Lettera aperta al segretario regionale del P.D. Silvio Lai sul progetto di gasdotto Galsi s.p.a.
On.le Silvio Lai, Segretario regionale P.D.
Gent.mo Segretario regionale del P.D.,
il partito da Lei coordinato si è espresso “senza se e senza ma” a favore del progetto di gasdotto Galsi s.p.a. con affermazioni che ci sono parse estremamente simili a quelle di chi, da lungo tempo, recita il ruolo di sostenitore del progetto snocciolando cifre e slogan privi di riscontro. Una posizione che ci lascia piuttosto perplessi, vista la legittima candidatura al governo regionale, che necessita di proposte motivate e finalizzate a obiettivi chiari d’interesse pubblico per la Collettività sarda.
Dal canto nostro, è un progetto che conosciamo bene e siamo intervenuti più volte nei procedimenti ambientali di approvazione.
Vorremmo in proposito porLe alcune domande, per comprendere meglio la posizione del Partito Democratico sardo in proposito:
* è a conoscenza che il progetto non prevede alcun collegamento con le aree urbane e industriali sarde per la distribuzione del gas naturale nell’Isola, pur essendo la Regione autonoma della Sardegna azionista (11,6% del capitale sociale) di Galsi s.p.a. attraverso la Sfirs s.p.a.?
* è al corrente che attualmente non esiste alcun progetto e – soprattutto – alcun finanziamento per realizzare i sistemi di connessione fra il gasdotto Galsi s.p.a. e le reti di distribuzione (solo parzialmente esistenti) nelle aree urbane e industriali sarde?
* è al corrente che – per ragioni tecniche – la realizzazione di collegamenti fra il gasdotto e le reti di distribuzione prevede l’assenza di circolazione del gas nel gasdotto medesimo, con la fermata dell’impianto per un periodo di tempo, quindi con cospicue spese a carico del gestore?
* come è stato, quindi, calcolato l’importo di 450 milioni di euro di presunto risparmio per i sardi grazie alla realizzazione del gasdotto Galsi s.p.a.?
* per quale motivo il P.D. non ha ritenuto opportuno impegnarsi per un tracciato alternativo nel tratto marino e terrestre che interessa la Sardegna per limitare e mitigare il pesante impatto ambientale?
Grazie per la risposta, con i più cordiali saluti e auguri di proficuo lavoro.
Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia
da La Nuova Sardegna on line, 26 novembre 2011
Senza metano l’isola spreca 450 milioni.
In vista della Conferenza di servizi convocata a Roma il 14 dicembre, il dato è stato fornito ieri dal Pd, che si è schierato a favore del Galsi: «Basta ritardi, questo governo ci aiuterà, il ministro Barca conosce il progetto»: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/11/26/news/senza-metano-l-isola-spreca-450-milioni-5331600
da Sardegna 24 on line, 26 novembre 2011
«Galsi, bisogna fare in fretta»: http://www.sardegna24.net/regione/galsi-bisogna-fare-in-fretta-1.42173
(foto C.B., S.D., archivio GrIG)
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- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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Bella lettera 😉 sapendo quanto il PD sia affezionato alle speculazioni, dubito cambierà idea ma, almeno, i cittadini/elettori saranno un po’ più consapevoli, forse.
Domande più che legittime alle quali ritengo che i dirigenti regionali e provinciali del PD dovrebbero affrettarsi a rispondere per iscritto e, se possibile, fissare un incontro sia con Voi mittenti della missiva e sia con gli altri cittadini in una assemblea pubblica. Così si esercita la democrazia sostanziale, non solo nominale, soprattutto per chi si definisce Partito Democratico.
Non vivo in Sardegna ma vi risiedono molti mia amici ed amo quella terra, i suoi prodotti e la squisita ospitalità dei Sardi.
