Ancora bracconieri nel sacco!
Brillante operazione notturna del Corpo forestale e di vigilanza ambientale nei boschi del Cagliaritano: tre bracconieri, C.A. (50 anni, di Quartu S. Elena), G.G. (53 anni, di Uta) e M.D. (31 anni, di Capoterra) sono stati denunciati, sequestrati complessivamente oltre 450 reti per l’uccellagione, centinaia di trappole, 385 turdidi, fringillidi e merli, bonificati estesi boschi.
Il nostro sostegno và al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, ai Carabinieri, impegnati quotidianamente insieme alle altre Forze dell’ordine nel contrasto al bracconaggio, attività che cerchiamo di sostenere concretamente con specifiche campagne anti-bracconaggio.
Sarebbe il caso – una volta tanto – che anche le associazioni venatorie , sempre pronte a versare fiumi di parole per pretendere stagioni di caccia tanto più lunghe quanto illegittime, ne dicessero pubblicamente almeno una su questi loro colleghi che praticano la caccia illecita. Se non altro per marcare una netta distanza da questi “compagni che sbagliano”. In casi come questo il silenzio sa troppo di tolleranza o, peggio, di tacita approvazione.
Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia, Gruppo d’Intervento Giuridico
da L’Unione Sarda on line, 23 febbraio 2012 (http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/254880)
Capoterra, tre bracconieri denunciati. Sono stati sorpresi con reti e trappole.Tre bracconieri sono stati denunciati dal Corpo Forestale perché sorpresi con reti, trappole e cacciagione.
Ad un cinquantunenne di Quartu Sant’Elena, C.A., sono stati trovati in casa 25 reti per uccellagione, due lacci-cappio in acciaio per ungulati e svariate trappole a tagliola per uccelli. Poi 120 tordi, spiumati e sistemati all’interno di sacchetti di plastica, una quantità non casuale visto che nel cagliaritano otto sono gli uccelletti bolliti con il mirto che costituiscono le grive, piatto tipico. L’uomo, sorpreso dai forestali in località Burranca, è stato denunciato per uccellagione e detenzione di mezzi non consentiti per la caccia. Aveva anche un fucile con un potente visore notturno, usato probabilmente per abbattere cervi e cinghiali. Stessi reati contestati ad altri due bracconieri, G.G., 53 anni di Uta, e M.D., 31 anni di Capoterra, entrambi operai, sorpresi a prelevare gli uccellini rimasti bloccati nelle trappole. In tutto 15 tordi. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati poi rinvenuti 265 tra tordi, merli e fringillidi oltre che a 30 reti per uccellagione. I Forestali dell’ Ispettorato di Cagliari hanno provveduto alla bonifica della zona, eliminando in tal maniera 400 reti e centinaia di lacci-cappio. L’area interessata dalle operazioni è quella delle oasi permanenti di protezione faunistica delle località montane del basso Sulcis, tra Capoterra e Santadi e, nel Sarrabus, sui Sette Fratelli.
(foto C.F.V.A., L.A.C.)
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- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
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- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
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- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
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- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
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da La Nuova Sardegna, 24 febbraio 2012
Maxi-sequestro della Forestale: alt ai bracconieri. Trovate 400 prede, soprattutto tordi: tre persone denunciate. (Luciano Onnis)
CAPOTERRA. Altri tre bracconieri finiti con i loro carnieri e l’armamentario nella rete degli agenti del Corpo forestale. E’ l’ennesimo successo dei ranger.
Quattrocento fra tordi, merli e fringuelli, in parte già spiumati e congelati in freezer, centinaia di lacci, tagliole e reti per l’uccellagione, ma anche un fucile da caccia calibro 12 con tanto di sofisticato visore notturno già montato sul dorso superiore dell’arma, sono stati sequestrati nel corso dell’operazione anti bracconaggio condotta sui monti del Sulcis (fra Capoterra e Santadi) e dei Sette Fratelli dai ranger dell’Ispettorato ripartimentale di Cagliari, del Nucleo investigativo e delle stazioni di Capoterra e Sinnai, tutti coordinati dal direttore del servizio, Giuseppe Delogu.
I bracconieri colti sul fatto dai Forestali durante le loro battute di caccia di frodo sono gli operai G.G. (53 anni di Uta) e D.M. (31, di Capoterra), l’artigiano di Quartu Sant’Elena A.C. (51 anni), denunciati all’autorità giudiziaria in stato di libertà per il reato di uccellagione e detenzione di mezzi non consentiti nell’esercizio venatorio. I primi due sono stati sorpresi in località Guttureddu, territorio monatno di Uta, mentre prelevavano gli uccelleti (15 fra tordi e pettirossi) appena catturati dalle reti posizionate lungo un sentiero. Nella successiva perquisizione domiciliare nelle abitazioni dei due, sono stati trovati e sequestrati 256 volatili e 30 reti in naylon.
