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Ossa umane, “misteri” e minestroni storici.


Cagliari, pianta della cavità di S. Guglielmo (o Santu Lemu)

In questi giorni Cagliari è stata bombardata da una notizia che avrebbe del sensazionale: ritrovati una “cattedrale arcaica”, un “eremo rupestre”, una “cisterna cartaginese”, la “Tomba dei Vescovi africani, deportati in Sardegna dai Vandali con i loro adepti: dal vescovo di Cartagine San Fulgenzio a quello di Ippona, Feliciano, dei “resti di bare”, una “sorta di catacomba cristiana”.  Non avvistato, purtroppo, il depliant illustrativo dei Rosacroce, assente per disdetta il gladio di S. Elia, tuttavia pur sempre un “posticino da brivido” che “riposa da millenni a trenta metri di profondità sotto le trafficate strade del Castello di Cagliari”

L’ha scoperto Marcello Polastri, presidente del Gruppo Cavità Cagliaritane (e pure componente della direzione cittadina del P.D., n.d.r.), in compagnia di uno staff televisivo. La spedizione era composta da speleologi sardi e dal team esplorativo Teses di Vercelli nell’ambito di un gemellaggio esplorativo, e aveva l’obiettivo di realizzare immagini sulle cavità di Cagliari per il programma tv Mediaset Mistero, e per Infochannel Tv. Il conduttore Daniele Bossari, con Polastri e Luigi Bavagnoli, quest’ultimo responsabile di Teses, dopo aver superato un foro in una parete di un vecchio rifugio di guerra hanno trovato le ossa. Prima due, poi tre, infine migliaia che ricoprono il pavimento di una grande caverna che in parte si dipana, con i suoi cunicoli e le grandi sale, sotto il bastione di Santa Croce a Castello”.

Cagliari, immagine dell'Ospedale di guerra San Giorgio (1941)

“Potrebbe trattarsi della scoperta più importante dal 1800 ad oggi”, afferma sicuro.   Per capirci, a ‘sto punto Indiana Jones ha dichiarato che intende andarsene in pensione.

Il prof. Antonello Fruttu, cultore di storia e archeologia, speleologo e approfondito conoscitore delle infinite cavità cagliaritane, prova a ricondurre a realtà la vicenda, consigliando caldamente la segnalazione alla competente Soprintendenza archeologica di Cagliari.

“Probabilmente è sempre la cavità di Santu Lemu (ampiamente studiata da tempo), in cui negli anni ‘40 inserirono la clinica San Giorgio, di cui è allagato oggi il piano terra. Le ossa rinvenute negli anni ‘80 erano in una zona sul fondo della grotta tra la parete rocciosa e il muro perimetrale dell’ ospedale. Siccome la cavità è molto ampia, è probabile che” si tratti di “qualche altro settore dell’intercapedine tra muro e parete di roccia”, dove sono state viste le “altre ossa, tutte probabilmente già spostate a ridosso della parete ai tempi della costruzione dell’ospedale di guerra”.

Cagliari, Ospedale di guerra San Giorgio (attualmente allagato)

“Purtroppo non ne sapremo mai un gran che perchè la zona è di difficile accesso: non solo bisogna raggiungere l’intercapedine sul retro dell’ ospedale, praticamente in fondo alla cavità, ma ci sono pure due metri d’ acqua a complicare le cose”.   Difficilmente i funzionari e tecnici della Soprintendenza andranno lì a verificare.

“Quanto alla provenienza delle ossa, o appartengono ai morti di peste del 1656,  o (parere personale) sono i morti sepolti sotto il pavimento di chiese cagliaritane, traslocati  ai primi dell’800 in quell’antica cava come è avvenuto ad esempio in varie città europee (Parigi) o italiane, non ultima Napoli  dove un milione  di scheletri fu traslocato in una cava romana limitrofa alla città, che prese il nome di cimitero delle Fontanelle.

Viene anche da ricordare che la zona è stata nei secoli utilizzata quale cimitero e ossario, tanto che il nome del quartiere Stampace deriverebbe, secondo vari studiosi, dall’espressione “sta’ in pace” con cui nel medioevo gli aragonesi accompagnavano il lancio dalle soprastanti mura di Castello degli sventurati non aragonesi che si fossero lì trovati dopo il coprifuoco.

Insomma, magari un sito da indagare con la dovuta attenzione quale estensione di un sito storico e archeologico già noto, ma senza sensazionalismi un po’ fuori luogo.  Difficilmente si potrà trovare la carta d’identità di San Fulgenzio…

Gruppo d’Intervento Giuridico

Napoli, Cimitero delle Fontanelle

P.S.   qualche giornalista farebbe bene a fare un briciolo di verifiche prima di riempire d’inchiostro le pagine dei giornali.

 

 

 

 

 

da L’Unione Sarda on line, 26 giugno 2011

Cagliari, scoperta una catacomba sotto il bastione piena di ossa umane: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/227176

da Tiscali Notizie, 25 giugno 2011

Cagliari, scoperta una catacomba centinaia di scheletri in una caverna: http://notizie.tiscali.it/regioni/sardegna/articoli/11/06/26/scheletri.html

da La Nuova Sardegna on line, 25 giugno 2011

Scoperta catacomba piena di scheletri nel sottosuolo di Cagliari: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/06/25/news/scoperta-catacomba-piena-di-scheletri-nel-sottosuolo-di-cagliari-4503730

Napoli, Cimitero delle Fontanelle

(foto A.F., archivio GrIG)

Aggiornamento:   pubblichiamo volentieri per completezza d’informazione quanto abbiamo ricevuto dallo speleologo Roberto Sanna del materiale concernente la cavità di San Guglielmo, già visitata e studiata alla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Roberto Sanna partecipò alla spedizione del Gruppo speleo-archeologico “Giovanni Spano”: “è mia ferma convinzione che quella rinvenuta dal Polastri non sia altro del proseguo della stessa cavità che non potemmo esplorare completamente in quel periodo a causa della presenza stabile dell’acqua; infatti noi lavorammo con un idrovora sempre in funzione tanta era l’acqua”.  Le foto sono dello speleologo Antonio Trogu.

Cagliari, cavità di s. Guglielmo

 

 

 

 

Cagliari, cavità S. Guglielmo

 

 

 

 

 

 

 

questo è l’articolo “Scheletri nella ‘grotta sacra’. Tracce puniche e medioevali” di Carlo Figari, pubblicato su L’Unione Sarda, edizione del 19 novembre 1989. Riporta anche della discesa di Donatella Mureddu, funzionaria archeologa della Soprintendenza archeologica di Cagliari.  Singolari le espressioni ripetute a 22 anni di distanza: “un posticino da brivido”.  Evidentemente dev’essere così.

L'Unione Sarda, 19 novembre 1989

  1. Avatar di paolo
    paolo
    giugno 27, 2011 alle 6:36 PM

    e che c’è di male ad avanzare ipotesi affascinanti che potrebbero rivelarsi vere ? cosa impedisce che si approfondisca di più per svelare il mistero? In fondo anche Sergio Frau sostiene che le colonne d’Eracle si trovassero tra la Corsica e la Sardegna e che quest’ultima fosse la mitica Atlantide; non dimenticarsi poi l’ipotesi che gli Etruschi avessero origine dai nuragici sardi……francamente, il tono da sberleffo lo trovo fuori luogo

    • giugno 27, 2011 alle 7:50 PM

      nulla impedisce di verificare e approfondire, anzi, si deve. Diverso è alludere alle “più grandi scoperte dal 1800” in poi. Un po’ di sana prudenza, un po’ – soprattutto – di attenzione proprio per quei valori culturali e archeologici che si afferma di voler salvaguardare e valorizzare. C’è bisogno di andar lì con decine di persone, troupe televisive e quant’altro fà grancassa? Non è forse più indicato indicare quel che si ritiene di aver scoperto a chi fà questo per mestiere e dettato legislativo? Una segnalazione asciutta e documentata alla Soprintendenza non si può fare senza tirar giù le ipotesi più contraddittorie fra loro?

      • Avatar di paolo
        paolo
        giugno 28, 2011 alle 12:55 PM

        mah, ognuno pubblicizza ciò che ha scoperto come crede….se poi hanno creato danni materiali ai luoghi e resti, beh come sempre abbiamo fatto denunciamoli……

  2. giugno 27, 2011 alle 7:34 PM

    Forse, qualche ambientalista farebbe bene a trovar il tempo (e magari anche il coraggio) di fare un esposto serio, intervenendo giuridicamente se riterrà giusti i presupposti sull’abbandono e la noncuranza del vecchio Ospedale del tempo di guerra! Sapeva che parte del sito è stato distrutto? Difficile che proprio lei non ne sapeva nulla…

    Perchè il gruppo di Intervento Giuridico non va a verificare?

    IL GCC è pronto a farvi pervenire una ricca documentazione, e magari, se non sarete come sempre sterilmente polemici, a portarvi fino ai saloni più reconditi… e ricchi di arte, e storia.
    Magari noterà parti in cemento che sorgono a due passi dai cumuli ossei! E di altri cumuli ossei appena ritrovanti e stia pur certo, inediti! Ma questo, lo saprà la Soprintendenza non appena riceverà la documentazione e magari il sig. Fruttu, o lei, se toccherete con mano queste realtà. talvolta i libri sbagliano. E la storia va letta sul campo, dove pochi osano…

    Ps. Stampace forse deriva da “stampu”, “buco”, “cavità”. Come Tuvixeddu forse da “tuvuru”, “vuoto”… Lo diceva Alziator!

    • giugno 27, 2011 alle 7:59 PM

      che le cavità (“stampu”) siano parte della storia di Stampace è cosa nota. Che qualsiasi ricerca sia cosa positiva e meritoria è cosa altrettanto nota. Un po’ di sana prudenza e – soprattutto – attenzione verso quel patrimonio che si afferma voler tutelare è, invece, auspicabile. E’ necessario andare in ambienti così delicati con decine di persone? E’ necessario far tale grancassa? Fate una segnalazione documentata e asciutta alla Soprintendenza archeologica che – se permettete – ha gli strumenti normativi e scientifici per fare tutte le verifiche necessarie.
      Abbiate pazienza, ma “sparare” ipotesi a caso ” (“cattedrale arcaica”, “eremo rupestre”, “cisterna cartaginese”, “tomba dei Vescovi africani, deportati in Sardegna dai Vandali con i loro adepti: dal vescovo di Cartagine San Fulgenzio a quello di Ippona, Feliciano”, “catacomba cristiana”, ecc.) fà solo perdere serietà al lavoro svolto.

  3. giugno 27, 2011 alle 8:25 PM

    da La Nuova Sardegna, 26 giugno 2011
    La Cagliari sotterranea svela ad alcuni speleologi un gigantesco ossario. I dubbi degli studiosi. Resti umani sono molto probabili in quella zona ma attenti a non parlare di catacombe cristiane. (Alessandra Sallemi)

    CAGLIARI. Un gruppo di speleologi in cerca di immagini per la trasmissione Mistero del gruppo Mediaset qualche giorno fa nelle viscere di Cagliari ha trovato cumuli di scheletri alti alcuni metri. Mentre il referente del «team», Marcello Polastri, parla subito di «straordinaria scoperta» e ipotizza che «potrebbe essere la più importante dal 1800 a oggi», due studiose invitano a compiere un passo: avvertire subito, senza lasciarsi andare ad altre affermazioni, la soprintendenza.
    Scrive tra l’altro Polastri in un lungo comunicato: «E’ bene non rendere nota l’esatta ubicazione per il timore di manomissioni». La preoccupazione di ogni archeologo (la manomissione di un sito) si è impadronita dello speleologo che il giorno della «scoperta» era in compagnia di quasi dieci colleghi, un conduttore televisivo, un altro gruppo di esploratori venuti da Vercelli «a conclusione di un ciclo di esplorazioni sotterranee seguite da tv regionali e internazionali». Il punto, utile a una migliore comprensione del ritrovamento, è che Polastri, quando spiega del grande impatto anche emotivo provocato dal ritrovamento, segnala che questo è avvenuto oltrepassando un’intercapedine, «tra un muro del vecchio ospedale di guerra e la parete rocciosa della grotta che lo ha ospitato a partire dal 1940».
    E’ qui che gli studiosi cagliaritani degli insediamenti rupestri capiscono quasi perfettamente dov’è che Polastri e i suoi colleghi si sono infilati: l’ospedale ricavato nella grotta è vicino all’ex clinica Aresu, nel fosso di San Guglielmo, sito notissimo, di grande interesse, conosciuto proprio per gli ossari, gli eremi, le chiese scavate nella pietra, le grandi cavità in parte naturali e in parte artificiali. Una zona anche di corridoi che (con importanti motivazioni storiche) partivano dal Ghetto degli Ebrei in Castello e raggiungevano la città di sotto degli insediamenti popolari.
    L’ex assessore regionale ai Beni culturali, Maria Antonietta Mongiu, archeologa con pubblicazioni sugli habitat rupestri di Cagliari e Maria Paola Morittu referente regionale per la pianificazione paesaggistica di Italia Nostra, sul tema aperto dal gruppo di speleologi, dicono: nulla di strano che in quel complesso noto ci siano ambienti non ancora esplorati. «E’ un’indicazione che merita attenzione – commenta Mongiu -, naturalmente occorrono verifiche e approfondimenti. E’ certo possibile che oltre la grande cavità che ospitò un eremo e una vasta necropoli, ci siano spazi ulteriori».
    Cos’ha trovato di preciso il gruppo di speleologi? «Un complesso sotterraneo pieno zeppo di ossa umane, una sorta di catacomba cristiana… Questo posticino da brivido, che per certi aspetti assomiglia a una cattedrale arcaica – è scritto nella nota stampa – riposa da millenni a trenta metri di profondità sotto le trafficate strade del Castello di Cagliari. Sono centinaia gli scheletri umani avvistati dagli speleologi, incalcolabili i cumuli di ossa umane alti diversi metri che giacciono sottoterra tra cocci antichi, croci e resti di bare». Più avanti nel comunicato si insiste sulla definizione di catacomba: «… Sul finire del 1980 in questa zona venne scoperto un ossario, ma questo riportato alla luce l’altra sera non è un semplice deposito di ossa, bensì una sorta di catacomba labirintica e per un tratto allagata…». In attesa che la soprintendenza ai beni archeologici vada, veda e analizzi, Morittu di Italia Nostra commenta: «Magari il ritrovamento può essere collegabile all’ospedale, l’ipotesi della catacomba cristiana cronologicamente non regge coi resti di croci e di bare. Forse i cumuli di ossa possono essere associati alle epidemie: a Siena c’è un impressionante ossario, i corpi venivano buttati da un cunicolo». In un altro passaggio del comunicato a firma di Polastri la grotta diventa invece «una sorta di eremo rupestre». Ma chissà che il team interregionale e televisivo non possa alla fine pronunciarsi in modo esaustivo, è annunciato infatti che «nei prossimi giorni gli speleologi concluderanno i rilievi nella caverna».

    L’ARCHEOLOGA. Enormi cavità usate nei secoli in mille modi.

