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A quando i controlli su Costa Paradiso?


Costa Paradiso, cantiere edilizio

Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato (22 settembre 2011) una specifica segnalazione alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania e al Servizio S.A.V.I. dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente riguardo il cantiere relativo a circa 200 villette sono i corso di realizzazione a Costa Paradiso (Comune di Trinità d’Agultu e Vignola, OT), in località Gli Streghi, per conto della Sviluppo Economico Immobiliare – S.E.I. s.r.l.

Si tratta di un seguito della richiesta di informazioni a carattere ambientale e di adozione degli opportuni provvedimenti inoltrata alle amministrazioni pubbliche e alla magistratura competenti il 14 luglio 2011.  

Infatti, dagli accertamenti svolti, l’area interessata concerne i lotti Q1, Q2, Q3, Q4, Q5, Q6, Q7, Q8, Q9, G71, G72 (foglio 7, allegato F) in forza di concessione edilizia n. 38/06 dell’11 giugno 2008 e relative autorizzazioni allo scarico dei reflui, curiosamente sottoscritte dal Sindaco pro tempore (concessioni edilizie_e autorizzazioni scarico_Costa_Paradiso_-_Lotti_Q).   Secondo la determinazione Direttore Servizio regionale S.A.V.I. n. 2396/25 del 27 gennaio 2010, con la quale è stato espresso giudizio positivo condizionato sulla valutazione di incidenza (direttiva n. 92/43/CEE, D.P.R. n. 357/1997, art. 6 del D.P.R. n. 120/2003) sull’intero piano di lottizzazione, sono stati giudicati “poco compatibili” gli “interventi nei lotti Q.04-Q.05-Q.06-Q.07-Q.08-Q.09” ed è stata prevista “la delocalizzazione degli interventi previsti nel lotto Q5 e l’adozione di un vincolo conservativo e di rispetto assoluto sull’intero lotto, con esclusione dello stesso dalla Sottozona omogenea Q e inclusione nella Sottozona omogenea Y” (“spazi a vincolo conservativo e rispetto assoluto”). “L’inosservanza delle prescrizioni … comporta la sospensione immediata del … provvedimento”, ha avverte il Servizio S.A.V.I.

Costa Paradiso, cantiere edilizio loc. Gli Streghi

Anche le stesse norme di attuazione del piano di lottizzazione (NTA_Costa_Paradiso[1]) prescrivevano (pag. 92) vari vincoli conservativi sui lotti “Q”.

Finora, però, i lavori continuano.

Non è la prima volta che le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra svolgono le fondamentali azioni di vigilanza e verifica in relazione all’insediamento immobiliare di Costa Paradiso, luogo ormai di tumultuosa attività edilizia.    Le aree interessata sono in zone ricche di macchia mediterranea, tutelate con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e rientranti in un sito di importanza comunitaria (direttiva n. 92/43/CEE) proprio davanti al mare gallurese.

In seguito a varie richieste di informazioni a carattere ambientale (14 luglio 2010, 10 agosto 2010), è emerso che l’originario piano di lottizzazione – in forza di specifiche deliberazioni del Consiglio comunale – è stato approvato nel novembre 1967 e, con una variante, nel giugno 1974, nonchè munito di relative convenzioni dell’ottobre 1967 e dell’1 agosto 1975.  Nessun altro atto di proroga è però conosciuto, né l’avvenuto completamento o meno delle opere di urbanizzazione previste.  Qualora non fossero state completate e non vi fosse una convenzione di lottizzazione vigente, tutti i comparti inattuati non potrebbero più essere realizzati per legge e per giurisprudenza costante.  

Cisto

Nell’ambito del piano di lottizzazione (complessivamente volumetrie pari a mc. 647.500), risulterebbero ancora realizzabili volumetrie per mc. 76.944 (mc. 46.750 all’interno del S.I.C. “Costa Paradiso”, mc. 6.698 parzialmente all’interno del S.I.C. e mc. 23.496 esterni al S.I.C.).   Risulta effettuata una valutazione di incidenza ambientale complessiva conclusa con giudizio positivo condizionato (determinazione Direttore Servizio regionale S.A.V.I. n. 2396/25 del 27 gennaio 2010).

