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Come cavolo vengono individuati i possibili siti per il deposito nazionale delle scorie radioattive?


scorie nucleari

scorie nucleari

Al termine della procedura complessa prevista dal Governo (oggi alle fasi iniziali) in qualche parte del territorio sarà individuato il sito unico nazionale per le scorie radioattive, dove i 90 mila metri cubi di materiali radioattivi (residui del ciclo energetico delle centrali nucleari dismesse, rifiuti industriali, residui di attività mediche, ecc.) devono esser custoditi a lungo termine in estrema sicurezza.

Mezza Italia è in fibrillazione.   Da un lato emergono opposizioni preventive, come in Sardegna, dove sussistono fortissime ragioni di ordine ambientale, sociale, economico e dove la popolazione si è già espressa (2011) in maniera netta contro ogni ipotesi di ubicazione di centrali nucleari e siti di deposito delle scorie radioattive.

D’altro canto emergono sconcertanti carenze nelle valutazioni preventive dei possibili siti individuati per il deposito nazionale delle scorie radioattive: è vero o no che l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (I.N.G.V.) non è stato coinvolto?

Qualche buontempone governativo sta forse pensando di mettere le scorie radioattive in una faglia sismica? Oppure nel Vesuvio?

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

scorie radioattive

scorie radioattive

da Il Fatto Quotidiano, 10 luglio 2015

Scorie nucleari: la scelta del deposito nazionale senza il parere dei sismologi. (Daniele Martini)

Singolare procedura dell’Ispra. L’istituto che sta preparando lo studio sulla individuazione del luogo migliore dove seppellire i rifiuti. E che a giorni dovrebbe essere consegnato. A denunciarlo è anche l’ex presidente dell’Ingv Boschi. Secondo il quale non risulta ci sia “alcun reale parere sismologico dietro la mappa dei luoghi che dovrebbero accogliere le scorie”.

Grava tutto sulle esili spalle di Massimo Chiappini l’enorme peso di scovare in Italia, terra di terremoti, un posto strasicuro dal punto di vista sismico dove stoccare chissà per quanti secoli i circa 60/90 mila metri cubi di scorie nucleari prodotte in passato e per il momento «parcheggiate» in Francia, in Gran Bretagna e in vari siti sparsi nella nostra penisola. Chi è Chiappini? Un dirigente dell’Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv), che al momento gestisce solo una delle sezioni territoriali, Roma 2, un signore a cui sono stati quindi affidati compiti prevalentemente amministrativi. E’ su lui, solo su lui, che è stata caricata la croce di una scelta delicatissima e con forti implicazioni economiche (l’affare dello stoccaggio vale circa 1 miliardo e 200 milioni di euro, i lavori per la costruzione dureranno almeno 8 anni).

Solo Chiappini è stato interpellato quasi a titolo personale in occasione di un paio di riunioni dall’Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale), l’ente che dopo tanti annunci deve ancora  fornire alla Sogin e ai ministeri interessati, a cominciare da quello dell’Ambiente, lo studio dettagliato sulla scelta del luogo dove seppellire le scorie. Sentito dal ilFattoquotidiano.it Chiappini ha ammesso in due mail: «L‘Ingv non è stato coinvolto nella faccenda, io ho partecipato solo a due riunioni». La mappa del sito per le scorie è in preparazione da mesi in un clima di grande segretezza che non è un buon viatico per scongiurare l’effetto Nimby (Not in my backyard, fuori dalle mie parti). Ora all’Ispra assicurano al Fatto che la mappa sarà consegnata «a giorni» ai diretti interessati.

scorie nucleari

scorie nucleari

Il problema è che, a dispetto di tanta attesa,quel protocollo sta nascendo male proprio a causa della sostanziale emarginazione della comunità scientifica dei sismologi. E’ forse inutile ricordare che la valutazione del rischio sismico è uno degli aspetti fondamentali, forse il più importante di tutti, per l’individuazione di un sito sicuro. Non sono ammessi errori perché le conseguenze potrebbero essere tragiche esponendo gli italiani e l’ambiente ai gravissimi effetti di contaminazioni.