    CAGLIARI. Cagliari in certe foto scattate a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento sembra la Cappadocia. Come quella presa dalla chiesa di Sant’Avendrace sulla necropoli di Tuvixeddu dall’archeologo tedesco Wagner nel 1906. Lo racconta Maria Antonietta Mongiu, che spiega come il capoluogo abbia avuto costantemente nel tempo, dalla preistoria in poi, insediamenti abitativi rupestri. Sant’Efisio e Santa Restituta sono chiese rupestri e forse anche Sant’Anastasia e Sant’Andrea all’Eremo. Grotte enormi residui di cave antiche e grotte naturali sono state usate in ogni modo: per gettare i cadaveri nelle epidemie di peste e per riparare i cagliaritani dai bombardamenti. Oggi molte di queste cavità sono anche visitabili.

  4. giugno 28, 2011 alle 11:22 am

    Caro Intervento Giuridico, le ipotesi non le ha avanzate il team di Polastri (GCC) o Teses, che da giornalisti e speleologi hanno reso edotte le persone su una scoperta sensazionale. Hanno solo fatto il proprio lavoro. Le sole frasi del comunicato – ben pesate – sono legate alle cronache ottocentesche che descrivevano il sito usando parole come: “eremo” e “chiesa”, “rifugio di vescovi”, “ossario”, etc. Si noti che la scoperta è avvenuta (io c’ero) con una troupe televisiva, vero, in un vecchio rifugio, ma nel “sito integro” accessibile da un sifone, solo due speleologi sono entrati, con abilità non comuni. Di quale grancassa parlate, di quale baccano? Lo fate voi il baccano semmai! Un po di riconoscimento e senso della misura, su! Ai media e ai Sardi è stata data una notizia precisa sul nostro patrimonio celato e dimenticato. Una notizia che non è stata venduta per quattrini, né data in esclusiva assoluta a nessuna Tv o giornale regionale o nazionale. Semmai, dopo la scoperta (che non abbiamo voluto tener per noi) è stato fatto un lancio stampa a tutti i media, per equità: la scoperta potrebbe dimostrare tanto, ad esempio sulle deposizioni delle salme, sull’arcaicità del luogo, sui suoi usi antichi o meno antichi, sui vecchi frequentatori, di certo religiosi a ipotizzare dai segni sacri sui muri. Tale scoperta dimostra che un giornalista, antipatico forte a taluni (avrà concorrenti tra gli speleologi invidiosi) e che non ha peli sulla lingua, da anni studia e pubblica a proprio carico dati e informazioni preziose sul nostro passato, sul patrimonio culturale di tutti! Questa scoperta di fatto è eccezionale per il numero di spoglie mortali osservate. Sono morti recenti o del passato? Sono ossa appartenute ai Romani che usavano la cava, ai vescovi che nei libri Ottocenteschi sono citati? Anche il sig. Fruttu (sapeva che con Polastri andavano in grotta?) sbaglia di grosso: se qualcuno sapeva del sito, dell’esistenza di una sorta di chiesa zeppa di scheletri, come mai è stato zitto a lungo (studiosi blasonati compresi)? Ora tutti qui a criticare il lavoro fatto da un gruppo di appassionati! Magari qualcuno vorrà anche prendersi il merito delle scoperte altrui!? Ridicolo. Anche lei sembrerebbe preferir sminuire la notizia anziché collaborare, magari offrire supporto giuridico per tutelare il bene: ne abbiamo bisogno! Una ultima cosetta: ma l’articolo de La Nuova (pieno di inesattezze) non era a firma di Sallemi? Come mai ora appare da voi citato a firma di Mauro Lissia? Se vorrete sapere di più, magari collaborare, vi invitiamo a contattare il GCC, fareste un atto di umiltà! Altrimenti rimarrete sempre li a polemizzare, in modo patetico. Saluti cordiali.

    • giugno 28, 2011 alle 3:43 PM

      non c’è proprio nessuna polemica da parte nostra (“invidia” poi..e di che cosa?), c’è invece un bonario invito – che evidentemente non interessa cogliere – a fare meno sensazionalismo e maggiore attenzione a quel patrimonio archeologico che anche voi affermate di voler vedere tutelato.
      Auguriamo a Marcello Polastri e a tutti voi la migliore fortuna per i vostri studi e le vostre ricerche.
      Avvertite la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari, l’amministrazione pubblica deputata a svolgere quelle indagini e studi per garantire la migliore salvaguardia per i beni ritrovati, proprietà dello Stato ai sensi degli artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.
      Grazie per la segnalazione: la firma di Alessandra Sallemi era “saltata” durante l’operazione di copia-incolla. Correggiamo, anche se la sostanza non cambia.
      Un’ultima cosa: le espressioni contenute nell’articolo sono prese – pari pari – dai vari articoli di stampa pubblicati sulla vicenda e, in particolare, proprio dal vostro comunicato stampa. Compreso “Potrebbe trattarsi della scoperta più importante dal 1800 ad oggi”.
      Eccolo qui: http://www.sardegnasotterranea.org/index.php?option=com_content&view=article&id=177&catid=1

      • Avatar di alfa
        alfa
        luglio 3, 2011 alle 1:36 PM

        L’esistenza della cavità era già nota ,ricordiamo che nell’ 1989 durante i lavori di ripristino delle pareti della fossa di San Gugliemo ,fù rinvenuta la cavità che aveva al suo interno cumuli di ossa ,solo per il numero di crani rinvenuti si ipotizzo la “sepoltura ” di non meno di un centinaio di individui ,croci sulle pareti,cocci vari ,questa fu studiata dalla professoressa Donatella Mureddu della soprintendenza Archeologica di Cagliari,in collaborazione con il Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano,fu dato ampio risalto alla scoperta anche tramite il quotidiano L’UNIONE Sarda in un articolo del 19 novembre 1989,inoltre venne fatta una relazione nella rivista di caratere speleologico SARDEGNA SPELEOLOGICA,

  5. giugno 28, 2011 alle 11:23 am

    Ps. la mappa della cavità dimostra che avete riportato una inesattezza: non è quella la cavità-oggetto della scoperta!

  6. giugno 28, 2011 alle 2:56 PM

    Il GCC fa un passo indietro se il titolo appare ” sensazionalistico “: vada per il titolo certo, specie in assenza del punto interrogativo nello stesso. Attenzione: “Catacomba” è un termine che, a Cagliari, suona fuori luogo. Ma indica un antico cimitero e rifugio sotterraneo dei primitivi Cristiani. In quel di Cagliari, nella cavità scoperta, sono tanti gli elementi simili “ad un luogo di preghiera e cimiteriale” plausibile in tali ipogei esplorati (si badi: in parte). Ad ogni modo, potrebbe essere questo uno dei luoghi che accolse “la Chiesa delle origini”, intese come origini dei Cristiani (e forse ortodossi) a Cagliari. Spetta però agli archeologi ed esperti in materia pronunciarsi, forse dopo aver scavato nel sito… Forse per adesso concordiamo tutti sulla necessità di tutela a 360 gradi del sito scoperto perchè, nello strato piu’ profondo, potrebbe celare elementi utili per la storia sia del sito che della città, compresi i raffronti con altre realtà storiche, antropiche, archeologiche. Grazie per il puntuale e qualificato suggerimento sulla segnalazione che verrà consegnata non solo alla Soprintendenza. In questo momento serve una sinergia comune per tutelare un sito che un domani potrebbe diventare “campo di indagine e di scavo” per gli archeologi. Sino a ieri, alla diffusione della notizia, quel bene era pressochè sconosciuto. Ora, noto ai più, potrebbe diventare qualcos’altro nel senso buono del termine, speriamo non un giardino condominiale o un parcheggio! Il nostro rispetto per questo sito è stato e sarà massimo. Da qui la necessità di focalizzare l’attenzione su tale prezioso bene, da tutelare e far conoscere: che male ci sarebbe?

    Ps. Gentile Paolo, qualche “graffio” sulla volta del sito sotterraneo che da accesso alla cavità ricca di elementi storici c’era, eccome. Si notavano infiltrazioni di cemento su parti rocciose (poco bello il cemento in un simile contesto). Pèrò, questa non è competenza del nostro Gruppo che si ferma a segnalare e far conoscere, dopo aver esplorato. Se vorrete, magari valutere voi nel dettaglio.

    PS. L’immagine che avete utilizzato, realizzata dal Marcello Polastri anni fa si riferisce a una stanza sotterranea che presenta gradini sommersi: è un ambiente della Cavità di San Guglielmo, la stessa rilevata dal Delitala.

    • giugno 28, 2011 alle 6:37 PM

      siamo perfettamente d’accordo: servono sinergie comuni per preservare e conservare i nostri beni culturali. E servono strumenti giuridici di tutela: inviate quanto prima alla Soprintendenza archeologica la relativa segnalazione con tutta la documentazione che vi sembra opportuna. Sarà la Soprintendenza ad appurare di che cosa realmente si tratta, quali siano le modalità di tutela e di eventuale fruizione. La vostra è certamente una bella e valida attività, non fate perdere di serietà i risultati con “entusiasmi” magari un po’ eccessivi 😉

  7. luglio 3, 2011 alle 9:20 PM

    grazie Alfa per il tuo contributo: puoi inviarci i materiali di cui parli? Li pubblicheremmo volentieri e potrebbero essere un importantissimo contributo in tema.

  8. Avatar di alfa
    alfa
    luglio 4, 2011 alle 8:22 PM

    alfa :
    L’esistenza delle cavità era già nota ,ricordiamo che nell’ 1989 durante i lavori di ripristino delle pareti della fossa di San Gugliemo ,fù rinvenuta una cavità che aveva al suo interno cumuli di ossa ,solo per il numero di crani rinvenuti si ipotizzo la “sepoltura ” di non meno di un centinaio di individui ,croci sulle pareti,cocci vari ,questa fu studiata dalla professoressa Donatella Mureddu della soprintendenza Archeologica di Cagliari,in collaborazione con il Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano,fu dato ampio risalto alla scoperta anche tramite il quotidiano L’UNIONE Sarda in un articolo del 19 novembre 1989,inoltre venne fatta una relazione nella rivista di caratere speleologico SARDEGNA SPELEOLOGICA,

  9. Avatar di Dieè
    Dieè
    luglio 4, 2011 alle 10:54 PM

    Il comunicato stampa del Gcc parlava di un ossario scoperto sul finire del 1980 e degli avvistamenti di cumuli di ossa da parte dell’archeologo Giovanni Spano. Ma, in un comunicato, non ci può stare tutto compreso l’articolo de l’unione sarda di oltre 20 anni fa. L’uso del condizionale è d’obbligo, così le sole ipotesi in assenza di serie indagini sul campo, non significano certezze. Grazie alla notizia data l’altro giorno stiamo finalmente parlando di far qualcosa per valorizzare questo bene che va studiato e possibilmente fatto conoscere a tutti, reso fruibile.

  10. luglio 4, 2011 alle 11:02 PM

    sono stati pubblicati degli aggiornamenti.

  11. Avatar di riccardo
    riccardo
    luglio 6, 2011 alle 10:30 am

    A proposito di degrado di monumenti e siti di interesse storico, ricordo di quella volta che, in un importante tratto del vecchio acquedotto romano di cagliari, che venne anche aperto al pubblico durante un’edizione della settimana della cultura, quindi non tenuto nascosto ai cosiddetti non addetti ai lavori, dopo un accesso non autorizzato dalla soprintendenza e violando le recinzioni poste a proteggere il sito, si scoprirono le tracce lasciate da chi fece la visita non autorizzata: retine per lampade a gas, buste di plastica, impronte di scarponi sul monumento e altra immondezza.
    A quale scopo? per fare delle delle foto? delle riprese video? chi lo sa?
    Ma perché lasciare l’immondezza? e perché entrare furtivamente quando sarebbe bastato chiedere l’autorizzazione e poter quindi accedere dalla porta d’ingresso?
    Misteri! Credo si tratti di di ignoranza, inciviltà e arroganza.

  12. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    luglio 6, 2011 alle 10:42 PM

    Mi allaccio a quanto detto da Riccardo, perchè evidentemente, è prassi si alcuni, abbandonare rifiuti in fase di visita o esplorazione dei siti…
    ..le cavità della Fossa di San Guglielmo, in queste settimane si sono arricchitte di preziosi reperti… scatola di cartone di un canotto, il gonfiatore dello stesso, pile esauste e plastiche varie, per non parlare di un remo incagliato in mezzo alle ossa…. un esempio della tanto citata tutela del bene storico, veramente discutibile….

    In ogni caso rimaniamo ancora in attesa di vedere la documentazione fotografica dei nuovi ritrovamenti… visto che tutte le foto apparse sin’ora sul Facebook di Marcello Polastri, Flickr di Teses Esplorazioni, Sardegna Sotterranea, etc… sono tutte relative alle già conosciute e studiate cavità della Fossa di Santu Lemu… per mano dalla Soprintendenza di Cagliari e dal Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano alla fine degli anni ’80.

  13. Avatar di Paolo Labieni
    Paolo Labieni
    luglio 7, 2011 alle 8:02 am

    Ritengo che gli autori di questa “straordinaria scoperta ….. fatta nel sottosuolo di Cagliari” debbano fare un po’ di chiarezza sulla questione: ci dicano se effettivamente ci troviamo di fronte ad una nuova scoperta o se si tratta di minestra riscaldata.
    Mi rifaccio ad alcune affermazioni riportate sul sito del gruppo Sardegna Sotterranea GCC.

    —-Depositata….. relazione sulla scoperta dei “cumuli di ossa umane e presunte sepolture composte lungo le pareti rocciose” … alla Soprintendenza: “per informare gli archeologi della scoperta”.—–

    Le autorità non si “informano” a cose fatte dopo che su internet appaiono le foto del conduttore televisivo Bossari in posa con gli autori della “scoperta” sul luogo del ritrovamento, e dopo aver creato un set televisivo per realizzare una puntata di un programma che andrà in onda a breve.
    Così come è vero che per legge, se di “scoperta” si tratta, gli scopritori avevano l’obbligo di denunciare, mi pare entro 24 ore, il ritrovamento alle autorità compenti. Invece, pare che ne siano venuti a conoscenza tramite i TG e i giornali.
    Inoltre, sarebbe interessante sapere se anche chi ha rilasciato le autorizzazioni per accedere ai siti oggetto di esplorazione sia stato messo al corrente tempestivamente delle scoperte e abbia rilasciato le relative liberatorie al fine di far eseguire riprese televisive.
    Infine, le ricerche archeologiche, in qualunque parte del territorio nazionale, sono riservate esclusivamente alla Soprintendenza Archeologica. A che titolo si stanno eseguendo “valutazioni di tipo scientifico”?