Fra i vari cantieri riguardo cui sono state inoltrate alle amministrazioni pubbliche e alla magistratura competenti le richieste di informazioni a carattere ambientale e di opportuni interventi, spicca un complesso residenziale di n. 13 unità residenziali, munito del permesso di costruire n. 801-20/2008 del 27 novembre 2008: in proposito è stato (15 ottobre 2010) chiesto specifico provvedimento di annullamento d’ufficio in sede di autotutela (art. 21 nonies della legge n. 241/1990 e s.m.i.) dell’autorizzazione paesaggistica non conosciuta e, conseguentemente, del permesso di costruire n. 801-20/2008 del 27 novembre 2008, in quanto l’autorizzazione paesaggistica risulta emanata in violazione degli artt. 31-32 delle norme di attuazione del P.P.R. (d.P.Re. 7 settembre 2006, n. 82).     Infatti, il Servizio tutela paesaggistica per la provincia di Olbia-Tempio aveva reso noto (nota n. 2179/OT del 4 agosto 2010) le informazioni a carattere ambientale acquisite dal responsabile dell’ Area tecnica – Settore edilizia privata del Comune di Trinità d’Agultu e Vignola:  il complesso (lotti V.1, V.2, V.3 del piano di lottizzazione “Costa Paradiso”, mq. 11.850) è stato autorizzato con concessione edilizia n. 801 – 20/2006 del 27 novembre 2008 e gli interventi “sono stati autorizzati paesaggisticamente da questo Ente e per silenzio assenso da parte della competente Soprintendenza”, mentre l’area risulta esterna al sito di importanza comunitaria “Isola Rossa – Costa Paradiso”. Inoltre, è stato precisato “che i lotti in oggetto sono connessi alla rete fognaria ed idrica centralizzata del Comprensorio Turistico”, ma non è stato fatto  cenno all’eventuale avvenuto completamento e collaudo di tutte le opere di urbanizzazione previste nella relativa convenzione di lottizzazione.  Infine, l’intervento risulta autorizzato anche sotto il profilo idrogeologico(regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.) con determinazione del dirigente del Settore tutela ambiente ed ecologia della Provincia di Olbia – Tempio n. 31 del 10 giugno 2008.

Costa Paradiso, cantiere edilizio in fortissima pendenza

Tuttavia dalla medesima determinazione dirigenziale si apprende “che le superfici su cui sono previsti gli interventi presentano una morfologia di natura granitica, con versanti a pendenze medie del 53,3%, mentre il piano paesaggistico regionale – P.P.R. (d.P.Re. 7 settembre 2006, n. 82) prescrive (art. 32 delle norme di attuazione) che “nelle aree a forte acclività, qualora non contigue ai centri abitati, sono preclusi gli interventi di nuova edificazione e comunque ogni trasformazione che ne comprometta l’equilibrio geomorfologico e idrogeologico”. Le “aree a forte acclività” sono “quelle aventi pendenza naturale superiore o uguale al 40%(art. 31 delle norme di attuazione).

L’area in argomento rientra nell’ambito di efficacia del P.P.R., non è contigua a centri abitati e presenta una pendenza naturale media del 53,3%, quindi non avrebbe dovuto esser rilasciato alcun nullaosta paesaggistico per espressa prescrizione del P.P.R.

Si auspica un rapido intervento di amministrazioni pubbliche e magistratura per la verifica della legittimità del cantiere oggetto della richiesta.

Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra

estratto (pag. 4) provvedimento finale valutazione incidenza ambientale (2010)

(elaborazione immagine GrIG, foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di TONDELLO PIETRO
    TONDELLO PIETRO
    settembre 24, 2011 alle 11:38 am

    sono proprietario da 20 anni di un appartamento in Costa Paradiso. da quando siamo arrivati in Costa ad ora ne hanno combinate di tutti i colori. quest’estate ho partecipato a riunioni dell’Associazione e del consiiglio direttivo della Costa assieme ai rappresentanti comunali, a parte il fatto che quando viene eletto un Presidente che non garba ai due o tre *********** della Costa questo viene fatto dimettere, ho visto l’Amministrazione Comunale in grande difficoltà. la mia opinione è che non si deve aspettare il controllo da parte delle autorità competenti, se si è sicuri delle maleffatte dell’Amministrazione Comunale di Trinità, si denunciano tutti ed io sono il primo a firmare. le chiacchere non servono più, mentre l’Autorità manda qualcuno a controllare i costruttori ********* e ripeto *********** della Costa, terminano il cantiere e lo vendono, e poi????????????

