Un film che non passa mai di moda.

..dalla penna malvagia di Miquel…
Stefano Deliperi
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- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
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- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
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- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
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- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
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Uhelà! Ma che bel film… “lo squalo la vendetta” lo nominerei ! Bellissima anteprima, caro Dottore, non potevi far lavoro migliore : fammi capire come andrà a finire … anche se siamo ambientalisti certi esemplari sarebbe meglio se tenuti sotto controllo … l’unica volta in cui sarei d’accordo per l’animale in gabbia … eheheh
Gli squali da tenere in gabbia sono quelli sul barcone che arrivano nonostante la maggiorparte degli italiani non li vogliano.
CHE STRONZATA DI POST.
Lei farà bene a rivedere il suo linguaggio … anche se capisco che da certi ferventi sostenitori del protagonista e del protagonismo, si chiede troppo nel rivedere le povere abitudini dialettiche 😦
è satira, può piacere o non piacere, l’importante è che faccia pensare 🙂
Cari Dottori, mi piace il vostro equilibrio e la vostra capacità di essere “Reciproci”: la vostra è la “giusta distanza” dagli uni e dagli altri; anzi da chicchessia.
GRAZIE
🙂
😊
Non capisco…ho scritto un commento ma non è apparso… va bè .
Comunque apprezzavo la fantasia dell’artista che ha fatto questo spot e mi chiedevo se davvero, anche se animalista, fosse meglio tenere in gabbia certi “umani” pericolosi ….eheheh 🙂
i commenti sono moderati, come chiaramente scritto nel box a destra dell’Homepage. Non viviamo su internet 😉
Ma certo che no, non era un rimprovero a voi,… mamma mia ma oggi siete di cattivo umore tutti quanti
Per quanto mi stia profondamente antipatico Salvini, trovo questo post privo della solita classe che contraddistingue il GRIG. In ogni caso, i pescicane sotto la barca sono MOLTO più numerosi ed hanno musi variegati…
..è satira, cara Mara..è ovvio che gli squali sono diversi, alcuni quasi insospettabili, ma il ruolo della satira è quello di far pensare…
Stefano Deliperi
Magari Salvini fosse davvero efficace come lo squalo nel fermare questa vera e propria invasione a carico dei contribuenti italiani e europei.
vedi Riccardo, anche questo è un elemento non trascurabile: lo “squalo-Salvini” abbaia tanto e – oggettivamente – diffonde odio, proprio quello che un vero uomo dello Stato non dovrebbe fare. Ma in concreto morde molto meno di quanto sembri.
Nel mentre, nel silenzio generale, arrivano centinaia di “migranti” o “clandestini”, chiamali come vuoi, con barchini e barchette da 10-12 posti. Poi ricevono il foglio di espulsione (a loro spese ed entro 10 giorni) e sistematicamente spariscono. Altro che navi delle O.N.G., la realtà è ben diversa e spesso e volentieri chi sta sul barcone è carne per gli squali di ogni genere.
La satira serve proprio per pensare 😉
Stefano Deliperi
Allora chiamiamolo pescecane invece che squalo, visto che abbaia ma non morde.
Battute a parte Salvini non morde perche’ non ne ha i mezzi visto che l’Italia e’ firmataria della dichiarazione dei diritti umani di Dublino e quella dell’ONU che obbliga i paesi di primo approdo a ospitare e esaminare le domande di asilo politico dei supposti rifugiati.
Non nego che l’invasione di immigrati riempia le tasche a molta gente: ONG, trafficanti, centri di accoglienza, albergatori e vari ma anche quelle degli stessi rifugiati che se no se ne tornerebbero a casa invece che darsi alla macchia in Europa.
Mi risulta pero’ che la maggiorparte invece che sparire si faccia invece ospitare a spese dei contribuenti: i famosi 21 euro al giorno mentre invece tanti giovani italiani non hanno mai ricevuto una lira bucata, almeno prima della recente introduzione del reddito di cittadinanza.
Quando vedo articoli di questo genere sul vostro bellissimo e utilissimo sito mi chiedo sempre come fate da veri ambientalisti come lo sono io a non metterne invece di quelli contro l’incontrollata crescita demografica del terzo mondo che quella si producera’ catastrofi planetarie e la tanto paventata sesta grande estinzione di massa.
Oh, mi sono dimenticato di dire che Salvini non diffonde nessun odio che gia’ non c’e’. Anzi da voce alle giuste ire dell’italiano medio che assiste a questa vera e propria ingiustizia nell’ospitare chiunque abbia un problema nel mondo mentre lo stato se ne frega degli italiani. Molto meglio cosi che censurare o vituperare chi e’ stufo di questo stato di cose. Se si tiene troppo a lungo dentro la rabbia, questa esplode prima o poi. La Germania nazzista ci insegna.
Mi piacerebbe capire quale sia la soluzione migliore per impedire morti in mare e migliaia di migranti economici.
È statisticamente provato che il 99.9% dei migranti che arriva in Europa non corre rischi nei propri stati.
I canali protetti sono quelli utilizzati per chi ha davvero bisogno!
Parlando di squali….. di recente c’era un mako che scorrazzava nell’Adriatico nelle coste della Croazia
(…) “Magari Salvini fosse davvero efficace come lo squalo”.
Neanche lui crede a quello che fa…impegnato com’è in campagna elettorale permanente.
Mi dispiace di dover dire di essere in disaccordo con chi sostiene che il post era inopportuno se non addirittura in contrasto con “l’eleganza” del Gruppo che, a mio avviso, non dovrebbe essere messa in discussione da questo fotomontaggio.
Come sosteneva anche dottor Deliperi, la satira è satira e l’unica cosa che conti è che sia costruttiva e che sia d’ aiuto per una seria riflessione di chiunque la veda e la legga. Il guardarsi allo specchio con occhi anche crudeli e senza far troppi sconti, può aiutare a migliorare alcune cose che appaiono sgradevoli. Anche in noi, intendo.
Quel che mi ha colpito della pubblicazione di questo post è, al contrario, un dettaglio preciso e di certo valore politico.
A parte la proverbiale accoglienza del Gruppo e dei Dottori e la loro straordinaria capacità di dare voce a tutte le…voci, scusate il bisticcio di parole, quel che appare straordinario, o forse solo per me, è che il post di Miquel segna una linea di DEMARCAZIONE precisa ( è sempre la sottoscritta che coglie questo aspetto, non necessariamente i Dottori o altri che collaborano a questo blog…) TRA il “digerire” senza fatica, asetticamente e…aggiungerei aridamente, “la NON- politica migratoria del Governo e specie le ultime vicende sui respingimenti di coloro che, disperati, furbi, richiedenti asilo, profughi , chiamateli come volete, cercano di arrivare nel nostro Paese, e il TESTIMONIARE, con passione, con efficace presa politica e con la consapevolezza “truce”, anche impietosa e diretta che solo una vignetta come quella di Miquel riesce a trasmettere, il Testimoniare dicevo il disagio umano, sociale e culturale non solo dei poveri cristi indesiderati che arrivano in Italia, ma anche il NOSTRO, disagio, dico, che dimostra quanto noi siamo ormai distanti da gesti di umanità autentica, di fratellanza, di reciprocità e di amore universale. Dette così, queste mie parole sembrano improbabili e sgradite per chi le leggerà, per molti o per pochi non mi interessa; ma sto parlando di cose concrete, almeno per me. Di fatto al popolo sovrano, che è per la linea della fermezza salviniana, secondo gli ultimi sondaggi, gli immigrati non piacciono e non è gradito che stiano nel nostro Paese.
Non sono solo operai e autonomi ad esprimere questi desiderata, ma anche credenti e ferventi frequentatori della messa domenicale. Più gli altri sono scomodi e diversi e di diverso colore ed etnia, più noi cerchiamo di tenerli a distanza.
Avere cura dell’ambiente, almeno per me, è POLITICO, così come rispettarlo ed adoperarsi perché anche altri lo facciano; avere il coraggio di sostenere idee che sono riconosciute come corrette e giuste è POLITICO ed è altresì POLITICO “ospitare” un post come quello di Miquel. Che lo squalo abbia la faccia che ha o che noi si possa immaginare che lo “squalo” possa essere rappresentato da chi vogliamo, beh…dipende solo dalla nostra personale fantasia. E come qualcuno sosteneva, gli squali sono tanti!
Dico questo, con il massimo rispetto per le Istituzioni, anche per il ministro dell’Interno che è stato espresso dalla volontà popolare: pur non condividendola e pur non avendo empatia alcuna e ancor meno simpatia per questo signore.
Dico questo con il massimo rispetto per questo BLOG e per i suoi operatori e soprattutto per coloro che la pensano diversamente da me e che da me sono onorati e ringraziati, proprio per questo.
Cordialità
Per carita’, io sono a favore di qualsiasi forma di satira, politica e non ma solo se ci si possa replicare con della contro-satira. Il blog dovrebbe rendere possibile ai propri lettori di pubblicare delle vignette che contraddicano la vignetta satirica del presente articolo.
Se non si da ai lettori questo strumento allora la satira rischia di vergere piu’ sulla propaganda politica di un gruppo che e’ apertamente schierato con la sinistra buonista di questo povero paese. Naturalmente ci sono altri siti di segno opposto ma la maggiorparte di quelli che promuovono la tutela dell’ambiente hanno posizioni di sinistra, ovvero equalitarie e multiculturali.
qualcuno vuol inviare vignette satiriche? Lo faccia 🙂
Il resto, alla fine, annoia…
Mi spiegate come faccio ad inviare una vignetta?
Per quanto riguarda i trattati filosofici, non e’ necessario di farne alcuno per rispondere ai vari punti sollevati da Disgustato.
