrea Loche. «L’autore di quest’opera abusiva avrà certamente lavorato per parecchio tempo ma nessuno ha pensato di allertare le forze dell’ordine o il Comune per impedire lo scempio in una zona vincolata. Ora si apre uno scenario con alcuni problemi: prima di tutto mettere in sicurezza la zona con transenne che, naturalmente, non potranno stare all’infinito; successivamente si dovrà pensare al ripristino ambientale e non sarà semplice visto che si tratta di un deturpamento della costa in arenaria». Sulla incredibile vicenda c’è anche la denuncia del Gruppo di intervento giuridico alla Procura, alla Forestale e al Comune di Cuglieri. «Un ignoto scalpellino ha realizzato sotto gli occhi di tanti una scalinata per scendere più comodamente in spiaggia» afferma Stefano Deliperi. «Eppure nessuno ha avvertito le forze dell’ordine, quantomeno per verificare chi l’avesse autorizzato. D’altronde, il litorale di Cuglieri appartiene al demanio marittimo ed è tutelato con vincolo paesaggistico e con vincolo di conservazione integrale: un’opera tanto assurda quanto orrida non avrebbe potuto esser autorizzata».
I commenti postati su tiscali:
4. Stoz
ieri ( 21-05-2015 )
Se è stata fatta a mano tanto di cappello per la fatica e la precisione. Concordo con Piero Usai ed Ernesto Meda, una volta tanto qualcosa di utile a tutti, senza spese per la comunità e integrata nel contesto naturale, mica roba di tutti i giorni
3. Usai Piero
ieri ( 21-05-2015 )
Perchè non guardate l’opera dal punto di vista dell’artigiano, ha creato un bene comune per tutti coloro che hanno l’interesse di andare al mare. Ha fatto benissimo e senza paga.
2. Ernesto Meda
ieri ( 21-05-2015 )
Ma chi sarà stato mai?? si vede una costruzione alla fine della scalinata….Comunque questi ambientalisti a volte esagerano, non mi sembra uno scempio ambientale, non c’è cemento o materiale d’apporto diverso, semplicemente si è aggiustato un costone per permettere un più facile accesso.Poi sono 10 scalini riccavati dal calcare del posto…dai non esageriamo, sono altri gli scempi da cobattere, magari qualche villa di qualche miliardario costruita sulla spiaggia e anche in regola con le leggi urbanistiche perchè fatta in deroga o per conoscenze o oliature varie.
1. Paolo Mara
ieri ( 21-05-2015 )
comunque è stata realizzata benissimo.
e quindi?
Il primo “artigiano di buona volontà” si sveglia la mattina e fa quello che crede sui beni ambientali?
Ma mi faccia il piacere…
Stefano Deliperi
Quel mi faccia il piacere è di troppo, può anche tenerselo. Ho solo riportato dei commenti tali e quali che giudicano l’opera da un punto di vista diverso da quello legale. Mi pare ovvio che ognuno non possa e non debba fare “quello che crede” sui beni ambientali, Ma se guardiamo l’effettivo impatto dell’abuso sull’ambiente ed i l paesaggio è anche vero che, rispetto alle opere che si trovano a Sarcchitu (realizzate con autorizzazione o sanate), è la meno impattante. Basterà una stagione perché il passaggio dei bagnanti e l’ossidazione dello strato di roccia fresco di taglio (più chiaro della roccia non intagliata), ne smussino gli angoli e ne cambino il colore, rendendola pressoché indistinguibile dalla roccia circostante. Pensare ad un ripristino è un’assurdità e comporterebbe spese inutili e sarebbe più dannoso dell’abuso stesso: si dovrebbe ricorrere ad una altro scalpellino che spiani i gradini oppure si dovrebbero incollare i pezzi di roccia staccati con il cemento o con delle resine, magari sintetiche. Con quali costi e per ottenere cosa? Non certo per migliorare il paesaggio visto che sono molto più visibili ed impattanti le scalinate ed i sentieri (fatti con cemento e pietra), che si sviluppano subito sopra l’opera abusiva e risalgono il versante, culminando nella sommità con dei muretti ricoperti da una pietra scura, che sono un pugno in un occhio, e delle aiuole che ho visto sempre piene di sterpaglie se non di porcherie varie. Il signore ha sicuramente sbagliato, ma se rapportato al contesto delle opere realizzate legalmente il suo danno ambientale e paesaggistico è praticamente zero. Se gli amministratori, che ora cascano dalle nuvole e danno giudizi severissimi, avessero pensato prima a gestire e sorvegliare con maggiore cura l’area probabilmente nessuno si sarebbe sognato di metterci le mani. Se abbandoniamo i nostri beni non dobbiamo stupirci se poi arriva qualcuno a fare i suoi comodi. In questo caso non è accaduto il peggio, poiché lo scalpellino ha lavorato con maestria intagliando i gradini seguendo la naturale conformazione della roccia , e credo ingenuamente e in buona fede, con l’intento di creare una cosa buona (non lo ha fatto sicuramente per specularci ed ottenere qualche beneficio, anzi finirà per ottenere solo dei guai), ma dove c’è l’abbandono può succede di peggio e non sono rari gli atti di vandalismo gratuito e puramente distruttivi. A prescindere dall’illecito, non si può disconoscere che artisticamente è veramente capace, ma sono Il luogo i tempi ed il contesto sociale a condurre verso differenti giudizi: se il signore fosse vissuto in Giordania, ai tempi della costruzione dell città di Petra, ciò che oggi viene considerato un abuso sarebbe diventato patrimonio dell’umanità e non della procura.