  2. settembre 24, 2011 alle 4:55 PM

    da La Nuova Sardegna, 24 settembre 2011
    Paesaggio e vincoli «invisibili». La Regione assicura che non cancellerà il patrimonio ma…
    (Michelina Mureddu)

    Cara giunta regionale, hai scritto su due pagine dei quotidiani per spiegare a noi sardi quello che hai deciso già di approvare. Ci sono due righe di domanda («è vero che vogliono cancellare con il Ppr il nostro patrimonio paesaggistico?») e altre 52 righe per spiegare che non volete assolutamente questo! Mi sono commossa, tanto poetiche erano le parole, per poi accorgermi che vivo sotto vincolo paesaggistico e non lo sapevo! Accidenti, allora queste costruzioni sulle coste che si fanno da un po’ di anni, come si son potute realizzare? Ad esempio nella costa nord da Badesi a Costa Paradiso, si è costruito nel fiume: ma non era sotto tutela e zona a rischio? Si vuole costruire sulle dune, distruggendo le macchie mediterranee. Non parliamo poi di Costa Paradiso ora si chiama Costa scempio.
    Caro presidente Capellacci, i turisti vengono qui per il mare, per le nostre rocce, per la natura incontaminata, per la nostra storia e cultura. Non puoi paragonare la nostra isola alla Croazia, bella sì ma diversa. E poi i turisti, quest’anno, non sono venuti perché il costo dei traghetti era troppo alto, con una alta conseguenza sull economia della Sardegna.
    Cara giunta e caro presidente Capellacci, siete riusciti a far passare la legge sui campi da golf… Bravi! E adesso che si fa? Avrei un’idea. Avete lottato tanto per i posti di lavoro degli operai della Vinyls, della Keller, dei pastori, degli agricoltori. Bene, bisogna guardare avanti, diamo loro la possibilità di lavorare: gli agricoltori possono seminare i campi, i pastori rasare l’erba, gli aperai della Vinyls raccogliere le palline e le mazze da golf, agli operai della Keller guidare le macchinine per spostare i giocatori da un punto a un altro.

  3. Avatar di Tiziana Nadalutti
    Tiziana Nadalutti
    dicembre 16, 2011 alle 3:46 PM

    Buongiorno!
    Io credo che in quel comune si consumino da almeno 30 anni scelte dannosissime per il territorio, che ormai è già quasi irriconoscibile rispetto ad allora in tante sue parti. Come sta andando la vostra battaglia? Avete ricevuto qualche risposta?

  4. febbraio 16, 2012 alle 5:15 PM

    da La Nuova Sardegna, 16 febbraio 2012
    Trinità d’Agultu. La giunta agli oppositori: «Se ci sono irregolarità denunciatele». Costa Paradiso, scontro in Comune su concessioni edilizie e depurazione. (Giampiero Cocco)