Non c’entra niente con questo post ma vorrei sapere se state ancora raccogliendo fondi per comprare Su Giudeu.
basta inviarla all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com 😊
La raccolta fondi, ovviamente, è stata sospesa da mesi: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2019/05/01/pasticci-amministrativi-sulle-dune-di-chia/
..così, giusto per sapere.
da Sardinia Post, 6 luglio 2019
Migranti, la rotta da Annaba al Sulcis. Sbarcati in sei mesi 278 algerini: https://www.sardiniapost.it/cronaca/migranti-la-rotta-da-annaba-al-sulcis-sbarcati-in-sei-mesi-278-algerini/
da Il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2019
Migranti, ecco i numeri degli “sbarchi fantasma”: quotidiani, costanti e lontani dai porti. A giugno censiti 1.218 arrivi.
Sono decine di imbarcazioni – dai barchini ai gommoni – che quotidianamente attraccano sulle coste. Riescono a trasportare anche 147 persone in un giorno solo. Sfuggendo spesso a qualsiasi conteggio. (Thomas Mackinson): https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/08/migranti-ecco-i-numeri-degli-sbarchi-fantasma-quotidiani-costanti-e-lontani-dai-porti-a-giugno-censiti-1-218-arrivi/5306167/
Anche Charlie Hebdo mascherava, o maschera ancora per mia fortuna non seguo, l’attacco politico, l’irriverenza e spesso la volgarità chiamandola satira.
In questo post di satirico non vi è niente. E’ un semplice e puro attacco ad un Ministro della Repubblica che, volente o nolente GRIG, svolge legittimamente le sue funzioni.
Detto questo non comprendo, ma sarà un mio limite, il perchè di un simile post in un sito che, cito quanto riportato nello stesso, precisa che “La nostra attività è improntata all’utilizzo dello “strumento diritto” per difendere il territorio e le sue valenze ambientali, naturalistiche, paesaggistiche, archeologiche, storiche e culturali dagli attentati che quotidianamente vengono portati avanti da speculatori, inquinatori e, purtroppo, da amministratori pubblici insensibili, poco accorti o, addirittura, conniventi.”.
A parte che non trovo nessuna attinenza con i temi ambientali, paesaggistici ecc, ma quello che più sorprende è il riferimento all’utilizzo dello strumento del diritto.
E’ legale violare le acque territoriali di un paese? E’ legale disattendere gli ordini impartiti da una nave da guerra ad altra imbarcazione di altra nazione?
E’ legale speronare una motovedetta delle forze dell’ordine, mettendo a repentaglio la vita di servitori dello Stato? Per me no.
Certo mi si risponderà che vi era in gioco la vita dei clandestini imbarcati alla bisogna e non soccorsi, perchè non vi era il rischio della vita, ma appunto imbarcati a forza (anche questo mi domando se sia legale),sottraendoli alle autorità libiche che erano sul posto, solo ed esclusivamente per fare l’ennesima prova di forza non verso il Ministro ma contro le LEGGI ITALIANE. Perchè sono queste ad essere state violate, derise e disapplicate. Non a caso è ricominciato il via vai di questi benefattori dell’umanità davanti le coste del continente Africano. Allora diciamolo chiaramente in Italia tutto questo è ammissibile e degno anche di satira.
Certo, anche questa è una obbiezzione ovvia, la Magistratura non ha confermato l’arresto ma perchè nella sua infallibile discrezionalità ha ritenuto di applicare la scriminante del salvataggio di vite umane. A parte il fatto che vedremo come andrà a finire, questo vuol dire che i fatti ci sono stati, i reati commessi ma appunto sono stati scriminati secondo il giudizio del GIP di turno. In ogni caso la mancata conferma di un arresto non fa cadere le imputazioni ma appunto ci dice solo che non vi erano i presupposti per l’arresto, o meglio vi erano ma si è applicata la scriminate.
Ma caro GRIG, che in nome del diritto, fa esposti, segnalazioni denunce per una macchina su una spiaggia, il diritto si applica sempre ed in ogni caso non all’occorenza. Ma forse in questo caso ve ne siete dimenticati. Forse quando la parte politica non è la vostra le Leggi dello Stato e le direttive delle autorità preposte si possono disattendere, deridere, essre oggetto di satira.
La conferma che si tartti di un semplice post politico è data dagli ultimi due post dove si evidenzia come continuino gli sbarchi di clandestini con altri mezzi. Quindi? Cosa c’entra tutto questo? O forse mi si vuole dire che siccome non si riesce, o non si vuole, intercettare tutte queste azioni illegali, perchè entrare senza visto in un paese straniero è una azione illegale (i nostri migranti chiedevano il permesso di entrare negli USA, in Belgio, in Francia o ovuinque si recassero chiedevano il permesso, bussavano e se non erano graditi tornavano a casa. Cosa che dovrebbe avvenire e avviene in ogni Stato che si rispetti tranne che in Italia) , sia motivo per giustificare altri comportamenti illeciti? Sono veramente allibito sino a dove può giungere la faziosità.
Il giorno che vedrò un post di ringraziamento verso quei finanzieri forse comincerò a ricredermi. Credo sia difficile.
non si sa più come dirlo: è satira e da che mondo è mondo, da Aristofane, da Plauto in poi, la satira fa pensare, fa mettere in discussione le proprie certezze.
Benedetto chi ha la granitica stabilità del paracarro.
Stefano Deliperi
P.S. bravissimi i Finanzieri che han fatto il loro dovere e intelligentemente si sono spostati in ragione dell’assurda situazione creatasi. Non come boe ancorate al fondale.
Mi sarei aspettato una vostra risposta piu’ circostanziata alle rimostranze di Disgustato.
no, è una vignetta, non un trattato filosofico.
Per Disgustato
Ho letto con certa attenzione il Suo post che ritengo interessante e circostanziato, per le premesse e per l’analisi dei problemi che suscita e che sottopone.
Quelle che comprendo meno sono le accuse di faziosità (“Sono veramente allibito sino a dove può giungere la faziosità.”) e di arbitraria valutazione dell’appartenenza, come vogliamo chiamarla… partitica? del Grig, laddove Lei si permette di apostrofare il Gruppo con un odioso quanto discutibile (…) “ Forse quando la parte politica non è la vostra le Leggi dello Stato e le direttive delle autorità preposte si possono disattendere, deridere, essre oggetto di satira.”
Tale dichiarazione non mi sembra solo arbitraria ma soprattutto offensiva. Anche perché l’appartenenza volontaria di un qualsiasi cittadino ad una formazione partitica è tutelata dalla Costituzione italiana (artt 18-49).
Seguo questo blog da tempo recente, anche se conosco Dott. Deliperi da tanto tempo e credo di aver anche dichiarato …una mia antica antipatia per lui, oggi superata 🙂 per motivi che mi hanno, in una circostanza, tolto il sonno, ma Le dirò, gentile “Disgustato” che, a differenza di Lei, io non so e men che meno conosco quale sia la PARTE POLITICA del Grig.
Mi renda edotta, La prego, oppure lo chiedo direttamente ai Dottori da che parte stanno, partiticamente parlando; anche se dubito in una loro dichiarazione.
Intanto, gentile Disgustato mi preme sottolineare che ho notato, con quanta ironia Lei faccia riferimento alla “infallibile discrezionalità” della Magistratura e a seguire ho letto il Suo sarcastico (…)“ questo vuol dire che i fatti ci sono stati, i reati commessi ma appunto sono stati scriminati secondo il giudizio del GIP di turno.”
Il Gip che ha preso le ormai note decisioni, sarà stato sicuramente quello che era competente e garante del territorio che rappresentava, non credo solo …”di turno” come Lei lo ha definito, in modo irriverente.
Il sito del Grig è un sito estremamente utile, trasparente e onesto, aggiungo POLITICO, ( ma è solo una mia personale valutazione) che utilizza il “diritto” come Lei ha sottolineato, per difendere il nostro territorio nazionale da abusi e da inaccettabili comportamenti che ne possano inficiare stabilità e salute; non mi pare, onestamente che, come Lei afferma, abbiano avallato post che (…) “giustifichino altri comportamenti illeciti”. Grig ha solo …ACCOLTO un post, come sempre fa: come ha accolto il SUO, il mio e quello di tanti altri soci o commentatori; perché, me lo faccia proprio dire, è sito DEMOCRATICO, aperto al dialogo, a volte anche serrato e difficile, alla civile discussione e alle critiche. Soprattutto alle critiche.
Quanto alle varie domande, tutte interessanti e degne di ascolto, anche da parte di chi, come me, non ha le Sue stesse idee (…) “E’ legale violare le acque territoriali di un paese? E’ legale disattendere gli ordini impartiti da una nave da guerra ad altra imbarcazione di altra nazione? E’ legale speronare una motovedetta delle forze dell’ordine, mettendo a repentaglio la vita di servitori dello Stato? Per me no.”; riporto il commento di un quotidiano che non è “IL MANIFESTO” e che citando il commento dell’avvocato difensore della Capitana tedesca, recita testualmente:
“Ci sono delle interpretazioni che la motovedetta della Guardia di Finanza non possa essere considerata una nave da guerra, questa è una delle possibilità (la Rackete deve rispondere di resistenza o violenza a una nave da guerra e tentato naufragio, ndr). Non c’è stato alcuno speronamento ma una manovra fatta in condizione di estrema difficoltà, senza alcuna volontà di uccidere. Una manovra nella quale ci si è avvicinato forse un po’ troppo alla barca della Gdf ma non c’è stato alcun contatto o volontà di speronare la nave”.( “IL TEMPO.it).
Gentile Disgustato, non vuole aspettare che la situazione sia un po’ più chiara e, comunque vada, più rispondente alla realtà dei fatti veri e pazientare fino a che il quadro si faccia un po’ più completo e più lineare? Oppure vuole che altri, me compresa, pensino che Lei sia oltremodo fortunato e sapiente, da conoscere, anzitempo, la VERITA’ prima di tutti e anche prima della Magistratura?
