Quel cantiere presso la Spiaggia del Principe (Arzachena) è autorizzato?
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, in seguito a preoccupate segnalazioni di residenti, hanno inoltrato (3 gennaio 2012) una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni interventi riguardo la recentissima realizzazione di viabilità (sembra di accesso a una villa stagionale) presso la nota Spiaggia del Principe, in Comune di Arzachena (OT).
Non sembra presente il prescritto cartello “inizio lavori”.
Interessati il Ministero per i beni e attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio di Sassari, i Carabinieri del N.O.E. di Sassari, il Comune di Arzachena. Informata, per gli eventuali aspetti di competenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.
L’area in argomento, sul mare e ricoperta in buona parte da macchia mediterranea, è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), mentre la fascia dei mt. 300 dalla battigia marina è tutelata con specifico vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993) e, come tale, individuata anche nel piano paesaggistico regionale – P.P.R., promulgato con D.P.Re. 7 settembre 2006, n. 82.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra auspicano un rapido intervento delle autorità coinvolte per accertare la regolarità o meno dei lavori in corso.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
(foto per conto GrIG, archivio GrIG)
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- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
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da La Nuova Sardegna, 6 gennaio 2013
Spiaggia del principe, i gruppi ecologisti scettici sul cantiere. (Serena Lullia)
PORTO CERVO. Dubbi sui lavori in corso nella strada di accesso alla spiaggia del Principe. A sollevarli sono le associazioni ecologiste “Gruppo di intervento giuridico” e “Amici della terra”. I gruppi verdi, dopo aver ricevuto diverse preoccupate segnalazioni da parte di cittadini, hanno presentato una richiesta di informazioni sul cantiere aperto (foto) in uno dei lidi simbolo della Costa Smeralda. «Al momento non è presente il cartello di inizio dei lavori – mettono in evidenza gli ambientalisti –. Sembra che sia in corso la creazione di una via di accesso, forse a una abitazione privata. Speriamo di avere chiarimenti in tempi rapidi sulla natura del’intervento e che ne venga accertata la regolarità». Grig e Amici della Terra hanno informato anche il ministero per i Beni e le Attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici, i carabinieri del Noe di Sassari e il comune di Arzachena. La segnalazione, per gli eventuali aspetti di competenza, è stata trasmessa anche alla procura della Repubblica di Tempio. Nessuna accusa da parte delle associazioni ambientaliste. Solo la richiesta di maggiori informazioni per capire la natura dell’intervento in un’area fragile dal punto di vista ambientale. «La spiaggia del Principe – spiega in una nota il presidente Stefano Deliperi – è ricoperta in buona parte da macchia mediterranea ed è tutelata con specifico vincolo paesaggistico. La fascia dei trecento metri dalla battigia marina è tutelata con specifico vincolo di conservazione integrale. Auspichiamo un rapido intervento della autorità per fare luce sui lavori alle spalle del lido».
da L’Unione Sarda, 6 gennaio 2013
ARZACHENA. Denuncia degli ambientalisti alla Procura della Repubblica. Vietato l’accesso al mare. Spiaggia del Principe off-limits: catena e lucchetto. Nell’esposto si chiede al magistrato di verificare se è tutto regolare. Le risposte ai quesiti degli ambientalisti si avranno nei prossimi giorni, dopo i controlli. (Walkiria Baldinelli)
Catena con lucchetto sulla strada per il mare: conduce all’incantevole spiaggia del Principe, una delle più rinomate della Costa Smeralda. Dista poco più di un chilometro da Romazzino. «Sino a un mese e mezzo fa c’era solo un piccolo sentiero, ora c’è una strada sterrata, non di pubblico accesso», dichiara Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di intervento giuridico e degli Amici della terra.
SEGNALAZIONI. «Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni da parte dei residenti, preoccupati sia per la trasformazione della zona d’accesso sia per i cartelli attaccati alla catena». Sono inequivocabili. C’è scritto: lavori in corso, vietato l’accesso a persone e mezzi non autorizzati. «Insomma, ci sarebbe un cantiere aperto – commenta Deliperi – ma non sembra presente alcun cartello che indichi la data di inizio e fine lavori. Cartello, invece, che dovrebbe essere esposto obbligatoriamente». Le associazioni ecologiste sono intenzionate ad accertare la regolarità o meno dei lavori in corso. Così si sono rivolte al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Soprintendenza, ai carabinieri del Noe e al Comune di Arzachena. Hanno informato anche la Procura della Repubblica. Perché l’area in questione, sul mare, è ricoperta in buona parte da macchia mediterranea: «Dunque è tutelata con specifico vincolo paesaggistico – sottolinea il presidente delle associazioni ambientaliste – mentre la fascia dei 300 metri dalla battigia è protetta con vincolo di conservazione integrale. E pertanto è individuata anche nel Piano paesaggistico regionale». Per questo gli ecologisti hanno inoltrato una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale: «Vogliamo sapere se siano state rilasciate o meno le dovute autorizzazioni riguardo la strada di collegamento, realizzata di recente, che sembra di accesso ad una villa, abitata solo stagionalmente».