invece il “mi faccia il piacere” non è di troppo.
E’ ora di finirla con chi si arroga il diritto di fare quello che vuole in base alle proprie convinzioni.
C’è abbandono di un sito? Si agisce, si preme, si pretende che le amministrazioni pubbliche competenti provvedano.
Ma non ci si arma di piccone, scalpelli e quant’altro passi per la mente per fare quello che si vuole.
Sono esigenze basilari di legalità, di convivenza civile, di rispetto per i beni pubblici (ambientali, questa volta), di rispetto per il prossimo.
E personalmente sono stufo delle mille giustificazioni di ogni tipo che saltano fuori in occasioni come queste.
Buona domenica.
Stefano Deliperi
P.S. e se a me non piacesse com’è stata scolpita la statua di Carlo Felice nell’omonimo Largo a Cagliari? Che faccio, mi sveglio domani mattina e prendo martello e scalpelli?
Alcuni anni fa, anche Eleonora Brigliadori aveva deciso di donare alla Sardegna un’opera d’arte dipingendo d’azzurro alcuni scogli in Gallura. Certo se fosse vissuta in un’altra epoca, in un contesto sociale più vivace, in una società più evoluta, magari l’avrebbero scambiata per Picasso e quello scoglio oggi sarebbe conteso dai migliori musei del mondo, e invece si è beccata una multa, le rocce sono state ripulite (mannaggia al ripristino ambientale) e noi ci siamo privati di un’opera dal valore inestimabile. Ta lastima.
Nel precedente post o scritto: “Mi pare ovvio che ognuno non possa e non debba fare “quello che crede” sui beni ambientali,” quindi non capisco perché continua a ribattere sul concetto come se stessi dicendo tutt’altro. Forse non sa ascoltare gli altri o crede di essere l’unico essere umano responsabile in questo pianeta che, da unico detentore della verità, è titolato ad impartire lezione di civiltà. Così intento a dispensare pillole di legalità e del vivere civile, evidentemente è poco pratico e sottovaluta il problema sollevato sul controllo delle borgate marine e delle coste durante l’inverno, che lei a visto essenzialmente come una scusante. Il problema è reale e grave e aspettiamo che tutti diventino improvvisamente rispettosi delle regole solo perché qualcuno fa le prediche e si inventa nuove leggi viviamo in un altro pianeta ed anziché prevenire continueremmo a vivere in un sistema solo capace di reprimere il reato già avvenuto, che evidentemente non serve ad impedirlo: in molte località i divieti vengono fatti rispettare solo durante l’estate mentre d’inverno diventano terra di nessuno, metta di atti vandalici, furti nelle abitazioni e danni al patrimonio ambientale (per citarne alcuni tagli di ginepri, sistemi dunali che diventano piste per fuoristrada ecc.). Costa così tanto ad un Comune avere una vigile, una guardia campestre o un custode che controlli ciò che accade nel territorio tutto l’anno? Forse i beni ambientali valgono meno della paga di una guardiania? Forse costa meno riparare i danni a posteriori? Vorrei capire chi sono gli “eroi che hanno scattato la foto allo scalpellino intento nel fare i gradini e perché questa e saltata fuori solo a cose fatte.Perché gli autori non hanno subito informato a chi di dovere su cosa stava accadendo ed impedito la prosecuzione delle opere?
se lei pensa davvero che sia “ovvio che ognuno non possa e non debba fare ‘quello che crede’ sui beni ambientali” non può mischiare pesche e mele come sta facendo.