L’artigiano quartese è stato invece sorpreso in località Burranca, versante orientale del compendio montano dei Sette Fratelli in territorio di Maracalagonis, mentre recuperava, anche lui, i volatili finiti nella rete tesa fra le piante e i cespugli. A pochi metri, nascosto dietro un masso, i ranger hanno poi trovato il fucile da caccia con visore notturno, che al controllo della proprietà sul registro delle armi è risultato appartenere proprio ad A.C. L’arma era stata presumibilmente messa lì, pronta all’uso, per essere sparare contri cervi e cinghiali che popolano la zona. Nella perquisizione domiciliare, all’artigiano quartese sono stati trovati 120 tordi già spiumati e congelati in bustine di naylon contenenti ciascuna 8 capi, giusto il numero di una singola taccula. In un ripostiglio erano invece tenute 25 reti, lacci in acciaio per cinghiali e cervi, numerose tagliole per selvaggina.Durante l’operazione, i Forestali hanno anche eseguito la bonifica di ampie zone, recuperando centinaia di reti e lacci.
da GeaPress, 23 febbraio 2012
Cagliari – le “bustine” di grive: la neve bianca del bracconiere (fotogallery). Intervento del Corpo Forestale della Regione Sardegna – sequestrato pure un fucile con visore notturno pronto a uccidere il cervo sardo: http://www.geapress.org/caccia/cagliari-%e2%80%93-le-bustine-di-grive-la-neve-bianca-del-bracconiere-fotogallery/24529
buongiorno, una domanda: che pene rischiano i denunciati? sarebbe importante saperlo anche come deterrente….(o almeno spero!)
purtroppo non rischiano abbastanza: le sanzioni penali sono previste dall’art. 30 della legge n. 157/1992 e s.m.i. (http://www.ambientediritto.it/Legislazione/Caccia/Legge157-1992.htm) e variano in ragione del reato venatorio consumato, le sanzioni amministrative sono previste dall’art. 31 della legge n. 157/1992 e s.m.i. e dagli artt. 74 e ss. della legge regionale n.23/1998 e s.m.i. (http://www.regione.sardegna.it/j/v/86?v=9&c=72&s=1&file=1998023).
In casi come questo è importante anche verificare se si tratta (come probabile) di recidivi: in tal caso le sanzioni possono essere aumentate e può non essere concessa la sospensione condizionale della pena.
da La Nuova Sardegna, 28 marzo 2012
Caccia di frodo a Villagrande trovate trappole per uccelli.
VILLAGRANDE STRISAILI. I cacciatori di frodo allargano il loro raggio d’azione anche nell’area del nord Ogliastra. Ieri mattina, nel corso di un servizio di controllo del territorio, i carabinieri della squadriglia di Lanusei, guidati dal maresciallo Roberto Falconetti, hanno trovato 35 trappole ad archetto per uccellaggione. Le stesse sono costituite da un archetto e un’esca, a cui è collegato un piccolo laccio. Tutto il materiale, così come disposto dal comandante della compagnia dell’Arma di Lanusei, capitano Danilo Cimicata, è stato posto sotto sequestro. L’operazione mirata di controllo del territorio ha interessato l’area che si trova a monte della diga di Santa Lucia, in territorio villagrandese. È la prima volta, negli ultimi anni, che vengono rinvenute delle trappole ad archetto per la cattura di uccelli. Nei prossimi giorni la squadriglia dei carabinieri opererà in un’altra zona di campagna, con l’obiettivo di riuscire a bloccare sul nascere un tipo di caccia di frodo che, finora, non era utilizzata spesso nell’area provinciale. Non è improbabile che, fra poche settimane, i controlli possano interessare le aree costiere ogliastrine. (l.cu.)
da La Nuova Sardegna, 30 marzo 2012
ARZACHENA. Bracconiere denunciato dai forestali.