Scatenando, evidentemente, l’invidia di tutti…
Cordialità
PS. Tanto perché Lei lo sappia: non ho avuto delega a difendere alcuno.
Rispondo brevemente e poi passo e chiudo.
1) La faziosità risiede nel fatto di pubblicare un articolo, post manifesto, chiamiamolo come vogliamo, relativo a temi del tutto estranei al compito che GRIG dichiara di perseguire. Non è la prima volta che questo accade. In altro post era stata inserita la foto del povero bambino morto in Turchia sulla spiaggia sempre nell’ambito di un articolo che criticava la politica del governo sul’immigrazione clandastina. Perchè volenti o nolenti di questo si tratta. Detto questo e premeso questo, il termine Fazioso, da cui deriva faziosità, viene defintio dal dizionario italiano “Che sostiene con intransigenza, senza obiettività il proprio partito o le proprie tesi; animato da spirito di parte: un giornale”. Ecco io in questo articolo ci vedo questo. Mancanza di obiettività animata da spirito di parte. Mai letto un articolo sulla linea adottata dall’ottimo ministrio Minniti precursore degli accordi con la Libia e che stava determinando in modi seppur meno enfatici gli stessi risultati. Da qui la faziosità e l’evidente schieramento verso una linea politica che vorrebeb le porte aperte a tutti coloro che di loro spontanea volontà vengono imbarcati su queste navi, finanziate da chi non si sa, per giungere illegittimamente in Italia. Faziosità che discende dall’accogliere un post del tutto estraneo agli argomenti ed ai temi per i quali l’associazione è stata costituita e alla quale qualche volta anche il sottoscritto ha fatto versamenti in quanto ingenuamente pensava che appunto il tema fosse l’ambiente. Se in tutto questo si inserisce la politica e si accolgono simili interventi capirà che forse un po il dubbio che siano schierati può sorgere. Legittimo schierarsi ma, a mio parere di parte ed andrebbe detto chiaramete non nascondendosi dietro la satira…La Democrazia che lei invoca è quella che deve fare ritenere degno di rispetto e di fare rispettare le leggi emanate, ogni governo legittimamente in carica Se poi ho offeso me ne prenderò le conseguenze. GRIG sa dove trovarmi.
2) Sulla Magistratura. I miei sono commenti, giusti o sbagliati non so, del tutto tecnici. Il GIP che ha giudicato era quello di turno al momento della convalida dell’arresto. Così funziona il nostro sistema giudiziario e così vanno avanti le cose. Vi è un arresto la sua convalida deve essere decisa entro, mi pare, 48 ore , di conseguenza è decisa da chi è proprio di turno in quel frangente. Quindi mi scuserà ma ha male intepretato le mie parole.
3) Sull’infalllibile discrezionalità mi scuserà ma anche questo è un passaggio tecnico. La Procura ha ravvisato nel comportamento della nave le ipotesi di reato che potevano determinare l’arresto in flagranza. (ricordiamoci che stiamo tralasciando il pregeresso. e cioè l’avere sotratto i clandestini, che ripeto non erano a rischio di affondamento alle autorità libiche presenti sul posto, l’avere deciso unilateralmente che Libia e Malta benchè più vicini non fossero porti sicuri, l’avere violato l’ordine di non entrare nel territorio dello stato. Fatto questo per cui una italiana è stata arrestata dall’autorità francese per avere fatto passare clandestini a Ventimiglia). Il GIP non ha smentito che i reati siano stati commessi ma appunto “dicrezionalemente”, perchè questo gli consente la legge ha ritenuto di applicare la scriminante. Quindi anche in questo caso mi scuserà ma la mia è una argomentazione tecnica che risiede nell’avere il GIP nell’ambito della sua discrezionalità (infallibile perchè i Magistrati non rispondono delle loro azioni se non in casi estremi) ritenuto di applicare la detta scriminante.
4) Lei riporta quanto affermato dal difensore della nostra giovanissima capitana? (Vorrei capire quale altro aramatore affida una nave di tale stazza ad un capitano tanto govane ma meglio tralasciare).Io riporto da giornali che non sono certo Il Giornale, Libero ecc ma Il Fatto quotidiano quanto raccontatodai finanzieri
“I cinque finanzieri che la scorsa notte erano a bordo della motovedetta 808 – una classe 800 di base a Crotone – che ha tentato, invano, di impedire alla Sea Watch, un bestione da 650 tonnellate, di attraccare al molo di Lampedusa, parlano di “fortuna” durante il loro colloquio, perché se la sono vista brutta:
“La comandante non ha fatto nulla per evitarci, poteva schiacciarci“.
“I finanzieri ci pensano un attimo prima di rispondere: “Lei voleva attraccare a tutti i costi, questo è chiaro. E noi abbiamo avuto fortuna ad avere il tempo di uscire da quella situazione ed evitare danni irreparabili“.”Quando c’è stato lo ‘scontro’ tra le due imbarcazioni, attorno alle 2 di notte, a bordo c’erano il comandante, il direttore di macchina, il motorista e due radaristi: due erano in plancia, uno a poppa e due a prua. In due, uno avanti e uno dietro, hanno tentato con le mani di allontanare la motovedetta dalla Sea Watch, in modo da guadagnare quel minimo spazio per sfilarsi e non rimanere incastrati con la banchina. Ci sono riusciti, anche se la 808 ha urtato parte del molo prima di svincolarsi.”
Avevamo tentato di fermarla più volte – racconta il direttore di macchina – prima ancora che entrasse in porto, quando ha messo la prua in direzione Lampedusa, e poi quando è arrivata in prossimità del molo, mettendoci di traverso. Ma il comandante non ha risposto all’alt, non ha voluto sentire ragioni e ha continuato a manovrare, venendo verso di noi“. Una volta entrata in porto, di poppa, la Sea Watch ha cominciato ad avvicinarsi alla banchina commerciale dove solitamente attracca il traghetto che fa servizio con Porto Empedocle, l’unico posto dove una nave di 50 metri potesse fermarsi.”
“”Ci siamo messi a protezione della banchina – prosegue il racconto dei finanzieri – e la sea Watch si è avvicinata manovrando con le eliche di prua, spinta dal vento. Da bordo ci hanno detto ‘spostatevi‘ e nient’altro, il comandante non ha fatto nulla per evitarci“.
A quel punto la ‘toccata’ tra le due imbarcazioni è stata inevitabile. “C’è stato una sorta di movimento ‘elastico’, prima ci ha schiacciato verso la banchina e poi ha mollato. Solo in quel momento ci siamo potuti sfilare“.
Ma perché non vi siete tolti di mezzo prima?
“Perché il nostro compito – rispondono a bordo – era quello di non far attraccare la nave che era priva di autorizzazione. Ed è quello che abbiamo fatto finché abbiamo potuto. Poi ci siamo dovuti sfilare, se fossimo rimasti lì, se fossimo rimasti incastrati, la nave avrebbe distrutto la motovedetta“.Una manovra molto rischiosa, dicono gli inquirenti, che ha messo in pericolo l’incolumità dei migranti e dell’equipaggio a bordo e dei militari della Finanza che erano sulla motovedetta. “Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti”,
Mi scuserà ma io per mi forma mentis e nel nome del Diritto tanto invocato mi scvhiero faziosamente dalla parte di chi è preposto alla tutela dell’ordine pubblico e per me, per difendere le leggi dello stato ha rischiato la vita. Ci sono un paio di passaggi significativi . Uno tra tutti “Perché il nostro compito – rispondono a bordo – era quello di non far attraccare la nave che era priva di autorizzazione. Ed è quello che abbiamo fatto finché abbiamo potuto. Poi ci siamo dovuti sfilare, se fossimo rimasti lì, se fossimo rimasti incastrati, la nave avrebbe distrutto la motovedetta“ Il nostro compito, il nostro dovere il rispetto della LEGGE .
5) Aspetterò volentieri che la situazione sia più chiara nel senso che spero che prima o poi ci sia un Giudice a Berlino che ponga fine a questa farsa. Se poi un futuro governo o questo stesso cambierà le leggi, impartirà alle sue forze dell’ordine altre direttive sarò il primo a sostenere il dovere di farle rispettare.
Tanto perchè lei lo sappia non ho avuto la delega di prendere posizione. Anzi mie ero ripromeso di non intervenire più, Ma sbaglio purtroppo e me ne scuso pe la noia che ho arrecato a tutti.
Grazie della risposta
La vignetta era sicuramente faziosa ma dovra’ convenire che il GriG o in sua rappresentanza il dottor Deliperi abbia piena e giustificata facolta’ di schierarsi dalla parte dei poveri migranti invece che dalla parte dei valorosi uomini della guardia di finanza visto che questi ultimi non sono altrettanto poveri. Le leggi italiane poi passano in secondo piano rispetto alla necessita’ di ospitare chiunque riesca, violandole, a mettere piede in suolo italiano.
Purtroppo, almeno a quanto m’e’ dato di sapere, non ci sono associazioni ambientaliste che si oppongono a questa vera e propria invasione di bisognosi e di furbi che avviene grazie a una minoranza della popolazione che a dispetto del fatto che la maggioranza non li vuole, si ingegna a farli arrivare lo stesso, scaricando naturalmente i costi anche agli altri che non li vogliono.
Dove sono le vignette per i giovani italiani che si vedono costretti, soprattutto al sud ad espatriare? Forse non sono abbastanza bisognosi, abbastanza poveri. Forse non violano le leggi dei paesi dove espatriano. Forse non vengono assistiti e pagati al loro arrivo in quei paesi. E’ colpa loro che sono troppo “fortunati” da non essere dei rifugiati.