    —-….”la zona in cui è stata trovata la vasta cavità sotterranea è un’area nota alla letteratura archeologica, …. Ma mai nessuno ha dato una simile notizia rendendo nota l’esistenza di un sito così vasto ed esteso: ……
    Nel sito “abbondano sale usate come angoli sacri, con incisioni parietali di carattere sacro e liturgico.
    ……Una scoperta inaspettata …..Potrebbe trattarsi della scoperta più importante dal 1800 ad oggi.
    …..un altro Gruppo di speleologi, anni fa, nel 1989, scoprì un sito analogo ……Tuttavia, riportandoci al profilo scientifico delle scoperta (?), raffrontando le nostre immagini con quelle pubblicate nel blog, si nota che il livello delle acque sotterranee della grotta adiacente il vecchio rifugio e collegata ad un tratto del medesimo sito, nel 1989 appariva più alto anche allorquando negli anni Ottanta affiorarono i resti, come documenta un vecchio articolo de L’Unione Sarda.—-

    Quindi, siamo nello stesso luogo dove è entrato il gruppo GSAGS di Cagliari nel 1989 o siamo in un ambiente sotterraneo totalmente sconosciuto?
    Per quanto riguarda il livello dell’acqua probabilmente all’epoca, cioè nel 1989, ciò rappresentò un limite esplorativo. In questi ultimi anni si è assistito ad un marcato abbassamento del livello dell’acqua un quasi tutte le cavità allagate di Cagliari, forse perché Abbanoa sta incominciando a riparare le tubature rotte.
    Quindi, gli autori della scoperta dovrebbero dirci se il sito è lo stesso di cui si parla nell’articolo dell’Unione Sarda del 1989 o se l’abbassamento del livello dell’acqua gli ha consentito di accedere a degli ambienti totalmente nuovi. Altrimenti ci troviamo di fronte all’affioramento di ciò che nell’89 appariva sommerso.
    A questo punto aspettiamo che gli stessi autori della scoperta rendano noto il luogo esatto del ritrovamento che, alla luce di quanto sinora dichiarato, non dovrebbe essere lo stesso sito esplorato dal GSAGS nel 1989.
    O forse è lo stesso e si è tentato furbescamente di spacciarlo per propria scoperta sino a quando è spuntato l’articolo dell’89?

  14. Avatar di Occhio nudo
    Occhio nudo
    luglio 7, 2011 alle 9:00 am

    cioè, può pure essere che non si è scoperto nulla di nuovo? L’acqua calda riscaldata?

  15. Avatar di Luce
    Luce
    luglio 7, 2011 alle 10:28 am

    Se la scoperta fosse la riscoperta del sito scoperto nel 1989, quali 24 ore per denunciare la medesima scoperta, o riscoperta quindi?
    Se si trattasse di una riscoperta, è stato reso noto un sito sconosciuto dato che ne stiamo parlando, ma conosciuto a chi ha letto i libri del 1800 che lo descrissero.
    Se un remo è stato incagliato tra le ossa, da chi? Ne siamo certi?
    Forse si sta esagerando, superando il lvello della comunicazione costruttiva. Queste sono acuse belle e buone. Qui si aceva riferimento alla dose di sana prudenza ma certi commenti sono discutibili. Se volete conoscere le novità sulla scoperta, come mai nessuno ha contattato i gruppi Teses e Cavità he hanno scritto alle istituzioni? Siamo tutti bravi a creare polemiche da blog, a contestare tutto se tutto si vuol contestare. Forse il comunicato era in buona fede per informare gli interessati all’informazione (che comunque l’hanno avuta, voi compresi). Qualcuno parla di livello di acque di falda che si sono abassate forse nello stesso sio? Dunque, in teoria, da decenni non entravano speleologi in quel sito (se si trattasse dello stesso). Un sito abbandonato e/o tenuto nascosto com tanti, certo interessante.

    • Avatar di Paolo Labieni
      Paolo Labieni
      luglio 7, 2011 alle 11:21 am

      Cara “Luce” (uomo o donna?) sarebbe bello se in una pacata discussione ognuno avesse il coraggio di firmare ciò che scrive.
      Ma a parte questo, se cerchi su internet il significato di “scoperta” all’incirca dovresti trovare una definizione simile a questa: “Azione e risultato dello scoprire, del venire a conoscenza di ciò che fino ad allora era ignorato”.
      Riscoprire non significa scoprire ma rinfrescare la memoria.
      Che sia una nuova scoperta, addirittura la più grande scoperta dal 1800 ad oggi, non l’ho detto io ma lo hanno dichiarato gli stessi autori del ritrovamento. Quindi, se è una nuova scoperta si deve fare riferimento a quanto riportato nel decreto legislativo contenente il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”.
      Se invece non si tratta di una nuova scoperta nessuno a mai cercato o pensato di nascondere alcunché altrimenti non sarebbe apparso nulla sui giornali quando nel 1989 il GSAGS esplorò il sito in oggetto (sempre che si tratti dello stesso, siamo in attesa di sapere dove sono avvenute le “presunte” scoperte).
      Inoltre, se avrai la pazienza e il tempo di frequentare qualche biblioteca troverai parecchi articoli pubblicati negli anni in varie riviste di speleologia.
      Per quanto riguarda il “remo” in questa sede non è importante sapere chi il colpevole. Di sicuro è roba abbastanza recente, sarebbe bastato portarselo via. Semmai c’è anche altra immondizia, sempre recente.
      Non sono “accuse belle e buone”: se trovi qualcuno che ti può accompagnare sul posto potrai renderti conto di persona.

  16. Avatar di Luce
    Luce
    luglio 7, 2011 alle 10:35 am

    “Ma perché lasciare l’immondezza? e perché entrare furtivamente quando sarebbe bastato chiedere l’autorizzazione e poter quindi accedere dalla porta d’ingresso?”

    “evidentemente, è prassi si alcuni, abbandonare rifiuti in fase di visita o esplorazione dei siti…”

    “..le cavità della Fossa di San Guglielmo, in queste settimane si sono arricchitte di preziosi reperti: scatola di cartone di un canotto, il gonfiatore dello stesso, pile esauste e plastiche varie, per non parlare di un remo incagliato in mezzo alle ossa”.

    Reperti recenti. QUAL E’ LA FONTE oltre ai nomi di chi ha postato le dichiarazioni?

    Ai MOderatori: come utilizzare il blog, dal votsro blog…

    Questo è un blog, quindi viene aggiornato senza alcuna periodicità e quando si ha qualcosa di interessante da scrivere. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge 7 marzo 2001, n. 62 e successive modifiche ed integrazioni. I curatori, inoltre, non hanno alcuna responsabilità per quanto riguarda i siti web ai quali è possibile accedere tramite i collegamenti posti all’interno di questo blog, forniti come semplice servizio agli utenti della rete. Il fatto che il blog fornisca questi collegamenti non implica l’approvazione dei siti stessi, sulla cui qualità, contenuti e grafica è declinata ogni responsabilità. I contenuti inseriti in questo blog sono frutto di esperienze dirette o tratti da fonti di informazione pubbliche. In questo spazio virtuale si rispettano le regole comuni di Netiquette, ossia le buone maniere generalmente osservate nelle comunicazioni in Rete. Naturalmente la “navigazione” è libera, mentre i commenti sono liberi ma moderati dai curatori del blog, ci affidiamo al buonsenso, all’educazione e all’intelligenza dei nostri visitatori. Eventuali commenti anonimi, diffamatori, offensivi, pretestuosi e fuori tema rispetto agli articoli presenti non verranno resi pubblici. In questo blog, pur avendo disponibile un vasto archivio informatico, possono eventualmente essere pubblicati materiali riportati da altri siti web, con esclusiva finalità informativa, così come da questo blog possono essere tratti materiali citandone la fonte. Condizioni generali presenti sul web. Tuttavia, a semplice richiesta di chi ne avesse titolo, tali materiali saranno rimossi.

    • luglio 7, 2011 alle 2:44 PM

      come è agevole comprendere è un commento, come il tuo. Non ci sono riferimenti specifici a chicchessìa, nè si attribuiscono fatti specifici a nessuno. E’ una discussione dai toni tranquilli.
      Detto per inciso, le polemiche a noi del GrIG interessano poco, interessa invece che si faccia un po’ di chiarezza su quel sito e sul relativo valore storico-culturale. Naturalmente interessa soprattutto che venga efficacemente tutelato.

    • luglio 7, 2011 alle 4:25 PM

      Luce, un’ultima precisazione, e poi, in qualità di moderatori non interverremo a dare ulteriori spiegazioni: fare copia/incolla dei “consigli di utilizzo” del blog rientra tra i comportamenti contrari alla netiquette di qualunque blog o sito, così come “quotare” altri commenti senza dare un apporto costruttivo alla conversazione, quindi, altri commenti simili difficilmente verranno resi pubblici.

  17. Avatar di Alessio Scalas
    Alessio Scalas
    luglio 7, 2011 alle 11:17 am

    collaborazione f sing (pl: collaborazioni)

    azione o effetto dell’aiutare o sostenere qualcuno nello svolgimento di una qualsiasi attività, contribuendo al raggiungimento di un obiettivo

  18. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    luglio 7, 2011 alle 11:19 am

    Caro Luce, sono strane coincidenze, canottino visto nelle fotografie con Bossari e relativa scatola trovata sull’uscio della cavità… per non parlare del remo usato per la “navigazione” visibile nel video a questo link http://www.videolina.it/view/servizi/16740.html, ed uno identico giace incastrato tra le ossa sotto il pelo dell’acqua, pulito come fosse li da pochi giorni… coincidenze evidentemente.

    Se si vuole fare informazione, che la si faccia bene senza costruire miti, se invece si devono mettere in piedi spettacoli pirotecnici, forse l’occasione non era quella giusta!

    Ribadisco come altri, che se realmente ci fosse una nuova scoperta, siamo tutti in attesa di poterne godere come gli scopritori… ma se tale non fosse, è palese che i termini usati nella divulgazione della notizia non sono quelli appropriati.

    Visto che si chiede correttezza nella comunicazione chiederei a tutti coloro che interverranno alla discussione, di firmarsi in maniera chiara… sarebbe bello sapere con chi ci si sta confrontando…

  19. Avatar di riccardo mascia
    riccardo mascia
    luglio 7, 2011 alle 3:21 PM

    Luce :
    “Ma perché lasciare l’immondezza? e perché entrare furtivamente quando sarebbe bastato chiedere l’autorizzazione e poter quindi accedere dalla porta d’ingresso?”
    “evidentemente, è prassi si alcuni, abbandonare rifiuti in fase di visita o esplorazione dei siti…”
    <
    . QUAL E’ LA FONTE oltre ai nomi di chi ha postato le dichiarazioni?
    Ai MOderatori: come utilizzare il blog, dal votsro blog…

    La mia domanda, se vuoi retorica, era riferita al fatto accaduto qualche anno fa all’acquedotto romano di Cagliari, come avevo ben specificato nel post, per il quale esiste ampia documentazione fotografica che testimonia quella che io definisco maleducazione, ma che si potrebbe definire danneggiamento.
    MI pare che quel fatto abbia provocato degli strascichi giudiziari, ma non mi occupo di queste cose.
    Il fatto che in altro monumento, vedi Santu Lemu, siano stati trovati altri rifiuti freschi freschi sta a significare che questo malvezzo purtroppo perdura.
    Ma sicuramente non è materiale lasciato da coloro che hanno effettuato la nuova scoperta (la catacomba), in quanto mi pare sia stato ribadito che trattasi di altro sito diverso da quello esplorato e documentato dal Gruppo “G. Spano” nel 1989. Quindi non essendoci stati non possono essere investiti di alcuna responsabilità.
    In attesa di sapere novità di questa scoperta saluto tutti i partecipanti alla discussione.

  20. Avatar di Don
    Don
    luglio 8, 2011 alle 5:18 am

    Paolo Labiene afferma: ci dicano, debbano. Ma chi è lei? Un avente diritto all’informazione speciale ? Usa toni come FURBESCAMENTE.
    NON VORRETE IL MONOPOLIO DI TUTTO QUEL CHE DI SOTTERRANEO C’E’ A CAGLIARI? Per voi: guai a parlarne al di fuori del nostro “gruppo”?
    Chieda con garbo magari, ci provi… e forse saprà. Smettendola di accendere assurde polemiche.

    Come accuse incredibili su abbandoni di “reperti” proferite dal sig. Mattana. E’ certo che si tratta di abbandoni, poi su reperti ossei? UNA FALSITA’ bella e buona: il gongiatore e remo con un canotto si trovavano in uno scatolone nei pressi dell’accesso (custodito) ad una cavità (testimoni presenti), in attesa del termine dei rilievi e esplorazioni.

    Ma ci dica, il remo? Chi lo ha lanciato dentro la cavità ora è da capire, grazie alla sua informazione! Lei ha notato chi lo “ha incagliato”?

    Come è da capire chi ha autorizzato lei ad accedere fino a quel tratto custodito da telecamere, no?
    Forse il GCC non era o è autorizzato per gli studi? Ne siete così certi?

    Magari gli speleologi che sono entrati a ispezionare il sifone scoprendo resti ossei dovevano ritornare (o son tornati) a ultimare i rilievi nel sito, per poi inviare una relazione e un dialogo con la Soprintendenza e gli aventi diritto all’informazione?

    Capita anche di lasciare canotti gonfiati sull’acqua (nelle grotte), pronti al ritorno di chi esplora, ma non è questo il caso: mica significa deturpare o lasciare rifiuti.

    Come non è plausibile portare tutti i testi e archivi giornalistici in una grotta per capire, sulle prime, se la stessa è stata descritta o no, nero su bianco chissà dove.

    Sig Mattana, perdoni l’ennesima citazione ma sa, ci fa sorridere. Lei che va a fare immagini in tutte le grotte (vedi Fickr, anche belle) non sta mostrando siti scoperti in passato? Il GSAGS in tal senso ha pubblicato video “in anteprima assoluta” su sotterranei del Palazzo di città di Cagliari che anteprime assolute non erano, quelle cisterne (se sono tali) sono visitabilissime, ma per piacere! E mica siete stati contestati. Come nessuno contesta la vernice spray che si nota in molte grotte cagliaritane con lettere “GSA…” ma sarà una coincidenza.

    Acquedotto romano dice? bene. Sempre Mattana parla di strascichi giudiziari? ASSOLUTAMENTE FALSO: conserviamo copia fotografica di sms giunti da un tale che minacciava “vi farò terra bruciata” al GCC. Accusando anche il conduttore di TCS Antonello Lai e Marcello Polastri che fecereo un servizio giornalistico, da giornalisti! Peraltro garbato e non di accusa sulle cementificazioni “sviste” forse da chi accusa falsità in questi post!

    Intervento giuridico: pubblicherete le copie fotografiche, gradite? O riportiamo la discussione sul BENE STORICO così per professionalità, per informare bene! Diteci voi.

    Così, se vorrete, magari qualcuno vi mostrerà rifiuti particolari, bottiglie, materiali non biodegradabili in fondo alle cavità con presenza di reperti ossei, elementi esterni abbandonati non certo dal GCC (sono quintali). Anche per questo al GCC non garba ricevere qualsiasi attribuzione di abbandoni!