Conferma al Fatto Claudio Chiarabba, direttore della struttura Terremoti di Ingv: «Non sono stato affatto coinvolto nella vicenda». Con lui sono stati ignorati decine di scienziati, almeno una trentina, che hanno dedicato una vita allo studio dei sismi. Fonti interne all’Ingv sostengono che nella vicenda scorie le sezioni da coinvolgere dovevano essere almeno tre: il Cnt (Centro nazionale terremoti), Roma 1 e Palermo oppure Catania. Su «Il Foglietto della Ricerca», un giornalino indirizzato alla comunità degli scienziati italiani, i professori Enzo Boschi, ex presidente dell’Ingv per 12 anni, e Benedetto De Vivo hanno scritto sconsolati che non risulta ci sia «alcun reale parere sismologicodietro la mappa dei luoghi che dovrebbero accogliere le scorie».

Nell’ordine non sono stati consultati i dirigenti di ricerca che hanno a che fare con argomentazioni sismologiche, quelli che si occupano di temi geologico strutturali o geochimichi e neanche l’unico dirigente di ricerca della linea energia e georisorse, Fedora Quattrocchi, che nel passato si era occupata in modo trasparente delle scorie nucleari, organizzando tra l’altro una scuola con la partecipazione di molti centri di ricerca internazionali e la Sogin.

Per stilare la mappa del sito l’Ispra ha acquisito le vecchie mappe sul rischio sismico, carte note da tempo e senz’altro molto importanti anche se vecchiotte, ritenute dai sismologi un punto di partenza su cui però lavorare parecchio considerata la delicatezza della faccenda delle scorie nucleari. Delegazioni dell’Ispra si sono poi recate nella Champagne e in Spagna a visitare i siti costruiti in quelle zone.

Chiappini è stato spedito alle due riunioni con l’Ispra dal presidente Ingv, Stefano Gresta, un professionista ben introdotto in ambienti governativi, in particolare con i renziani. Suo grande sponsor è Davide Faraone, il capo dei renziani in Sicilia, un politico che quando nel 2010 si candidò sindaco di Palermo fece sapere a tutti che lo faceva seguendo il modello di Renzi a Firenze. Ora Faraone è sottosegretario alla Ricerca scientifica e in passato è stato deputato all’Assemblea siciliana. Per quel periodo è indagato con altri 87 politici per la storia delle «spese pazze».Anche su Chiappini grava qualche ombra. Il responsabile dell’ufficio Prevenzione della corruzione dell’Ingv, Tullio Pepe, in una nota interna e riservata (che Il Fatto si è procurata), indirizzata al direttore dell’istituto, Massimo Ghilardi, segnalava la partecipazione di Chiappini ai consigli di amministrazione di Crati Scarl e Maris Scarl, ruoli ritenuti incompatibili con la guida della sezione Roma 2. Per questo motivo il responsabile Anticorruzione sollecitava la rimozione di Chiappini dall’incarico.

 

 

Gran Bretagna, deposito scorie radioattive

Gran Bretagna, deposito scorie radioattive

(foto da mailing list ecologista)

  1. Terrae
    luglio 13, 2015 alle 11:19 am

    Eccoci qua!
    Siamo a quel “poi” temporale di quel “Poi si vedrà!” sentenziato da eccelse menti di scienza, colossi energetici, e politici quando, all’inizio della vicenda nucleare, fu sollevato il pressante problema delle scorie.

    Non mi convince l’idea di un deposito nazionale unico per le scorie radioattive:

    – è ingiusto che una comunità ristretta debba essere obbligata a convivere con una enorme quantità di scorie sotto casa, specie in un Paese come il nostro che spesso coltiva la filosofia del “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore” e del “Chi ha avuto, ha avuto; Chi ha dato, ha dato”;

    – in caso di incidente, sono più alti i rischi di contaminazione ed è più difficile da gestire rispetto ad un deposito minore, anche in funzione della sicurezza degli operatori;

    – l’emissione di radioattività, il calore, la stessa vastità dell’impianto sarebbero più impattanti sull’ambiente sotterraneo e sulle stesse strutture;

    – in caso di incidente verrebbe impedito lo stoccaggio di nuove scorie;

    – aumentano i rischi derivati dal trasporto a lunga distanza delle scorie.

    Nulla è perfetto, ma credo che in linea di massima le scorie dovrebbero stare lì dove vengono prodotte.

    Va da sé che delle scorie dei dismessi impianti nucleari (Montalto, Trino, …) si devono fare carico le comunità che hanno goduto della ricaduta economica della costruzione e dell’attività di quelle centrali; se quei siti sono stati considerati sicuri quando si è deciso di costruire le centrali, certamente lo sono anche oggi per ospitarne le scorie.
    Ovviamente in ciascuno di questi depositi troverebbero sistemazione anche gli altri materiali radioattivi prodotti in ciascuna regione sede degli impianti nucleari dismessi.