Ha detto bene che gli italiani quando sono andati e vanno all’estero lo fanno senza violare la legge. Io sono partito mio malgrado 20 anni fa dopo aver tentato in ogni modo di crearmi un lavoro in Sardegna. Non sono sbarcato in Inghilterra violando le leggi inglesi ma avvalendomi della legge comunitaria sulla libera circolazione di uomini e merci. Quando sono arrivato qui il governo inglese non m’ha dato 21 sterline al giorno ma ho dovuto sopravvivere coi miei risparmi fino a trovarmi un lavoro. Non sono stato ospitato gratis in alberghi o altre strutture ricettive varie ma ho dovuto pagare l’affitto per un posto letto in una camera con 4 persone. Non ho fatto perdere al governo inglese migliaia di sterline per vagliare la mia domanda di asilo politico. Mi fermo qui per brevita’.
L’Africa avra’ 4 miliardi di persone nel 2100 dal miliardo attuale, se il trend di crescita demografica resta invariato. Sara’ teatro di innumerevoli guerre, carestie, epidemie e quant’altro. Quanti rifugiati ci tocchera’ prendere in futuro e a che pro? La situazione disperata in qui versano quei popoli si alleviera’ un poco ma solo per riprecipitare subito dopo. L’Europa, gli europei non possono e non devono aiutarli. Come noi non siamo stati aiutati se non a condizioni che abbiamo sempre rispettato, da nessuno. Alcuni sono immigrati ma la maggior parte si e’ rimboccata le maniche e migliorato il loro tenore di vita e il benessere complessivo della nazione.
Gli africani e tutti gli altri disperati che farebbero di tutto per lasciare i loro paesi per venire in Europa e godere dei frutti che noi abbiamo coltivato, non loro, devono aiutarsi da soli e attribuirsi il merito o le conseguenze negative delle loro azioni. Solo cosi potranno sottrarsi dalla miseria di cui sono in gran parte la causa.
Riccardo, prima di dire fesserie, potresti dire dove mai mi sarei schierato “dalla parte dei poveri migranti invece che dalla parte dei valorosi uomini della guardia di finanza visto che questi ultimi non sono altrettanto poveri”?
Ho scritto cose diverse, sei libero di non capirle, ma non di scrivere falsità.
Buona serata a tutti.
Stefano Deliperi
P.S. sei andato in Gran Bretagna grazie alle norme comunitarie che permettono di stabilirti in ogni luogo dell’Unione europea a parità di diritti. Nessuno viene sostenuto economicamente per questo, nemmeno un inglese che viene a stabilirsi in Italia. Non puoi comparare mele e ananas, tanto per capirci.
Caro Stefano, la satira non si fa solo con le vignette ma anche con i commenti. Naturalmente ti sei guardato bene dal dire che salvare i migranti e’ meglio che salvare i finanzieri. Pero’ hai detto o hai sottinteso che si possono salvare tutt’e due e questo non e’ vero perche’ a mio avviso i migranti piu’ che affondare loro, stanno affondando l’Europa e gli italiani con essa. E su questo mi prendo la briga, se me la dai di farci della satira politica. Sempre due pesi due misure con voi “buonisti”: la vostra e’ satira, le nostre sono fesserie.
Per quanto riguarda gli inglesi che vengono in Italia, io non mi riferivo a loro ma ai migranti che vengono ospitati a spese degli italiani. Allora facciamo cosi: sbarco in Somalia e vediamo se il governo Somalo mi da 21 euro al giorno e un tetto gratis sulla testa.
P.S.: ho appena letto sulla felice conclusione della vicenda dell’acquisto di Su Giudeu e ti ringrazio per cio’ che hai fatto. Sono pronto per partecipare ad un’altra colletta di fondi per qualche altra delle nostre meravigliose spiagge se ce ne fosse bisogno per salvarla dal cemento. Inoltre ho appena inviato la vignetta all’indirizzo che m’hai dato. Fammi sapere se la pubblicate.
Caro Riccardo, non dire balle: non ho mai scritto nè pensato quello che mi vuoi attribuire.
Interpreta il tuo pensiero, non il mio, please 😉
Ti ho già risposto per e-mail: hai inviato una vignetta del 2016 (situazione ben diversa) di un autore non conosciuto, hai l’autorizzazione per la pubblicazione?
Buona serata 🙂
Stefano Deliperi
solo un paio (alla sarda) di considerazioni:
1) la satira è libera e il suo scopo è quello di far pensare, di far discutere, di mettere in discussione modi di pensare e di agire. Mi pare che Miquel con la sua vignetta ci sia riuscito ancora 🙂
2) il GrIG è associazione apartitica e statutariamente si occupa anche di diritti e convivenza civile (https://gruppodinterventogiuridicoweb.files.wordpress.com/2011/05/statuto-grig-2015-testo.pdf). In più occasioni ci siamo occupati di avvenimenti politici, di mafia, di terrorismo internazionale, di fenomeni sociali come le migrazioni attuali, senza aver la pretesa di avere la ricetta in tasca. Naturalmente continueremo a farlo;
3) come sempre, chiunque voglia intervenire e abbia qualcosa di interessante e d’interesse generale da dire è il benvenuto: oltre ai commenti, può inviare interventi, sottoscritti con le proprie generalità, all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com;
4) restando al tema, personalmente penso che la grandissima maggiornanza dei “migranti” siano poveri disgraziati che fuggono da un presente di fame (nella gran parte dei casi) e/o di guerre (in una parte di casi). Il fenomeno delle migrazioni clandestine – ma sotto gli occhi e fra gli interessi di governi, signori della guerra, trafficanti – è complesso, con molte facce, e meriterebbe libri degni del dovuto approfondimento. Non certo queste quattro righe.
Una cosa è certa: sono orgoglioso d’essere cittadino di un Paese, l’Italia, che cerca di salvarli dalla morte in mare e dalla fame quando arrivano a terra. Chiamiamola civiltà, se ci pare. Questo non vuol dire incoraggiare, foraggiare, sostenere l’immigrazione clandestina, che non può non esser combattuta in qualsiasi forma e sfruttamento (anche i più ipocriti) si presenti, senza dimenticare che una risposta adeguata a fenomeni di così ampia portata dev’essere quantomeno a livello europeo. Non può esser lasciata solo a Spagna, Italia, Malta, Grecia, dopo i disastri combinati a livello coloniale e geo-politico da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Ma questa è la mia opinione personale, non la posizione del GrIG.
E, come direbbe il buon Ministro Salvini, bacioni a tutti 🙂
Stefano Deliperi
Non dire balle? Allora spiegami come devo interpretare queste tue 2 frasi, la seconda delle quali contraddice la prima:
“Una cosa è certa: sono orgoglioso d’essere cittadino di un Paese, l’Italia, che cerca di salvarli dalla morte in mare e dalla fame quando arrivano a terra. Chiamiamola civiltà, se ci pare. Questo non vuol dire incoraggiare, foraggiare, sostenere l’immigrazione clandestina, che non può non esser combattuta in qualsiasi forma e sfruttamento (anche i più ipocriti) si presenti, senza dimenticare che una risposta adeguata a fenomeni di così ampia portata dev’essere quantomeno a livello europeo.”
Spiegami com’e’ possibile non incoraggiarli a venire se ogni volta li salviamo dalla morte in mare e dalla fame. Deportandoli a spese nostre? Non stanno mica ad aspettare il decreto di espulsione, l’hai ammesso anche te.
salvare una persona in pericolo in mare é, da sempre, legge internazionale. Chiedilo alla Royal Navy, se non mi credi. Non vuol dire “incentivare” l’immigrazione clandestina. Fermarla é un problema complesso, come ho già detto non si risolve in quattro righe. Non si può prescindere da una risposta collettiva internazionale che provi a rimuovere le cause, a iniziare da guerre, instabilità politica, deforestazione, crisi idrica e tutto quanto di peggio possiamo vedere esistente in Africa e nel Medio Oriente. Non è certo facile.
Buona domenica 😊
Stefano Deliperi
Sicuramente lo e’, non ho bisogno di chiedere alla Royal Navy. Io pero’ non mi riferivo al salvare i migranti quando affogano. Lo farei anch’io senza pero’ traghettarli in Italia o in alcun altro paese in Europa come invece avviene oggi a dispetto di una maggioranza sempre crescente di cittadini europei che non li vuole.
Fermare l’immigrazione clandestina e’ estremamente semplice se si ha la volonta’ di farlo. L’Europa e’ una delle potenze mondiali e ha i mezzi tecnici e militari di fermare qualsiasi migrazione. Altre nazioni meno dotate ci riescono benissimo: Giappone e adesso anche dopo anni di “boat people”.
Certo sarebbe meglio rimuoverne le cause invece che adottare la linea dura ma mi sto convincendo sempre piu’ che quelli a risolverle possono e devono essere solo coloro che le sperimentano, restando nei loro paesi e lottando per il cambiamento invece che fuggendo da esse.
Noi non dobbiamo niente a questa gente ma ammesso che gli dobbiamo qualcosa per lo sfruttamento dell’epoca coloniale (facendo finta di ignorare i benefici che abbiamo portato a quelle popolazioni insieme allo sfruttamento) ora, dopo 50 anni di sostegno finanziario e non, la maggioranza a fondo perduto o comunque non piu’ recuperabile che ammonta alla astronomica cifra di 1 miliardo di miliardi di dollari, ora dicevo abbiamo estinto il nostro debito anzi forse sono loro che ci devono qualcosa.
Gentile Pusceddu,
sto seguendo il dibattito tra Lei e Il Dott. Deliperi e Le assicuro che
è assai difficile leggerLa e comprendere fino in fondo le Sue ragioni.
Soprattutto perché Lei, sembra NON voler comprendere quelle degli altri.