    Noi amiamo per davvero quel che c’è sotto i nostri piedi. Amiamo riunirci quando esploriamo o pianifichiamo le esplorazioni.
    Non amiamo sedi o locali offerti senza gare d’appalto, nè contributi pubblici che per taluni “potrebbero viziare i nostri studi”.
    Non amiamo rivalità e siamo per la COLLABORAZIONE.
    Amiamo osservare e scoprire, come lo spirito di un buon esploratore suggerisce.
    Con quella dose di sano coraggio, sospesa tra curiosità e forse rischio incosciente di andare per grotte, mostrando ai cittadini, alla comunità, agli aventi diritto all’informazione il PATRIMONIO DI TUTTI. Lo diaciamo anche al Gruppo di Intervento giuridico, stimandovi per le battaglie fino ad oggi fatte in difesa dei beni!!!

    Lasciare una impronta di fango con uno scarpone in un sito è cosa possibile (mica si vola nell’etere).

    Se vorrete, come sapete, il GCC è ben lieto di unire le competenze alle vostre, sempre che manteniate i piedi per terra. Aggiungiamo…

    State certi che il GCC e TESES erano autorizzati eccome ad accedere nelle cavità oggetto delle scoperte da voi chiamata in causa.

    Ps. Notiamo che i toni si stanno normalizzando e per questo la discussione riceverà presto, se il Gruppo di intervento vorrà, nuovi apporti sul bene da tutelare: magari immagini di bottiglie e rifiuti speciali nella cavità alla quale la discussione si riferisce. E noterete che poi fino ad oggi nessuno ne parlava pubblicamente, da circa 30 anni, fino alla notizia tanto discussa, dato che grazie ad essa ne stiamo parlando.

    PS2. “Potrebbe trattarsi della scoperta più grande dal 1800 ad oggi…” dice POTREBBE, non “si tratta” o “è certo” ma POTREBBE.

    riccardo mascia :

    Luce :“Ma perché lasciare l’immondezza? e perché entrare furtivamente quando sarebbe bastato chiedere l’autorizzazione e poter quindi accedere dalla porta d’ingresso?”“evidentemente, è prassi si alcuni, abbandonare rifiuti in fase di visita o esplorazione dei siti…”<. QUAL E’ LA FONTE oltre ai nomi di chi ha postato le dichiarazioni?Ai MOderatori: come utilizzare il blog, dal votsro blog…
    La mia domanda, se vuoi retorica, era riferita al fatto accaduto qualche anno fa all’acquedotto romano di Cagliari, come avevo ben specificato nel post, per il quale esiste ampia documentazione fotografica che testimonia quella che io definisco maleducazione, ma che si potrebbe definire danneggiamento.MI pare che quel fatto abbia provocato degli strascichi giudiziari, ma non mi occupo di queste cose.Il fatto che in altro monumento, vedi Santu Lemu, siano stati trovati altri rifiuti freschi freschi sta a significare che questo malvezzo purtroppo perdura.Ma sicuramente non è materiale lasciato da coloro che hanno effettuato la nuova scoperta (la catacomba), in quanto mi pare sia stato ribadito che trattasi di altro sito diverso da quello esplorato e documentato dal Gruppo “G. Spano” nel 1989. Quindi non essendoci stati non possono essere investiti di alcuna responsabilità.In attesa di sapere novità di questa scoperta saluto tutti i partecipanti alla discussione.

  21. luglio 8, 2011 alle 7:44 am

    Saappiamo dal portale http://www.sardegnasotterranea.org che Teses e GCC hanno scritto alle istituzioni, dopo aver scoperto cumuli di ossa, un fatto importante, che i giornalisti presenti non potevano tener segreto, specie fino alla messa in onda del servizio e per questo lo hanno diffuso la notizia. Il servizio, abbiamo letto, è stato sopseso in attesa di avere dalla Soprintendenza una risposta e se vorraà, il referente o soprintendente, verrà anche intervistato. Qui si sta facendo però un PROCESSO alle intenzioni! Alla intenzione di divulgare una scoperta vecchia o nuova che sia. Nel blog Citate persone estranee alla scoperta, è grave, accusandoli e facendo analogie a rifiuti e abbandoni. Fatto ancor più grave.
    Se fosse lo stesso sito dell’articolo del 1989 che male ci sarebbe riparlarne, e soprattutto accederevi dopo 25 anni. Ben venga sapere cosa nasconde per il Patrimonio ambientale.
    Le nuove generazioni lo conosceranno, dato che non lo conoscevano mica. Oggetto del contendere è il premio di scoperta? Credo di no. Ora sono in corso le verifiche del GCC e di Teses che comunque hanno scritto e attendono anche dalle istituzioni risposta, essendo stati autorizzati all’accesso.

  22. luglio 8, 2011 alle 1:40 PM

    come già detto, i commenti finora intervenuti sono stati sempre corretti, anche se talvolta “accesi”.
    Non pare che nessuno voglia “diritti esclusivi” su nulla, ma si chiede quella chiarezza che è sempre opportuna.
    Chi avesse materiale fotografico e/o altra documentazione utile può inviarla sotto forma di commento ovvero a grigsardegna5@gmail.com.
    Grazie.

  23. Avatar di Stefano Sassu
    Stefano Sassu
    luglio 8, 2011 alle 2:05 PM

    Perchè le persone da lato della GSAGS si firmano e le persone, penso, dal lato del GCC non si firmano?

  24. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    luglio 8, 2011 alle 4:07 PM

    Non c’e’ alcun premio in palio, ma si chiede semplicemente chiarezza visto che la notizia è stata data usando termini ben precisi.. “la piu grossa scoperta dal 1800 ad oggi”… è o non è una nuova scoperta questa cavità??
    Se lo fosse sarebbe una cosa straordinaria e tanto di capello al gruppo che l’ha fatta!
    Quindi siamo qui in attesa di vederla documentata, perche’ sino ad ora si sono viste solo nuove foto di un sito “vecchio”..
    Se invece si tratta di quanto già conosciuto e studiato, sarebbe anche il caso di usare concetti diversi e magari fare una seria rettifica a quanto comunicato a tappeto su internet, giornali e tv in queste settimane.

  25. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    luglio 8, 2011 alle 5:12 PM

    Caro Don… ANCORA NON SO CHI SIA IL MIO INTERLOCUTORE….

    In ogni caso…

    Io sono entrato in quelle cavità con il gruppo speleo di cui faccio parte,autorizzato dal Rettorato che è detentore dell’area. Il fatto che nella zona ci possano essere o meno delle telecamere direi che e’ ininfluente per chi vi accede in regola con le autorizzazioni, sarei curioso di vedere cosa contengono quelle riprese…
    Ricordo che per arrivare FINO A QUEL TRATTO… si devono percorrere ben una 20ina di metri dal piazzale asfaltato con un dislivello di circa 5/6 metri… senza dover compiere epiche imprese fisiche…

    In merito alle “anteprime assolute” (es. palazzo di città) DA NESSUNA PARTE SI LEGGE CHE SONO STATE SCOPERTE DA NOI… ma diversamente si parla… di documentazione…

    Tornando al remo, di certo non posso sapere chi l’abbia lasciato o perso li.. ma di certo ha una anomala somiglianza con quello che si vede utilizzato durante la visita con Italia1.

    In merito all’acquedotto romano, non ho parlato io di strascichi giudiziari… ma in ogni caso, è noto che in quella occasione ci sono state serie “incomprensioni” per le autorizzazioni all’accesso, alle riprese ed alla divulgazione delle stesse… sia con il proprietario dell’area che con la soprintendenza che tutela il bene.

    Caro Don, ribadisco che avrei serio piacere nel sapere a chi mi rivolgo, comunque sia i toni vogliono essere pacati, come si vuole che si usino i termini giusti, che non si dimentichi chi prima di noi ha dato tanto alla speleologia in cavità artificiale a Cagliari ed ovviamente che che su questo non si speculi.

    Tutti noi pratichiamo questa attività per il piacere di conoscere, scoprire e divulgare, si spera non per vendere notizie.

    …aggiorniamoci.

  26. Avatar di Andrea.
    Andrea.
    luglio 11, 2011 alle 2:59 PM

    .. quanto siete brutti.. mi sembra una polemica sterile ed inutile ad occhio e croce motivata dall’invidia per l’accesso un mezzo, quello televisivo, che mi sembra sia esclusiva prerogativa di alcuni di voi.

    Se la speleologia di Cagliari è questa non penso andrete molto lontano.. peccato visto che mi si dice che la città sia molto bella e ricca di cavità.

    • luglio 11, 2011 alle 3:06 PM

      Andrea, un commento piuttosto “vuoto” il tuo. O non hai letto nulla o sei molto distratto oppure non sei proprio in grado di capire. Commenti come il tuo non saranno più pubblicati. Dillo anche a chi ti ha mandato qui.

    • Avatar di Occhio nudo
      Occhio nudo
      luglio 11, 2011 alle 3:19 PM

      Andrea, deciditi: o il mezzo è prerogativa di alcuni, speleologi e altri ricercatori (e allora che motivo avrebbero di essere invidiosi?) o il mezzo è usato a sproposito per sbandierare come proprie scoperte fatte da altri molto tempo fa. Far scoprire le bellezze di Cagliari è un’opera meritoria, riconoscere il lavoro altrui è altrettanto meritorio, perchè non unire le due cose?

  27. luglio 12, 2011 alle 9:06 am

    Buon dì Intervento Giuridico e a tutti. Sono uno degli speleologi che quel giorno, con Bavagnoli, Bossari, Polastri, ha esplorato tra i tanti, anche quel sotterraneo di grande interesse, nel quale abbiamo notato tantissimo degrado, decidendo di non mostrarlo in tv con le immagini realizzate.
    Il nostro intervento (autorizzato da chi occupa oggi le aree che poggiano sulle grotte), mirava a far conoscere. Sappiate che abbiamo lavorato gratuitamente e che non abbiamo ricevuto alcun compenso. La nostra è una passione che accomuna esploratori, crea relazioni che tengono uniti grandi e piccini.
    Sapevamo, come già detto, che nelle grotte vicine agli ospedali di Cagliari, furono trovate ossa: lo raccontano tanti anziani. Ma la nostra scoperta era, per vari motivi, qualcosa di diverso avendo notato veri cumuli ossei, in un posto abbandonato (per vari e dimostrabili motivi). Non è una giustificazione la nostra, la voglia di far chiarezza perchè, dopo la scoperta, abbiamo letto che circa 22 anni fa altri speleologi riscoprirono quelle ossa o forse altre persone negli anni precedenti, un poco come racconta un libro del 1861. L’autore di quel libro era entrato in alcune grotte del posto, descrivendole bei particolari e così “mucchi di ossa”. La scoperta non è quindi di questo o di quello, ma la riscoperta di tanti! Anche la vostra, o di chi legge. Sappiamo anche che, circa 22 anni fa, quel sito era allagato, Lo mostrano le immagini che solo ora, crediamo per la prima volta, appaiono in rete. L’espolorazione ha quindi contribuito alla riscoperta di un posto già noto e già scoperto o riscopreto, però descritto in minima parte. Proprio per l’abbassamento dell’acqua al suo interno, forse per la prima volta, abbiamo registrato la sua estensione sotterranea più articolata. Ma non appena abbiamo letto, su questo BLOG, il tono polemico, abbiamo pensato al fatto che, specie in Sardegna, campanilismi e invidie colpiscono tante persone. Qui si sta lavorando per mostrare, riscoprire e speriamo valorizzare un posto che, se da un lato, è vero, era noto, dall’altro è rimasto nascosto a generazioni di Cagliaritani. Come mai ci domandiamo? Il sito non interessava? Perchè nessuno lo ha mai fatto conoscere? Chi lo avrebbe dovuto tutelare anzichè lasciarlo così, abbandonato? Chi doveva vigilare o trovare quattrini per ripulirlo o per non farlo riempire da scaldabagni, materassi, rifiuti vari (anche speciali)? Perchè le cose vanno pubblicate a posteriori e di sicuro dopo la notizia sensazionale?
    Domande che non vogliono aprire polemiche. Una notizia, si sa, provoca. Speriamo, per spegnere toni polemici, che possa anche unire e non dividere. Perchè c’è un VERO INTERESSE che ci accomuna dato che quel sito, come tanti altri, è di tutti. Non di questo o quel gruppo. Di tutti.

    • luglio 12, 2011 alle 2:45 PM

      buongiorno Fabrizio, benvenuto. Ripetiamo ancora una volta, non c’è alcuna voglia polemica nei confronti di nessuno, tantomeno “invidia” (di che cosa poi?) abbiamo semplicemente invitato a usare un po’ di sana prudenza e a evitare quel sensazionalismo che toglie serietà al lavoro che fate.
      Dai numerosi interventi emerge poi la forte esigenza di chiarezza in merito alla natura di quanto visitato: si tratta di un ambito sotterraneo “nuovo” oppure di un luogo già noto, studiato e pubblicato?
      Per quel che ci riguarda, è sempre bene che se ne parli, visto che pare proprio un ambito che comunque merita tutela.
      Comprendi bene che è cosa ben diversa “gridare” ai quattro venti una scoperta “forse la più importante dal 1800” rispetto a parlare di una “rivisitazione” di un luogo già noto, meritevole di tutela e in stato di grave degrado.
      Luoghi “importanti” e degradati ce ne sono parecchi, noi stessi richiediamo spesso e volentieri alle amministrazioni pubbliche competenti la necessaria bonifica ambientale di questo o di quello, ma non c’è mai passato per l’anticamera del cervello di annunciare – a puro titolo di esempio – la “scoperta” (o la “riscoperta”) delle tombe romane di Bonaria.
      Un po’ di buon senso non guasta mai, no? 😉

      P.S. avete poi inviato la necessaria comunicazione alla Soprintendenza per i beni archeologici?