Nessuna meraviglia sulle affermazioni del PD. Ormai ogni argomento è buono per mascherare come necessari e fonte di progresso dell’isola progetti che incideranno negativamente sull’ambiente e sul nostro territorio.E’ sconfortante! Fatte bene a far sentire la vostra voce ma la gente dovrebbe imparare a non prendere per buono tutto ciò che le viene propinato senza valutarne le conseguenze per il futuro.Luciana
rispondo alla signora luciana ma lei lo sa come si costruisce un metanodotto ‘? lo sa come sai eseguiscono i lavori e sopratutto sa aquale profondita viene deposta la tubazione?si aggiorni 1 pochino il gALSI NON FARA NESSUN INQUINAMENTO ne in mare e nemm sulla terra ferma glielo dice chi li costruisce i metanodotti tutte le regioni italiane lo possiedono e non si fanno problemi qui invece si pensa ad ambiente pulito e chi lo fa la portovesme ? la saras? e cosi ci tratteranno sempre come un popolo di ignoranti documentiamoci leggo tante stupidaggini il galsi e pulito come sono plite le tubazioni che lo conterranno con giunti saldati al 100x 100 a raggi x se ne faccia 1 cultura NON CE OCCASIONE MIGLIORE
La posizione del PD sul Galsi è vomitevole oltre modo, ma abbiamo visto che in Consiglio Regionale sono tutti, trasversalmente, in perfetto accordo, persino SEL e IDV ! Ho letto solo di un’interpellanza presentata da un esponente del PSDAZ. L’appiattimento di posizioni a livello politico è sconvolgente, però fate bene a provarci, anche se la letterina è troppo ossequiosa. La loro posizione la si capisce benissimo qual’è!
“la letterina è troppo ossequiosa”? Bene, Angela, aspettiamo la tua.
Mi dispiace che vi siate offesi. Non era mia intenzione offendere nessuno soprattutto voi che stimo enormemente e seguo nelle vostre battaglie, e vi devolverò anche il cinque per mille, però la mia impressione la ribadisco. Siete stati un pò teneri!
no, Angela, stai tranquilla 😀 nessuna offesa, solo una cosa: se 10, 100, 1000 cittadini scrivessero a Silvio Lai, gli fischierebbero le orecchie.
Non chiederti che cosa può fare il GrIG per la nostra Terra, ma chiediti che cosa puoi fare tu…insieme al GrIG o anche da sola.
A presto 😀
Perche’ non chiedere risposte a chi governa attualmente la regione Sardegna ?
E’ il governatore che deve chiarire tutte le questioni in modo trasparente su questa opera di modernizzazione circa le finalita’ , i tempi, e i risvolti positivi per i cittadini.
Quando sara’ pensabile che le case saranno fornite direttamente da questo servizio , liberando i molti dalla schiavitu’ del GPL ?
perchè sappiamo che non le ha 😉 e qui ti diciamo perchè: https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2011/11/16/gasdotto-galsi-le-mezze-verita-e-le-mezze-bugie/
il video e’ pauroso, la sardegna e’ gia’ di suo ad alto rischio in fatto di incendi. evidentemente la salute dell’ambiente e’ considerato un fatto di secondaria importanza.
Ho letto l’articolo, e sinceramente c’e’ da perdersi in quanto non sono ben chiari molti passaggi di responsabilita’ sulla scelta dell’itinerario per far passare il gasdotto. A vedere il percorso sembrerebbe che il fine ultimo era solo l’arrivo in continente e non per servire prioritariamente l’isola.
Comunque credo che su qualsiasi tracciato ci sarebbe sempre chi protesta , e obbligare il tracciato sulle zone piu impervie e difficili porterebbe a costi non sostenibili .
In ogni caso rimango dell’idea ( logica e non partitica ), che e’ il comandante di una nave che deve decidere, e l’attuale comandante della nave Sardegna e’ Cappellacci. Tutto il resto e’ nebbia .
l’obiettivo di Galsi s.p.a. è quello di collegarsi alla rete gasifera europea, allo snodo di Piombino, non di fornire gas naturale alla Sardegna. Quest’ultimo è un intervento successivo e solo eventuale, è chiarissimo nel progetto.
e Claudia Zuncheddu è l’unico consigliere regionale che si sia impegnato a fondo perchè quest’opera fosse davvero utile alla Sardegna e non avesse un pesante impatto ambientale.