    Altri depositi minori dovrebbero garantire lo smaltimento dei rifiuti radioattivi (da ospedali, laboratori, etc.) prodotti nelle singole regioni o in regioni limitrofe consorziate tra loro su base volontaria, in ragione di n°1 deposito per territorio .

    Non dimenticando che sempre di pesantissima eredità si tratta, pur con le sue limitazioni, il ricorso a più depositi minori (max. n°20 su tutto il territorio nazionale), abbatte i rischi propri del deposito unico, può mitigare il c.d. effetto Nimby (non nel mio cortile) e rende a ciascuna comunità la responsabilità di ciò che ha prodotto.

    Ovviamente per deposito minore intendo un impianto con gli stessi standard di sicurezza di quello unico previsto attualmente, con gestione univoca affidata a struttura statale.

    Sintetizzando: ognuno si sieda sui rifiuti radioattivi che ha prodotto. Dunque, NO assoluto al deposito nazionale in Sardegna, ma responsabilmente SI al deposito regionale per i soli rifiuti radioattivi prodotti in Sardegna.

  2. capitonegatto
    luglio 15, 2015 alle 12:29 PM

    Uno stoccaggio di materiale radiattivo (quanto? ?) , sostanze pericolose (quali??), con la dimensione di un palazzo 30×30 mt e alto 100 mt, da fare in un sito che risponda ai requisiti idonei ( si , ma in base a quale normativa , procedura ?? ) . Si dovrebbe dare una risposta ai punti interrogativi, e non credo che un esperto di magnetismo e di polo artico possa tranquillizzarci. Lo ripeto ancora : il tutto dovrebbe essere affidato ad un premio nobel : RUBBIA.

  3. luglio 21, 2015 alle 2:50 PM

    da Sardinia Post, 21 luglio 2015
    Nucleare, pronta la mappa dei potenziali depositi italiani. Ma è top secret: http://www.sardiniapost.it/politica/nucleare-pronta-la-mappa-dei-potenziali-depositi-italiani-ma-e-top-secret/

  4. luglio 27, 2015 alle 6:14 PM

    si, come no? 😛

    • Terrae
      luglio 27, 2015 alle 10:24 PM

      Ma non è meraviglioso?
      Beato chi ci abiterà vicino!
      Lavoro e salute garantiti in mezzo a una vera oasi di Verde, e vantaggi per tutti.
      Alzi la mano chi non lo vuole!

    • agosto 4, 2015 alle 2:54 PM

      il tutto è un po’ velleitario…

      da L’Unione Sarda, 4 agosto 2015
      Suggerimenti a Sogin per far accettare il deposito nucleare: «Fatevi amici i giornalisti».
      «Scorie, convinciamoli così». Spunta un piano per superare la resistenza delle popolazioni. (Enrico Fresu): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20150804091557.pdf

  5. luglio 28, 2015 alle 10:49 am

    da La Nuova Sardegna, 28 luglio 2015
    Scorie radioattive, la mappa sarà pubblicata sul web: http://www.consregsardegna.it/rassegnastampa/pdf/116246_Scorie_radioattive_la_mappa_sara_pubblicata.pdf

    __________________________

    da L’Unione Sarda, 28 luglio 2015
    No alle scorie, l’Isola è unita. (Marcello Zasso): http://www.consregsardegna.it/rassegnastampa/pdf/116222_No_alle_scorie_lIsola_e_unita.pdf

  6. agosto 21, 2015 alle 2:54 PM

    da L’Unione Sarda, 21 agosto 2015
    Slitta ancora la pubblicazione della Carta dei siti idonei a ospitare il deposito nucleare.
    «Scorie nell’Isola? Difficile». Ma il ministro dell’Ambiente non esclude del tutto l’ipotesi: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150821090513.pdf

    ——————————

    Il progetto di Sogin e Ispra. Il “magazzino” sarà grande come un campo di calcio: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150821090556.pdf

  7. settembre 18, 2015 alle 2:57 PM

    da L’Unione Sarda, 18 settembre 2015
    Piras (Sel) denuncia: «Perché questi rinvii sul deposito?»
    Scorie, la mappa dei siti resta avvolta nel mistero. (Roberto Murgia): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20150918084342.pdf