  28. Avatar di Paolo Labieni
    Paolo Labieni
    luglio 12, 2011 alle 9:29 am

    Nessuno ha mai avanzato la pretesta di rivendicare l’esclusività di alcunché, ma è stato chiesto semplicemente di rispettare il lavoro fatto da altri.
    In questi giorni Il GCC nel proprio sito ha ammesso che alla fine non si tratta di una nuova scoperta (tanto rumore per niente) ma di “riscoperta”, ma mentre cita il canonico Spano continua a non citare l’altro “gruppo di speleologi cagliaritani” che sul finire degli anni ’80 esplorò la cavità in oggetto, cioè il Gruppo Speleo-Archeologico “Giovanni Spano” di Cagliari. Questo è collaborare e rispettare il lavoro altrui?
    Una “riscoperta” non può fare notizia. Marcello Polastri è un pubblicista iscritto all’ordine dei giornalisti di Cagliari e in doppia veste di speleologo-giornalista avrebbe dovuto essere più cauto nel dare risalto in maniera così “sensazionalistica” alla notizia, che tale si è rivelata non essere. Le notizie prima di essere diffuse in maniera così capillare vanno verificate nella loro attendibilità e fondatezza. Questi sono solo alcuni dei titoli di giornali e siti internet apparsi nei giorni scorsi:
    STAMPA
    L’unione Sarda
    Scoperta una necropoli di mille metri, Paolo Loche – 26 Giugno 2011
    Cagliari, scoperta una catacomba sotto il bastione piena di ossa umane – 26 Giugno 2011
    http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/227176
    La Nuova Sardegna
    La Cagliari sotterranea svela ad alcuni speleologi un gigantesco ossario – 26 Giugno 2011
    http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/06/26/news/la-cagliari-sotterranea-svela-ad-alcuni-speleologi-un-gigantesco-ossario-4514663
    Scoperta catacomba piena di scheletri nel sottosuolo di Cagliari – 25 Giugno 2011
    http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/06/25/news/scoperta-catacomba-piena-di-scheletri-nel-sottosuolo-di-cagliari-4503730
    ANSA-CAGLIARI
    Archeologia: centinaia di scheletri in caverna sotto Cagliari – 25 Giugno 2011
    http://www.ansa.it/web/notizie/collection/regioni_sardegna/06/25/visualizza_new.html_812885606.html
    Il Tempo
    Alla luce probabile catacomba cristiana
    http://www.iltempo.it/2011/06/27/1268042-alla_luce_probabile_catacomba_cristiana.shtml
    Vercellli Oggi
    TESES – Una sensazionale scoperta a Cagliari – 27 Giugno 2011
    http://www.pmnet.it/dett_news.asp?id=22266
    Indiana Jones nella caverna dei teschi, Gian Piero Prassi – 4 Luglio 2011
    http://www.teses.net/rassegna-stampa/indiana-jones-nella-caverna-dei-teschi/
    TV
    Videolina
    SCOPERTA CATACOMBA A CAGLIARI, Stefano Birocchi – 25 Giugno 2011
    http://www.videolina.it/view/servizi/16740.htm
    WEB
    Gruppo di Intervento Giuridico
    Ossa umane, “misteri” e minestroni storici.
    https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2011/06/27/ossa-umane-misteri-e-minestroni-storici/#comment-553
    sardegna.blogosfere
    Scoperta antica catacomba a Cagliari, migliaia di scheletri sotto Castello!
    http://sardegna.blogosfere.it/2011/07/scoperta-antica-catacomba-a-cagliari-migliaia-di-scheletri-sotto-castello.html
    CineTiVu
    Daniele Bossari scopre una antica catacomba
    http://www.cinetivu.com/programmi-tv/daniele-bossari-scopre-una-antica-catacomba/
    tvblogs
    Daniele Bossari scopre una antica catacomba
    http://tv.allblogs.it/post/1342691/Daniele-Bossari-scopre-una-antica-catacomba
    mysterium
    Speleologi scoprono centinaia di scheletri in una cavità nel terreno, a Cagliari, Gordon Francis Ferri – Martedì 28 Giugno 2011
    http://mysterium.blogosfere.it/2011/06/archeologia-speleologi-scoprono-centinaia-di.html
    paperblog
    Cagliari – catacomba scoperta nei sotterranei, Pierluigi Montalbano – 26 giugno 2011
    http://it.paperblog.com/cagliari-catacomba-scoperta-nei-sotterranei-453565/
    InfochannelTV
    Siano proprio sicuri che sia solo frutto di ingenuità e la cosa sia poi sfuggita di mano?
    Si sta parlando tanto di valorizzazione e rispetto dei luoghi storici di Cagliari. Allora vorrei chiedere a voi tutti se pubblicare sul proprio profilo facebook una foto in cui si appare con due teschi in mano sia una forma di rispetto dei luoghi visitati. La persona che appare in questo link http://it-it.facebook.com/people/Alessandro-Argiolas/1189357106 pare essere uno dei componenti del “team esplorativo” del GCC e gruppo Teses. La stessa persona appare anche nel reportage fotografico di InfochannelTV http://www.facebook.com/media/set/?set=a.241081345917808.80839.184263468266263 (foto n. 14) con la stessa maglietta. Somiglianza o coincidenza?
    Una buona giornata a tutti.

  29. Avatar di Bob
    Bob
    luglio 12, 2011 alle 9:30 am

    Leggendo questi post sembra di assistere allo schierarsi delle solite due italiche fazioni: quelli che fanno le cose per passione senza cercare nessun utile personale, e quelli che sfruttano tutti e intendo proprio TUTTI i mezzi di cui dispongono per avere un attimo di celebrità mediatica.
    Insomma: è una ri-scoperta o una divulgazione? Perchè alla fine questo non si è capito bene ne dai post ne dai siti degli “scopritori”….

  30. luglio 12, 2011 alle 9:48 am

    Salve a tutti,
    premetto che non faccio parte del GSAGS, anche se con alcuni dei suoi membri ho un ottimo rapporto d’amicizia, ma in più occasioni mi sono interessato delle cavità cagliaritane, è questo un argomento mi affascina non poco.

    Come ho avuto già modo di comunicare in maniera privata al Presidente del GCC, Marcello Polastri, credo che sarebbe interessante e magari, perché no, risolutivo, se si presentasse al mondo speleologico italiano una documentazione fotografica e un rilievo della nuova cavità, magari inserendola nel contesto degli edifici presenti, così da avere un riscontro immediato e certo di quello che è stato scoperto.
    Se avete necessità di un aiuto per posizionarla correttamente sono a vostra completa disposizione, visto che, per lavoro, ho avuto modo di occuparmi di queste cose.

    Del resto, a mio avviso, continuare a darsi battaglia su presunte violazioni o comportamenti scorretti non credo che possa portare molto alla comprensione della Cagliari Sotterranea e alla divulgazione della conoscenza scientifica, il reale motivo per cui tutti noi andiamo sottoterra, sia in ambiente carsico che artificiale.

  31. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    luglio 12, 2011 alle 5:51 PM

    Amico Speleologo Fabrizio R, il GCC a quanti incontri tra gruppi speleo isolani ha partecipato sino ad oggi?

    Giusto per capire quanto sia spinta la voglia di collaborare…

    Hai idea dei rapporti stretti di collaborazione esistenti tra GSAGS, Specus, USC e cosi’ via in giro per tutta la Sardegna?
    Senza nulla togliere agli appassionati di Vercelli, avete idea dell’esistenza di altri gruppi sull’isola… e che questi normalmente collaborano tra essi sia nelle cavità naturali che aritficiali???

    E’ fantastico il vs. non nominare il Gruppo Speleo-Archeologico “Giovanni Spano”, ma di questo hanno già detto altri…

  32. luglio 13, 2011 alle 8:43 am

    Gentile Marco Mattana, sappia che il Gruppo Spano è da noi stimato eccome. A quanti incontri abbiamo partecipato? Tanti i nostri delegati anche se non eravamo invitati. Ora, perchè non ci invitate? Chi dice che nello studio dei siti sotterranei di Cagliari non citeremo quanto ci state segnalando? Per favore non sia prevenuto!
    Paolo Labieni: abbiamo scritto al Gruppo che lei cita, tendendo la mano alla colllaborazione, ma non abbiamo ricevuto risposta, come mai? Marcello Polastri, in prima persona, ha dato voce al gruppo Spano quando, da giornalista, realizzo’ per Videolina vari speciali sulle Grotte della Sardegna, ma scherza?
    Così per TCS con altri gruppi.
    Alcuni dei nostri speleo hanno fatto speleologia anche con il Vs gruppo (anni fa), e con altri ancora ma saprà bene che non sempre i vari speleologi seguono un solo gruppo. Anzi, a volte ne seguono due o tre e non sempre in modo sereno. Spesso emergono rivalità tra chi pubblica prima o rileva poi (firmado il rilievo). Qualche esploratore che collabora con noi, forse lo sa o finge, è co-fondatore di alcuni gruppi come due che lei cita. Ma cosa c’entra tutto questo!
    Sappiate anche che, fino ad ora, non abbiamo pubblicato tutte le novità su quel sito avendo comparato rilievi datati e studi. Possiamo dire che esistono delle novità! Ad esempio sullo sviluppo del sito, riscontrate anche grazie alle vostre segnalazioni. Al Gruppo di Interveno giuridico diciamo si, abbiamo scritto alle istituzioni e certo, alla Soprintendenza.
    Per alcune analisi sul posto ci siamo mossi in una precisa direzione.
    Ripetiamo: collaborare. Sappiamo che nel sito in questione il Gruppo SPano è andato dopo la nostra “riscoperta”, notando abbassamento dell’acqua, m Una domanda, se è lecito chiedere: in caso di presenza di ossa umane in un sito, abbiamo detto noto perchè le ossa furono già segnalate, cosa sarebbe necessario fare? Chi dovrebbe occuparsi degli aspetti di recupero dei reperti, della loro datazione? Se fossero ossa anche recenti del tempo di guerra, in tal senso non è cosa importante capire a chi appartenevano, se possibile? Ultima domanda per Interveto giuridico (ne faremo tesoro): nell’ambiente in esame e non solo in quello, abbondano rifiuti speciali anche pericolosi. Segno che il posto potrebbe essere inquinato e potenziale pericolo per l’ambiente ion sè e quello esterno e per chi vi accede e forse per le falde. Chi dovrebbe occuparsene? A breve ci giungeranno alcune analisi e non vorrem lasciarle in nessun cassetto!

  33. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    luglio 13, 2011 alle 10:57 am

    Fabrizio, il GSAGS non ha ricevuto alcun invito alla collaborazione, la nostra mail e’ info@gsags.it
    Se il vostro invito di collaborazione si riferisce alla proposta fatta a Luchino Chessa di intervenire alla trasmissione “misteri”… in primis è una proposta fatta a lui e comunque ribadisco che siamo qui per praticare e divulgare la speleologia, magari in contesti più seri di quelli citati (mio parere personale).

  34. Avatar di riccardo mascia
    riccardo mascia
    luglio 13, 2011 alle 10:59 am

    polemiche a parte, nel resoconto giornalistico del 1989 è ben riportato il fatto che all’esplorazione del 1989 partecipo’ in forma attiva, oltre agli speleologi del Gruppo “G.Spano”, anche la Soprintendenza nella persona dell’archeologa Donatella Mureddu che si addentrò nel sito che ospita i resti ossei.
    La soprintendenza quindi ne venne a conoscenza da subito e da protagonista.

  35. Avatar di alex o.
    alex o.
    luglio 13, 2011 alle 1:23 PM

    aveva ragione chi all’inizio ha scritto che si trattava di minestrone riscaldato, solo che questa volta l’hanno riscaldato troppo e il minestrone si è bruciato.
    difficile pulire la pentola ora
    chissà che risate in sovrintendenza quando hanno ricevuto la relazione sulla scoperta, la più importante dal 1800!

  36. Avatar di Alessio Scalas
    Alessio Scalas
    luglio 14, 2011 alle 10:15 am

    c’è anche da chiedersi però cosa è stato fatto dal 1989 ad oggi da parte della sovrintendenza. Il sito versa in condizioni disastrose.

  37. Avatar di Sandra
    Sandra
    luglio 14, 2011 alle 1:40 PM

    Infatti cosa avete fatto? Ne parlate solo ora: se quei morti son recenti? Bene il servizio tv! Bene parlarne delle cose di casa nostra. Bravi a chi ha fatto la riscoperta che sia.

  38. Avatar di Occhio nudo
    Occhio nudo
    luglio 14, 2011 alle 3:32 PM

    Bravi per aver spacciato per propria una scoperta altrui e bravi per non aver denunciato lo stato di degrado, ma bravvvvi.

  39. Avatar di Corrado Porru
    Corrado Porru
    luglio 30, 2011 alle 7:34 am

    Polemica sterile. Io ho lavorato in quella clinica e tutti si sono infischiati della storia di quei luoghi. Anche la Sovraintendenza e gli speleologi del 1989 che hanno tenuto tutto questo nascosto, direte per assenza di fondi ma non vi credo. Per assenza di volontà. Siete usciti sulla stampa quasi trenta anni fa e poi, a chi ha giovato questa vostra esplorazione? Ora sappimo che Teses e Cavità Cagliaritane possono scoperchiare l’uovo di pandora, perchè essendovi buttati, dpo la loro notizia in quesi siti, a mio avviso avete cose da temere e siete schierati “o noi o nessuno”. Adesso parlate dei vostri trofei come piccoli articoletti custoditi nei vostri armadi. La mia associazione che non conosce gli esploratori del 1989 e nulla sapeva di questa loro peregrinazione del secolo scorso, chiederà di entrare li. Con strumenti moderni vedrete che scopriremo come sotto i rifiuti e le macerie esistono nuovi passaggi. Cercheremo di contattare il Gruppo Cavità perchè se non fosse per loro di caglari sotteranea nulla si saprebbe. Rimarrebbe tutto nel limbo dell’abbandono.

  40. Avatar di Mario Pinna
    Mario Pinna
    luglio 30, 2011 alle 4:46 PM

    Polemica sterile. Chi ha lavorato in quella clinica non si è accorto dei rifiuti che venivano abbandonati e parla solo ora. Perchè era schierato o aveva cose da temere? o per assenza di volontà? Forse era molto impegnato nel lavoro e non vedeva cosa gli succedeva a pochi metri?
    Il fatto è che la situazione era nota anche a chi ha spacciato come grande scoperta la visita ad un luogo da loro già conosciuto e visitato sempre da loro diverse volte in passato.
    Ma lo scopo vero era ed è creare un gran can-can pubblicitario per il lancio del programma televisivo Misteri, con condimento di catacombe, metteteci anche templari e santo gral.
    Ecco a cosa serviva la falsa notizia.
    Altro che tutela dell’ambiente e denuncia del degrado.
    Solo spettacolo e pubblicità per un programma commerciale.
    Spero che chi si è prestato coscientemente a questa farsa venga almeno adeguatamente ricompensato con parte degli introiti pubblicitari.