Chiedere “forse i beni ambientali valgono meno della paga di una guardiania?” vuol dire non aver compreso i termini della vicenda.
Non si tratta di “dispensare pillole di legalità e del vivere civile”, lei sicuramente saprà far molto di meglio.
Si tratta semplicemente di far capire che si tratta di cose diverse, che van trattate in modi, tempi e sedi diverse.
Lei lamenta l’assenza di vigilanza e cura nelle borgate costiere di Cuglieri?
Bene, organizzatevi e fate petizioni, denunce, comunicati stampa, ogni cosa che punti a smuovere le amministrazioni pubbliche addormentate.
E l’opera “artigianale” fai-da-te della scalinata sulla scogliera che c’entra?
Siamo perfettamente d’accordo sul fatto che dovevano esser avvertiti Carabinieri e qualsiasi altra autorità competente a lavori (abusivi) in corso, ma non mischiamo pesche e mele.
Sono esigenze basilari di legalità, di convivenza civile, di rispetto per i beni pubblici (ambientali, questa volta), di rispetto per il prossimo.
Non ci vuole molto per capirlo.
Stefano Deliperi
è semplicemente allucinante! ma come è possibile scrivere, anche solo mezza parola, per difendere e giustificare un simile idiota? ha fatto una stronzata enorme. Punto e basta. Non ci sono margini per capire e discutere. Non abbiamo bisogno di questi personaggi del “ghe pensi mi…”. Cosa ne dicono questi sostenitori dello scalpellino se la prossima volta che capito a Barumini, butto un pochino di cemento sui gradini di accesso al nuraghe…. così tanto per rendere il percorso più comodo? Naturalmente tutto a spese mie!
Sicuramente l’autore ha sbagliato, credo, penso e spero in buona fede per creare un qualcosa di utile alla società, ma ha sbagliato.
Dal punto di vista estetico ritengo che sia una delle opere più belle che ho visto in siti balneari, assai migliori dele varie scalinate in cemento o delle varie staccionate montate “alla meglio peggio” per la stagione estiva. Alla soluzione del signore dovevano arrivarci le amministrazioni comunali e solo dopo previa autorizzazione il signore poteva mettere in pratica la sua buona volontà e la sua maestria. Se tutti un domani ci svegliassimo per cambire l’ambiente a nostro piacimento..sarebbe il caos. Bisogna sperare che non si svegli un altro uomo di buona volontà che, osservando il lavoro del collega, non gradisca l’impatto estetico dei gradini e decida di armarsi di martello e scalpello per smussare i gradini. Esistono tanti lavori socialmente utili a impatto zero; uno di questi è proprio ciò che dice il Sig. Manolo: controllo dei siti balneari in inverno e aggiungerei il controllo attivo delle campagne d’estate dai delinquenti. I nuraghi arrosto non piacciono a nessuno. PREVENZIONE.
Alla mia domanda “forse i beni ambientali valgono meno della paga di una guardiania?”risponde: vuol dire non aver compreso i termini della vicenda.”
Questo lo sostiene lei, ma non può pretendere che una conversazione su un forum si svolga come in un aula di un tribunale: penso che i forum siano un luogo di libera espressione e non la sede in cui fare dei processi attenendosi rigidamente ai capi di imputazione ed ai risultati dell’indagine, Il fatto che probabilmente si tratti di un reato penale è una valutazione che verrà sicuramente data in opportune sedi. Quindi non si tratta di mischiare pesche e mele (che poi ci stanno anche bene, le macedonie sono più ricche di un frutto preso separatamente e mettono anche allegria se ci aggiungi del vino), ma di vedere la vicenda anche da altri punti di vista, ascoltare e sforzarsi di capire cosa ne pensano gli altri (anche quando non condividiamo), mettere in luce anche gli aspetti di un sistema che non funziona, ecc.. Se poi il forum vuole essere impostato come una sorta di pagina da regime o come un aula di un tribunale basta dirlo e tolgo il disturbo.
I problemi non vengono risolti solo concentrandoci sui singoli casi con soluzioni giuridiche, punitive e sanzionatorie e mi pare che il Sig M.A. sia l’unico ad avere colto il problema della custodia dei beni, del mantenerli vivi, del prevenirne i disastri attraverso azioni organiche e concrete. Non servono “tombini di ghisa” (per citare Crozza) per la soluzione dei problemi, ma ci vuole un approccio olistico, perché come tutti gli elementi e gli esseri viventi, anche tutti i problemi si intrecciano, anche se apparentemente lontani, Mi stupisce che il Sig. Deliperi non voglia mischiare mele e pere e propenda quindi per una visione fissa ed un’analisi separata del problema, che evidentemente non nasce dalla sola mente dello scalpellino ma da un contesto molto più complesso. Il fatto che a S’Archittu si sia creato un comitato pro scalpellino mi pare significativo. .