Dopo che mi ha classificato come la “maestrina “ di turno, me ne guardo bene dal polemizzare con Lei, ma volevo solo osservare e chiederLe, (tenendo conto delle parole da Lei spese e di quelle spese da Dott. Deliperi), a proposito di ciò che ha espresso (…):”
Com’e’ possibile non incoraggiarli a venire se ogni volta li salviamo dalla morte in mare e dalla fame. deportandoli a spese nostre?”,
chiederLe dicevo …se Lei, (immaginandoLa) comodamente seduto sulla spiaggia, vedesse qualcuno sommerso dall’acqua ed in seria difficoltà fino al punto di rischiare la vita, se ne starebbe tranquillo e serafico, non muovendo un solo dito, senza fare alcunché per salvarlo per …” NON incentivarlo e per non incoraggiarlo a vivere”, oppure…farebbe il possibile per sottrarlo ad una morte crudele e inaccettabile?
Per quel che mi riguarda, nel salvare quei poveri disgraziati, oltre ad un istintivo senso di…tutela e di protezione verso un mio simile in difficoltà, vedo un naturale e doveroso aiuto nei confronti di chi non è fortunato come me; salvarli significa, intanto, esprimere solidarietà fraterna ma anche dar loro l’opportunità di trovare una qualche strada, forse un lavoro lontano dai loro luoghi, forse l’opportunità di trovare una vita se non migliore, almeno più dignitosa.
Cosa che, comunque NON avviene nel nostro Paese, perché spesso, dopo lo sbarco, scappano e si dirigono altrove, salvo che non vengano condotti in centri di identificazione o di CARA nel caso di richiedenti asilo; e quando riescono a scappare, che io sappia, nessuno li cerca e non si sa dove finiscano.
Il problema è molto complesso e non mi azzardo neanche a…dare una qualche spiegazione di tutto ciò. Poi, mettermi a fare la maestrina con Lei…
Le mie, sono impressioni di cittadina che vorrebbe da chi ci governa, soluzioni. Ripeto…soluzioni; è chieder tanto?
Ma tutto questo in che modo può farLa sentire minacciata; me lo spiega? Perché la sensazione, leggendola, è che Lei si senta minacciato. Da che cosa o da chi?
E poi, mi perdoni se mi permetto di scriverlo perché non ne ho il diritto, anzi La prego cortesemente di scusarmi per questo, ma Lei agli occhi di chi La legge, appare …di un livore, ma di un livore…
PS. Personalmente sono a favore di una disciplina seria e concreta, atta a regolamentare il fenomeno immigratorio ma messa a punto dall’Unione Europea cui apparteniamo che, al contrario di quel che fa, dovrebbe mettere da parte egoismi, pregiudizi e meri tornaconto regionalistici ed egemonici e cercare di risolvere il problema…a monte!
Saluti
Per carita’ io adoro i dibattiti come si sara’ sicuramente capito quindi faccia pure la maestrina se vuole e io continuero’ a darLe della maestrina se se ne ripresentasse il caso.
Come dicevo anche a Stefano nel commento che gli ho appena lasciato, non me ne starei certamente a guardare se dovessi vedere qualcuno affogare di fronte agli occhi. Non sono cosi spietato. Il punto e’ pero’ che dopo averlo salvato lo rispedirei da dove e’ venuto.
E se anche cambiassi atteggiamento, cosa probabile dopo che mi ritroverei nella stessa situazione, (cosa probabile quando si salvano tutti e di conseguenza si ricrea la stessa situazione di pericolo che si e’ dovuta affrontare la prima volta) non mi sentirei in colpa per non aver fatto il mio dovere, moralmente parlando. Queste persone non sono naufraghi involontari. Ci si calano dentro nei panni del naufrago perche’ sanno che ci sono altissime probabilita’ di riuscire nell’impresa che si sono prefissi investendo ingenti somme di denaro. Non sono dei poveri disgraziati come ce li dipingono. Sono invece, salvo qualche eccezione, dei meri speculatori della bonta’ degli altri. Sanno bene che pronunciando la parola magica “rifugiato” siamo costretti sia dalla legge che dalla nostro innato senso di ospitalita’ e generosita’ ad accoglierli e mantenerli gratis.
In merito al “fortunato” dissento con livore. E’ un concetto che ho imparato a rifiutare nel modo piu’ pressante in quanto fermamente convinto che l’uomo e’ artefice delle proprie fortune. Noi quindi non siamo fortunati ad avere quello che abbiamo o che siamo. Abbiamo lottato per secoli, financo millenni per edificare la nostra civilta’ occidentale che con estrema ingratitudine adesso vituperiamo e accusiamo come causa di tutti i mali del terzo mondo. Io sono “fortunato perche mio padre non ha sperperato tutto quello che guadagnava. Non se n’e’ infischiato della corruzione e del malgoverno ma ha lottato per la loro dissoluzione. E prima di lui suo padre e il padre di suo padre.
Mi sento minacciato eccome, come dovrebbe sentirsi anche Lei se davvero ha inteso cosa sta succedendo nel mondo e a casa nostra in Italia e in Europa. Questi invasori, la stragrande maggioranza di essi, non ha niente a che vedere con la nostra civilta’ occidentale. Integrarli e’ impossibile. Anzi loro, al contrario di noi, sono fieri delle loro rispettive societa’ malgrado siano fuggite da esse, perche’ non gli interessa minimamente integrarsi. Vogliono solo fare piu’ soldi. Non capiscono che guadagnare di piu’ che nei loro paesi e’ cosa imprescindibile dal preservare la societa’ occidentale e le sue regole e principi. Quindi non si scusi nel darmi del livoroso: lo sono!
Lo sono perche’ sono stanco di tutto questo buonismo da quattro soldi che non fa altro che peggiorare la situazione, incancrenirla invece che risolverla o almeno non renderla ancora piu’ negativa.
Piu’ di qualcuno ha detto che alle volte a fare del bene si fa piu’ male che a non far niente. C’e’ anche un bellissimo racconto di Pirandello che con la sottile ironia che gli e’ tipica espone il concetto magistralmente. Questo concetto dovrebbe esser compreso ancor meglio da persone che si dichiarano ecologiste perche’ uno dei pilastri dell’ecologia e’ la teoria di Darwin e Wallace sull’evoluzione per selezione naturale. Perche’ invece molti di noi si rifiutano di applicarla con le dovute correzioni morali anche alla nostra specie? E quando si basano le proprie azioni sulla teoria sbagliata o senza tenere in dovuto conto la realta’, si sa, si sbaglia e di grosso.
Con questo ho finito e Le auguro una domenica altrettanto buona.
Io non Le ho augurato una buona domenica…
E’ vero. L’augurio era di Stefano. Ma a parte l’equivoco, mi aspettavo una risposta piu articolata ai vari punti che ho esposto nella mia ultima replica.
Lei non fa altro che chiedere a tutti risposte più articolate: articolate o orientate secondo quel che a Lei è più gradito?
Secondo il mio modestissimo parere, la seconda è quella …corretta.
Ho visto giusto sul Suo Livore, da Lei confermato, ho visto giusto sul Suo sentirsi minacciato ( da chi poi…); ripete…allo sfinimento che coloro che non la pensano come Lei, sono dei buonisti e tralascio di riportare il Suo pensiero riguardo ai disgraziati da Lei definiti “invasori”, sic et simpliciter.
Ma si può…
Se volessi risposte in accordo con le mie opinioni non sarei qui a dibattere con Lei.
Si, ha visto giusto sul mio livore ma continua a far finta di non comprenderlo nonostante Le abbia estesamente esposto le cause. Mi aspettavo una replica che mettesse in discussione le mie ragioni invece… solo un lamento sul fatto che non faccio che ripetere le stesse cose, senza che Lei si provi a controbatterle.
Non parliamo poi della Sua supponenza nel tralasciare la sua opinione, da me esortata, in merito al classificare questi migranti come invasori, quasi che chi scrive non meriti una Sua risposta. Questo considerare l’interlocutore nonostante esso esponga punti di vista circostanziati e della massima pertinenza… lo trovo un comportamento davvero da maestra in cattedra che guarda dall’alto verso il basso e che liquida qualsiasi dissenso, non in linea con la Sua sensibilita’ e conoscenza, moralmente meritevole di biasimo.
Si provi invece a contestare i miei punti che sono del tutto legittimi e peraltro condivisi da sempre piu’ persone che, lungi dall’essere livorosi per il gusto di esserlo, sono giustificatamente preoccupate per il futuro della loro patria e dei loro figli e nipoti.
Se invece non vuole dibattere sull’argomento, dica semplicemente che non Lo desidera senza darsi tante arie di superiorita’ morale.
Spero di non esser stato troppo livoroso e La saluto.
Riccardo Pusceddu
Si incoraggia l’immigrazione clandestina consentendo a dei soggetti che non rappresentano che se stessi e gli armatoti/finanziatori che gli stanno occultati alle spalle, di stazionare al limite delle acque territoriali Libiche o Africane in genere. Magari e dico magari prendendo contatti con chi sta sulla terra ferma per segnalare la posizione e dare il via alla navigazione dei gommoni, che noterete sono tutti uguali quasi che tutti questi signori abbiano acquistato le medesime imbarcazioni.
Si incoraggia consentendo sempre a questi benefattori di infischiarsene delle regole in area SAR che è di competenza dell’autorità libica, responsabile per quell’area S.A.R., che ha immediatamente risposto alla richiesta, assegnando quale porto sicuro di approdo quello di Tripoli. Indicazione di cui l’imbarcazione si è, ad oggi impunemente, fregata dirigendosi deove le pareva. Violando dolosamente la Convenzione che, appunto istituisce l’area SAR e alla quale la LIbia ha aderito.
Non a caso dopo questo caso tutti hanno ripreso a navigare.
Fatto sta che il provvedimento del GIP mi pare sia oggetto di impugnativa davanti alla cassazione.
https://www.repubblica.it/cronaca/2019/07/15/news/sea-watch_3_la_procura_ricorre_in_cassazione_contro_la_scarcerazione_di_carola-231208037/
E non dimentichiamo che il TAR Lazio ha respinto il ricorso dells sea Watch contro il decreto sicurezza e la Corte di Strasburgo quello proposto dai clandestini imbarcati (io non ho i soldi per ricorrere per le cose mie e questi in 48 ore ne fanno uno alla corte di Starsburgo, Mah)
Se poi tutto questo si vuole negare e non vederci un comportamento perlomeno elusivo delle leggi in vigore e mosso ad arte da chi sa chi e perchè, si è liberi di farlo.