  41. Avatar di Bob
    Bob
    agosto 2, 2011 alle 9:29 am

    Polemica sterile. Chi ha lavorato in quella clinica probabilmente sapeva, ma difficilmente avrebbe potuto fare qualcosa se non interessare gli enti preposti (cosa che è stata fatta).
    Chi ha RI-esplorato quelle cavità quasi trent’anni fa, ovvero il Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano, ha utilizzato i canali all’ora disponibili per “divulgare” quanto RI-scoperto. Chi oggi si cala nei panni del paladino protettore dei siti archeologici cittadini e non, probabilmente dimentica di aver visitato quegli ambienti e di averlo già reso noto su Opera Ipogea n°2 del 2001 visionabile al sito: http://www.geocaibassano.it/images/abook_file/opera_ipogea_2001_2.pdf. Duemilauno! Dieci anni fa Sig. Porru, questo secolo….ma forse è la confusione che ha in mente tra “uova di pandora” e “vasi di colombo” che la fa parlare di trofei e di armadi polverosi dove magari con i suoi potenti mezzi tecnologici troverà ben nascosti, anche il graal, l’arca e il primo numero di Topolino…
    Non vedo l’ora di conoscere attraverso i media le sue nuove imprese.
    Chissà che scoop.

    roberto murenu

  42. Avatar di Fabrizio r
    Fabrizio r
    agosto 3, 2011 alle 9:54 am

    Bob: Almeno su Opera Ipogea (rivista della S.S.I) venne pubblicata ampia segnalazione nel 2001 su una chiesa rupestre a Santu Lemu, avendone il GCC intuito la reale importanza. Ma NON E’ lo stesso ambiente-oggetto di questa polemica. Lo sapete benissimo.
    Si tratta invece di una chiesa rupestre (ora piena di macerie) peerchè riempita in occasione dei lavori per realizzare un locale parcheggio. Un angolo sacro adiacente alla nuova cavità segnalata da Teses e Gcc, ma non lo stesso.
    I giornali dell’epoca riportarono la notizia dove il GCC lamentava la costruzione del parcheggio su quei siti.
    Intuirete che si sta facendo una bella confusione e che, alla luce delle ILLAZIONI faziose, appare pilotata.
    Ci domandiamo come sia possibile, poi, mettere sullo stesso piano un sito pseudo valorizzato come la necropoli di Bonaria con questi luoghi storici chiusi, dimenticati e sconosciuti ai più? Non è mica la stessa cosa.
    Alla faccia che il Gruppo Spano è esperto… dato che è piombato nei complessi sotterranei di Santu Lemu in seguito al lancio-stampa tanto discusso, come mosso dalla sola voglia di smentire e notando solo quel che era comodo notare. Dimenticando perfino qualcosina in qui siti…
    Quel “pezzo” certo discusso (gli scritti giornalistici, in quanto tali, lo sono sempre) ha cmq il merito di aver divulgato l’esistenza di un sito poco noto o del tutto sconosciuto.
    Lei, Roberto, ben sa che non è lo stesso sito segnalato su Opera Ipogea ma una minima parte dell’adiacente complesso (che per trent’anni è rimasto allagato e possiamo dimostralo pienamente).
    Lei se la suona e se la canta come chi, anni fa, firmandosi a nome del “Gruppo Spano”, mandò sms anonimi promettendo al Gruppo cavità “Vi farò terra bruciata” (sms che, se vorrà, tireremo fuori, stia certo per illustrare questo modo intimidatorio di operare).
    Ricordiamo che anche nel libro “Cagliari la città sotterranea” (edito nel 2000) del giornalista Marcello Polastri – introdotto dal Direttore archeologo Donatella Salvi – si da menzione di un pozzo che guardacaso, il Gruppo Spano, pochi anni dopo, disse di aver “scoperto” in piena città.
    Allora si montò un caso di esplorazione mediatica ma, cosa strana, quella cavità salto’ fuori in occasione di un convegno (dello stesso gruppo…). Una cavità, di fatto, ben segnalata tempo addietro nel volume di Polastri. Lo dimostra anche un articolo di giornale nel quale un lettore segnalava quella che appariva come “una bufala”.
    Sarà che non avete digerito e a tutti i costi volete primeggiare?

    Ps. TOPOLINO? Per inciso, sempre nel libro di Polastri è segnalata una immagine di Minny e si, di Topolino, creata da mani non sarde (americani?) durante la seconda guerra mondiale in una grotta sotto Castello. Non lo sapeva? Potrebbe essere una copia antesignana dei fumetti del 1940. Ora ha imparato qualcosa in più su Cagliari sotterranea. Ora potrete provare a toiglier dal cilindo un altro coniglio ma rimandiamo al mittente questa polemica perchè andiamo per la nostra strada, avendo con voi perso tempo. Buone esplorazioni!

    • Avatar di Bob
      Bob
      agosto 3, 2011 alle 3:53 PM

      Fabrizio r: che l’oggetto di questa sterile polemica non è lo stesso ambiente di base di cui il Gruppo Sleleo Archeologico Giovanni Spano scrisse e documentò nel 1989 è falso.
      Che non è stato citato su Opera Ipogea è falso.
      Ben vengano le scoperte e la divulgazione delle stesse, ma se il livello dell’acqua in un dato ambiente ben noto è calato non credo si possa parlare di scoperta o sbaglio? Perchè nel caso potreste anche citare la scoperta della cavità di Piazza d’armi visto che anche li l’acqua è miracolosamente sparita…ma forse qualcuno già l’ha fatto.
      Mi sembra strano che il “G.S.A.Giovanni Spano” possa inviare SMS in quanto il Canonico manca da tempo, pertanto la invito a non associarmi a chi muove accuse senza firmarsi, a proposito: chi è lei?
      E’ comunque curioso notare con quanta acredine lei tenti di difendere il suo punto di vista e questo mi fa pensare che lo faccia perchè veramente ci crede ed è spinto dalla passione per questa attività. Mi permetta però di dire che questa passione è viziata alla base in quanto abbinata a verbi come “primeggiare”, “denunciare”, “intimidire”. Capisco che non tutti hanno la fortuna di fare questa splendida attività per passione e non per necessità, ma mi sarebbe piaciuto leggere “collaborare”, “divulgare”, “condividere”, “tutelare”, “valorizzare” in maniera reale e non perseguendo utili personali.
      Il resto delle sue righe sembrano più una ripicca che un voler realmente trovare il giusto equilibrio dei fatti in quanto nulla aggiungono e nulla tolgono, quindi inutili me e per chi legge. Per inciso in una grotta del Supramonte ho notato un rettangolo creato da mani umane che dal tratto non paiono ne sarde ne italiane: che sia “l’antesignano” di spongebob?

      roberto murenu

  43. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    agosto 3, 2011 alle 2:03 PM

    Che polemica pesante…. in ogni caso il re-ingresso del GSAGS in quelle cavità risale a qualche settimana prima dell’uscita della NOTIZIONA DELLA NUOVA SCOPERTA (ritrattata dallo stesso Presidente-Giornalista Marcello Polastri e rigirata come rivisitazione di quanto già visto), il ns ingresso li in tempi “non sospetti” lo si puo’ evincere dalle foto divulgate già nei giorni precedenti… in seguito poi alla divulgazione della clamorosa notizia, noi, curiosi per natura siamo andati a rivedere il sito, prendendoci la briga di muovere anche un sub con tutto ciò che ne consegue, per accertare che il fantomatico collegamento “sifone dell’ospedale-cavità ossario non esiste… era une bella montatura a favore dello spettacolo televisivo, giornalistico etc etc…

    In ogni caso qua si continua a girare su argomentazioni che nulla centrano con questa discussione che voleva banalmente capire se realmente esiste una nuova scoperta o meno… e direi che a giudicare dal fatto che molto di quando pubblicato nei primi giorni e sparito, molte foto sono sparite ed i testi cambiati, corretti, gli stessi giornalisti interessati dalla notizia hanno ricevuto smentite dalla fonte che le divulgò… bhe direi che tutto ciò parla da solo sulla “poca buona fede” nel divulgare la notizia di queste visite a mò di SCOPERTA del secolo!!!
    Possiamo condire questa discussione con tutto quello che si vuole, cercare di intorbidire il discorso… ma il succo rimane sempre lo stesso… buon proseguimento.

  44. Avatar di Roberto Sanna
    Roberto Sanna
    agosto 5, 2011 alle 9:55 am

    Caro Fabrizio.
    Hai ragione su Opera Ipogea vi è un articolo su Santu Lemu ,lo stesso Polastri ha presentato il lavoro anche ad un nostro convegno svolto a Cagliari Sulle Cavità Artificiali,è nonostante lui si sia dimenticato sia su Opera Ipogea che durante il nostro convegno ,di citare nella bibliografia in nessun modo Il Gruppo Spano, noi non le abbiamo fatto nessun appunto ,è non diciamo che non lo sapeva perché tu stesso hai scritto che il Gcc si lamentava della realizzazione del parcheggio.
    per quanto si parla della scoperta del pozzo presso l’assessorato della cultura ricordo bene cosa è successo allora, che strano il Polastri fece un servizio per Videolina il giorno stesso è mi intervistò ,questo è stato l’unico momento nel quale lui abbia ,quindi non è vero che più volte lui abbia intervistato qualcuno del Gruppo Spano,il giorno dopo su La Nuova Sardegna comparì una lettera di a nome di un certo Sig Giulio Sanna, che diceva che la scoperta non era tale in quanto già menzionata nel libro di Polastri,allora io che feci,chiamai al telefono Polastri e le chiesi se per lui il pozzo era lo stesso,la risposta fu che il pozzo non era lo stesso ma quello di qui lui parlava si trova più in alto nel colle,quindi penso di essere stato correttissimo,cosa che non fai tu in quanto parli di un articolo senza menzionare quello mio successivo di smentita alla lettera del sig.Giulio Sanna nello stesso quotidiano .
    SMS ,stavo zitto ma ora non più, la persona che ha inviato l’SMS sono io,ma come mai parli dell’ SMS ma non parli di tutto quello che cé dietro,bene ne parlo io .Allora si deve sapere che il Gruppo Spano in collaborazione con la soprintendenza Archeologica stà esplorando dal 2003 il tratto d’acquedotto Romano di via de Magistris seguendo i lavori su incarico della stessa Soprintendenza ,e con la collaborazione della Ditta che eseguiva i Lavori , noi eravamo li dal primo momento della scoperta. Seguendo il cantiere giorno per giorno,ero presente io alla apertura del primo, del secondo e del terzo condotto,ho seguito gli operai nel momento che svuotavano gli stessi condotti,quando loro si sono fermati abbiamo proseguito noi Gruppo Speleo Archeologico Spano a vuotare parte degli stessi per continuare a esplorare il sito,partendo da circa 100 mt siamo arrivati a circa 1000 mt di gallerie ,e dopo questo lavoro immane,che ci ha tolto tempo sudore,per anni si per anni,poichè tuttora prosegue , è vedere una notte girando per canali televisivi, una persona (Polastri) che dopo aver saltato la recinzione,dimenticavo il sito è chiuso da una cancellata e da una porta a chiave,stà all’interno di un condominio,è nessuno dello stesso condominio è in possesso delle chiavi,fa delle riprese dove lui viene intervistato e dice , il Gcc stà lavorando in questo sito abbiamo “Scoperto” ed esplorato ecc ecc,non mi pare che questo sia corretto, nei confronti di nessuno,è sfido chiunque a non perdere le staffe,quindi l’SMS è conseguenza di questo,poi inutile che ci rigiriate, per questo il Polastri a dovuto rispondere a una denuncia ai carabinieri,,ma questo stranamente dite che non è vero,mah!!! Ha è vero il Polastri ha chiamato ripetutamente il denunciante chiedendole di ritirarla,poi lo stesso denunciante l’ha ritirata .
    Ps: Topolino,vuoi una notizia, quando io vidi l’immagine di Minny presso l’area del Ghetto degli ebrei ero in compagnia della dottoressa Salvi della soprintendenza Archeologica,ed erano appena state tolte le macerie che ricoprivano la sala,è non vedo perché non indichi il luogo giusto dandone solo l’area Castello ,ma questa è un’altra storia.
    Comunque è inutile che ci si rigiri,la notizia è stata da voi data in quel modo solo ed esclusivamente per un gran can-can pubblicitario per il lancio del programma televisivo,altro che scoperta o riscoperta
    Sanna Roberto

  45. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    settembre 11, 2011 alle 8:59 PM

    …la puntata di Mistero del 11.09.2011 con il servizio sull’ossario di Santu Lemu, girata con il supporto dello speleo-giornalista Marcello Polastri è la più grossa buffonata dal 1800 ad oggi!!!

    E’ stato montato qualcosa di clamoroso… questo è il desiderio di divulgazione del quale i nostri amici parlavano sopra!!

    Qui la puntata, “la leggendaria fonte sacr” e “l’eremo perduto”: http://www.video.mediaset.it/video/mistero/full/245027/puntata-dell11-settembre.html

    http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/244939/alla-ricerca-delleremo-perduto-1a-parte.html#tc-s1-c1-o1-p1

  46. Avatar di Alessandro Gallo
    Alessandro Gallo
    settembre 13, 2011 alle 9:54 am

    Ho visto il servizio di Mistero e sono rimasto esterrefatto: io sono entrato negli stessi luoghi, ho strisciato sul tetto dell’ospedale alla ricerca di percorsi da esplorare, ma “purtroppo” non ho trovato nulla, nonostante mi sia sforzato quel passaggio attraverso ilquale secondo Polastri & Co. porterebbe all’ossario non sono riuscito ad individuarlo.

    Le spiegazioni di questo nuovo MISTERO potrebbero essere tante:
    1) ho bisogno di una visita oculistica,
    2) esiste un passaggio segreto che si mostra solo alle persone “degne” come Polastri, il gruppo Teses ed il team di Mistero,
    3) oppure banalmente quel passaggio NON ESISTE.

    Forse la televisione ha esigenze “particolari”, forse c’era la necessità di costruire un servizio che “rispettasse” un format determinato, ma chi si dichiara studioso, archeologo non può permettere che venga divulgato un FALSO.

    Probabilmente mi sto soffermando su un aspetto “secondario” dell’intera faccenda, ma non amo i BUGIARDI.

    Alessandro

  47. Avatar di Alessandro Gallo
    Alessandro Gallo
    settembre 13, 2011 alle 1:54 PM

    Non so se il tono del mio messaggio sia esagerato … ho letto i vari post ed alcuni “botta e risposta” potevano essere egualmente condivisibili … punti di vista divergenti egualmente degni di riflessione ed in teoria egualmente veritieri/menzogneri.

    La mia riflessione si basava “semplicemente” su un dato di realtà: se dici che hai fatto una strada per arrivare da un punto ad un altro (e lo documenti con un filmato) quella strada che dici di aver fatto DEVE ESISTERE altrimenti stai raccontando qualcosa di FALSO, di verosimile, ma non corrispondente al vero.