L’ASSESSORE. Gianni Baffigo, assessore all’Edilizia privata con delega alla Vigilanza, ha interessato la Polizia locale. Ieri mattina i vigili urbani hanno effettuato un sopralluogo e scattato diverse fotografie. «La documentazione domani passerà nelle mani degli impiegati dell’ufficio tecnico per i dovuti accertamenti», dichiara Baffigo. L’area in questione si raggiunge dopo Cala di Volpe, percorrendo una piccola strada che conduce a un parcheggio sterrato. «Il vecchio sentiero pedonale – spiega Deliperi – come ci hanno segnalato i residenti non esisterebbe più. Per allargare l’accesso è stata tagliata la rigogliosa vegetazione della macchia mediterranea. È tutto regolare?» Le risposte ai quesiti degli ambientalisti si avranno nei prossimi giorni, in seguito ai controlli tecnico-amministrativi.
da La Nuova Sardegna, 8 gennaio 2013
La polizia locale indaga sul cantiere. Spiaggia del Principe, dopo la segnalazione degli ambientalisti al via le verifiche del Comune di Arzachena sui lavori. (Serena Lullia)
ARZACHENA. La segnalazione delle associazioni ecologiste spezza la catena che per giorni ha impedito l’accesso alla strada che porta alla spiaggia del Principe. Un percorso privato su area pubblica, delimitato da due panettoni di cemento, un minaccioso doppio cartello “Lavori in corso” e “Vietato l’accesso”, una catena con lucchetto. Scena gemella qualche metro più avanti, ma con dei cavalletti di ferro. La polizia locale sta verificando se i lavori di ampliamento del sentiero sterrato che porta a una abitazione privata siano stati autorizzati. I vigili hanno eseguito un sopralluogo e hanno documentato lo stato di fatto scattando anche delle foto. Il fascicolo si trova adesso nell’ufficio tecnico per la verifica delle autorizzazioni. Da un primo controllo sommario è emerso che sono in corso i lavori di ampliamento nella villa alla fine della strada. È in corso di accertamento l’esistenza di una autorizzazione per ritagliare la strada nella macchia mediterranea e la licenza edilizia per l’ampliamento della villa. Sul percorso sterrato sono evidenti i segni di un mezzo cingolato, ma anche il taglio della macchia mediterranea e dei rami di alcuni alberi. Le associazioni ambientaliste “Gruppo di intervento giuridico” e “Amici della terra” qualche giorno fa avevano inviato una richiesta di informazioni a carattere ambientale sulla nuova strada in costruzione. Interessati anche il ministero per i Beni e le Attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio di Sassari, i carabinieri del Noe di Sassari, il Comune. Informata anche la Procura della Repubblica. «Quell’area sul mare è molto delicata e pregiata dal punto vista ambientale – spiegano dal Grig –. È ricoperta per buona parte da macchia mediterranea ed è tutelata con specifico vincolo paesaggistico. La fascia dei trecento metri è invece tutelata con vincolo di conservazione integrale». Immediato l’intervento del Comune. «Non appena ho ricevuto la segnalazione delle associazioni ecologiste ho inviato una pattuglia della polizia locale per un sopralluogo – spiega l’assessore Gianni Baffigo –. Stiamo verificando la presenza delle autorizzazioni». Certamente anche agli agenti non sarà sfuggito il generale stato di abbandono del piazzale di ingresso. Visto con gli occhi del turista è innegabile il contrasto con la bellezza del paesaggio. Proprio al lato del doppio sentiero di accesso alla spiaggia del Principe, a due passi dal cartello del Comune che indica il nome del lido e le regole del buon bagnante, c’è lo scheletro di un casotto fatto di blocchetti. Nella macchia mediterranea lastre di cemento impilate e materiale edile. Di fronte ciò che resta di quelli che un tempo erano stati pensati come bagni pubblici. Le mura esterne e le porte sono le tavolozze con cui i writer esercitano la loro vena artistica. Un bagno ha la porta spalancata. Elementi scenografici che ben poco si addicono a una spiaggia nobile come quella del Principe
Reblogged this on Il blog di Fabio Argiolas.
da La Nuova Sardegna, 23 aprile 2013
Le dune del Pevero come piste. Arzachena, abbattuta la protezione delle montagne di sabbia alle spalle del lido.
PORTO CERVO. Quasi un gesto sacrilego. La distesa di sabbia argento del Grande Pevero violentata dal passaggio delle moto. Su uno dei lidi più belli della Costa Smeralda i segni delle due ruote sono più che evidenti, profondi di alcune decine di centimetri, sia nella parte centrale della spiaggia a pochi metri dalla battigia,sia alle spalle del lido. Qui alcuni dei paletti di legno sistemati dalla Provincia di Olbia-Tempio qualche anno fa per proteggere le dune sono stati divelti. Tagliata anche la corda che dovrebbe impedire l’accesso al delicato ecosistema dunale, oggetto di una lezione agli alunni delle scuole proprio in occasione del posizionamento delle barriere di protezione e dei cartelli che spiegano il valore delle dune. Ma il Grande Pevero è solo uno dei lidi in cui le moto entrano indisturbate. Arrivano segnalazioni anche dalla spiaggia del Principe, altro eden naturalistico dimenticato. La legge vieta di entrare in spiaggia con auto, moto e veicoli di ogni genere. Ma nessuno vigila sui litorali. È affidato solo ai cittadini il compito di fare da sentinelle delle spiagge e difendere i beni ambientali denunciando gli abusi.