Le confermo: non ha compreso i termini della vicenda.
Soprattutto perchè questo non è un forum, è un blog, come chiaramente scritto in queste “pagine” web.
Se l’articolo riguarda un argomento, non si può andar a parlare d’altro e far sfoggio di “benaltrismo”.
Non è “una pagine di regime” nè “un tribunale”, ma nemmeno una “macedonia” dove mischiare come aggrada pesche e mele.
Non è questa la sede dove discutere i problemi del degrado delle borgate costiere di Cuglieri.
Se vuole parlare di questo, prepara un suo intervento sull’argomento, lo sottoscrive e ce lo manda all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com. Lo pubblichiamo senz’altro.
Stefano Deliperi
P.S. per chi volesse approfondire la differenza fra blog e forum: http://www.differenzatra.it/differenza-tra-forum-e-blog/
Bene, ho imparato la differenza fra forum e blog e la trovo molto interessante. Dal momento ché l’impostazione è quella di un dialogo da uno a molti, se qualc”uno” si dimostra per niente empatico e accoglie l’interlocutore con un: “ma mi faccia il piacere” (che equivale, per non essere volgare, ad un si levi dai piedi – basta ricordare la scena di Totò dove alla frase segue una spintonata) preferisco togliere il disturbo. Tra l’altro cosa rimane da discutere se poi non sono accettate considerazioni più ampie che vanno oltre quanto riportato dalla notizia. Dal resto Sardus Pater dice che “non ci sono margini per capire e discutere”, non avevo colto lo spirito.
Manolo, lei arriva qui, nel blog di un’associazione ecologista, e posta i commenti copiati da un altro sito web che inneggiano a un abuso ai danni dell’ambiente.
Che cosa si aspetta?
Applausi e, magari, “sa paradura” come S. Efisio in processione?
“Empaticamente” si prende la risposta adeguata in questi casi.
Altrettanto “empaticamente”, visto che possono essere d’interesse generale, le è stato proposto di inviare un intervento riguardante quelle che ritiene essere gli aspetti del degrado ambientale e sociale delle borgate costiere di Cuglieri.
Mi pare che sia questo il suo interesse.
Se vuole, può inviarlo, con sottoscrizione e fotografie che illustrino la vicenda, all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com.
Buona serata.
Stefano Deliperi
P.S. La differenza in fondo non è così grande, perché alla fine dei conti, i blog, altro non sono che forum dove solo uno può presentare l’argomento e decidere se ogni tentativo di discussione e inappropriato o altro. I modi fanno sicuramente la differenza fra il limite dell’offensività e dell’eleganza, il grado di elasticità ed empatia fanno diventare il blog lo strumento dove si discute con “molti” o solo fra “amici”.
il Corpo forestale e di vigilanza ambientale – Isp. Oristano ha comunicato (nota prot. n. 41159 del 18 giugno 2015) di aver provveduto al sequestro preventivo, convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Oristano. L’area sequestrata è stata affidata in custodia giudiziaria al Sindaco di Cuglieri. Sono in corso indagini per l’individuazione delle responsabilità.
Diatribe a parte, non mi sembra così difficile capire almeno il perché quell’intervento, di per se pressoché inconsistente, sia oggettivamente un danno permanente e irreversibile.
L’opera è stata scavata in una roccia abbastanza tenue e bassissimamente resistente all’azione abrasiva del calpestio e all’azione erosiva di acqua, sale e vento.
L’acqua, in particolare, avrà nella scalinata una nuova via di ruscellamento con conseguente modellazione e cancellazione della scalinata (vanificandone la sua funzione) e più rapida erosione del banco roccioso con eventuali rischi per la sua stabilità.
Eventuali interventi atti a evitare questi fenomeni erosivi comporterebbero senz’altro la snaturalizzazione del sito e la spendita di risorse economiche.
Per fare dei paralleli, si pensi al danno prodotto da insignificanti pugni di sabbia sottratti negli anni dalla Spiaggia Rosa di Budelli.
O, se più comprensibile, a quei 500 kg (si, mezza tonnellata!) di sabbia che semplicemente attaccata ai piedi dei bagnanti veniva sottratta quotidianamente da quella che negli anni ’80 era la meravigliosa spiaggia La Pelosa di Stintino.
La goccia scava la roccia, e il diavolo, si sa, si nasconde nei … dettagli.