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Urla chi non sa argomentare.
Detto questo Basta a me lo può dire solo e soltanto l’amministratoore del blog che può giustamente interrompere qualsiasi discussione. Non certo Lei . Grazie
Lei non puo’ permettersi di fare ricorso per le sue cose perche’ non e’ un immigrato clandestino. Provi ad imbarcarsi in un gommone e a pronunciare la parola magica e vedra’ che le cause gliele risolvono gratis i buonisti. Ironia a parte, grazie per i chiarimenti in merito alle aree SAR e non si preoccupi di CERVUS che anziche’ sindacare su quanti commenti siano o no sufficienti sull’argomento, farebbe meglio a smettere di leggerli. Io dal canto mi trovo i Suoi commenti sempre molto delucidanti per i dettagli di cui abbondano e quindi continuero’ a leggerli. Come giustamente dice Stefano, l’importante e’ non scrivere per se stessi.
Peccato che lei caro polemico non sappia accettare le opinioni degli altri perchè deve avere sempre l’ultima parola, come un bambino capriccioso. Oltre al fatto che non sa accettare neppure i limiti della sua asfissiante posizione, non sa neppure cos’ è il limite alla mania di protagonismo! Detto questo non rispetta neppure le sue posizioni perchè già da qualche precedente commento aveva detto di chiudere l’argomento.
Le ricordo invece che c’è il buon senso comune che aiuta nel capire quando occorre terminare una discussione e non farla diventare una nauseabonda abitudine di chi non sa come passare il tempo. ù
Pertanto, come lei si ritiene libero di continuare ad asfissiare chi legge questo sito, altrettanto la invito a seguire i consigli di chi non la sopporta; così come chi legge questi commenti suppone che ve ne siano di diversi dai suoi che invadono prepotentemente questo post . Punto !
Io accetto le opinioni di chiunque ma mi riservo il diritto sacrosanto di condividerle o meno. Se trova i miei commenti asfissianti e da bambino capriccioso allora semplicemente eviti di leggerli invece che lagnarsi questo si come un bambino. Non e’ Lei a decidere quando qualcuno dovrebbe avere il buon senso di terminare una discussione e il senso comune a cui fa riferimento potrebbe non essere il senso comune degli altri.
Ripeto: chi non mi sopporta dovrebbe semplicemente non leggere i miei commenti visto che non e’ che li deve pagare anche se non li voglia leggere. Io sopporto i commenti di tutti e non m’importa se siano o meno contrari ai miei principi purche’ siano commenti intelligenti che stimolino la discussione e il dibattito fra punti di vista opposti (cosa essenziale per far luce su un argomento complesso come quello dell’immigrazione, clandestina e non). Ma anche se non sopportassi i Suoi di commenti, mi guarderei bene dal lamentarmi con Lei di smettere di inviarne perche’ riterrei la mia intolleranza verso i Suoi commenti un problema interamente mio.
Certamente Lei ha tutto il diritto di lamentarsi e io di apostrofarLa per farlo. Si vede che abbiamo due stili diversi. Ai lettori l’ardua sentenza di stabilire quale dei due sia il migliore.
per tutti i commentatori: cerchiamo di stare tranquilli, una discussione civile, pur avendo posizioni anche distanti, non deve mai trascendere.
Buona serata.
Stefano Deliperi
Mi pare che 47 commenti su questo argomento siano più che abbondantemente sufficienti e sopratutto anche per chi legge non devono essere lesivi dell’altrui serenità. Punto .
non c’è dubbio che chiunque abbia potuto esprimere liberamente le proprie opinioni e, per quanto mi riguarda, non credo che ci sia altro da aggiungere. Non mi pare, però, che sia stata lesa la serenità di nessuno. Più che altro, quando si tira la cosa troppo per le lunghe, il rischio per chiunque commenti – io compreso – è di annoiare i lettori 🙂
Ricordiamoci sempre che non si scrive per se stessi…
Stefano Deliperi
Salve, ho letto con interesse i vari commenti, e vi dirò che a mio parere, l’interpretare o meno la vicenda è una questione di…empatia! E talvolta l’empatia va ben oltre il diritto e/o la politica..Non è mio solito, ma spezzo una lancia in favore del Grig .Scusate: come può un’ associazione animalista-ecolgoista, di cui fa dell’empatia il suo volano, a cui stanno a cuore le sorti degli “altri animali”, e fa della lotta nella tutela di chi “non ha voce” una sua vocazione, non prendere una posizione, anche ideologica, nei confronti degli umani più deboli e sfortunati che muoiono in condizioni atroci e pietose? Perderebbe in credibilità. Ci si può occupare di problematiche legate agli animali (come orsi e lupi), al loro diritto di vivere nei boschi in conflitto con le attività umane, e non spendere due parole, o una vignetta, su un tema umanitario così delicato e sempre più attuale che rappresenta una vera tragedia? una tragedia di proporzioni spaventose, dove nel silenzio e il menefreghismo più assordante , muoiono migliaia di poveri cristi in un mare dove andiamo a sollazzarci allegramente in queste ferie estive. Io, comunque, un ass. animal-ambientalista “di destra”, non l’ho ancora conosciuta! E quando ne nascerà una finirà la filosofia dell’animalismo, nell’indignazione generale dell’opinione pubblica.
Bentornato M.A, bentornato davvero.
Ci voleva il suo commento…”empatico” e di grande buon senso. L’ho contestata in passato, perché cacciatore, ma quel che Lei afferma è assai importante e persino logico.
Che associazione sarebbe” quella che ( seppur dovesse ancora nascere) fa dell’empatia il suo volano, a cui stanno a cuore le sorti degli “altri animali”, e fa della lotta nella tutela di chi “non ha voce” una sua vocazione, se non prendesse una posizione, anche ideologica, nei confronti degli umani più deboli e sfortunati che muoiono in condizioni atroci e pietose?
Già…che associazione sarebbe?
Non sarebbe…no, no, non sarebbe proprio un bel nulla.
Cordialità, caro M.A
Cara G.Maiuscolo, ti ringrazio per il complimento. La questione migratoria sarà uno dei futuri temi trattati dalle associazioni ecologiste, e non ci trovo niente di male che se ne parli in un blog come questo. E’ una tematica umanitaria non solo politica, ma anche, e aggiungerei soprattutto, ecologica. Abbraccia l’ “animalismo” in quanto si parla dell’uomo “animale” soggetto a migrazioni, e di “ecologismo” in cui risiedono le possibili “cause” (come i cambiamenti climatici, desertificazione) ma anche i possibili “effetti” dell’ondata migratoria sui nostri ecosistemi (saturazione della capacità portante con relativa espansione dell’impronta ecologica e sfruttamento del capitale naturale, implemento dell’inquinamento etc etc etc…)
Vedi, a mio avviso, è un tema molto attinente ad un ass. animal-ambientalista, più di quanto sembri. Seppur rappresenti una patata bollente, in quanto è estremamente politicizzato, non si potrà ignorare a lungo. Anche se scomodo, perchè sono presenti forti contrapposizioni ideologiche tra chi intravede in questi migranti delle risorse per mandare avanti economicamente un paese in forte calo demografico, e chi ci vede degli scomodi intrusi “alloctoni” in un habitat dove le risorse sono sperperate in 50 anni di progresso ora si distribuiscono con il contagocce. Per alcuni il nostro continente, è una nicchia ecologica ormai impossibilitata ad offrire pari condizioni di vita a tutti per forza di causa maggiore e noi occidentali lentamente ci stiamo adeguando.
Sono in molti ormai che pensano che una determinata popolazione, coma accade in Natura, si è autoregolata in funzione delle risorse imprimendo un calo demografico per garantire, con le risorse rimaste, uno stile di vita capace di mantenere determinati tipi di standard di qualità della vita.
Il calo demografico che stiamo subendo risiede nel fatto che i giovani siano inibiti psicologicamente nel crearsi una famiglia, in quanto garantire un benessere socio-economico con standard pari a quelli che i padri hanno garantito loro, con l’attuale precariato e l’aumento del costo della vita è molto difficile. Avere una famiglia oggi è terribilmente costoso. Non si è più negli anni 70-80-90 dove mettere al mondo dei figli era uno scopo dell’esistenza umana, e si facevano con una certa leggerezza d’animo dove ci si affidava alla fede e alla filosofia del “cresceranno e troveranno la loro strada”. Se ne facevano tanti, mantenuti con grandi sacrifici dei genitori e dei fratelli più grandi che ammortizzavano gli attuali costi di domestiche e babysitter, ci si passava la roba man mano che la taglia dell’indumento diventava troppo piccola e si dava una mano in casa. Altri tempi, distanti anni luce non raggiungibili nemmeno con la tanto auspicata “decrescita felice”. Oggi i più fortunati, o meglio coraggiosi, se ne fanno si parla di uno o massimo due. Tutto questa è stato rafforzato da nuovi modelli culturali che la digitalizzazione e la globalizzazione hanno portato cambiando profondamente i paradigmi e quindi le basi della società. Oggi ci si sente eterni giovani, la priorità è mettere da parte dei risparmi per conoscere il mondo, viaggiare e condividere sui social la loro qualità della vita e sentirsi appagati nell’aver soddisfatto quello che un tempo era un matrimonio a 30 anni e un bambino. E’ cosi che ci si sente appagati. E quei poveri cristi, che nonostante tutto investono la loro vita nel crearsi una famiglia sotto la spinta delle famiglie, affrontando mille peripezie rappresentate dal precariato, stress, sacrifici nel garantire ai figli un minimo di benessere con il poco che si ha, guardano con invidia chi tra il loro coetanei ha intrapreso un altro modello di vita e ha deciso di vivere una vita più soft e spensierata. Ma anche per loro esistono vie di fughe. Oggi si vedono sempre più uomini e donne che improvvisamente ritornano ragazzini a 50 anni e resettano tutto iniziando da zero.