  8. settembre 28, 2015 alle 2:58 PM

    A.N.S.A., 27 settembre 2015
    Sardegna: Lotti, Patto per Isola pronto fra qualche settimana.
    A Cagliari per Festa Unità.Fra temi vertenza entrate e trasporti. LOTTI, SCORIE NULCEARI? SARDEGNA HA GIA’ DATO TANTO. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2015/09/27/sardegna-lottipatto-per-isola-pronto-fra-qualche-settimana_7c697fe5-030a-4b1c-9df7-1e342bf723e5.html)

    “Scorie in Sardegna? Questo è uno dei punti aperti. Non posso né giurare né garantire nulla. Ma un po’ mi posso sbilanciare: questa cosa la Sardegna può anche evitarsela visto che ha dato e sta già dando tanto”, lo ha detto il sottosegretario Luca Lotti, alla Festa del Pd a proposito dell’ipotesi di realizzare nell’Isola il deposito nazionale di scorie nucleari.

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    da Sardinia Post, 27 settembre 2015
    Scorie nucleari, il sottosegretario Lotti: “La Sardegna ha già dato tanto”: http://www.sardiniapost.it/politica/scorie-nucleari-lotti-la-sardegna-ha-gia-dato-tanto/

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    da L’Unione Sarda, 28 settembre 2015
    Il braccio destro di Renzi a Cagliari per la Festa dell’Unità organizzata dal Pd.
    «Non vi meritate le scorie». Lotti: i sardi hanno già dato, presto novità sulle servitù: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20150928084648.pdf

  9. ottobre 12, 2015 alle 2:52 PM

    da La Stampa, 12 ottobre 2015
    Dove sorgerà il nuovo deposito di scorie nucleari.
    L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha messo a punto una cartina con i siti potenzialmente adatti ad accogliere il deposito di scorie nucleari a bassa e media intensità a causa del rischio sismico troppo elevato. (Paolo Baroni): http://www.lastampa.it/2015/10/12/italia/cronache/scorie-nucleari-ecco-dove-sorgeranno-i-nuovi-depositi-YmYbt5OgY04ZRAUvC2rFiK/pagina.html

  10. ottobre 13, 2015 alle 2:53 PM

    da L’Unione Sarda, 13 ottobre 2015
    Non c’è ancora la decisione ufficiale della Sogin ma arrivano le prime indiscrezioni.
    Scorie più lontane dall’Isola. Deposito unico: siamo quasi esclusi per costi e diffcoltà. (Michele Ruffi): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20151013090527.pdf

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    Istituto di vulcanologia. Rischio sismico, una mappa senza la Sardegna: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20151013090611.pdf

  11. ottobre 28, 2015 alle 6:21 PM

    da Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2015
    Nucleare, bufera su Sogin. L’ad lascia: “Rischio illeciti penali”. Ecco la lettera: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/28/nucleare-bufera-su-sogin-lad-lascia-rischio-illeciti-penali-ecco-la-lettera/2168162/

  12. ottobre 5, 2016 alle 7:00 PM

    da l’Astrolabio, newsletter degli Amici della Terra, 5 ottobre 2016
    Avanti Piano, Quasi Indietro: http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/1095

  13. marzo 9, 2017 alle 2:48 PM

    da Sardinia Post, 9 marzo 2017
    Deposito scorie nucleari, la Sogin accelera ma il sito rimane top secret: http://www.sardiniapost.it/cronaca/deposito-scorie-nucleari-la-sogin-accelera-sito-rimane-top-secret/

  14. luglio 19, 2017 alle 2:52 PM

    da Il Fatto Quotidiano, 19 luglio 2017
    Scorie nucleari, la mappa nazionale dei siti di stoccaggio slitta ancora. E l’Europa minaccia sanzioni.
    Come annunciato dal ministro Calenda, la presentazione della versione aggiornata della Carta nazionale delle aree idonee non arriverà prima di settembre, ovvero con oltre due anni di ritardo rispetto alle prescrizioni dell’Europa: il governo ora ha due mesi di tempo per adempiere ai propri obblighi, in caso contrario la Commissione può decidere il deferimento alla Corte di giustizia dell’UE. Ferrante (Green Italia): “L’insostenibile inerzia di Sogin e Governo ora fortunatamente sarà scossa dal rischio di infrazione e con buona pace dei soliti timori legati alla finestra elettorale”. (Luisiana Gaita): http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/18/scorie-nucleari-la-mappa-nazionale-dei-siti-di-stoccaggio-slitta-ancora-e-leuropa-minaccia-sanzioni/3737753/

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