    Il verosimile lo accetto in un film, in una finzione. Trovo discutibile che chi si dichiara studioso ed archeologo accetti di avvallare con il suo nome un “racconto esplorativo” che non rispecchia il vero … e se chi racconta qualcosa, spaccia per vero qualcosa di verosimile, sta raccontando una bugia e chi racconta le bugie è a pare mio un BUGIARDO

  48. Avatar di paoletta
    paoletta
    settembre 24, 2011 alle 1:32 PM

    INCREDIBILE.
    Ora basta. il Gruppo spano mi fa schifo ed è per questa ragione che non lo frequenterò più.
    Come può un Gruppo speleologico che si dichiara cultore di storia ed emula anche il nome del Canonico ottocentesco Giovanni Spano, dire di aver scoperto nel 1989 un sotterraneo e non aver fatto nulla per tutelarlo, esplorarlo completamente, per mostrarlo al pubblico con iniziative?
    Badate gente badate!
    Le accuse mosse a Marcello Polastri e Luigi Bavagnoli (attaccato con parolacce sui loro blog) e alla trasmissione Mistero sono validissime per voi, ribaltandole.
    Perchè emerge che vi siete SERVITI di tale sito per avere pubblicità nel 1989, dandone una leggera menzione sulla stampa (quando il posto era allagato) ma consentendo l’abbandono dello stesso, in condizioni pietose.
    Come mai allora non sono stati sospesi i lavori di costruzione dinnanzi a quel grande e sacro luogo?
    Qualcuno non aveva voglia di TUTELARE per bene?
    Alla faccia che collaborate con la Soprintendenza. Poi cosa Sovrintenda non è dato sapere (in considerazione con il recente caso GIUDIZIARIO TUVIXEDDU).
    Ora capiamo perché siete l’unica associazione speleologica cittadina ad avere una sede comunale che diversamente era destinata alla Polizia Municipale e all’URP del Comune di Cagliari…
    Torniamo ai siti sotterranei pero’.
    Gli stessi speleologi (?) che 30 anni fa entrarono i quei posti non li hanno mai esplorati del tutto. Altrimenti non si capirebbe come mai dopo la notizia dell avvistamento delle ossa sommerse ed emerse si sono calati nel posto.
    Nessuno ci risulta ha studiato quelle ossa o, se lo ha fatto, ha agito molto stranamente. Eccolo, il MISTERO…
    Dopo la pubblicazione della notizia hanno subito ottenuto (stranamente) una autorizzazione dalla Proprietà dei siti (se l’hanno chiesta…) e poi, forse, in accordo con la Soprintendenza dato che vantano la solita COLLABORAZIONE, sono entrati. Per far cosa? Cercare di FARLA PAGARE a MARCELLO POLASTRI, A BAVAGNOLI, e spingere MEDIASET a non MANDARE IN ONDA IL SERVIZIO.
    Lo dimostra il fatto che, dopo la notizia sul reale avvistamento di grandi cumuli ossei sommersi dall’acqua, gli stessi componenti di tale Gruppo sono rientrati nel sito abbandonando i bidoni di plastica e travi di acciaio, dopo aver “fatto” una esplorazione… o meglio, Ri-esplorazione fatta da Teses e Gcc.
    Questi due gruppi hanno cercato un dialogo, a senso unico peraltro, avendo constatato persone PREVENUTE, PRETESTUOSE, e che non POSSONO FARE LA MORALE A NESSUNO.
    Siamo al corrente di una riunione organizzata da pochi per “far fuori Polastri”, nel tentativo di “infangare” il suo buon nome e quello di seri esploratori.
    Perché, se di fatto siamo qui a parlare di un sito, è grazie a loro!
    E, di certo, saranno loro a far qualcosa per valorizzarlo come ben stanno dimostrando…
    Io sto con loro e mi iscriverò ai loro gruppi, mollando per sempre voi. Siete l’anti-collaborazione fatta persona. Voi, avete consentito il degrado e l’abbandono in quei luoghi, che ora tanto reclamate come vostri ma sono di tutti, mostrati a tutti da Bossari, Bavagnoli, Polastri tramite la Tv. Altro che Buguardi, ma abili nella comunicazione con una grande suspance che coinvolge. potete forse imparare qualcosa.
    E su questi siti, state pur certi che sentirete parlare tra non molto perchè almeno loro, hanno scritto alle istituzioni. Basta accedere nei siti per vedere in modo trasparente cosa hanno fatto.
    Voi, invece, sempre a tener per voi le scoperte, le grotte, un po come chi Sovrintende.

    • Avatar di Bob
      Bob
      settembre 26, 2011 alle 9:56 am

      Paoletta,
      non so chi lei sia (ma perchè lei come gli altri che lanciano anatemi del tipo: badate gente badate… non vi firmate per esteso?) quindi non scendo sul personale, ma tenendomi sul generico le consiglio di curare la sua rabbia affidandosi a professionisti e non a ciarlatani…
      Se lei ha mai fatto parte del Guppo Speleo Archeologico Giovanni Spano dovrebbe sapere che da noi la porta è aperta a tutti: per entrare e per uscire, quindi la ringrazio sia per l’una che soprattutto per l’altra ipotesi.

      roberto murenu

  49. Avatar di Diego Vacca
    Diego Vacca
    settembre 26, 2011 alle 10:03 am

    Per carità…..Paoletta ma tu frequentavi lo Spano o eri dello Spano? forse lo hai frequentato mooolto marginalmente perchè mi sa che non hai capito niente! Quì non c’è nessuno malato di protagonismo o di “arrivismo” e sopratutto da noi è molto chiaro il concetto di “rispetto delle regole”.

  50. Avatar di Marco Mattana
    Marco Mattana
    settembre 26, 2011 alle 10:40 am

    Triste ed avvilente l’intervento di “paoletta” della quale sarebbe bello conoscere anche il cognome, anche perche’ di Paolette che abbiamo praticato speleologia urbana, dentro il GSAGS, non ce ne sono state… che quindi abbiano idea di come dentro questo gruppo tale attività venga praticata mi pare realmente improbabile.
    “Incontri segreti per far fuori Polastri??”, fantasie veramente notevoli… abbiamo ben altro a cui pensare e gli altri gruppi speleo pure, credo…

    Ieri ho visto un intervista a Marcello Polastri che raccontava dell’anfiteatro romano… menzionando un “passaggio segreto” che conduce verso viale trieste, si chiama ACQUEDOTTO ROMANO quello… giusto per non uscire dal seminato dei “misteri”…

    buona speleologia a tutti.

  51. Avatar di Pier Luigi Melis
    Pier Luigi Melis
    settembre 26, 2011 alle 12:12 PM

    Paoletta!! Che piacere sentirti….
    Tutti noi del Gruppo Speleo-Archeolgico “Giovanni Spano” ci chiedevamo che fine tu avessi fatto… è un po che non ti fai vedere in sede… come mai?
    Quanto ci manchi… praticamente le attività del gruppo si sono fermate da quando hai smesso di dedicare il tuo tempo libero alla speleologia carsica ed a quella urbana.
    Niente più esplorazioni…. niente più scavi nei buchi più angusti e lerci della città…. niente più rilievi di grotta…. niente più rilievi di cavità artificiali…
    Per non parlare poi della manifestazione “Monumenti Aperti”, qui a Cagliari…. ti ricordi? Eri sempre in prima fila per non fare mancare la tua presenza per gestire quelle migliaia di visitatori che pressavano per entrare a visitare il sito che noi soci del GSAGS, GRATUITAMENTE, ogni anno, ci prendiamo l’onere di gestire.
    Ed i corsi di speleologia?…. come potremo continuare ad organizzarli, come ogni autunno, se ci privi del tuo apporto e della tua esperienza di istruttore?
    Ricordo che dal 1994, anno della mia iscrizione alla associazione, sei sempre stata presente.
    E come avrei potuto, senza la tua preziosa collaborazione, fare il Presidente nel 2006, 2007 e 2008?
    E come potremmo, io e gli altri soci che fanno parte del Consiglio Direttivo, fare a meno dei tuoi preziosi consigli su come gestire una associazione con un numero di soci che fluttua tra i 70 ed i 100 (i più assidui dei quali… ovviamente, sono da me ben conosciuti…. nonché miei amici…)?
    Paoletta…. Paoletta….. ma come puoi farci questo?… come puoi abbandonarci ora?
    Ora che vai via chi si occuperà di fare in modo che i soci paghino costantemente la loro quota sociale? (….per continuare a poterci permettere di PAGARE l’AFFITTO del LOCALE COMUNALE, del quale IO STESSO ho firmato REGOLARE CONTRATTO DI LOCAZIONE…. correttamente REGISTRATO!!!)
    Dai Paoletta…. non ci abbandonare!
    Bada bene che non hai bisogno di abbandonarci…. puoi iscriverti a qualsiasi associazione tu voglia appartenere senza doverti cancellare dal nostro gruppo. Come saprai… siamo piuttosto democratici noi del GSAGS.
    Perché non ne parliamo tra di noi prima?
    Perché non mandi una mail a me: PIER LUIGI MELIS (pierluigi.melis@tin.it) così mi dici CHI del nostro gruppo ti fa schifo, dal momento che…. essendo il “gruppo spano” una entità astratta…. mi sembra difficile che verso essa… si possano provare delle sensazioni?
    Ah…. un ultima cosa…. Paoletta…. ma tu…. CHI SEI?

  52. Avatar di Peppe Mattana
    Peppe Mattana
    settembre 27, 2011 alle 1:09 am

    Sono il penultimo degli speleologi, e normalmente non partecipo alle DISCUSSIONI (in questo caso rissa) virtuali, ma devo schierarmi dalla parte del gruppo del quale faccio parte gsags, e trovo giusto l’itervento di Pier Luigi come gli altri, in risposta a Paola (che immagino chi sia).
    E dal momento in cui una persona che fa’ parte di un gruppo nel quale dovrebbe (partecipando) agire in modo COSTRUTTIVO e collaborare, prediligge gli insulti gratuiti come :
    il Gruppo spano mi fa schifo
    non aver fatto nulla per tutelarlo, ma consentendo l’abbandono dello stesso, in condizioni pietose.
    siete l’unica associazione speleologica cittadina ad avere una sede comunale
    Siamo al corrente di una riunione organizzata da pochi per “far fuori Polastri”, nel tentativo di “infangare” il suo buon nome.
    ..etc..etc
    Beh..allora non posso che essere d’ accordo con te Paola e pensare sia giusta almeno una di queste frasi..
    …Io sto con loro e mi iscriverò ai loro gruppi, mollando per sempre voi.
    ——————————————————————————————
    Fara’ sicuramente bene a tutti, sperando che almeno in quel contesto possa sentrti realizzata per apportare la tua capacita’ che sara’ fondamentale per tutta la communita’.
    Grazie.
    Giuseppe Mattana.

  53. Avatar di Alessandro Gallo
    Alessandro Gallo
    settembre 27, 2011 alle 9:39 am

    Non so se l’intervento di Paoletta sia “scaturito” dal mio ultimo intervento, se le mie considerazioni rispetto alle modalità espositive e contenutistiche della trasmissione Mistero siano state l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso … Un vaso che a leggere il suo commento mi sembra essere pieno di astio e di rancore mai completamente palesato.
    Se così fosse sarei ben lieto di aver permesso l’apertura di una valvola di sfogo che opportunamente indirizzata può essere salvifica per l’integrità psichica delle persone.
    Faccio parte del gruppo relativamente da poco (2006) ed in questi anni ho trovato all’interno del gruppo persone di ogni tipo. Con alcuni di loro mi sono trovato immediatamente in una sintonia “perfetta”, con altri il percorso è stato più “faticoso”: ci si è dovuti confrontare, discutere e a volte anche litigare … un po’ come capita all’interno di una famiglia.
    Una cosa è certa sono sempre stato libero di esprimere il mio dissenso, di argomentare le mie tesi, a volte “vincendo” a volte “perdendo” … è il bello della democrazia.

    Uscire da un gruppo in questo modo, “sbattendo la porta” senza dare la possibilità all’altro di capire fino in fondo le ragioni di un malessere, lo trovo “stupido” ed inutile … è un’occasione sprecata, forse da entrambe le parti.
    Non so se ho mai avuto il piacere di conoscere Paoletta, non so se ho mai interagito con lei, non so se lei abbia mai voluto interagire con me, non so se sono mai stato sordo al suo malessere … onestamente non so chi sia.
    Nel suo commento ho letto tante inesattezze, tante insinuazioni, tante mezze verità … io non amo le bugie. Non so se il mio sia un pregio o un difetto, ho da sempre cercato di essere trasparente, di dire quello che penso direttamente all’interessato, di argomentare con “dati di realtà circostanziati” le mie tesi, i miei pensieri.

    Ho partecipato a tutte le recenti fasi di ri-esplorazione di Santu Lemu alla ricerca di quel “misterioso” passaggio che avrebbe dovuto mettere in comunicazione l’ossario con il “vecchio ospedale”.
    Sarebbe stata un’esplorazione interessante ed avvincente.
    Se la tesi di Polastri fosse stata vera, avrebbe aggiunto un nuovo tassello alla nostra conoscenza di quei luoghi … ma così non è stato, non abbiamo trovato nulla.

    Sicuramente abbiamo un’idea diversa su come raccontare una “scoperta”, o forse sarebbe meglio dire un’esperienza esplorativa. Non amo il sensazionalismo, non amo il finto patos, non amo il verosimile quando leggo o guardo un servizio scientifico.
    Non so se Paoletta sia mai entrata in quei luoghi, ma credo di no per come difende a spada tratta quel servizio.

    Una cosa condivido di ciò che scrive Paoletta: quei luoghi sono di tutti.
    Mi piace l’idea che tutti possano godere della conoscenza e della storia di quei luoghi … è uno dei motivi per cui tutti gli anni do il mio contributo per Monumenti Aperti. Trasmettere la magia di luoghi “passati”, raccontare e far rivivere il “senso” di quelle strutture è una cosa che amo … ed è per questo motivo che NON AMO chi imbroglia il prossimo spacciando per vero qualcosa che nella realtà non esiste così come hanno fatto Bossari, Bavagnoli e Polastri.

  54. Avatar di Riccardo Mascia
    Riccardo Mascia
    settembre 27, 2011 alle 11:35 am

    Che dire? I precedenti commenti sono stati chiari ed esaurienti.
    Giusto una dedica a “Paoletta”, di cuore

  55. Avatar di Paoletta
    Paoletta
    settembre 27, 2011 alle 3:29 PM

    Semplicemente ridicoli. Senti questi.
    Il gesto mimato nel post dimostra quanto sordi che non volete sentire, siete, e meglio spiega la mia decisione.
    Il sig. Muscas dimentica di inserire tra le sue giustificazioni (ma chi se ne frega dell’organizzazione discutibile associativa), anche la gara d’appalto vinta (?) per l’assegnazione della sede PUBBLICA, nella quale far riunioni probabilmente contro servizi tv, giornalisti e/o speleo-rivalità.
    E che la voleva, anche gratis la sede comunale?
    Ma siete i figli della gallina bianca, voi, ospiti di una struttura pubblica?
    E certo che per primi dovreste offrirvi volontari a Monumenti aperti. Sono migliaia i volontari e centinaia le associazioni partecipanti, ed io sono tra quei volontari, dunque di che vi lamentate.
    Oi oi, guarda che livello di cultura mostrate, oddio!
    Ma perchè non lo ammettete: chi tanto oggi criticate, vi ha smosso!
    Funge da esempio dai… e ditelo!
    Ditelo per davvero.
    Il servizio di Bossari, Polastri e Bavagnoli vi ha indotto a studiare, ritorbnare in grotta, esplorare il sottosuolo.
    E pubblicare qualcosa (su flikr già pubblicato…) anche su Su stiddiu. Altro che minestre riscaldate. Della birra ferrero stipata a Su Stiddiu ne parlano proprio i libri di polastri, specie quello che ha vinto il premio letterario nazionale nel 2006.
    Dai diciamolo però, sugli hobby a nessuno è dovuto nulla. Ognuno fa la sua parte.
    Il servizio Tv e il lancio stampa duegli esploratori di Mistero hanno aperto un dibattito e hanno smosso le acque.
    Il merito va riconosciuto ai conduttori da voi tanto odiati, che roba.
    Ammiro la scelta dei conduttori di non aver fatto cattiva pubblicità a Cagliari, mostrando un sottosuolo degradato ma affascinante, illustrato all’Italia intera, senza mostrare la marea di rifiuti stipati in quei posti (a voi certamente noti magari con interessato silenzio).
    E’ stato positivo far vedere tutti i percorsi dei sotterranei locali di Cagliari. E questa si chiama Tv ragazzi.
    Se però cercate scienza ufficiale, siete liberi di andar dagli scienziati. Se però aspettiamo voi e loro, magari il patrimonio sotterraneo soccombe tra cemento e rifiuti.
    Per me potete comunque andare dove vi pare, così io, con il gestaccio che rimando al mittente, di cuore. Spassiaisì.