Ecco, questo modello a mio avviso, è semplicemente il frutto di un adattamento che noi, in quanto animali, abbiamo subito in funzione delle risorse (economiche) dell’habitat in cui viviamo, così come avviene in Natura per qualsiasi altro animale quando mancano disponibilità trofiche. Ma se in quell’habitat arriva una specie “alloctona” che spezza l’equilibrio, che accade??
L’ ambientalismo in generale, non ha il compito di dare soluzioni politiche, ma studiarne le cause e i fenomeni, e prevedere la sostenibilità dell’impatto ecologico del fenomeno su quel preciso ecosistema, applicando la filosofia ambientale che negli ultimi trent’anni ha sempre attuato quando si parla di habitat ed “altri animali”.
Buona giornata
Sono d’accordo che il GrIG si occupi di immigrazione anche se mi piacerebbe che ci fossero al suo interno delle posizioni alternative a quelle buoniste di Stefano e che se ne facesse una disamina basata piu’ sull’aspetto ambientale/ecologico che umanitario. Premesso cio’ mi permetta di dissentire su parte del resto.
1- Le popolazioni in natura non si autoregolano da sole ma vengono autoregolate dall’ambiente tramite la selezione naturale che si attua tramite il decesso della maggiorparte della prole.
2- Lo standard di vita e’ sicuramente piu’ alto di quello delle generazioni precedenti e non piu’ basso come sostiene Lei. Il problema semmai e’ che le aspettative si sono alzate e oggi quello che prima era sufficiente, non lo e’ piu’.
3- Metter su famiglia oggi e’ estremamente costoso perche’ si spende troppo per cose non necessarie se non financo inutili. Senza parlare degli sprechi di cibo ed energia. Se davvero fare dei figli fosse solo una questione di coraggio, allora mi spieghi come mai gli immigrati in Italia fanno piu’ figli degli italiani. Sono forse piu’ coraggiosi di noi?
4- Non generare prole e’ l’esatto opposto di un’adattamento biologico e nessun’altro animale o pianta or fungo si “adatta” all’ambiente in questo modo perche’ si vedrebbe destinato all’estinzione. Quando le risorse sono scarse anzi la tendenza e di generare piu’ figli, piu’ semi sicuramente nel caso di certe piante nella speranza che la maggiorparte di essi sopravviva. La specie umana e’ diversa in quanto punta a volte alla qualita’ piuttosto che alla quantita’ sebbene forse esistono differenze sia fra le varie razze in cui la nostra specie e’ suddivisa e sia fra individui appartenenti alla stessa razza.
Secondo me la differenza tra individui prolifici e non deriva dall’eccesso di energia e da una certa degenerazione dovuta ad un’eccesso di empatia nei confronti di chi sta peggio, le cause del quale ci vengono propagandate dalle elites facendole passare per un fatto di pura e semplice fortuna mentre invece la fortuna in natura non esiste. I paesi industrializzati puntano sulla qualita’ dei figli anche paradossalmente tramite il miglioramento dei potenziali genitori tramite viaggi e altre attivita’ esplorative e sociali. Il terzo mondo invece punta sulla quantita’ soprattutto a causa della mancanza di sistema pensionistico e anche forse come ho gia’ suggerito a una differenza genetica.
Questi 2 differenti approcci sono totalmente (per il momento almeno) svincolati dalla selezione naturale per via dell’abbondanza di energia ma prima o poi questa energia finira’ e allora la selezione naturale riprendera’ il sopravvento e premiera’ l’approccio migliore. Peccato perche’ con un po’ di pianificazione e molto meno buonismo gratuito ed empatia incondizionata questo passaggio che si annuncia brutale, si sarebbe potuto evitare.
Salve Riccardo, le rispondo punto per punto.
1) anche noi ci stiamo autoregolando in funzione dell’ambiente inteso come economia e lavoro. Non generare vita è come morire. Su una specie, la mancanza di nascite ha la stessa funzione dei decessi. Oggi, il tasso di natalità è da brividi specialmente se paragonato al numero di decessi. Il calo delle nascite è un adattamento della specie alle condizioni economiche e sociali, che ha avuto supporto anche dal cambio dei modelli culturali. Oggi a differenza di altre generazioni, non sposarsi e non procreare non è vista come una vergogna o un fallimento dell’esistenza. Esistono tanti altri scopi alternativi da soddisfare per sentirsi realizzati e appagati dalla vita.
2) Forse mi sono spiegato male ma intendevo proprio ciò che sta affermando: lo standard di vita è sicuramente più alto rispetto alle generazioni precedenti. Non ci accontenta, e si vuole sempre di più. Un di più molto difficile da garantire.
3) Per noi fare figli, in questo contesto sociale, e con le condizioni precarie e incerte che si stanno delineando nel prossimo futuro, ci serve tanto coraggio (incoscienza?). Più si ritarda nel fare dei figli (i tempi si sono dilatati rispetto alle altre generazioni) più si acquista consapevolezza di quale svolta si sta dando alla propria vita. Fare figli è difficile, crescerli ed è educarli è ancora peggio. Famiglie sempre più fragili, con crisi matrimoniali sempre più frequenti, famiglie che si rompono generando ulteriore povertà, depressioni etc. Gli immigrati fanno figli non per coraggio, ma per forma mentis. Hanno sicuramente una semplicità e standard diversi rispetto a noi. Per loro rappresenta lo stesso scopo di vita che rappresentava per un uomo 30 anni fa: trovare uno scopo nella propria esistenza, sentirsi realizzato e appagato con se stesso. Non eravamo tanto diversi in Sardegna. Non ci si preoccupa di come cresceranno e delle potenziale vita che potranno avere in un prossimo futuro. Si mettono al mondo stop. Il compito finisce con lo svezzamento, da adolescenti sono indipendenti. Molti giovani di oggi, se non fosse per i padri o la pensione dei nonni, dove sarebbero oggi?
4) Se le risorse scarseggiano come si può implementare la razza? E’ la disponibilità trofica che genera un aumento della specie. Basti pensare agli ungulati con il ritorno del bosco e l’abbandono delle aree agricole, etc. Man mano che ci si avvicina alla capacità portante, e si satura il territorio, diminuisce la disponibilità di cibo, diminuisce la fertilità e teoricamente dovrebbero calare le nascite. Ciò che stiamo vivendo noi, a mio avvis adattandoci alla condizione in cui viviamo e creando dei modelli culturali che giustificano ciò. Se vivessimo in un epoca di benessere sociale ed economica, non crede che riavremmo le nascite in costante aumento, in grado di arginare il costante calo demografico?
La specie umana in Natura non è diversa, è soggetta alle stesse leggi. L’antispecismo è una filosofia molto valida per affrontare queste dinamiche. A mio avviso, le razze nella specie umana non esistono più da quando l’uomo conquistò la possibilità di oltrepassare i propri confini. Le razze esistono tra i cani (i beagle sono diversi dai pointer) tra le vacche, e ogni altro animale addomesticato dall’uomo. Sono il frutto di una creazione dell’uomo che ha imposto una selezione genetica, imponendo degli accoppiamenti mirati per esaltare o far emergere determinati fenotipi funzionali alla propria esigenza. Ma per l’uomo, che da 500 anni ormai è liberissimo di girare ogni angolo del pianeta senza conoscere confini mischiando il proprio sangue con chiunque, si può parlare di razze? non credo. Tutti i fenotipi come: altezza, capelli, pigmentazione della pelle sono solamente il frutto dell’adattamento dell’organismo all’ambiente in cui vive. E’ curioso che questo accade anche nella fauna selvatica tra animali appartenenti alla stessa famiglia. Tutta la fauna sarda ha dimensioni notevolmente inferiori e contenute rispetto a quella continentale. Il tipo di habitat costituito prevalentemente dalla bassa macchia mediterranea ha imposto degli adattamenti strutturali alla fauna che ha conservato e tramandato ciò nel proprio patrimonio genetico. Questione di sopravvivenza.
Un saluto anche a Lei.
1- Un certo grado di autoregolazione e’ consentito in natura per la nostra specie ma non a scapito di non procreare affatto. Il limite al disotto del quale tale adattamento e’ da considerarsi controproducente dal punto di vista della dispersione dei singoli geni e’ quello dei 2 figli per donna anche se e’ possibile portarsi al disotto senza perdere vantaggio evolutivo ma solo a patto che individui geneticamente correlati mettano al mondo piu’ figli degli altri.
Alla fine dei conti cio’ che veramente conta e’ quanto ci si riproduce in confronto agli altri e dopo un periodo di tempo relativamente lungo che renda gli individui piu’ adatti capaci di rimpiazzare quelli meno adatti.
2- Dicevamo la stessa cosa.
3- Ribadisco quel che ho scritto gia’: nessuno coraggio ma semplicemente si da’ piu’ valore alle cose inutili che compriamo che lasciare qualcosa per un futuro possibilmente migliore sotto forma di progenie. Mettere al mondo dei figli e mantenerli non sarebbe cosi difficile se si fosse meno ottenebrati dal consumismo imperante che fa male sia a noi che al pianeta, ovvero alle generazioni che ci succederanno.
4- Le nascite non calano coll’avvicinarsi del numero critico che l’ambiente puo’ sostenere sebbene le femmine di alcune specie riescano a limitare il numero di ovuli da fecondare qualora le risorse siano scarse in modo da evitare la perdita di energia nel provvedere a un numero eccessivo di figli. Aumenta invece la pressione selettiva tramite un maggior numero di decessi. Quando le risorse scarseggiano ulteriormente si ottiene un’accelerazione nell’evoluzione di quella specie, un fenomeno conosciuto col nome di collo di bottiglia evoluzionario.