dal blog dell’on. Claudia Zuncheddu, 26 novembre 2011
NOGALSI in Sardegna! “Gruppo d’Intervento Giuridico” – Lettera aperta al segretario Silvio Lai del PD: http://claudiazuncheddu.splinder.com/post/25776749/nogalsi-in-sardegna-gruppo-dintervento-giuridico-lettera-aperta-al-segretario-silvio-lai-del-pd
speriamo che la costruzione del galsi si faccia piu in fretta possibile manca il lavoro in sardegna quale occasione migliore per rimettere in moto l economia siamo gia in ritardo per i cantieri viva il lavoro viva l economia no a chi intralcia tutto questo
e tu Mario, sei in grado di rispondere alle domande rivolte al Segretario regionale del P.D.?
Alcune precisazioni:
-per la predisposizione dei collegamenti fra il gasdotto e le reti non occorre fermare il flusso è sufficiente inserire preventivamente delle opportune valvole;
-non capisco quale impatto ambientale abbia la condotta sottomarina;
– la linee di colegamenti dal gasdotto alle utenze è un problema serio, e bene sapere fin d’ora se sono previste e finanziate,
– e le “opportune valvole” ci sono?
– la condotta sottomarina nel Golfo di Palmas elimina decine di ettari di prateria di Posidonia oceanica e parte della “nursery” delle Nacchere;
– le “linee di collegamento” dal gasdotto alle reti urbane e industriali (dove esistenti) non sono previste, nè finanziate, nè progettate.
certo, un ragionamento saggio, possiamo anche iniziare a costruire piramidi nella Giara e torri d’avvistamento sul Gennargentu, tanto per far girare l’economia.
sarebbe bello anche avere il “grande nuraghe”, nel bel mezzo della Sardegna, alto 500 metri, con una base di 50 ettari, tutto di pietrame, sai quanto lavoro per imprese di movimento terra, muratori, manovali…..
da Il Minuto, 28 novembre 2011
Documento: lettera aperta del Gruppo di intervento giuridido al segretario regionale del Pd sul Galsi (26 novembre 2011): http://www.ilminuto.info/2011/11/documento-lettera-aperta-del-gruppo-di-intervento-giuridido-al-segretario-regionale-del-pd-sul-galsi-26-novembre-2011/
da Alguer.it, 25 novembre 2011
L’assessore regionale dell’Industria commenta le ultime dichiarazioni dell’Opposizione e calendarizza i prossimi passi del progetto di metanizzazione. «La Giunta Cappellacci è già attiva per la realizzazione dell’opera», sottolinea. Galsi: Zedda rassicura il Pd: http://notizie.alguer.it/n?id=45209
Vi ho sempre seguito ed ammirato . Ma in questo caso sono in totale disaccordo con Voi . Il Gasdotto è una occasione storica per la Sardegna non possiamo assolutamente perderla! al di la dei dettagli quali quelli dei collegamenti alla rete sarda che di fatto vi assicuro possono essere fatti anche con il metano in linea . Esistono soluzioni perfettamente sicure ed ormai consolidate. Non possiamo vivere solo di turismo che come ben sapete danni alle nostre coste ne ha fatto molti L’energia è necessaria per l’industria primaria ma anche per il terziario ed i l suo costo ci ha sempre penalizzato. Vigilate se mai che il gasdotto venga costruito senza troppi danni all’ambiente.
Paolo, grazie per la stima. Non siamo aprioristicamente contrari al gasdotto, anzi. L’abbiamo scritto e documentato infinite volte, anche in questo blog: se vuoi, troverai parecchi articoli in proposito.
Ma non possiamo non vedere come – allo stato attuale – non vi sia alcun beneficio dalla realizzazione dell’attuale progetto.
Non vi sono connessioni con le aree urbane e industriali, non sono progettate nè finanziate.
Il tracciato ha un pesante impatto ambientale, nonostante alcuni miglioramenti decisi in sede di procedimento V.I.A. soprattutto grazie agli atti di “osservazione” ecologisti.