ARZACHENA Un cacciatore di frodo è stato individuato, nei giorni scorsi, dagli uomini del corpo forestale regionale e denunciato alla magistratura. L’uomo A.P., 43 anni di Arzachena, aveva trovato un modo ingegnoso per catturare i cinghiali. A “Macciunita”, una impervia località delle campagne attorno ad Arzachena , il bracconiere aveva realizzato una sorta di percorso obbligato dove i cinghiali, una volta entrati attratti dall’odore del cibo, restavano intrappolati in una serie di lacci d’acciaio che gli stringevano zampe e collo, uccidendolo. I rangers della forestale hanno tenuto sotto osservazione per diversi giorni la trappola ed individuato il personaggio che l’aveva costruita. L’uomo è stato denunciato per i reati di furto di beni indisponibili della Regione Sarda e caccia di frodo, mentre l’intero marchingegno è stato smontato e messo sotto sequestro, come corpo di reato, a disposizione della magistratura. Il controllo degli agenti della vigilanza ambientale è costante sul territorio gallurese, dove da tempo agiscono diversi cacciatori di frodo che, a caccia chiusa, continuano ad approvvigionarsi di selvaggina. (g.p.c.)
da L’Unione Sarda on line, 31 marzo 2012
Bracconaggio: sei persone denunciate tra Castiadas, Solanas e Dolianova.
Una vasta operazione anti bracconaggio è stata effettuata nel cagliaritano dal Corpo Forestale che ha denunciato sei persone: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/260136
da La Nuova Sardegna, 1 aprile 2012
CASTIADAS. Bracconaggio, scoperti lacci e tubi fucile: sei denunce.
CASTIADAS. Sei presunti bracconieri denunciati e sequestrati due fucili calibro 12 di provenienza furtiva, più due “tubi fucile” utilizzati per uccidere cinghiali e cervi. L’operazione antibracconaggio, che ha coinvolto i reparti del Corpo forestale di Castiadas , Sinnai, Campuomu e Dolianova, oltre al nucleo investigativo del servizio ripartimentale di Cagliari, è partita in seguito a diverse segnalazioni di escursionisti sull’uso, nel massiccio dei Sette Fratelli, di tubi fucile. In alcune postazioni di pastura (pappadroxias) fra i mandorleti, è stato scoperto un tubo in ferro conficcato a terra collegato a un filo di nylon caratteristico del tubo fucile, micidiale congegno artigianale che spara al passaggio della preda, generalmente cervi e cinghiali. Nella zona sud dei Sette Fratelli, in prossimità di Solanas, sono state denunciate tre persone: R.M. (35 anni), E.F. (49), entrambe di Selargius, S.C.(53 anni) di Sinnai. Sempre nella stessa operazione, questa volta nel versante nord dei Sette Fratelli, sono stati sorpresi mentre si apprestavano a sistemare cavetti d’acciaio per la cattura di cervi e cinghiali O.B., D.C. e M.F., tutti quarantenni di Sinnai. Nelle perquisizioni domiciliari, sono stati sequestrati un cinghiale morto e centinaia di trappole e lacci.
bracconiere geniale.
da La Nuova Sardegna on line, 24 aprile 2012
A caccia di frodo nel territorio del carcere di Mamone, denunciato.
Il bracconiere è un giovane di 31 anni di Lodè. E’ stato sorpreso armato difucile nel territorio della casa di reclusione, che è videosorvegliato: http://lanuovasardegna.gelocal.it/nuoro/cronaca/2012/04/24/news/a-caccia-di-frodo-nel-territorio-del-carcere-di-mamone-denunciato-1.4414000
da Alguer.it, 26 aprile 2012
Nei guai un pescatore maddalenino, fermato per i reati di porto illegale ed omessa custodia di armi e detenzione abusiva di cartucce.
Col fucile in barca: 64enne in manette. (http://notizie.alguer.it/n?id=48518)
LA MADDALENA – Questa mattina (giovedì), i carabinieri della locale Stazione, in collaborazione con gli equipaggi delle due motovedette dislocate nell’isola, hanno tratto in arresto un pescatore maddalenino di 64 anni, G.P.A., per i reati di porto illegale ed omessa custodia di armi, detenzione abusiva di cartucce.
I militari hanno perquisito la sua imbarcazione, rinvenendo un fucile da caccia doppietta cal. 12 carico, e un magazzino, al suo interno 18 cartucce dello stesso calibro. Da successivi accertamenti sarebbe emerso che il pescatore era privo di porto d’armi, le cartucce non erano state denunciate, mentre altri due fucili regolarmente denunciati, al pari di quello ritrovato, non erano più nella disponibilità dello stesso, all’interno della sua abitazione.