  56. Avatar di Stefano Sassu
    Stefano Sassu
    settembre 27, 2011 alle 4:55 PM

    “Non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare.” e mi permetto anche un “L’invidia è come un granello di sabbia: piccolo eppure in grado di accecare.”

    In realtà è tutto molto più semplice di così. Ed è una cosa oggettiva: a oggi, visti i filmati, viste le foto, riesplorato il luogo, si può dire, con una discreta sicurezza, che non esiste un passaggio. Esiste? Mostriamolo.

    Tutto il resto è chiacchiera e polemica da bar dello sport.

    E ancora non sappiamo “Paoletta” Cosa 🙂

    Che bella cosa che era l’educazione 🙂

  57. Avatar di Alessandro Gallo
    Alessandro Gallo
    settembre 27, 2011 alle 5:12 PM

    Chi è il sig. Muscas?
    … è curioso che chi dichiara di appartenere ad un gruppo sbagli il nome di chi accusa … forse paoletta si riferiva a Pierluigi?

    Credo che l’attendibilità di una notizia in parte derivi anche dall’attendibilità della fonte da cui proviene e Paoletta non si è ancora presentata

    … semplice dimenticanza? … è troppo facile scrivere nell’anonimato.

    Non so come definire chi non ha il coraggio delle proprie idee …

  58. Avatar di Bob
    Bob
    settembre 27, 2011 alle 6:23 PM

    Paoletta, ohh Paoletta: ma come fa a scrivere tante sciocchezze contemporaneamente?
    E soprattutto con quale coraggio millanta a nome di Polastri premi da mai ricevuti?
    Se fossi in lui affiderei a persone più “dotate” la mia difesa: nel 2006 il premio letterario fu aggiudicato a Giorgio Montefoschi, Saverio D’Amelio, Piercarlo Giorgi, Ernesto Massimetti e…Diego Dalla Palma (!) …in effetti solo negli articoli direttamente a lui riconducibili si parla di “vittoria” nel 2006. In ogni caso nulla toglie alla bontà del libro che lei cita e che sicuramente non avrà stentato a sopravvanzare scrittori del calibro di Lory del Santo e Massimo Ranieri (tra i partecipanti alla 3° edizione del 2007), solo che sarebbe meglio circostanziare le notizie e non insinuare. Capisco che è una cosa difficile da recepire da chi scopre passaggi segreti e cammina bocconi anche quando ha il soffitto a 4 metri dalla testa, ma sù, fate uno sforzo perchè basta gugolare per avere notizie reali.
    Mi sento purtroppo di darle ragione quando si stupisce del fatto che paghiamo regolarmente un canone di affitto per un immobile comunale, ma siamo fatti così: siamo onesti. E lo siamo anche intellettualmente. E questo è il motivo per cui ci troviamo ancora quà a discutere con burattini nascosti dietro l’anonimato.
    PS: a me Bossari è simpatico: fa il suo lavoro per denaro e quando si è spaventato per gli extraterrestri mi ha fatto quasi tenerezza…quasi.

    roberto murenu

  59. Avatar di Pier Luigi Melis
    Pier Luigi Melis
    settembre 27, 2011 alle 6:45 PM

    Paoletta :
    Semplicemente ridicoli. Senti questi.
    Il gesto mimato nel post dimostra quanto sordi che non volete sentire, siete, e meglio spiega la mia decisione.
    Il sig. Muscas dimentica di inserire tra le sue giustificazioni (ma chi se ne frega dell’organizzazione discutibile associativa), anche la gara d’appalto vinta (?) per l’assegnazione della sede PUBBLICA, nella quale far riunioni probabilmente contro servizi tv, giornalisti e/o speleo-rivalità.
    E che la voleva, anche gratis la sede comunale?
    Ma siete i figli della gallina bianca, voi, ospiti di una struttura pubblica?
    E certo che per primi dovreste offrirvi volontari a Monumenti aperti. Sono migliaia i volontari e centinaia le associazioni partecipanti, ed io sono tra quei volontari, dunque di che vi lamentate.
    Oi oi, guarda che livello di cultura mostrate, oddio!
    Ma perchè non lo ammettete: chi tanto oggi criticate, vi ha smosso!
    Funge da esempio dai… e ditelo!
    Ditelo per davvero.
    Il servizio di Bossari, Polastri e Bavagnoli vi ha indotto a studiare, ritorbnare in grotta, esplorare il sottosuolo.
    E pubblicare qualcosa (su flikr già pubblicato…) anche su Su stiddiu. Altro che minestre riscaldate. Della birra ferrero stipata a Su Stiddiu ne parlano proprio i libri di polastri, specie quello che ha vinto il premio letterario nazionale nel 2006.
    Dai diciamolo però, sugli hobby a nessuno è dovuto nulla. Ognuno fa la sua parte.
    Il servizio Tv e il lancio stampa duegli esploratori di Mistero hanno aperto un dibattito e hanno smosso le acque.
    Il merito va riconosciuto ai conduttori da voi tanto odiati, che roba.
    Ammiro la scelta dei conduttori di non aver fatto cattiva pubblicità a Cagliari, mostrando un sottosuolo degradato ma affascinante, illustrato all’Italia intera, senza mostrare la marea di rifiuti stipati in quei posti (a voi certamente noti magari con interessato silenzio).
    E’ stato positivo far vedere tutti i percorsi dei sotterranei locali di Cagliari. E questa si chiama Tv ragazzi.
    Se però cercate scienza ufficiale, siete liberi di andar dagli scienziati. Se però aspettiamo voi e loro, magari il patrimonio sotterraneo soccombe tra cemento e rifiuti.
    Per me potete comunque andare dove vi pare, così io, con il gestaccio che rimando al mittente, di cuore. Spassiaisì.

    Paoletta… paoletta…..
    Così non va bene…. non ci siamo!
    Ti ho scritto chi sono e ti ho mandato anche il mio indirizzo mail…. ma tu invece di scrivermi personalmente per continuare la discussione…. insisti a scrivere in modo anonimo in questo forum….
    Eddai….! Non si fa cosi!
    Ti rendi conto che insistendo a stare nell’anonimato… non possiamo proprio iniziare un confronto serio?
    E comunque…. per quanto riguarda l’ultima parola del tuo post…. puoi stare tranquilla che è cosi… ci stiamo proprio divertendo 🙂
    Senti…. perché non passi in sede da noi? Magari non siamo poi cosi male… in fondo…. 😉
    Ti dico di più…. propongo al Consiglio Direttivo di non farti pagare le quote di iscrizione…. eh?
    Va bene cosi?
    E comunque ti prego…. per il tuo bene…. smetti di difendere certe trasmissioni come Mistero… sono indifendibili….
    Sono credibili quanto una Margherita Hack che si mette a fare l’oroscopo su Focus 😀
    Sono inguardabili per chi, come me, te e gli altri che scrivono in questo blog, si interessano alle cavità artificiali…..
    Se continuiamo di questo passo… finiremo a parlare di coccodrilli bianchi nel canale di Terramaini…. oppure di plesiosauri nello stagno di Santa Gilla…. 🙂 …ma dai!… per favore….
    Ah…. un ultima cosa…. Paoletta… ma non è che sei Marcello Polastri in persona?

  60. settembre 27, 2011 alle 8:17 PM

    scusate, ragazze e ragazzi di tutte le età, mi pare che avete sviscerato la vicenda in tutte le salse e ve ne siete dette in abbondanza.
    Questo è un blog, non una chat nè un forum.
    Nemmeno uno spazio web per litigare.
    E’ scritto molto chiaramente nella colonna a destra (“come utilizzare il blog”).
    Se avete eventuali ulteriori elementi di novità, informazioni, documenti saranno ben accetti.
    In caso contrario non c’è altro da aggiungere, vero? 😉

  61. Avatar di Vivy
    Vivy
    ottobre 15, 2011 alle 2:22 PM

    Che brutta e inutil polemica. Noi che studiamo nella vechia Clinica vediamo da giorni camion e mezzi in movimento perchè finalmente stanno ripulendo i sotterranei abbandonati e deturpati dalle migliaia di rifiuti che ivi si trovano, da chissà quanti decenni. Complimenti a voi per l’interessamento, a Pollastri e al servizio di Misteri che ha smosso le acque. Finalmente qualcosa si muove per la valorrizzaione della storia di Cagliari e dei monumenti sotterranei forse non studiati a dovere e tutelati da chi dovrebbe per mandato. Almeno in queso caso. E credo questa sia una bella novità. ciao

  62. ottobre 18, 2011 alle 3:07 PM

    fine del “mistero misterioso” 😉 Come aveva ipotizzato il prof. Antonello Fruttu, si tratta sostanzialmente di un ossario dei defunti delle epidemie di peste utilizzato soprattutto dal ‘600 in poi.

    da La Nuova Sardegna, 18 ottobre 2011
    Accertamenti dei carabinieri sulla scoperta di Polastri. Il «Mistero» non è un mistero: «Quell’ossario è noto da secoli». (Mauro Lissia)

    CAGLIARI. La scoperta annunciata e mandata in onda dall’esperto in cavità Marcello Polastri, che insieme al team della trasmissione Mediaset «Mistero» ha ripreso un ossario sotterraneo tra la clinica Aresu e l’ospedale San Giovanni di Dio, non è altro che un sito ampiamente conosciuto e indagato dalla sovrintendenza archeologica fin dal 1980 e ora i carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio artistico e culturale stabiliranno se il sopralluogo si sia svolto secondo le norme. E’ stato lo stesso Polastri a informare della verifica richiesta dalla sovrintendenza archeologica nel corso della puntata di ieri della trasmissione Mediaset, in cui i teleutenti amanti dell’ignoto hanno potuto rivedere parte del filmato girato nelle viscere di Cagliari. Il sovrintendente Marco Minoja smentisce che i suoi uffici abbiano sporto una denuncia nei confronti di chi si è introdotto nel sottosuolo dell’ospedale ma conferma di aver inviato una comunicazione rituale («solo un’informativa») ai carabinieri e di aver chiesto spiegazioni al gruppo che ha fatto capo a Polastri in questa sbandieratissima esplorazione del risaputo: «Abbiamo risposto alle note di Polastri e come sempre si fa doverosamente in questi casi abbiamo informato i carabinieri – spiega Minoja – ma quello che stupisce è il can-can mediatico nato attorno a quel sopralluogo». Minoja conferma infatti che non c’è stata alcuna scoperta: «Si tratta di un sito già noto nell’Ottocento e indagato nel 1980 – avverte il sovrintendente archeologico – quindi non mi pare che si possa parlare di un ritrovamento». Nient’altro che ossa umane accumulate nel corso dei secoli, fin dal Seicento quando la città fu colpita dalla peste: «Sapevamo benissimo che cosa si trova in quella cavità».
    Eppure il conduttore della trasmissione Daniele Bossari ha usato toni enfatici per descrivere la missione sotterranea e all’interno dell’ossario non è riuscito a trattenere una lunga sequenza di gemiti, destinati a rendere l’emozione e insieme la sensazione di disagio («che schifo» ha detto a un certo punto della registrazione) per le condizioni di quel luogo, letteralmente invaso da resti umani.
    Nel corso della trasmissione dell’altra sera Polastri ha chiarito che il sopralluogo era stato autorizzato dai responsabili dell’ospedale San Giovanni e che ogni passaggio dell’operazione si è svolto senza infrangere le regole, soprattutto senza danneggiare il sito. Per introdursi nella cavità l’équipe speleologo-televisiva ha dovuto però oltrepassare un’intercapedine «tra un muro del vecchio ospedale di guerra e la parete rocciosa che lo ha ispitato a partire dal 1940». Ed è su questo punto che la sovrintendenza sembra volerci veder chiaro. Ma al di là delle verifiche tecniche, una cosa è certa: nessun mistero, ma solo una piccola bufala di stagione, venduta con un’accorta operazione di comunicazione.

  63. Avatar di luca
    luca
    ottobre 1, 2012 alle 10:12 PM

    E’ possibile visitarlo?? mi piacerebbe moltissimo e credo che queste cose vadano valorizzate anzichè dimenticate anche se per ahimè mancanza di fondi.

  64. Avatar di Sergio
    Sergio
    ottobre 24, 2012 alle 12:09 am

    Infatti cosa hanno fatto Per valorizzare il posto!
    Sovrintendente, dimettiti!
    Polastri Sindaco!

  65. Avatar di Nikki
    Nikki
    ottobre 24, 2012 alle 8:04 am

    certo, Polastri sindaco, la Torres in serie A e cannonau per tutti!

  66. settembre 18, 2014 alle 10:18 PM

    sono siti noti da decenni (qui anche una cartografia: http://selladeldiavolo.wordpress.com/2008/06/19/archeologia-sulla-sella-del-diavolo/), in base alle ricerche del Taramelli e del Nissardi (primo ‘900) e del prof. Enrico Atzeni (Dipartimento di Scienze archeologiche e storico-artistiche dell’Università di Cagliari), autore di indagini topografiche e scavi (1950-1970). Nulla di nuovo. E’ come se venisse oggi “scoperto” l’Anfiteatro romano di Cagliari…

    da Sardinia Post, 18 settembre 2014
    Pitture rupestri nel colle di Sant’Elia: “Risalgono ad almeno 3000 anni fa”: http://www.sardiniapost.it/cronaca/scoperte-pitture-rupestri-nel-colle-santelia-immagini-risalgono-ad-almeno-3000-anni-fa/

    • Avatar di Untore Jaco pus
      Untore Jaco pus
      settembre 19, 2016 alle 12:54 am

      Hoi Hoi che pochi diminuibili sottoprodotti di intelletto ci sono giro. E degli speleo ambientalisti? Ma anche no!
      Nella cavita una camera infrarossi ha ripreso un tam tam di speleologi indaffarati in tuffetti fotografici. Che serietà 🙊

  67. giugno 21, 2017 alle 5:29 PM

    evviva, il genere non lascia, ma raddoppia 🙂

    da Sardinia Post, 21 giugno 2017
    “Alla ricerca di Atlantide con James Cameron”: più fiction che documentario. (Francesco Bellu): http://www.sardiniapost.it/culture/alla-ricerca-di-atlantide-con-james-cameron-piu-fiction-che-documentario/

    • agosto 28, 2017 alle 12:51 am

      Bellu chi? Se sanno tutti che è amico di Sergio Frau e che, a Sorgono, ha pure ospitato le sue conferenze su Le Colonne d’Ercole. Ma siamo
      In Sardeeegna e crepate di invidia. Suvvia… dire che Frau è fanta-archeologo è come dire di questo che Sardigna-Post parrebbe aver partorito un articolo “untoriano”. Ma Delipe’, cosa c’entra tutto ciò con l’intervento giuridico?

      • agosto 28, 2017 alle 6:41 am

        se si parla di scienza, si parla con argomenti scientifici, se si parla di ipotesi romanzesche, allora qualsiasi racconto va bene 😊

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