La sostanziale “assenza” della Regione autonoma della Sardegna (addirittura azionista di Galsi s.p.a. e finanziatrice con ben 150 milioni di euro stanziati sulla proposta di bilancio 2012) in sede di regìa è davvero irritante e deleteria, sia sul piano temporale che riguardo la scelta del tracciato meno impattante.
Come vedi, ci sono ottimi e fondati motivi per criticare “questo” progetto di gasdotto e per pretendere modifiche.
da Sardegna 24, 29 novembre 2011
Lettere al Direttore.
On.le Silvio Lai, Segretario regionale P.D.
Gent.mo Segretario regionale del P.D.,
il partito da Lei coordinato si è espresso “senza se e senza ma” a favore del progetto di gasdotto Galsi s.p.a. con affermazioni che ci sono parse estremamente simili a quelle di chi, da lungo tempo, recita il ruolo di sostenitore del progetto snocciolando cifre e slogan privi di riscontro. Una posizione che ci lascia piuttosto perplessi, vista la legittima candidatura al governo regionale, che necessita di proposte motivate e finalizzate a obiettivi chiari d’interesse pubblico per la Collettività sarda.
Dal canto nostro, è un progetto che conosciamo bene e siamo intervenuti più volte nei procedimenti ambientali di approvazione.
Vorremmo in proposito porLe alcune domande, per comprendere meglio la posizione del Partito Democratico sardo in proposito:
* è a conoscenza che il progetto non prevede alcun collegamento con le aree urbane e industriali sarde per la distribuzione del gas naturale nell’Isola, pur essendo la Regione autonoma della Sardegna azionista (11,6% del capitale sociale) di Galsi s.p.a. attraverso la Sfirs s.p.a.?
* è al corrente che attualmente non esiste alcun progetto e – soprattutto – alcun finanziamento per realizzare i sistemi di connessione fra il gasdotto Galsi s.p.a. e le reti di distribuzione (solo parzialmente esistenti) nelle aree urbane e industriali sarde?
* è al corrente che – per ragioni tecniche – la realizzazione di collegamenti fra il gasdotto e le reti di distribuzione prevede l’assenza di circolazione del gas nel gasdotto medesimo, con la fermata dell’impianto per un periodo di tempo, quindi con cospicue spese a carico del gestore?
* come è stato, quindi, calcolato l’importo di 450 milioni di euro di presunto risparmio per i sardi grazie alla realizzazione del gasdotto Galsi s.p.a.?
* per quale motivo il P.D. non ha ritenuto opportuno impegnarsi per un tracciato alternativo nel tratto marino e terrestre che interessa la Sardegna per limitare e mitigare il pesante impatto ambientale?
Grazie per la risposta, con i più cordiali saluti e auguri di proficuo lavoro.
Stefano Deliperi, p. Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia
da L’Unione Sarda on line, 3 dicembre 2011
Galsi: nell’Isola referendum via sms, iniziativa di Sni e Css: http://www.unionesarda.it/Articoli/News/244837
da La Nuova Sardegna on line, 3 dicembre 2011
Galsi sì o no, gli indipendentisti promuovono un referendum.
Sardigna Natzione Indipendentzia (Sni) e la Confederazione sindacale sarda (Css) promuovono un referendum conoscitivo via sms in merito alla proposta di realizzazione il metanodotto Galsi in Sardegna: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/12/03/news/galsi-si-o-no-gli-indipendentisti-promuovono-un-referendum-5367561
da La Nuova Sardegna, 5 dicembre 2011
Anci: «Sul Galsi ancora punti oscuri». L’associazione dei Comuni riunita in città mette i primi paletti sul mega progetto. (Luca Rojch)
OLBIA. Il gigante del gas rimane ancora uno sconosciuto per i comuni dell’isola. Oltre 40 sindaci si sono ritrovati in città per l’assemblea dell’Anci. Quasi tutti rappresentano comuni che saranno attraversati dal serpentone a metano. Ma non esiste ancora una posizione ufficiale dell’associazione. E accanto ai Comuni barricaderi, Olbia e Calasetta, molti preferiscono la trattativa.