4 bis- Nelle societa’ occidentali il cibo non e’ piu’ scarso ma l’esatto opposto. Il fatto che le nascite diminuiscano quindi contraddice la Sua ipotesi. Piu’ aumenta il benessere e piu’ benessere si vuole con conseguente ulteriore calo demografico. Per evitare cio’ sarebbe necessario meno benessere casomai, o perlomeno eliminare il sistema pensionistico.
Per quanto riguarda il tema delle razze, trovo che Lei si contraddica quando dice che nella specie umana esse non esistono e poi poche righe oltre afferma giustamente che l’ambiente causa modifiche varietali nell’ambito della stessa specie. Fino a quando tutte le razze umane si saranno mischiate completamente, cosa che ritengo estremamente improbabile oltre che dannosa, almeno nelle condizioni attuali di totale mancanza di selezione naturale, fino ad allora dicevo le razze umane continueranno ad esistere e a degenerare. 500 anni di parziale mescolamento e al ritmo in cui esso e’ avvenuto non sono assolutamente sufficienti per ottenere il risultato che Lei ritiene sia gia’ stato raggiunto.
Salve Riccardo, guardi leggendo il suo commento, ho visto che il mio pensiero non si discosta tanto dal suo. Io parlo di risorse in generale, che per la nostra specie non si traduce come per altri animali (ad esempio cinghiali) in disponibilità di habitat e cibo che inducono un aumento demografico, ma di economia e lavoro. Sono questi che creano benessere. Benessere a sua volta, non significa direttamente cibo (la nutrizione era un mito negli anni ’60 proprio per ostentare il benessere economico dopo gli anni di povertà vissuto durante la guerra…homo de panza è homo de sostanza). I soldi oggi non ci servono per mangiare, ma per permetterci quel qualcosa in più che ci aiuti a trovare una risposta alla perenne domanda esistenziale quando ci alziamo al mattino: “che senso ha lavorare anche oggi, uscire di casa alle 6 del mattino e tornare alle 18:00??” Ha perfettamente ragione quando ci dice che oggi la disponibilità di cibo è maggiore rispetto al passato. Indirettamente, esser poveri non significa avere lo stomaco vuoto. I nuovi poveri sono ben altri. Paradossalmente ho conosciuto dei poveri a cui non mancava niente. Ma erano poveri di valori, vuoti dentro. Ho conosciuto “poveri illusi”, persone che hanno combattuto una vita illudendosi di aver creato chissà che cosa per accorgersi poi di esser soli e non avere niente. Poveri depressi che con 1200 euro al mese non riescono a vivere con un minimo di tranquillità tra mille rinunce. Poveri con il lavoro, che con una famiglia fallita, e figli da mantenere, si ritrovano nell’eterna condanna di campare delle vite con assegni mensili per crescere uno o due figli sino alla maggiore età, che non conosceranno mai il padre, come quel padre ha conosciuto il suo, se non per qualche spudorato incontro concesso saltuariamente. Poveri che tra mille sacrifici hanno dato per tutta la vita anima e corpo per i figli, e poi questi una volta cresciuti o per forza di causa maggiore o per scelta di vita poi si sono trasferiti in altri Stati o regioni, lasciando qui i genitori a morire soli in qualche casa di accoglienza….E’ questo genere di povertà il vero fattore limitante della società in termini di crescita demografica, non quel piatto di pasta o un paio di scarpe che servono dal punto di vista organico a nutrire il corpo perchè oggi bene o male a tutti è garantito. Per quanto riguarda il concetto di razza, 500 anni in un processo evolutivo non sono niente, ha ragione. Ma il processo con la globalizzazione e le società multietniche è iniziato da tanto ed è inarrestabile, non possiamo costruire delle “gabbie” fisiche o immaginarie per impedire che l’uomo non vada da una parte all’altra del mondo per mischiare il proprio corredo genetico con chi più gli/le aggrada. Non le pare? Noi non siamo beagle o pointer….siamo semplicemente cani.
Economia e lavoro sono l’habitat della nostra specie o almeno lo sono diventati da quando si e’ smesso di vivere di sussistenza coltivando la terra e allevando bestiame. Detto questo ribadisco che il calo demografico nelle societa’ occidentali non e’ affatto dovuto alla mancanza di lavoro o a suo difetto. Una prova per tutte ce la danno proprio quelli che invece il lavoro ce l’hanno e ben pagato. Senza parlare di chi puo’ addirittura permettersi di darne, ovvero gli imprenditori. Pur vivendo nella larghezza infatti, essi come la loro controparte povera fanno pochi figli se non addirittura meno di questi ultimi. Quindi se non e’ il grado di benessere, allora cos’e’ che porta a fare pochi figli?
Finora ho individuato solo 2 possibili spiegazioni:
1- non siamo geneticamente attrezzati per pensare di fare dei figli per un mero desiderio di moltiplicarci. Non esiste questa consapevolezza a livello genetico. Invece i geni agiscono indirettamente in 2 modi. Il primo usa la gratificazione sessuale ma non funziona piu’ a causa dell’avvento degli attuali metodi contraccettivi (pillola e profilattico) e in caso di fallimento di questi, al ricorso all’aborto. Il secondo si attua con la paura di restare soli e senza mezzi di sostentamento in eta’ avanzata. Con le pensioni questa paura non esiste piu’ e anche se si e’ soli il sistema pensionistico ci permette di sopravvivere fino all’ultimo.
2- siamo offuscati dal consumismo e dagli status symbols. Preferiamo una bella vacanza o financo soltanto un televisore nuovo ad un bel bambino. I figli entrano anche loro nella guerra dell’apparenza e quindi ci sentiamo costretti a dare anche a loro una bella vacanza o un telefonino nuovo piuttosto che vestiti di marca e paghetta settimanale da ostentare coi loro coetanei.
Le situazioni di miseria spirituale che Lei descrive le trovo quasi tutte auto-indotte perche’ dovute all’impulso di consumare ed apparire.
I poveri illusi dovrebbero invece congratularsi con se stessi per aver almeno tentato di cambiare qualcosa (a patto che si accorgano di aver fallito nel compito) al contrario di quella marea di mediocri che invece neanche ci prova perche’ non si accorge neppure di cosa c’e’ da cambiare e in che modo.
Quelli con 1200 euro al mese non dovrebbero essere affatto depressi perche’ a mancargli non e’ il denaro ma le idee per usarlo al meglio.
Quelli col lavoro e la famiglia distrutta almeno hanno i figli che longi dall’essere una condanna sono invece il bene piu’ prezioso che si possa avere oltre alle buone idee per migliorare questo nostro mondo tutto sbagliato, e se educati nel modo giusto possono essi stessi rendersi promotori di questo cambiamento cosi dovuto.
Quelli che crescono i figli che poi espatriano anziche’ finire la loro esistenza in case di cura dovrebbero invece seguire i figli ed aiutarli all’estero a tirar su i loro nipoti invece di restare ancorati alla casa o ai luoghi in cui sono vissuti come se fossero la cosa piu’ importante della loro vita ormai al termine.
La globalizzazione e le societa’ multietniche non sono affatto inarrestabili in principio. Lo sono perche’ manca la volonta’ politica di arrestare questi fenomeni, anzi c’e’ l’esatto opposto: un martellamento mediatico continuo per farci credere che siano la cosa giusta da fare e per quelli che si sono accorti che non lo sia, che comunque non ci sia niente da fare per impedirle. In Giappone per esempio dove c’e’ invece un diffuso e condiviso sentimento di segno opposto, il concetto di societa’ multietnica e’ respinto in pieno.
Non si possono costruire delle gabbie ma si possono fare delle leggi per diminuire e/o invertire la migrazione dal terzo mondo. E la storia ci insegna che se si aspetta troppo a legislare in proposito e invece si esaspera la popolazione autoctona si va incontro alla pulizia etnica.
Quindi non tutti i cani sono uguali e a trattarli tutti allo stesso modo si combinano disastri peggiori di quelli che si vorrebbero evitare col trattarli allo stesso modo.
Un saluto.
Ho dimenticato di aggiungere che la maggiorparte di quelli che emigrano dal terzo mondo nei paesi industrializzati non si mischiano con gli autoctoni e viceversa ancora meno. Trattasi quindi di un vero e proprio soppiantamento delle popolazioni locali, visto che queste ultime non si riproducono abbastanza.
Riccardo, non l’hai “dimenticato”, é un concetto espresso millanta volte. Ora direi che può bastare. Ormai chiunque si è espresso come e quanto ha voluto e non si può esser ripetitivi, soprattutto per rispetto di chi legge.
Ulteriori commenti su questo articolo non saranno pubblicati.
Buona giornata a tutti 😊
Stefano Deliperi
M.A, ma dov’era finito in tutto questo tempo?
Dico una cosa che capisco solo in questo momento, leggendola: avevo nostalgia di Lei e dei Suoi interventi brevi brevi…ahahahaha
Un abbraccio, con affetto.
Gentile M.A, noto con piacere che continua ad esprimersi con pazienza e con tenacia e anche con dettagliata chiarezza; mi sembra altresì più agguerrito che…pria.
Le sue puntualizzazioni mi sono piaciute e prendo atto della sua cortese disponibilità al dialogo e al dibattito: mi dispiacerebbe se dovesse sentirsi dire:
“Da lei mi sarei aspettato una risposta più articolata e circostanziata”.
Perché, per essere stato articolato, lei lo è stato eccome.
Ma…le vie del Signore sono infinite ed…impervie.
Il suo non è un post; il suo commento è una vera e propria pubblicazione che io intitolerei:
” Sardi e fauna della Sardegna: dalla Preistoria ai giorni nostri”.
M.A, sto scherzando e mi permetto di farlo perché Lei è persona amabile, gentile ed educata. Soprattutto aperta al dibattito e al dialogo anche il più acceso.
Con stima e
cordialmente