    TRINITÀ. Anche la Costa Paradiso, l’insediamento turistico realizzato negli anni Sessanta dall’imprenditore milanese Pierino Tizzoni, è rimasta travolta dalla bufera economica che sta sconvolgendo la finanza mondiale. E gli effetti, nel settore immobiliare e occupazionale, si fanno sentire. Manca il lavoro per centinaia di operai, mancano gli acquirenti delle villette con vista sul mare, mancano le infrastrutture primarie (perchè mai realizzate, nel disinteresse generale), e nel frazionatissimo settore edilizio che da mezzo secolo ha affrancato dalla vita grama di allevatori buona parte degli attuali imprenditori – la seconda e terza terza generazione dei vecchi proprietari terrieri – le lotte intestine non sono mai venute meno.
    Cambiano le amministrazioni, cambiano le normative urbanistiche ma a «Vesponia» – così è conosciuta Trinità d’Agultu in Gallura – le diatribe sulla gestione del territorio e dell’ambiente non mancano. E la Costa Paradiso è sempre al centro degli interessi di tutti, dal Gruppo di intervento giuridico che non perde occasione per controllare e ostacolare ogni minimo spostamento di ruspe nell’eremo di Michelangelo Antonioni, all’opposizione in consiglio comunale, che rintuzza da anni l’amministrazione in carica con raffiche di interpellanze.
    E, com’è costume italico di ogni piccolo centro, il «venticello» di rossiniana memoria (che oggi viaggia via e-mail), infiamma gli animi.
    Tutti nodi venuti al pettine ieri, durante un affollato consiglio comunale convocato a mezzogiorno dal sindaco Anna Muretti per dare risposte all’opposizione che chiedeva lumi sul blocco di alcune concessioni edilizie e del motivo per il quale erano state concesse, in deroga, ulteriori autorizzazioni allo smaltimento di acque reflue su «vecchie» e ormai illegittime fosse asettiche. In mancanza di un depuratore consortile che purifichi gli scarichi di un villaggio vacanze che ospita 16mila persone ogni estate. Il sindaco si è scontrato frontalmente con il gruppo di opposizione, invitandolo a denunciare pubblicamente «se esistono i presupposti», eventuali irregolarità edilizie o favoritismi urbanistici.
    «Nulla di tutto questo – hanno assicurato i rappresentanti del gruppo “Uniti per nascere” Luca Pileri, Gian Mario Addis, Caterina Lutzu e Paride Pileri – ma soltanto l’esigenza, da parte della ampia fascia di popolazione che rappresentiamo, di avere chiarimenti sui motivi che hanno portato il territorio di Trinità d’Agultu ad avere tanti interventi edilizi che hanno compromesso il mercato immobiliare, causando la svalutazione del patrimonio esistente e al tempo stesso il ridimensionamento del mercato per nuove costruzioni».
    Le risposte del sindaco, del suo vice Giampiero Carta e dei tecnici comunali sono state impostate su diversi fattori, non ultima la crisi planetaria che ha raggiunto e quasi affossato Trinità d’Agultu, e la sua Costa Paradiso. Un villaggio dove, a mezzo secolo dalla fondazione, è sempre in vigore il piano di fabbricazione le cui cubature concesse nel 1968 consentono ancora di costruire su lotti interclusi, sventrare colline a strapiombo sul mare, disboscare quel poco che resta della macchia mediterranea.

  5. Maggio 15, 2012 alle 3:05 PM

    riceviamo e pubblichiamo volentieri, non c’è bisogno di alcun commento.

    da La Repubblica, 6 maggio 2012
    Così rovinano la Sardegna. (Monika Gunster – hase2012@alice.it)

    PARLO di Costa Paradiso, nel nord della Sardegna, conosciuta per le rocce di granito colore rosa. Un bene naturalistico da proteggere viene distrutto per la megalomania di
    un piccolo Comune (Trinità d’Agultu).
    In questo angolo nascosto si va ancora contro lo spirito del tempo: al posto del turismo ecosostenibile qui prevale la quantità come indicatore di sviluppo e valorizzazione.
    Turismo di massa, aumento di cubatura, cementificazione senza sosta, sospensione di criteri e regole.
    Tutto questo porta a un degrado irreversibile di un luogo che (fosse stato gestito da persone responsabili) poteva restare davvero un piccolo paradiso anche per le
    future generazioni. Comanda l’egoismo di (piccoli e meno piccoli) padroni del cemento che possono fare quello che vogliono, visto che il Comune gli copre le spalle. Costruzioni recenti a pochi metri dal mare, mega-ville di lusso nelle posizioni più spettacolari, terreni “alzati” o “abbassati” con le ruspe per ottenere la vista mare, ettari di bosco trasformati in deserto per fare posto a centinaia di nuove abitazioni, villini o appartamentini incollati uno all’altro senza un fazzoletto di verde.
    C’è da temere il peggio. E la conferma del disastro arriva anche dagli ospiti delusi.