A mediare il presidente dell’Anci Cristiano Erittu. L’Anci non ha ancora una posizione ufficiale, e dietro la forte spinta del sindaco di Padru, Antonio Satta, l’associazione si è riunita in seduta straordinaria in città, proprio per discutere del metanodotto. Dovevano esserci anche i vertici di Galsi, ma la multinazionale a metano ha preferito invitare i sindaci a una riunione tecnica in serata a Oristano. «Ci sono alcuni aspetti che devono essere ancora chiariti – spiega Erittu -, ecco perché è importante questo incontro. Bisogna capire meglio come si realizzerà la servitù di passaggio, quale sarà il peso per i comuni e quali i benefici. Solo dopo aver messo in luce i punti oscuri daremo il nostro parere. Partiamo da un presupposto, tutti vogliamo la metanizzazione dell’isola, dobbiamo capire come». Il più agguerrito è l’ex sindaco di Calasetta, ora consigliere comunale, Giuliano Aversano. Agita le carte. «Vedete – spiega – il via libera al progetto da parte del Ministero dell’ambiente, datato marzo 2011, è condizionato alla soluzione di 360 prescrizioni, osservazioni al piano fatte dai tecnici. Solo a quel punto il progetto dovrà passare per la Commissione europea. Non è vero che non c’è tempo per chiedere modifiche al progetto. Ma vorrei sapere se ci sarà la possibilità da parte dei comuni di allacciarsi alla rete e chi realizzerà questi punti di collegamento. Mi chiedo anche perché non portare il metano in Sardegna con strutture meno impattanti come i rigassificatori». Contesta il progetto anche Antonio Satta. «La vocazione del nostro territorio è turistica e non industriale – spiega Satta -. Noi abbiamo già detto in passato al petrolchimico. Ripetiamo il nostro no anche per la stazione di compressione a Spiritu Santu. La facciano a Porto Torres, dove l’aspettano a braccia aperte». Anche il sindaco di Tempio, Romeo Frediani, dice sì al metano e no a Galsi. «Troviamo un altro posto in cui fare la stazione di pompaggio, ma l’isola non può perdere il treno della metanizzazione per correre alla pari con le altre regioni». Ragiona in termini economici il sindaco di Luogosanto Antonio Scampuddu. «Dobbiamo proporci uniti davanti a Galsi e chiedere di avere maggiore importanza nella metanizzazione. Non possiamo accontentarci di un risparmio di 200 euro a famiglia. La Sardegna subisce un danno che deve essere ricompensato». Gianni Giovannelli riconferma la posizione del Comune. «Noi non vogliamo la centrale di compressione – spiega -. L’aula mi ha dato mandato per portare avanti questa posizione. Mi siederò alla conferenza di servizi con questo mandato. Ci sono molti punti oscuri sul progetto. Sono necessari confronti e chiarimenti con Galsi».