Per questo motivo il 64enne è stato dichiarato in arresto e condotto agli arresto domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. Il fucile e le cartucce sono state sequestrate.
da L’Unione Sarda on line, 27 aprile 2012
Santadi, bracconieri incastrati dai ranger. Nello zaino cinghiali catturati coi lacci: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/268835
da L’Unione Sarda on line, 7 luglio 2012
Villaurbana, uccidono cinghialetti. Denunciati due dipendenti pubblici. Due bracconieri di Villaurbana, uno di 33 anni, l’altro di 28, entrambi pubblici dipendenti, sono stati denunciati a piede libero per esercizio abusivo della caccia in una zona temporanea di ripopolamento e cattura nelle campagne del paese e in periodo di divieto generale: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/280265
da L’Unione Sarda, 19 agosto 2012
TEULADA. Rinvenuti dai ranger due cinghiali uccisi nell’autogestita. (Maurizio Locci)
Bracconieri scatenatiGli animali trovati strangolati con cavi d’acciaioIl primo l’hanno scoperto venerdì mattina, il secondo ieri, sempre di buon’ora. Entrambi strangolati dai micidiali lacci d’acciaio posizionati dai bracconieri tra i boschi di Teulada. Così le guardie volontarie zoofile della cooperativa “Santa Gilla” di Cagliari hanno rinvenuto le carcasse di due cinghiali, morti soffocati a causa delle letali trappole sistemate dai cacciatori di frodo. Il primo ritrovamento, un cinghiale di oltre cinquanta chili, è stato fatto venerdì mattina. Gli uomini della Santa Gilla lo hanno rinvenuto, ormai privo di vita e ancora con il laccio stretto al collo, intorno alle otto nei pressi di “Sa rocca niedda”, località all’interno dell’autogestita Tegula di Teulada, lungo la strada panoramica per Chia. Sul posto sono poi intervenuti gli agenti del Corpo forestale di Teulada che hanno preso in consegna il laccio e la carcassa dell’animale. Ma quello di venerdì, purtroppo, non è stato l’unico cinghiale rimasto vittima dell’offensiva dei bracconieri tra le alture di Teulada. Ieri mattina, durante un nuovo sopralluogo nell’area, gli agenti della Santa Gilla, aiutati da alcuni soci dell’autogestita, hanno rinvenuto un altro grosso cinghiale ucciso con un laccio d’acciaio. Durante l’ispezione, inoltre, sono stati trovati tra la vegetazione altri tre micidiali cappi di metallo. Sia il cinghiale che le trappole (in tutto cinque) sono poi state consegnate al Corpo forestale.
da La Nuova Sardegna, 22 agosto 2012
A caccia di frodo nell’autogestita giovane di Cuglieri denunciato.
CUGLIERI. Un giovane di Cuglieri di cui si conoscono solo le iniziali, M.C. di 33 anni,è stato denunciato dagli agenti della stazione Forestale di Cuglieri, che la scorsa notte lo hanno praticamente sopreso con il “fucile fumante”, in località Mela , non lonano dala zona di caccia autogestita Sessa. Un’area particolarmente controllata dai forestli perchè habitat di specie faunistiche di pregio. E anche in questo periodo, i ranger, nonostante l’impegno nelle attività antincendio, non hanno affatto abbandonato i controlli. La scorsa notte, verso le 22.30, durante un appostamento, i forestali hanno sentito il suono di una fucilata provenire da Mela. Hanno aspettato in silenzio, quindi hanno notato un’auto sospetta che passava nella zona di provenienza dello sparo. I forestali hanno predisposto un posto di controllo, e hanno bloccato l’auto. Identificato il conducente, la macchina è stata perquisita. All’interno c’erano due fucili, di cui uno semiautomatico e uno monocolpo basculatne, entrambi dotati di torcia a batteria per la caccia notturna, oltre che numerose cartucce calibro 12 e 20. Armi e munizioni sono risultate regolarmente denunciate; dai fucili si percepiva un forte odore di polvere da sparo. I forestali hanno recperato alcuni bossoli. Non c’era invece selvaggina abbattuta. M.C. è stato denunciato alla Procura per bracconaggio, e segnalato alla questura per il ritiro del porto d’arma. Fucili e munizioni sono stati sequestrati. Ora rischia una condanna ifino a un anno o l’ammenda fino a 2500 euro, oltre che la sospensione del porto di fucile.
da L’Unione Sarda on line, 29 agosto 2012
Villacidro, denunciati due bracconieri. La Forestale libera un cervo da “morsa”.
Si è conclusa con due persone denunciate per caccia di frodo, un cervo liberato da una morsa di un cavo d’acciaio e con il sequestro di 75 cavetti la cattura di cervi e cinghiali, l’operazione anti bracconaggio condotta questa notte dal Corpo forestale della Regione: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/286456