  6. agosto 8, 2012 alle 8:31 am

    Tutto vero purtroppo ma è anche vero che Costa Paradiso resta uno dei luoghi più belli del mondo anche se l’uomo sta facendo di tutto per distruggerlo. Leggo tante parole ma vedo pochi fatti. Più che fare cattiva pubblicità alla Costa (mi meraviglio dei proprietari, che non capiscono che così facendo svalorizzano anche le proprie proprietà) non si sta facendo altro. Come mai si svegliano solo ora? In tutti questi anni dov’erano? Più che scrivere o far scrivere sui giornali rovinando ulteriormente l’immagine di Costa avrebbero dovuto svegliarsi prima. E invece ognuno segue i propri piccoli interessi (e piccoli abusi) e poi una volta tornato in continente dimentica quello che succede in Costa. Invece gli imprenditorucoli locali sono lì sempre, 365 giorni l’anno e trovano terreno libero per continuare con la loro opera di devastazione e i loro progetti insensati, volti a fare di Costa Paradiso, un luogo che doveva essere un paradiso per chi non ama la mondanità e la caciara, una brutta copia di Rimini o Ibiza. Tenetevi le vostre discoteche, i vostri trenini, i vostri baretti e i vostri parcheggioni: con queste cosucce da tre soldi non attirerete neanche un turista in più, ma perderete anche i proprietari che sono il vero motore e la vera anima di Costa Paradiso. Voi li odiate, ma senza di loro, mi spiace dirlo, sareste ancora a pascolare le pecore.

  7. Maggio 16, 2013 alle 2:51 PM

    bella scoperta.

    da La Nuova Sardegna, 16 maggio 2013
    Edilizia disordinata a Costa Paradiso, tante battaglie inutili. Parla Mario Piga, ex consigliere comunale di Trinità: «Si parla di adeguare il depuratore, ma non sarà facile». (Sebastiano Depperu)

    COSTA PARADISO. «Capita ad ognuno di noi che, trovandoci in un ambiente disordinato e sporco, pur avendo una coscienza ecologica, ci si faccia meno remore a buttare per terra qualsiasi cosa senza preoccupazione. L’impressione per chi arriva a Costa Paradiso è questa”» Inizia così la lettera aperta di Mario Piga ex consigliere comunale di Trinità. «In questo luogo meraviglioso si continua a costruire senza capo né coda. I prezzi degli appartamenti e gli affitti sono crollati in modo esponenziale. A che pro, costruire ancora? A distanza di quasi quindici anni – continua – ho il rammarico di considerare che le mie battaglie condotte come capogruppo dell’opposizione in quegli anni, non siano state comprese, altrimenti Costa Paradiso non sarebbe piombata nel caos attuale. L’ultima riunione per eleggere il cda ha manifestato, tra i partecipanti, l’animosità che covava da quei tempi all’interno dell’associazione che dovrebbe gestire quel territorio». Piga si scaglia, dunque, contro la proliferazione di un’edilizia intensiva. «Le case e le ville dei primi pionieri – scrive – per fare un paragone di carattere economico con quelle dell’Isola Rossa, valevano alla fine degli anni duemila, il 40 per cento in più di quelle del villaggio di pescatori. Oggi le parti si sono invertite. La costruzione del porto, per il quale in un primo momento anch’io ero contrario e la conseguente edificazione di case di gran pregio, che hanno dato insieme lustro e un’immagine positiva al luogo. Queste due condizioni, complementari e la speculazione disordinata in località L’Infarru, hanno determinato un rovesciamento di valore per gli immobili. Nel sito dove erano le rocce a parlare, oggi straparlano persone incompetenti o in malafede. La cementificazione selvaggia di ogni angolo, non solo non ha fatto aumentare i posti di lavoro, anzi li ha fatti progressivamente diminuire». E poi, ecco, ancora: «Con gli anni i vari problemi in tutto il Comune, hanno agito come effetto palla di neve che rotolando in continuazione non poteva che provocare una valanga di vaste proporzioni. Per Costa Paradiso, meraviglia che ancora oggi tutti facciano orecchio da mercante continuando a pensare che tutto vada bene e che aspettino che sia la chiusura definitiva di quel sito a porre rimedio ai disastri causati dalla miopia della classe amministratrice fino a oggi. D’altronde trovare 12 milioni di euro per adeguare depuratore e scarichi fognari, non sarà facile. S’interrompa questa speculazione selvaggia, si smetta di costruire e si lavori sull’indotto intorno all’esistente».

  8. gennaio 3, 2020 alle 4:54 PM

    da L’Unione Sarda, 3 gennaio 2019
    L’OPERAZIONE. Costa Paradiso, scoperta una discarica di rifiuti speciali.
    Denunciate tre persone, tra cui un impresario edile: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/sassari-provincia/2020/01/03/costa-paradiso-scoperta-una-discarica-di-rifiuti-speciali-136-971090.html

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