da Sardegna 24 on line, 6 dicembre 2011
Comitato nogasdotto: troppe incognite sul Galsi: http://www.sardegna24.net/regione/comitato-nogasdotto-troppe-incognite-sul-galsi-1.44538
da L’Unione Sarda on line, 6 dicembre 2011
Cgil: “Gasdotto Galsi fondamentale. Metanizzazione strategica per Isola”: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/245377
da L’Unione Sarda, 7 dicembre 2011
Per il Galsi non ci sarà un’altra occasione. (Sandro Mantega): http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20111207090257.pdf
Metanizzazione. Tante le domande emerse lunedì in sede di consiglio regionale Anci, a Olbia. I sindaci dubitano? Galsi risponde. Allacci, espropri, unidirezionalità del gasdotto e variazioni all’opera. (Alessandra Raggio): http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_146_20111207090350.pdf
da La Nuova Sardegna, 7 dicembre 2011
PROGETTO GALSI. Conferenza di servizi il 22 dicembre a Roma. (Gianfranco Nurra)
CARBONIA. L’appuntamento è per il 22 dicembre. E’ la data che metterà finalmente un punto fermo per il Galsi, il metanodotto che collegherà l’Algeria alla Sardegna e approderà poi a Piombino. Allora è stata convocata a Roma una conferenza di servizio che metterà intorno a un tavolo i protagonisti del progetto, più di cento, tra i quali 40 amministrazioni comunali e sette province. La notizia è stata data ieri nel convegno organizzato dalla Provincia e che ha visto la presenza di Gabriele Lucchesi, del consorzio Galsi. C’erano anche il presidente della Sfirs Antonio Tilocca, i rappresentanti delle associazioni costruttori e delle Imprese sarde, oltre agli amministratori locali. «Il 22 – ha precisato il presidente Cherchi – sarà fatto il punto della situazione e saranno chiariti dubbi e perplessità, nella consapevolezza che la realizzazione del metanodotto rappresenta una opportunità di rilievo per la crescita dell’isola». Di fatto, le contestazioni all’iniziativa sono rimaste ai margini della giornata, relegate alla fine degli interventi, quando già il convegno aveva realizzato il suo scopo: quello di avere notizie dettagliate e precisazioni sui dubbi emersi nel dibattito dei mesi passati. Un elemento è apparso di interesse. Il tracciato sardo del gasdotto, 272 chilometri, prevede uno «stacco» ogni 16 chilometri, da dove potranno dipartire le reti comunali, che non saranno realizzate da Galsi ma dai singoli operatori con l’intervento finanziario anche della Regione. Anche per i vincoli c’è più chiarezza: la fascia di rispetto per le costruzioni è ampia 40 metri, mentre le attività agricole potranno, pur se in qualche caso con modalità diverse, proseguire regolarmente. Ma saranno indennizati comunque gli agrcoltori per le mancate o diminuite produzioni. Anche le due centrali, a San Giovanni Suergiu e a Olbia sembrano comportare, a guardare plastici e disegni, impatti ambientali quasi nulli. «Imsomma, si tratta di una occasione da non perdere – hanno spiegato i rappresentanti delle associazioni degli imprenditori – perchè da un lato contribuirà finalmente ad allineare la Sardegna sulla stessa media dei costi energetici del resto d’Italia, con vantaggi di enorme dimensione e dall’altro sarà un elemento in grado di creare, fin dal primo momento, crescita economica e posti di lavoro».
Dai commenti che leggo ed in particolare dai quelli che parlano come di esperti mi pare dovuta una semplice informazione tecnica che puo essere facilmente desunta leggendo quanto è scritto nelle relazioni e negli elaborati tecnici del progetto definitivo , quindi ad uno stadio ben oltre il progetto di max .
Il progetto Galsi ,e non coloro che sono a priori contrari per altre ragioni dice che :
– Tecnicamente, per ora e per molti anni , non può essere distribuito il GNL ( gas naturale liquefatt).
Per poter prelevare il gas dal tubo sono necessarie le stazioni e/o le cabine di decompressione da installare nin vicinanza delle 38 n ° valvole previste in progetto per altre ragioni di sicurezza , di manutenzione e di controllo e che all’occasione possiono essere usate anche come derivazioni dal tubo.
– il mertanodotto è progettato per una sola direzione di flusso ada L’AGERIA alla SArdegna e dalla Sardegna alla Toscana , Questo vuole dire ed gli elaborati di progetto lo confermano il FAS dall’Italia ( toscana o dall’Europa non può tecnicamente arrivare in Sardegna .
I nostri politici ed i nostri sindacalisti se ne fregano e con la politica loro possono fare tutto compresa la presa per il c….. a tutti i Sardi, a qualunque colore appartengano.
– immaginate cosa può succere in una delle tante ipotesi :
.1) esaurimento del giacimento in ‘Algeria.
La stima è di 20 anni ma per essere benevoli diamo 40 anni . Esaurito il giacimento
algerino i Sardi non possono più avere il Gas de nessun altro ma come regalo si
tengono il TUBO .
