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Dispute sui confini e abusi edilizi in Gallura.


Sardegna, muro a secco di confine

Nei secoli passati chi in Gallura aveva del bestiame che sconfinava in terreni altrui vedeva immancabilmente impoverire il suo gregge o la sua mandria.  Se gli sconfinamenti, nonostante tutto, continuavano, l’agguato fra olivastri, macchie e muretti a secco era pressoché certo.   Era il clima aspro, selvaggio, narrato dagli storici e descritto magistralmente nelle dense pagine di Pietro Casu, nel suo Notte Sarda.

Oggi, fortunatamente, agli sconfinamenti si risponde diversamente.

Non sono scomparsi, spesso hanno mutato forma.

E’ il caso che ha visto protagonista Pietro Sotgiu, già sindaco di Trinità d’Agultu (OT) e consigliere provinciale, in passato coinvolto in vicende penali urbanistiche dalle quali uscì pienamente assolto.

La sentenza Tribunale civ. Tempio Pausania, n. 229/2010 del 24 giugno 2010  ha riconosciuto l’avvenuto sconfinamento nella fascia di rispetto dei vicini e ha condannato “all’arretramento del fabbricato edificato sul terreno di … proprietà alla distanza di mt. 5 dal confine con il terreno” dei vicini.

Sentenza impugnata davanti alla Corte d’Appello, ma rimane – per ora – un fatto provvisoriamente accertato. Qualora la sentenza divenisse definitiva e passasse in giudicato, una parte della residenza dovrebbe esser demolita per il rispetto delle distanze.

Tempi diversi, sconfinamenti diversi, esiti diversi.  Oggi incruenti, per fortuna.

Ma la legge dev’essere osservata, ieri come oggi.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

(foto per conto GrIG)

  1. icittadiniprimaditutto
    ottobre 11, 2012 alle 9:12 am

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  2. anna maria
    settembre 10, 2013 alle 5:47 PM

    a proposito di piero sotgiu e l’articolo apparso.
    il Dott. pietro sotgiu è una persona onesta educata gentile e colta, non è altrettanto chi quei confini non li rispetta e non solo i confini. Sono meravigliata come un’associazione possa prendere in considerazione persone che si nutrono senza lavorare solo di cose altrui

    • settembre 10, 2013 alle 8:24 PM

      l’Associazione ha preso in considerazione il fatto e di fatti si tratta, senza partigianerie un po’ fuori luogo, signora Anna Maria.

      Stefano Deliperi

  3. Pietro
    settembre 14, 2013 alle 1:55 PM

    Dovrebbe, la signora Anna maria (moglie del sign. Sotgiu), leggere la sentenza 229/2010.. Al di la di mere considerazioni fuorvianti, Le consiglio di visionare (si faccia aiutare anche dal sign Sotgiu visto che, come dice la moglie, è colto; capirà che l’articolo getta le sue basi su fatti certi e dichiarati tali da un giudice: non sentito dire).
    Condivido sulle partigianeria e sul fuori luogo sign.ra Anna Maria

    Pietro Pisano

  4. giovanni
    marzo 5, 2014 alle 2:26 am

    Dovrebbe leggere questo il sig Pietro Pisano precisiamo che egli è figlio del tecnico comunale condannato proprio nella vicenda in cui Sotgiu è stato assolto, contrariamente ****************************************** Accettiamo le critiche da persone specchiate ma non sicuramente da Pietro Pisano e la sua famiglia, ringraziate l’ italiota degli indulti…

    Giovanni
    http://tempiogallura.ilcannocchiale.it/2009/01/30/tempio_gallura_trinita_dagultu.html

  5. pietro pisano
    luglio 31, 2015 alle 2:34 PM

    il messaggio pubblicato dal fante “Giovanni”, parrebbe attarantato da pensieri subdoli (oltre che non corrispondenti alla realtà dei fatti, nè, men che meno, rispondente a quella legale narrata dagli atti: pare evidente un implicito bisogno di aiuto, circa la comprensione di determinati atti dal contenuto prettamente legale). L’invito che propongo è semplice nei contenuti e nella forma (onde evitare voli pindarici, fuorvianti intrapresi da Lei sig. G.), ovvero: cancelli quel ” ******************************** ” , per le ragioni che, in modo semplice e pacifico, Le ho svelato in alto;.
    ps: sovente sono i segreti che si “svelano”, non certo le ammonizioni; afferri, pertanto, le misure correttive del caso. Saluti. Pietro Pisano.

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