.2)Se il flusso unidirezione del GAs dovesse interrompersi per altre ragioni politiche ,
guerre, atti terrorismo sugli impianti e sul tubo posato a mare a 3.00 mt , per guasti e
per incidenti, la Sardegna, nell’ipotesi che funzioni con il gas algerino, si ferma
totalmente ( industrie, imprese, ospedali , scuole e semplici cittadini ecc.ecc ),
3) Il Galsi,nel confronti pubblici ,svia il problema e fa dare le risposte all’Ufficio relazioni
esterne che sarebbe più giusto chiamare ufficio della pubblicità . Il Galsi non ammetterrà
mai di questi grossolani errori che sono detti e scritti nel loro progetto e sono nascosti
in due sole righe dei volumi di carta di questo progetto definitivo .
4 ) il progetto per ora non ha ancora ricevuto il parere favorevole di compatibilità
ambientale del Ministero . Il decreto del Ministro dice solo che è decretata la
compatibilità ambientale a condizione che vengano recepite e fatte le 624 prescrizioni
ambientali e tecniche che sono state fatte dalla commissione Tecnica del Ministero che
ha esaminatio il progetto.
5) il decreto dice anche che visti gli aspetti negativi per l’habitat tutelato il progetto deve
essere trasmesso per il parere alla Commissione Europea .
I documenti per ora parlano chiaro e sono comprensibili a chiunque.
Chi sembra non voler leggere e non capire sono Il GAlSI, la SFIRS , il PD, la CGL e
parte del PDL. Le altre forze politiche, salvo la posizione di singoli consiglieri Regionali
stanno a guardare silenziosi.
Questa posizione del Si ad ogni costo al Gasdotto oltre che sollevare dubbi e riserve , pare che venga presa per puro interesse politico . Questo risulta scritto nei documenti del di Hera socia nel GALSI .
Se può essere utile a chiunque per capire meglio il problema posso dare i documenti.
N. B. concludo dicendo che il gas alla Sardegna non solo è utile e necessario ma è strumento vitale per il suo sviluppo. bisogna mettersi d’accordo come averlo senza collari o danni all’ambiente .
a)Il costo del gasdotto è stimmato in 3.5 milardi di euro per trasportare 8 miliardi di mc di gas quado alla Sardegna ipotizzando uno sviluppo che per anni non ci sarà servirebbero in abbondanza 1 miliardo di mc. Gli altri 7 miliardi servono all’Italia e all’Europa .
b) Il Gas in Sardegna potrebbe arrivare tramite le mettaniere ( simili alla petroliere )
Con un Rigassificatore ubicato in opprossimita di un porto industriale idoneo ( Portovesme, Sarroch., Portotorres , Oristano ) per un N° 1 miliardo di mc, per la sola Sardegna sarebbe più che sufficiente . Il costo presunto comprese le condotte di adduzione e le stazioni di decompressione costerebbe 1 miliardo con un risparmio di 2.5 miliardi rispetto al Gasdotto . L’Europa e l’italia possono fornirsi da altre fonti e da altri paesi
A disposiziuone per informazioni e chiarimewnti .
Si al GAS e No al Tubo .
Ing. Aversano .
io dico 1 cosa non sono ingegnere ma vorrei sapere come dovrebbe arrivare il gas in sardegna se non si fanno le tubature andiamo coi secchi a portarcelo’?le gasiere caro signor ingegnere costano molto di piu la vera ragione che chi parla cosi copre i signori petrolieri che speculano sul petrolio e le raffinerie specie la saras del signor moratti non ha nessun interesse che arrivi il galsi visto che produce il gpl che sono autentiche bombe all interno della raffineria quindi arrivando il gas metano dovrebbe ridurrrre i costi del loro gas gpl e noi continuiamo a pagare a caro prezzo 1 prodotto che in tutta italia e sceso parecchio di prezzo proprio xche esiste la metanizzazione le centrali che abbiamo in sardegna per produrre energia costano troppo e inquinano riconvertendole a metano si abbassano i costi di produzione le altre fonti si e solo speculato con pale eoliche e deturpato il paesaggio questo non lo dice nessuno almeno il galsi sta sotto terra e non vedremo gli scempi